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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: info su lampadine Rivarossi
MessaggioInviato: giovedì 13 febbraio 2014, 21:45 
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sulla baya c'era il convoglio azzurro, dalle foto del bagagliaio si capisce com'era realizzato il DIC, personalmente è la prima volta che lo vedo


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 Oggetto del messaggio: Re: info su lampadine Rivarossi
MessaggioInviato: giovedì 13 febbraio 2014, 22:34 
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Iscritto il: venerdì 3 marzo 2006, 12:22
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Scusate, ma state confondendo un po' le cose.

1) Le carrozze della confezione 2526 (Treno Azzurro) erano equipaggiate con un banalissimo sistema di illuminazione a pile da 1,5 volt (2 pile in parallelo); le batterie erano collocate nel bagagliaio (ve ne era disponibile anche uno DB venduto singolarmente); da qui l'alimentazione arrivava alle singole carrozze mediante il gancio conduttore (del tutto analogo a quello che la Rivarossi utilizzava nell'accoppiamento tender - vaporiera); il circuito veniva poi chiuso attraverso una delle due rotaie (infatti le sale dei carrelli hanno le ruote conduttrici poste tutte dallo stesso lato). Le lampadine sono da 1,5 volt (una per carrozza) e oggi ve ne è un tipo compatibile nel catalogo Brawa. Oltre alla confezione 2526 erano disponibili altre 4 o 5 carrozze vendute singolarmente e dotate dello stesso sistema di illuminazione (i codici non me li ricordo, ma non mi è difficle procurarli se sono di interesse di qualcuno)

2) Il DIC è tutta un'altra cosa. DIC sta per "Dispositivo di Intensità Costante". Si tratta di un banalissimo circuito integrato con 4 diodi e un transistor che alimentava due lampadine da 1,5 volt che, dunque, si illuminavano appena veniva data tensione alle rotaie; poi, mano a mano che aumentava il voltaggio, la loro intensità aumentava di poco. Per mia esperienza, erano soggette a fulminarsi molto facilmente. Il sistema venne messo a punto per equipaggiare le (allora) nuovissime carrozze CIWL all'inizio degli anni '80. Le lampadine, pur essendo come le precedenti da 1,5 volt, sono però molto diverse, in quanto tollerano una corrente molto meno intensa (altrimenti si fulminano praticamente subito). Se a qualcuno interessa, ho disponibili una decina di DIC completi di sale e lamelle, sia per carrozze CIWL, che per le carrozze "Anni '50"

Saluti a tutti
Pier


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 Oggetto del messaggio: Re: info su lampadine Rivarossi
MessaggioInviato: venerdì 14 febbraio 2014, 9:05 
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trenoazzurro67 ha scritto:
Scusate, ma state confondendo un po' le cose.


2) Il DIC è tutta un'altra cosa. DIC sta per "Dispositivo di Intensità Costante". Si tratta di un banalissimo circuito integrato con 4 diodi e un transistor che alimentava due lampadine da 1,5 volt che, dunque, si illuminavano appena veniva data tensione alle rotaie; poi, mano a mano che aumentava il voltaggio, la loro intensità aumentava di poco. Per mia esperienza, erano soggette a fulminarsi molto facilmente. Il sistema venne messo a punto per equipaggiare le (allora) nuovissime carrozze CIWL all'inizio degli anni '80. Le lampadine, pur essendo come le precedenti da 1,5 volt, sono però molto diverse, in quanto tollerano una corrente molto meno intensa (altrimenti si fulminano praticamente subito). Se a qualcuno interessa, ho disponibili una decina di DIC completi di sale e lamelle, sia per carrozze CIWL, che per le carrozze "Anni '50"

Saluti a tutti
Pier


ne ho parlato la pagina precedente

Per DIC intendevo questo , che fu introdotto in epoca più recente

http://www.ebay.it/itm/Dispositivo-dill ... 1026307100


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 Oggetto del messaggio: Re: info su lampadine Rivarossi
MessaggioInviato: venerdì 14 febbraio 2014, 14:58 
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Iscritto il: lunedì 27 marzo 2006, 14:48
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Le lampadine, pur essendo come le precedenti da 1,5 volt, sono però molto diverse, in quanto tollerano una corrente molto meno intensa (altrimenti si fulminano praticamente subito).
Saluti a tutti
Pier[/quote]


Questo concetto a me vecchio eletronico fa accartocciare le orecchie e accapponare la pelle, si confonde corrente (I) e tensione (V) :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: info su lampadine Rivarossi
MessaggioInviato: venerdì 14 febbraio 2014, 21:32 
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Se poi vogliamo essere più puntigliosi, quando si parla di corrente si dice INTENSITA' (...di corrente), quando si parla di tensione il termine "intensità" non si usa nel gergo tecnico, semmai si parla di LIVELLO (..di tensione) soprattutto nell'elettronica digitale :wink:

Parlando di carichi e alimentatori è forse anche utile ricordare che, se abbiamo ad esempio un alimentatore (il TRASFORMATORE è solo un elemento dell'alimentatore :wink: ) capace di erogare una corrente di 2A a 12V e ci colleghiamo:

-una lampadina da 12V/0,5A questa non brucia, perchè la sua tensione nominale di esercizio è coerente con quella dell'alimentatore e la corrente è più bassa di quella max erogabile dall'alimentatore, quindi la lampadina si illuminerebbe correttamente alla sua massima intensità di luce.

-una lampadina da 5V/0,5A si illuminerebbe molto, molto intensamente ma brucerebbe in pochi istanti poichè la sua tensione nominale è meno della metà della tensione dell'alimentatore e questo "nonostante" che la sua corrente nominale sia di 0,5A, ovvero 1/4 di quella erogabile dall'alimentatore.

-una lampadina da 16V/0,5A essa si accenderebbe con una luce fioca sicuramente inferiore a quella ottenibile se l'alimentassimo alla sua tensione nominale di 16V

-una lampadina da 12V/5A chiederemmo una corrente nettamente superiore a quella massima erogabile dall'alimentatore causando il surriscaldamento fino alla bruciatura dell'isolamento e fusione dell'avvolgimento (e ancora prima degli eventuali dispositivi elettronici connessi a valle. Questo succede poichè l'alimentatore, costruttivamente, è in grado di erogare solo una corrente di 2A, mentre la lampadina ne richiede 5, ossia l'erogazione di tre Ampere in più rispetto alla sua capacità massima di erogazione, condizione che ne causa il surriscaldamento e la fusione ammesso che se non si scolleghi immediatamente la lampadina o che intervenga un sistema elettronico automatico di apertura del circuito o la fusione di un fusibile di massima corrente.

Giancarlo


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 Oggetto del messaggio: Re: info su lampadine Rivarossi
MessaggioInviato: sabato 15 febbraio 2014, 8:04 
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per dare un senso il tutto ci rimanda alla famosa legge di OHM

R=V/I - V=IxR - I=V/R


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