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MessaggioInviato: venerdì 18 gennaio 2008, 12:51 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 12:13
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Diego Ricci ha scritto:
Per Torrino:
dove l'hai trovato l'interasse da 84 cm? Mi sembra un po' troppo lungo.
Gli interassi standard sono:
modulo 6/10: 10 traverse ogni 6 metri, ovvero 60 cm
modulo 6/9: 9 traverse ogni 6 metri, ovvero 67 cm
modulo 6/8: 8 traverse ogni 6 metri, ovvero 75 cm
quest'ultimo è il classico interasse da linea secondaria, con armamento leggero da 36.
Ovviamente senza polemica! :wink:
E poi in scala tutta questa differenza non si nota...
E comunque ancora complimenti!


Anche a me risultano le distanze 60cm, 67cm (66,6cm) e 75cm. Forse gli 84cm erano in uso prima della guerra (anni '20-'30). Cmq complimenti anche da parte mia!


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MessaggioInviato: venerdì 18 gennaio 2008, 14:26 
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Iscritto il: mercoledì 30 agosto 2006, 8:49
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Località: All'ombra del Pratomagno
Nelle linee secondarie armate con rotaie a 12m le traverse erano a circa 90cm.
Naturalmente ravvicinate sulle giunzioni con tanto di coppione.
:shock:
Ciao :P

Andrea


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MessaggioInviato: venerdì 18 gennaio 2008, 16:13 
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Nome: Fabrizio Ferretti
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
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Località: Fabriano
Parzialmente vi siete già risposti quasi da soli, prima della guerra il passo era di 84cm, riportato anche sul manuale del fermodellista di Italo Briano!
Ciao, Fabrizio.


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MessaggioInviato: venerdì 18 gennaio 2008, 21:08 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Località: Regione FVG
Io ho visto che 84 (altre fonti però davano 91) centimetri si usava anche in un altro caso: con i pedali "idroelettrici" o oleodinamici, per essere sicuri che la rotaia si inflettesse quanto bastava a "sentire" l'asse e si raccomandava di non superare quel passo.
Giusto per completezza storica...


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MessaggioInviato: venerdì 18 gennaio 2008, 22:20 
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Nome: Fabrizio Ferretti
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7516
Località: Fabriano
Grazie per le information Snayper, ne farò tesoro.
Veramente il mio scopo è quello che poi è il mio sogno, l'epoca II, predispongo il binario, lo scalo merci e la stazione "intercambiabile", con la possibilità di cambiare anche i lampioni, all'occorrenza.
Stasera, per altro, ho finito il bagaglietto, domani, forse metto, anzi, faccio mettere un altro paio di foto da Andrea.
E adesso che faccio? Metto in ordine il tavolo, mi ci vuol mezza giornata, e forse comincio lo scalo merci di Campolieto, piano, piano.....
Buonanotte, giovanotti! :wink:
Ciao, Fabrizio.


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 10:18 
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Iscritto il: mercoledì 26 settembre 2007, 0:18
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Località: montedoro (caltanissetta)
per fabrizio:

complimentoni, anche se io avrei fatto un'altra livrea...

che spessori hai usato?
per il tetto hai usato una qualche dima?


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 11:09 
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Nome: Fabrizio Ferretti
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
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Località: Fabriano
Grazie Massimo! Riguardo la livrea, anche a me piace molto la pergamena, blu, rosso, e non è detto che, vista la difficoltà non troppo elevata per realizzarlo, ne faccia un altro per le "sorelle" in livrea definitiva.... Questo lo posso mettere in composizione anche con le Aln556 che a Fabriano hanno lavorato molto.
La realizzazione non è difficoltosa, soprattutto quando si hanno i materiali a disposizione, ovvero: listelli evergreen, e lastrine di plasticard e una buona colla, Faller Expert, un buon disegno e le foto del reale.
Il tetto, come dissi in precedenza, l'ho ricavato da un unico blocchetto di ABS, va bene anche il polistirene, disegnando ai bordi estremi la sagoma del tetto con una piccola dima ricavata dal disegno, ringrazio ancora Antonello e soci per la loro meravigliosa banca dati, che ho lavorato con una levigatrice orbitale e successivamente con carta abrasiva fine, grana 220 a mano. Poi, ho montato tutte le parti concernenti al cassa, ho smussato sgli spigoli ove questo era richiesto, ho dato una manodi fondo per vedere i difetti e dove sono intervenuto con le necessarie stuccature. Dopo di chè, sono passato alla verniciatura con colori Puravest a pennello, leggermente diluiti col loro diluente a base acquosa, sarebbe bastata anche una goccia d'acqua, e poi ho realizzato i vetri dei finetrini grandi, tutti a incastro. Per questi ultimi, però, le finte cornici d'alluminio sono venute un po' pasticciate, devo ancora migliorare, anzi, imparare a farle!
Ciao, Fabrizio.
Stasera metto delle foto del bagagliaio completato
Ariciao.


