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| Fermodellismo italiano: quale approccio e quale cultura? https://www.forum-duegieditrice.com/viewtopic.php?f=21&t=36032 |
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| Autore: | l.voltan [ giovedì 28 maggio 2009, 18:36 ] |
| Oggetto del messaggio: | Fermodellismo italiano: quale approccio e quale cultura? |
Una recente discussione nata in un altro thread mi ha fatto scaturire alcune riflessiooni, che ritengo opportuno portare alla vostra attenzione. Pur nel rispetto di tutti, auspico successivi vostri interventi costruttivi. Il fatto: un appassionato un po’ digiuno di certe notizie che per qualcuno sembrano banali, chede lumi sull’accostamento più opportuno tra carrozze di tipo Corbellini ed un eventuale veicolo postale. Tra i forumisti qualcuno fornisce delucidazioni, altri si sfogano contro l’ignaro ed impreparato collega dando per scontate certe notizie, di reperibilità più o meno semplice. Seguono considerazioni varie sul come o dove reperire tali notizie, con pareri diversi. Questo in sintesi, senza voler ovviamente additare nessuno per questo o quel che si è detto e scritto. Voglio pertanto aprire questo 3D perchè tale episodio comunque dà uno spaccato di come, secondo me, l’appassionato medio italiano di treni veri e modello agisca e coltivi la propria passione e, soprattutto, si acculturi in modo tale da poter portare avanti in modo adatto il proprio hobby. Certo, “nisciuno nasce imparato”, le notizie e le nozioni si accumulano dopo anni ed anni di attività e di ricerca, quindi, dovremmo avere verso i più giovani un’opportuna benevolenza quando ci chiedono pareri e informazioni. Per contro, chi approccia a tale vasto argomento, in qualche caso potrebbe avere la stessa umiltà e voglia di imparare (io ho quasi 47 anni, ma non per questo, se trovo qualcuno che ne conosce più di me, disdegno di ascoltarlo, anzi...); in tutti i casi talvolta assistiamo ad atteggiamenti controversi: chi sa e mette il suo sapere con dedizione e competenza a beneficio e a frutto degli altri, accettando nel contempo pareri e correzioni, e chi sfoggia nozioni (non sempre esatte), non per insegnare, ma “per far vedere che sa”, e spesso non ammette eccezioni al proprio dire. Atteggiamento sterile che non avvicina, ma alla lunga scoraggia e divide. Sul fronte poi del reperimento di notizie, quindi parliamo qui di quella che è la “cultura ferroviaria”, molti modellisti portano superficialmente a casa modelli talvolta assai costosi, solo “perchè è bello” o “perchè mi piace” o “perchè mi dicono che è fatto bene” e via dicendo. Poi non sanno come accostarlo ad altri modelli ed iniziano i guai (anche per questo avevo fatto quegli articolini su TTM relativi alle epoche dei rotabili, con i grafici indicanti le caratteristiche e la loro giusta collocazione temporale). Forse varrebbe la pena di prendere un modello in meno ed un paio di libri in più, cercare pubblicazioni del passato, certo, non sempre facili da trovare per chi è più giovane, ma va detto che nella biblioteche di molte associazioni o gruppi vi è materiale in abbondanza da consultare. Il tema è vasto, e le tipologie di pubblicazioni si sprecano: riviste, libri, pubblicazioni ufficiali e di servizio che talvolta possiamo trovare ai mercatini o nelle aste telematiche. Ma quanti, per esempio, sono disposti a spendere una trentina di euro per un libro delle composizioni dei treni FS di 20 anni fa? O un fascicolo orario? O una vecchia Prefazione Generale? Certo, lì non ci sono belle foto da vedere, ma pochi hanno l’idea di cosa ci si possa trovare lì dentro: dati sulle locomotive quali pesi o velocità massime, composizioni con le tipologie delle