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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: giovedì 7 ottobre 2010, 18:10 
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Iscritto il: giovedì 18 settembre 2008, 8:02
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Miura ha scritto:
Tra i rifacimenti io non ho mai capito perchè non abbiano mai deciso di fare il 646 prototipo senza triplex e come per le 636 nelle versioni precedenti a quelle uscite.


Quoto al 100%... penso che a Salisburgo siano convinti che a noi modellisti italiani interessi solo il fantastico mondo dei treni merci in epoca V e VI :mrgreen: :mrgreen:

Saluti,
Bruno


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: giovedì 7 ottobre 2010, 19:29 
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Nome: Alessio
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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: giovedì 7 ottobre 2010, 21:10 
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Iscritto il: giovedì 4 marzo 2010, 19:05
Messaggi: 15
Voglio essere provocatorio:e se quest'abbassamento d'interese per il nostro mercato fosse per i rapporti un po'freddi degliutimi tempi tra roco e gieffeci?
cioè se manca la gieffeci'a dare le idee?o anche un termometro della situazione modellistica italiana ?ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: giovedì 7 ottobre 2010, 22:34 
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Iscritto il: martedì 24 gennaio 2006, 23:12
Messaggi: 897
Località: Sanremo
Sono d'accordo anche io su chi propone il rifacimento del 646 prototipo,sono modelli ormai vecchiotti e proporli finalmente con i musi giusti(solo sulle E 645 100 è stato fatto e solo in versione con portelloni alti senza baffi al fregio ed altre numerazioni più moderne)sarebbe una cosa fantastica,magari fatti "quasi" allo stato d'origine con le prese d'aria ancora al loro posto,e scalette piccole,ambientazione metà anni '60,in tal modo si diversificherebbero ancora da quelle con vetri corazzati fine anni 70 senza svalutarne il valore,con piacere di chi non ha ancora il modello o lo vuole ambientato in epoca III^ e chi già ne possiede uno della vecchia Roco.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: venerdì 8 ottobre 2010, 7:13 
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Iscritto il: martedì 30 gennaio 2007, 13:38
Messaggi: 726
Località: Salsomaggiore Terme
Di Roco non ho nulla, avevo un D343 che trainava carro pulitore + altri 4/5 carri senza il minimo problema.
Roco mi ha da l'idea di macchine possenti con ottima forza di traino.
Sto per acquistare E636 che sostituirà il D343 immaginando che abbia la stessa forza di trazione
Ciaoo


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: venerdì 8 ottobre 2010, 7:25 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9205
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Ciao Fabio,
in effetti e' proprio così: le loco Roco hanno da sempre un' ottima meccanica, affidabile e di elevata potenza.

Giusto come info per i piu' giovani: la meccanica che e' lo standard da tanti anni per tutti i produttori per le loco a carrelli (ossia telaio metallico + motore centrale con volano / i + trazione su tutti gli assi + presa di corrente su tutte le ruote) fu introdotta da Roco sul finire degli anni 70.

Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: venerdì 8 ottobre 2010, 8:39 
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Iscritto il: giovedì 3 dicembre 2009, 15:57
Messaggi: 1066
E perchè una bella E645 cargo xmpr serie 300 con fari piccoli rossi? Sarebbe una bella sorpresa. Un negozio del Nord ha proposto una elaborazione su base Rivarossi e nonostante il prezzo alto (220Euro) è finita subito. Una produzione industriale di questo modello sicuramente avrebbe successo.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: venerdì 8 ottobre 2010, 13:18 
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Iscritto il: sabato 6 maggio 2006, 15:55
Messaggi: 1617
Località: bologna
Vale sia per vr80 che per gabriele,per fare le varianti servirebbe essere a conoscenza
dell esistenza,Faustini per primo considera per prima(ed unica??)cosa il guadagno,l' aver
fatto a suo tempo il 626 in scala fu' piu' un calcolo commerciale che una ricerca di fedeltà modellistica.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: venerdì 8 ottobre 2010, 16:11 
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Iscritto il: lunedì 5 giugno 2006, 19:20
Messaggi: 1138
Località: Città di Castello
Stefano ha ragione (ah, la memoria storica...) Roco ha realmente imposto la versione moderna del sistema di trazione a carrelli in H0.
Ad essere pignoli, questa soluzione era stata già rodata da "mamma" Rowa (la ditta dalla cui scissione nacque Roco)... non lo faccio rimarcare per un puntiglio, quanto piuttosto per ricordare che le prime locomotive a carrelli di Rowa pur avendo la trasmissione a molla elicoidale (non a cardano), avevano un equilibrio ed un'aderenza ottimi cosicchè il telaio poteva essera ancora in plastica e con poca zavorra.

A mio modesto sentire i modelli Rowa e Roco prima fase restano il miglior compromesso modellistico, soprattutto se ci si ricorda di mettere in conto la standardizzazione spinta dei componenti elettromeccanici. Qualsiasi smanettone dovrebbe adorarne l'icona...

Memorialistici saluti,
Andrea Chiapponi


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: venerdì 8 ottobre 2010, 19:37 
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2006, 19:26
Messaggi: 2268
Località: Roma Tiburtina linea merci
le carrozze TEE logo a televisore...


