Mettiamo pure che un'azienda non voglia, per ragioni di segreto industriale, fornire informazioni quali formule dettagliate, corrispondenze a tabelle o altro sui colori che usa nel proprio ciclo produttivo. Ma sarebbe cosa buona e giusta, e non sarebbe disprezzabile dal punto di vista remunerativo, commercializzare col proprio marchio, gli stessi colori che usa per i propri modelli. O no?
A quel punto il segreto sarebbe salvaguardato (sfido chiunque a risalire alla formulazione dal barattolino pronto all'uso), e il modellista sarebbe felice. Se apprezza i modelli di quella marca, verniciatura inclusa, non vedo perchè dovrebbe farsi le pippe mentali (perdonate il Latino) sulla corrispondenza del colore venduto rispetto ai treni reali.
Noi modellisti, me compreso, siamo comunque strani. Magari mettiamo in composizione vetture di marche diverse, le cui colorazioni non saranno mai uguali, ma pretendiamo la corrispondenza al reale del colore di quella data carrozza, o loco o carro. Nella realtà i colori subiscono alterazioni dati dalla luce, dal tempo, dalla mano del verniciatore, etc. etc. e quindi, se il mio isabella avrà un punto di giallo in meno, alla fine, chi se ne frega?
E parlo, soprattutto, a me stesso, che mi sento così rassicurato dal fatto che un produttore chiami i propri colori "FS castano", "FS rosso segnale" e via discorrendo.
Non sono così sicuro che potrei accostare senza deludenti sorprese una mia loco verniciata in "FS isabella", a un E.626 restaurato esposto a Pietrarsa.
Cercherò di far tesoro in prima persona di queste mie "lapidarie" affermazioni