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 11:44 
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Iscritto il: mercoledì 26 settembre 2007, 0:18
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Località: montedoro (caltanissetta)
quasi quasi lo metto in coda ai miei pasticci plasticosi:
GE 144 ton
235.0
che spero di finire in settimana.


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 12:38 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Località: Regione FVG
Aspetterò ancora un po' se riesco a trovare un motore più "stretto" per la RENFE 319, poi la mia pazienza sarà arrivata al limite e la meccanica finirà su qualcosa d'altro.
Oggi seconda fiancata del carrello della E.424. Ho verificato che la colla epoxy tenesse bene (ne ho usata una tedesca davvero fetida ma resistentissima), quindi posso tagliare dall'altra parte. Se va bene, per Pasqua :? avrò finito il modello... :(


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 14:16 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Località: Fabriano
Snajper, lo sai che con le scale piccole trovare le meccaniche, a volte, diventa problematico! lo stesso vale per i mezzi in H0m, hai scelto una scala che ti permette grandi composizioni e un notevole sviluppo di linea, ma, per quanto riguarda il reperimento di mezzi italiani, o si diventa come e te e gli altri ennesti, ovvero dei grandi Modellisti, oppure pregare ed attendere!
Massimo, la GE44 tor sta venendo bene. Il 235.0 è come il Badoni che ha realizzato e pubblicato LibliII su i Treni 300?
Se si, bisogna riaprirgli un treahd a parte, come quello scomparso!
Ciao, Fabrizio.
Vado a farmi un M.M.


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 14:35 
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Località: montedoro (caltanissetta)
grazie.
però, però...
riguardo la loco da manovra general electric non riesco proprio a trovare immagini italiane :( :( percui o la vernicio "free lance" o in livrea americana, rispetto all'articolo sto aggiungendo qualche sportello in più alla base della cabina
per la 235.0 (proprio quella) in plasticard spero mi venga bene.

ps. ma le foto che avevo postato un paio di settimane fa sono scomparse solo a me?


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 15:32 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 9:44
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massimo2mila2 ha scritto:
grazie.
però, però...
riguardo la loco da manovra general electric non riesco proprio a trovare immagini italiane :( :( percui o la vernicio "free lance" o in livrea americana, rispetto all'articolo sto aggiungendo qualche sportello in più alla base della cabina
per la 235.0 (proprio quella) in plasticard spero mi venga bene.

ps. ma le foto che avevo postato un paio di settimane fa sono scomparse solo a me?


Guarda qua :wink:

http://www.photorail.com/phr1-leFS/imag ... rdello.jpg
http://www.photorail.com/phr1-leFS/imag ... rdello.jpg
http://www.photorail.com/phr3-gli%20upd ... 0copia.jpg


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 15:57 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Località: Fabriano
Giovanni è un grande! Inoltre, altre immagini in bianco e nero le puoi trovare sul libro Ferrovie e industrie in Toscana, di Adriano Betti Carboncini, l'ABC, per gli amici!
Ciao, Fabrizio.


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 16:36 
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Iscritto il: mercoledì 26 settembre 2007, 0:18
Messaggi: 554
Località: montedoro (caltanissetta)
wow!
grazie per le foto!
ma sbaglio o i panconi sono + rastremati rispetto alla versione americana?

Immagine
Immagine
Immagine


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MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2008, 21:07 
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Forse è una mia impressione, ma anche la parte vetrata della cabina mi sembra leggermente spiovente. La rastremazione in bassopenso fosse comunque presente (anche in versione USA), perchè doveva evitare scatole di manovra e segnali bassi. Forse da noi, con le sagome più strette, occorre una rastremazione maggiore

Torrino, io più che altro ho cercato i modelli che potessero ospitare le meccaniche. La E.424 era una. Con più lavoro, anche il D.345 può essere "sistemato".
Inizialmente avevo il terrore che le sole macchine che potevo motorizzare fossero tutte francesi (di francese non si trova una cippa, peggio che con il materiale "di casa nostra"). Poi, man mano che la serie è progredita, ho trovato qualcosa di meglio.
Peccato nella gamma non ci fossero elettromotrici "semplici". A farle "doppie" sono sempre casini...


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