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| Autore: | aesse61 [ martedì 4 agosto 2015, 9:13 ] |
| Oggetto del messaggio: | AV e competitors |
in Europa solo 6 nazioni (corregetemi se sbaglio) hanno linee ad alta velocità in senso strettamente tecnico V>250 Km/h (Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Olanda) su ognuno opera una o più impresa ferroviaria, si conosce la situazione della cd "liberalizzazione" del trasporto passeggeri in AV? Francia SNCF + ? Germania DB+ ? Italia TI + NTV Spagna RENFE + ? Belgio SNCB in pool con SNCF (per il traffico verso la Francia) + SNCB in pool con DB (per il traffico verso la Germania) + ? Olanda NS in pool con SNCF (per il traffico verso la Francia) + NS in pool con DB (per il traffico verso la Germania) + ? mi aiutate a completare o correggere e poi commentiamo? |
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| Autore: | marco_58 [ martedì 4 agosto 2015, 11:49 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: AV e competitors |
Mi pare proprio che sia così. Due imprese solo da noi! C'è poco da commentare ... bisogna solo ringraziare (a pedate nel posteriore) tutta la nostra classe politica dagli anni '80 ad oggi. |
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| Autore: | wilpu [ martedì 4 agosto 2015, 12:47 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: AV e competitors |
Manca l'Inghilterra (HS1) e l'Austria (Wien-Sankt Polten). Cmq Eurostar et Thalys sono due imprese ferroviaire titolari di licenza, al di là delle appartenenze societarie... |
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| Autore: | marco_58 [ martedì 4 agosto 2015, 14:58 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: AV e competitors |
Oddio, rimanendo in ambito AV, se ragioniamo per impresa, cioè partita IVA separata, allora tutti i paesi sono in regola, ma se ragioniamo per proprietario delle azioni, il discorso cambia: NTV è l'unica che non ha per azionisti altre imprese ferroviarie italiane. In GB non fa tanto testo, perché può capitare che anche la linea è di proprietà dell'impresa esercente i treni. Per i trasporti regionali o/e non AV, il discorso è completamente diverso: nessuno a mollato niente per niente. |
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| Autore: | wilpu [ martedì 4 agosto 2015, 16:00 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: AV e competitors |
Solo per precisare, intendevo licenza ferroviaria (tipo ANSF). Per il resto concordo sul fatto che il discorso é abbastanza incasinato... |
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| Autore: | FrecciaValsugana [ mercoledì 5 agosto 2015, 0:37 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: AV e competitors |
marco_58 ha scritto: Oddio, rimanendo in ambito AV, se ragioniamo per impresa, cioè partita IVA separata, allora tutti i paesi sono in regola, ma se ragioniamo per proprietario delle azioni, il discorso cambia: NTV è l'unica che non ha per azionisti altre imprese ferroviarie italiane. In GB non fa tanto testo, perché può capitare che anche la linea è di proprietà dell'impresa esercente i treni. Per i trasporti regionali o/e non AV, il discorso è completamente diverso: nessuno a mollato niente per niente. Ntv ha una presenza societaria di Sncf il 20% tramite Voyageurs France Europe Partenaires (Gruppo SNCF) |
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| Autore: | marco_58 [ mercoledì 5 agosto 2015, 7:47 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: AV e competitors |
Infatti, ho specificato italiana. Impresa ferroviaria è un cosa, avere una licenza di circolazione è un'altra. (Che SNCF entrasse prima o poi dentro NTV, direi che era già nel conto in partenza.) Quello che bisogna avere presente non è tanto il nome e cognome o cosa fa, ma chi c'è dietro. Se andiamo a vedere bene, in Europa continentale, solo l'italia ha avuto da sempre imprese ferroviarie private, con linee in proprietà o/e concessione, con grandi estensioni e magari con anche non contiguità , si pensi, per esempio a: SV, SNFT, FNM, FSE, reti sarde, SR del sud, ecc. . Lasciamo stare le reti francesi prima di SNCF, perchè il discorso equivale a FS, idem per la DB quando fu creata come DR. In Francia, Germania e Austria prima che lo stato molli la presa né deve passare ancora di acqua sotto i ponti; che poi per alcuni treni, in particolare quelli internazionali vengano create società specifiche, è un altro discorso: fondamentalmente per poter esercitare regimi commerciali tariffari diversi, in questi casi di solito si mette in opera un duopolio. Per Belgio e Olanda il discorso è diverso, avendo meno soldi di noi, devono per forza assecondare chi li tiene economicamente in piedi (vedi caso Fyra, che di fatto non hanno i soldi per pagarli). Il discorso merci è diverso, qui bisogna anche vedere l'utenza e la sua dislocazione, di fatto in Francia e Germania le imprese monopoliste hanno mollato solo le briciole. Verso est non ho elementi di valutazione, ma lì direi che siamo in ambiti sufficentemente diversi. Ripeto, per le linee regionali o/e locali il discorso è diverso, e coinvolge anche le comunità e gli enti locali. |
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