carrozze all’epoca in esercizio e numero di veicoli presenti in questo o quel convoglio e tantissime altre notizie che per elencarle tutte non basterebe mezza giornata! E invece niente, si continua ad ignorare..... Anch’io da bambino, ho imparato le prime cose sui cataloghi della Lima o Rivarossi, ma vi assicuro che alla lunga, e non troppo alla lunga, questo è fuorviante, e porta l’appassionato fuori dalla rispondenza con la realtà per tutta una serie di motivi, il più banale dei quali può essere la non perfetta riproduzione di un modello per dettagli o colorazione, che però viene preso per buono dai più sprovveduti. Concludendo, penso che potremmo darci una marcia in più, senza limitarci al solo “chiedere”, che comunque è utile e va fatto, ma pensando ad un fermodellismo “a 360 gradi”, pur nella consapevolezza che la vastità dell’argomento non ci consente di sapere tutto e, tuttavia, ogni giorno accumuleremo quel qualcosina in più che determina e qualifica la nostra formazione sull’argomento. Che ne pensate? Saluti. L.Volt. |
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| Autore: | claudio.mussinatto [ giovedì 28 maggio 2009, 18:47 ] |
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Direi che potremmo passare ad incidere nel bronzo il tutto... Secondo me sarebbe ben più utile portare avanti questa discussione sulla carta stampata , in quanto il nostro forum non è letto quanto la rivista e non è lo specchio della realtà , che spesso è ben più triste saluti |
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| Autore: | Franz ALn 668.3300 [ giovedì 28 maggio 2009, 18:52 ] |
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Credo che la tua analisi rispecchi profondamente la realtà, come dice Claudio passerei in fonderia per fare una bella tabula in bronzo. |
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| Autore: | tipomilano [ giovedì 28 maggio 2009, 19:18 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Faccio fatica a capire dove si vuole andare a parare. Credo che tutti, o comunque in tanti, abbiamo più o meno iniziato su qualche catalogo, poi piano piano la nostra cultura ferroviaria si è formata, su riviste, libri, e ora anche su internet. Ok, talvolta compriamo un libro, ma è solo un piccolo passo. Su chi ha comportamenti saccenti direi di avere pazienza e ignorarlo, mentre in ogni caso chi inizia non sa nulla, ha solo la sua passione e il piacere di scoprire tutto piano piano..., il portarsi a casa un modello solo perchè piace fa parte di questo. |
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| Autore: | Torrino-Pollino [ giovedì 28 maggio 2009, 19:53 ] |
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Usare il forum per dare ed avere indicazioni, notizie, informazioni dovrebbe essere lo scopo per cui è nato! O sbaglio? Come si dice.... Chiedere è lecito, rispondere, cortesia! Lo so, l'uso di frasi "fatte" certo non da un contributo alla discussione, però dovrebbe aiutare ad aiutarsi! Poi, spesso, gli interventi prendono quella piega che non dovrebbero prendere, e di questo, spesso, l'infame, cioè io, ne è anche responsabile. Fabrizio. ps aiutatemi col digitale!!!!!! |
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| Autore: | Benedetto.Sabatini [ giovedì 28 maggio 2009, 19:54 ] |
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Cita: della Lima o Rivarossi, ma vi assicuro che alla lunga, e non troppo alla lunga, questo è fuorviante, e porta l’appassionato fuori dalla rispondenza con la realtà per tutta una serie di motivi, il più banale dei quali può essere la non perfetta riproduzione di un modello per dettagli o colorazione, che però viene preso per buono dai più sprovveduti.
