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NATALE: Il viaggio che ci sfiora
Natale è un viaggio. Un viaggio nei ricordi e nell'anima. Se scavalchiamo lo steccato della liturgia ci ritroviamo soli con noi stessi. Piacevolmente soli. Natale è luce e ombra. Nel buio della mente i ricordi si affastellano e diventano immagini, sogni, momenti di attesa. Attesa che porta al raccoglimento, ma anche all'allegria. Il Natale riporta alla luce quel che a volte non osiamo confessare. Il nostro lato puerile. Il bisogno della magia. Lo stupore di un regalo. I sorrisi e le calde mani di coloro che non ci sono più. Tutto scorre. Il passato torna nel presente. La via è questa. La neve che cade è un turbinio di coriandoli sbiaditi. Ma tutto rivive e si ammanta di luce. Luce fioca, sorella del buio. Un camino acceso. Tenui lampi che si alternano fra gli aghi di un abete: lucette rosse verdi gialle. Gli occhi si accendono di meraviglia. Il Natale è sogno. Un riposo della mente. Un incontro col mistero. Si contano gli anni. I nostri anni. Inevitabilmente. Il cerchio magico ci afferra ancora una volta. Ci trasporta altrove. La realtà si tramuta in gioco. C'è qualche pacco regalo da scartare. Il cuore ritrova la sorpresa e la culla come un'amica dimenticata e appena ritrovata. C'è il Natale. C'è la vita trascorsa. C'è un cuore che batte ancora. Dai rami infiniti degli anni si delinea il sentiero che calpestiamo ora. Il vento gira e indica una direzione. Seguiamo in silenzio. In silenzio, assorti assieme agli altri. Si cerca un sorriso, un gesto, un bacio che ci sfiora...
NOTA: modeste riflessioni scritte un paio di anni fa, quando le restrizioni dovute al Covid-19 non erano neanche immaginabili
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