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TrenoStoria & S.Marino
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Autore:  marchetti625 [ sabato 20 aprile 2013, 15:50 ]
Oggetto del messaggio:  TrenoStoria & S.Marino

Ho letto con estremo piacere l'articolo sulla ferrovia Rimini S.Marino sulla rivista TuttoTreno & Storia n°29
E' molto ben scritto con un corredo fotografico,forse,non inedito ma che permette di rivedere queste foto con una qualità di stampa e quindi di dettaglio veramente ottimale. Inoltre provo sempre un grande piacere quando vedo un articolo su questa ferrovia e scritto da altri perchè ne rende evidente l'interesse e ne espande la diffusione...Bravi!

Per amore di storia vorrei,allora,precisare alcuni aspetti che in apparenza sembrano marginali ma non lo sono...Questa ferrovia venne elettrificata a 2700 volt e non a 3000 come solitamente si scrive o come anche riportato su documentazione ufficiale(l'isolamento era collaudato fino a 6000 volt)...Anzi,il TIBB che forni, tanto l'equipaggiamento di trazione di questo materiale come quello relativo alla sottostazione e alla stessa elettrificazione,aveva come prassi comune in quegli anni, dai primi anni '20 al Secondo Conflitto Mondiale,questo valore nominale,anche per altri impianti che realizzò,come Spoleto Norcia,Ora Predazzo,Cortina Dobbiaco e così via....
In realtà Il TIBB, come le altre grandi aziende del settore che operavano in Italia ma in definitiva avevano mercati internazionali e di fatto erano multinazionali,si presentavano come "capocommesse"nell'esecuzione progettuale che riguardava la totalità dell'allestimento elettromeccanico. Il TIBB avrebbe potuto produrre in proprio anche la sola parte meccanica dei rotabili,per esempio nel proprio stabilimento di Vado Ligure,ma per lotti tanto piccoli di rotabili,10 pezzi comprendendo pure le rimorchiate del parco sammarinese,sarebbe stata una produzione antieconomica che invece poteva essere indirizzata verso altre Ditte che con il TIBB avevo una sorta di accordo commerciale. (Come fu per la Carminati)

Tornando ai 2700 voltcc significa che questo tipo di motori e tutto l'equipaggiamento,poteva operare anche a tensione ridotta rispetto a quella nominale. Era una scelta mirata e condivisibile,intanto,perchè su questo tipo di apparati,che si voleva di costruzione semplice e quindi il più possibile economica in manutenzione,la tensione un poco ridotta,rispetto ai 3000, permetteva in teoria una maggiore durata dei componenti e poi perchè la potenza delle sottostazioni e la loro ubicazione era calcolata cercando di comprimerne il più possibile i costi. Perchè sempre di ferrovie economiche si trattava!

La Rimini S.Marino aveva una sola sottostazione che alimentava la ferrovia a sbalzo con un feeder di lunghezza apprezzabile e due gruppi(ognuno fungeva di riserva all'altro)di 600 Kw (nella nuova sottostazione abbiamo montato un gruppo da 250 Kw) Gli sbalzi di tensione erano notevoli non solo a causa del tracciato ma anche dalla differenza di "carico" che la sottostazione poteva sopportare. Quando queste apparecchiature fornite dal TIBB, anche per altre ferrovie ancora oggi in esercizio, si troveranno ad operare con tensioni"veramente" di 3000voltcc e poco oltre,(come sulla rete FS) mostreranno i loro limiti. Sopratutto a carico degli IR, nella frequenza di innesco degli archi ,per deficenza dell'azione delle bobine di soffio,per usura delle superfici a contatto....ecc.

Altra precisazione riguarda l'alimentazione del circuito a bassa tensione. Sulle elettromotrici della Rimini S.Marino,questo era a 24 voltcc non a 48 come è scritto nell'articolo. la tensione era prodotta da un pacco batterie del tipo FS. 4 batterie da 185 ampere marca" TUDOR" dell'epoca che venivano caricate da una dinamo mossa da una catena collegata ad una sala,dinamo da 3,5Kw e la cui corrente veniva livellata da un regolatore di carica sempre del TIBB.

Con opportune prese di corrente e cavi relativi,si alimentava il circuito luce delle rimorchiate che venivano agganciate nella massima composizione di due. L'alimentazione a 48 voltcc era stata, invece, realizzata sempre dal TIBB, su altri rotabili prodotti negli anni passati per altre ferrovie secondarie(FAA per esempio) dove era prodotta da un apposito gruppo convertitore rotante e serviva all'alimentazione degli ausiliari e dello stesso gruppo motocompressore che in quegli anni si preferiva far girare a bassa tensione ....

Di seguito alcune foto e ancora complimenti per il bell'articolo
Immagine
La dinamo dell'elettromotrice AB 03 dopo essere stata revisionata
Immagine
Il regolatore di tensione,apparecchiatura complessa e delicata,qui dopo la revisione funzionale

Massimiliano Marchetti

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