come andare a cercare le E 400 in Valtellina, considerare negli anni 80 le E 428 "moderni locomotori elettrici", impazzire perché nonostante viaggiassi in ogni dove non trovavo le ALe 803 in nebbia e magnolia? Quando poi fecero la E 645 I serie riverniciando la E 636 capii che c'era qualcosa che non andava... complice anche l'arrivo in valdarno di un paio di riviste... si chiamavano T&P e iF... e mi si aprirono gli occhi. c'erano libri, c'era una cultura.... c'èra un universo da scoprire. Compresa la E 326 che per me era un mistero: vista a Bologna al vero, ma sul catalogo RR non c'era... oops scusate la divagazione |
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| Autore: | renato626 [ giovedì 28 maggio 2009, 20:04 ] |
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[quote="Torrino"]Usare il forum per dare ed avere indicazioni, notizie, informazioni dovrebbe essere lo scopo per cui è nato! O sbaglio? Come si dice.... Chiedere è lecito, rispondere, cortesia! Lo so, l'uso di frasi "fatte" certo non da un contributo alla discussione, però dovrebbe aiutare ad aiutarsi! Poi, spesso, gli interventi prendono quella piega che non dovrebbero prendere, e di questo, spesso, l'infame, cioè io, ne è anche responsabile. buonasera fabrizio, questa volta concordo in pieno con il tuo intervento io sono uno che " molti modellisti portano superficialmente a casa modelli talvolta assai costosi, solo “perchè è bello” o “perchè mi piace” o “perchè mi dicono che è fatto bene” e via dicendo. Poi non sanno come accostarlo ad altri modelli " e proprio perche' sono ignorante ma ho l'umilta' di imparare,leggo sempre il forum e i commenti che tutti quelli piu' esperti di me fanno su vecchi o nuovi modelli,sulle composizioni e su qualsiasi altra cosa. il forum credo serva proprio a questo, come sostieni tu. se poi qualcuno fa il saccente, l'importante e' che dica cose esatte e c'e' da imparare pure da lui. grazie renato p.s. senza fare alcun tipo di polemica, non riesco proprio a capire il senso del thread di voltan. |
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| Autore: | marco_58 [ giovedì 28 maggio 2009, 20:17 ] |
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Concordo con Luigi e Claudio. Però, forse, prima occorrerebbe fare una distinzione di genere, in modo da partire dalle stesse basi e quindi parlare la stessa lingua. Personalmente perdistinzione di genere intendo: A- l'appassionato di treni reali B- l'appassionato di treni in quanto tali sia reali sia modello C- l'appassionato di modelli di treni. Quindi all'interno ci stanno tante altre distinzioni, ma non è questa la sede. Per i soggetti di tipo A e B è sicuramente indispensabile la conoscenza dei treni reali nei suoi vari aspetti: tecnici, storici, sociali. Per i soggetti di tipo C è probabile che sia sufficiente che un modello evochi un treno reale. Detto ciò personalmente ritengo che sarebbe opportuno che ognuno si presentasse, ovvero mettesse a conoscenza gli altri modellisti ai quali si rivolge, di quali sono i suoi reali interessi. Credo, o almeno spero, che quindi chi rivolge domande riceva risposte solo da: altruisti o/e condivisori degli stessi interessi. Infine una cosa alla quale tengo molto (anche se sono proprio la persona meno indicata), ed è un invito rivolto a tutti, ma in particolare ai più giovani (io sono di alcune genearzioni fa): quando scrivete sui forum non fatelo né di corsa ne se come foste al telefono con i vostri coetanei, normalmente le persone che possono dare delle informazioni più precise sono le più anziane sia di età sia di milatanza nella passione, ma spesso non rispondiamo alle domande solo per il fatto che non capiamo (poi effettivamente a volte certi scritti indispongono pure). Non si