marlboro ha scritto:
scusa ma tu per linux ti sei fatto mandare i cd o cosa ?.
Network install (Debian, quella da cui deriva Ubuntu) da anni. Ma mia moglie ed io siamo un po' particolari, quando ci siamo fatti costruire casa ci siamo fatti fare le canalette per l'UTP5 ed abbiamo un contratto flat con IP statico.
marlboro ha scritto:
Io ho a disposizione una 2 megabit in ufficio e una 8 megabit a casa. A casa mi diverto in ufficio ci lavoro ho avuto anche una 256 k ci ho fatto quello che potevo.
A casa mia 2, mia mamma 8 ma mia suocera va avanti ancora col modem, e da vari miei amici la ADSL nemmeno arriva. Non possiamo pretendere che tutti abbiano una banda larga o che tutti sappiano che Ubuntu ti manda i CD e come richiederli.
marlboro ha scritto:
Se tu sviluppassi lìapplicativo in java dovresti scaricarti la virtual machine java e quindi torneresti al punto di partenza. Chi ha la virtual machine si chi non c'è l'ha no. Punto, è come il fatto che il cielo è azzurro può pure non piacerti ma non lo puoi cambiare.
Parole verissime, lapalissiane. E' il motivo per cui ancora non ho scritto una riga di un port ad altro linguaggio è che sto valutando cosa c'è disponibile di "base" su vari S.O. .
Ad esempio su Mac OS X Panther mi pare sia fermo a Java 1.4 e non si vada oltre (se mi smentite sono contento, che devo rimettere su una macchina Panther per interagire con l'iPod touch che mi hanno regalato, e via USB ci vuole iTunes...).
Sotto Windows devi installarti il JRE (virtual machine e minimo indispensabile) se usi Java, se usi Python devi installarti virtual machine e probabilmente anche le librerie per l'interfaccia grafica.
Oltre a quanto si deve scaricare, considero anche quanto è facile da installare il tutto, che immagino ci siano modellisti in grado di partire dall'ottone grezzo ed arrivare a modelli perfetti che circolano su armamento disastrato (tutte cose che NON so fare, a partire dal saldatore) ma che sono "a disagio" con l'uso del computer.
Si, il mondo è così, ma questo per me non vuole dire che è inutile tentare di ovviare alla cosa fintanto che non si riesce a migliorarla.
Ho visto molti progetti avere grosse difficoltà perché la gente pensava che il prodotto andasse in mano a persone con le stesse dotazioni e capacità tecniche, quindi mi sono abituato a pensare "a chi non ha" per evitare brutte sorprese quando la cosa costa troppo a risolversi.