Buona sera Federico, ben ritrovato.
Bella la foto del campione per la fiera di Novegro e articolo di Tutto Treno del 2010. Quanto tempo è passato…
Tuttavia, quello che hai notato è per me un aspetto critico del pantografo 32 FS di BigModels, il quale spesso si chiude in malo modo, con lo strisciante che si mette di traverso, poco prima della chiusura a riposo. Non è appoggiato, altrimenti si riaprirebbe per forza delle molle.
Per spesso, sto ad intendere che l’ho riscontrato nel mio modello, amici che hanno il modello, pure. Si vede nelle immagini (quelle che seguono, a puro scopo esemplificativo). Quando ciò avviene va riaperto e richiuso fino a trovare la posizione corretta.
Quando invece lo strisciante si trova in posizione dritta e premuto in sede, si trova sì al di sotto della linea dei serbatoi, anche troppo, ma con gli snodi tra quadro superiore ed inferiore che spesso sparano verso l’alto. Come detto sopra, apri e chiudi e trovi la posizione migliore.
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Con il pantografo Acme, mi son trovato meglio, in quanto, per lo meno con i due modelli in mio possesso, dopo l’apertura, il riposizionamento è stato più preciso, con lo strisciante che torna correttamente nella posizione iniziale senza torsioni a pene di segugio. Globalmente l’ho trovato più robusto.
Concordo che l’altezza complessiva del pantografo sia maggiore nel modello Acme, aspetto inficiato dal fatto che Acme ha fatto la base del pantografo un poco più alta e dal mio punto di vista anche meglio riuscita. Sai bene quanto me che al vero la base del pantografo 32 è formata da elementi in metallo con sezione a L, che Acme ha riprodotto tutto sommato bene. Cicciotta se vogliamo, ma rende l’idea.
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La base del pantografo BigModels, per caratteristiche intrinseche della realizzazione stessa, cioè in fotoincisione, risulterà sì ultrapiatta, ma non corrispondente al reale. Lo spessore è dato dalla lastrina usata per la fotoincisione. Per realizzare l'elemento a L, sarebbe stato necessario piegare gli elementi in fotoincisione, ed il pantografo avrebbe aggiunto ulteriori “fasi artigianali”.
Questo, se vogliamo, è a mio avviso un limite di tutti quei pantografi realizzati in fotoincisione dove la base del pantografo all’occhio sembra sottile, ma poi non rispecchia il reale sia esso realizzato con profilati a L o con scatolati di spessore ben maggiore di quello della lastrina usata.
Credo che con quanto sopra esposto, ti ho meglio chiarito il mio punto di vista e per tanto ribadisco quanto già scritto nel messaggio che hai quotato. Globalmente, trovo molto ben riuscito il pantografo 32 FS di Acme.
Un saluto,
Antonio