pretende di utilizzare sempre Dante, Manzoni o Leopardi, almeno che sia un italiano comprensibile. E soprattutto avere rispetto degli altri, ovvero utilizzare l'educazione, e ricordarsi che da che mondo e mondo non esiste una sola verità fin tanto che i fatti accertati o/e documentati dimostrino il contrario: ogni tanto usare il condizionale serve, magari a rendercia anche più graditi ai colleghi. E non dimentichiamoci che nessuno nasce capace di fare qualcosa se non: mangiare, dormire, piangere, ed espletare le elementari fuzioni fisiologiche. Saluti Marco Fornaciari |
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| Autore: | nicvoci [ giovedì 28 maggio 2009, 20:35 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Io non pretendo alcunchè, tranne la gioia di vedere un trenino correre su un binario. Faccio forse peccato? Sono perfettamente d'accordo con chi sostiene la necessità di informarsi e studiare l'argomento ma, come dicevo prima, molto umilmente, il mio desiderio è solo quello di vedere bielle in movimento e sentire tatà-tatàn al passagio di un trenino. Non mi sento di insultare nessuno nè tantomeno di trasgredire un dogma. Sono solo fatto così. In questi anni di consultazione di forum ho imparato tante cose e tante ancora ne dovrei imparare ma, come dicevo prima, mi serviranno mai per appagare il solo mio desiderio di vedere quello che voglio vedere e sentire quello che voglio sentire? Comprendo bene che, mai e poi mai, potrò affiliarmi alla 'carboneria fermodellistica' ma, in fondo, ringrazio il Cielo di aver letto e imparato tante cose utili nel forum e che nel forum ci sia gente capace di farmele imparare. ... e forse un giorno farò anche il mio 'plastirama'. Tié Saluti riconoscenti a tutti Nicola |
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| Autore: | l.voltan [ giovedì 28 maggio 2009, 21:06 ] |
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Bene, bene, mi fa piacere che la cosa desti, in tutte le sue sfaccettature, un minimo di interesse. Qualcuno esprime perplessità sul motivo di tale argomento; ho detto che la cosa è scaturita dall'ennesima "bacchettata" data ad uno meno esperto che credo non la meritasse... Spero che i miei interventi non offendano o non abbiano sinora offeso mai nessuno, beninteso. Quanto a mail o mp a me indirizzati che richiedono chiarimenti tecnici, credo di essermi sempre messo a disposizione di chi mi chieda lumi, senza saccenza, e mi piace pensare che anche altri miei colleghi facciano lo stesso senza offendere la sensibilità di nessuno. Ultimamente poi cerco di dare anche riferimenti ufficiali (vedasi mio intervento su caimano TEE, con numeri e date dei disegni d'archivio) perchè chi desidera approfondire trovi una traccia (o una conferma) sull'argomento. Certo, per molti è solo un gioco e va bene così. Per chi vuole andare oltre invece, la via è lunga, ed una di queste vie è certamente anche il forum. O sbaglio? A voi la replica e grazie ancora a tutti. L.Volt. |
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| Autore: | Miura [ giovedì 28 maggio 2009, 21:43 ] |
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Cita: come andare a cercare le E 400 in Valtellina, considerare negli anni 80 le E 428 "moderni locomotori elettrici", impazzire perché nonostante viaggiassi in ogni dove non trovavo le ALe 803 in nebbia e magnolia? Quando poi fecero la E 645 I serie riverniciando la E 636 capii che c'era qualcosa che non andava... complice anche l'arrivo in valdarno di un paio di riviste... si chiamavano T&P e iF... e mi si aprirono gli occhi. c'erano libri, c'era una cultura.... c'èra un universo da scoprire. Compresa la E 326 che per me era un mistero: vista a Bologna al vero, ma sul catalogo RR non c'era...