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: venerdì 8 ottobre 2010, 22:38 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9205
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Andrea Chiapponi ha scritto:
Stefano ha ragione (ah, la memoria storica...) Roco ha realmente imposto la versione moderna del sistema di trazione a carrelli in H0.
Ad essere pignoli, questa soluzione era stata già rodata da "mamma" Rowa (la ditta dalla cui scissione nacque Roco)... non lo faccio rimarcare per un puntiglio, quanto piuttosto per ricordare che le prime locomotive a carrelli di Rowa pur avendo la trasmissione a molla elicoidale (non a cardano), avevano un equilibrio ed un'aderenza ottimi cosicchè il telaio poteva essera ancora in plastica e con poca zavorra.

A mio modesto sentire i modelli Rowa e Roco prima fase restano il miglior compromesso modellistico, soprattutto se ci si ricorda di mettere in conto la standardizzazione spinta dei componenti elettromeccanici. Qualsiasi smanettone dovrebbe adorarne l'icona...

Memorialistici saluti,
Andrea Chiapponi


Salve a tutti,

a completamento delle info di Andrea, sperando di non errare: Roco era gia' attiva negli anni 50 e produceva articoli in plastica molto generici (palette e secchielli per la spiaggia e similari).
Dopodiche' negli anni 60 inizio' la serie ancora attiva e di successo dei Minitanks.
In contemporanea inizio' a produrre modelli ( / giocattoli, come era normale per l' epoca ) di treno per gli USA, come terzista, con marchi altrui, ma gia' con una qualita' superiore.
Nella meta' degli anni 70 la Rowa fallì ( i suoi modelli erano bellissimi, per l' epoca, ma carissimi , e questo ne sentenzio' la fine) e Roco acquisì la maggior parte degli stampi Rowa ( la prova di cio' e' che alcuni modelli Rowa ancora "vivono" nel cataloigo Roco, aggiornati nel tempo).
Il sistema a gancio corto che ben conosciamo e che da tanti anni e' standard fu lanciato da Roco, ma traeva le sue origini da Rowa.
Il sistema di binari Roco Line con con massicciata ( ahime', fuori produzione ) ha avuto la sua origine nella Rowa.
Roco lancio' il suo primo catalogo europeo nel 77 ( credo, se non vado errato, da qualche parte ce l' ho ), il resto e' storia..

Saluti "storici"
Stefano.

P S.: altre cose ho da raccontare del tempo che fu, ma mi piacerebbe che altri completassero il racconto.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: sabato 9 ottobre 2010, 17:39 
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Nome: Armando Pappalardo
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 0:52
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Località: San Germano Vi/Cropani Marina Cz
Beh sarebbe bello se qualcuno raccontasse ai piu'giovani(che poi ce ne sono ancora nel ns hobby?ok...ok...siamo tutti giovani dentro....),dicevo ai piu'giovani il racconto delle 100 lire date in garanzia dal sig Faustini al vertice della Roco(mi pare fosse una signora)a garanzia della messa in produzione del 626...
Questa e'storia...storia che ha cambiato il fermodellismo italiano....

saluti iperxmpr.... :wink:

Armando


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: sabato 9 ottobre 2010, 17:51 
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Iscritto il: sabato 19 giugno 2010, 22:56
Messaggi: 221
Località: butraghegno
d 341 ionica ha scritto:
Beh sarebbe bello se qualcuno raccontasse ai piu'giovani(che poi ce ne sono ancora nel ns hobby?ok...ok...siamo tutti giovani dentro....),dicevo ai piu'giovani il racconto delle 100 lire date in garanzia dal sig Faustini al vertice della Roco(mi pare fosse una signora)a garanzia della messa in produzione del 626...
Questa e'storia...storia che ha cambiato il fermodellismo italiano....

saluti iperxmpr.... :wink:

Armando

in effetti il 626 e' stato quello che ha dato una potente spallata al modellismo ferroviari in italia....ne sa qualcosa rivarossi!!
dante


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: sabato 9 ottobre 2010, 17:57 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 6193
Località: Bruschi
Mah...a me risulta che Faustini abbia cacciato lui i soldi anticipandoli, dopo aver fatto una bella indagine supportato da buonanima di Milan ( lui si che faceva le cose per passione...)
Direi che mi pare una storiella un pò forzata , conoscendo il pragmatismo degli austriaci e del mondo del nord nei confronti degli abitanti di questo paese
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: La Roco in Italia
MessaggioInviato: domenica 10 ottobre 2010, 9:44 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9205
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Salve ragazzi,
per la verita' la storiella raccontata da Armando l' avevo sentita anch' io tanti anni fa', con la variante che l' acconto di Faustini sulle E 626 fu di 1.000 Lire, che vennero incorniciate ed appese in bella mostra.
Non so se in realta' Faustini dovette pagare il primo lotto di E 626 anticipato o meno.
E' possibile che Roco concorse al rischio, perche' in quegli anni (fine 70) cercava nuovi sbocchi sui mercati europei ed all' epoca l' Italia era un mercato piccolo sì, ma che conosceva solamente gli ormai obsoleti modelli fuoriscala di RR, oppure i giocattoli in scala piu' o meno esatta di Lima.
Roco e Gieffeci rischiarono, perche' il dubbio ( fondato ) era se il mercato italiano potesse essere pronto o meno ad abbandonare la scala RR per affrontare la scala esatta.
Gli appassionati italiani diedero ragione a Roco ed inizio' la trasformazione radicale dei nostri trenini da bei giocattoli a modelli.
Se non ricordo male Roco produsse in tutto piu' di 20.000 E 626 nelle diverse varianti, il che, per un mercato piccolo come il nostro, mi sembra un notevole successo di vendita.

Saluti
Stefano.


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