Ecco, Benedetto ha sintetizzato bene un momento cruciale della vita di un appassionato, si cominciava da un catalogo e poi naturalmente spuntavano fuori delle domande. A quel punto la strada è aperta chi è interessato la segue e chi non lo fa probabilmente presto smetterà anche di giocare con i trenini. Io non capisco perchè? Sembra sempre che a qualcuno manchi l'aria se non si fa cultura ferroviaria (non è una critica a l. Voltan). Le cose vanno lasciate andare naturalmente ed ognuno di noi avrà vari gradi d'interesse. Siamo diversi per la miseria, ognuno viva e approcci nel modo che preferisce, non succede proprio nulla se non diventiamo tutti dei luminari. ll fermodellismo non morirà per questo. Serenità per favore. |
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| Autore: | andrea (valpambiana) [ venerdì 29 maggio 2009, 7:38 ] |
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Ecco il primo talebano che interviene! Io. Sono pienamente d'accordo con quanto scrive Voltan. E, francamente, non riesco a comprendere chi ama il trenino solo in quanto trenino e non, invece, come riproduzione della realtà. Estremizzando, altrimenti, si dovrebbe comprare anche Thomas The Tank! Non capisco neanche chi compra un modello, lo porta a casa e poi, senza fare alcuna ricerca, domanda: che ci attacco dietro? Ma se hai comprato "quellla" locomotiva, non avrai obbedito soltanto ad esigenze estetiche, no? Quindi com'è possibile che oggi, con Internet, non hai visto neanche una sua foto in servizio? Io devo dire che le foto che si trovano sugli appositi siti (adesso non domandate quali, per favore!) mi spronano a fare di più e meglio nella riproduzione sia dei convogli sia della realtà che circonda la ferrovia! Tanto che ho, tanto a casa che in ufficio, una cospicua raccolta di belle foto di treni. E trovo che ogni foto, per banale che sia, ha sempre qualcosa da insegnare. Mi permetto di fare una domanda: non è forse più comodo, invece di pensare, invece di cercare, invece di trovare, invece di confrontare, domandare agli altri per avere la "pappa fatta"? |
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| Autore: | claudio.mussinatto [ venerdì 29 maggio 2009, 8:02 ] |
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Caro Miura...posso dirti che hai ragione solo su una cosa. Lasciare andare le cose per conto loro ci ha portato ad un gap culturale ( in generale) rispetto alle altre Nazioni europee , secondo me , incolmabile. Infatti , ognuno di noi , quando oltrepassa le Alpi , rimane sempre un pò a disagio quando torna e dopo un pò , rientrando in questo circo..opss , paese ( comunque sempre volutamente in minuscolo e paese! ) dimentica. Nessuno si deve sentire attaccato se non partecipa al " fare cultura", ma la cultura si fà in qualunque minuto della nostra giornata, al lavoro , con gli amici,cion i propri figli , anche da soli , leggendo un libro o cercando delle foto. Ecco, se non ci sforziamo anche nel nostro hobby,verrà meno un altro piccolo pezzo di quel baluardo, ormai molto provato chiamato cultura,e possiamo tranquillamente dire di contribuire all'ulteriore allontanamento rispetto alle Nazioni a noi vicine. Il fermodellismo con un approccio culturale non aiuterà a liberarci dai nani ,ballerine, papi di turno etc , ma forse aiuterà qualche ragazzino a spingersi un pò più in là del semplice aspetto ludico e a informarsi,ripercorrere una storia recente,magari cercando foto della stazione di Bologna imbattersi in quella tragedia dell'attentato e ragionare e pensare... Scusate se sono stato prolisso saluti |
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| Autore: | raggirays [ venerdì 29 maggio 2009, 8:09 ] |
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Questa discussione merita già il massimo rispetto da parte mia, non solo per i contenuti finora espressi, ma anche per la lingua italiana scritta in forma corretta, di questi tempi veramente una perla rara... |
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| Autore: | Sergius [ venerdì 29 maggio 2009, 9:39 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: Fermodellismo italiano: quale approccio e quale cultura? |
Rispuntano i talebani dell'integralismo fermodellistico, unici detentori dell'etica fermodellistica. E' più importante che ci sia un maggior coinvolgimento di persone che amano i treni e le ferrovie in almeno uno dei suoi molteplici possibili aspetti (sia reali che modellistici) oppure deve prevalere il verbo, a volte schizofrenico, dei contachiodi? I "trenini" mi devono prima di tutto divertire e se non ho sufficiente abilità per corrispondere ai dettami dei novelli ajatollah, non per questo devo sentirmi un pezzente. E poi ci si lamenta della scarsa diffusione e cultura italica in materia ... Sergius |
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