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Motori elettrici dei locomotori https://www.forum-duegieditrice.com/viewtopic.php?f=21&t=76198 |
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Autore: | Quintilio [ martedì 8 aprile 2014, 18:49 ] |
Oggetto del messaggio: | Motori elettrici dei locomotori |
Sono appassionato di fermodellismo, ma non capisco nulla di elettrotecnica. Mi è capitato, su alcuni modelli, di notare (in analogico), a voltaggio costante, un cambiamento di velocità di marcia. Un po' accelerano e un po' rallentano. Una volta ho provato ad estrarre il motore per verificare, a tavolino, i giri del motore utilizzando un diverso trasformatore. Ho notato, infatti, che era il motore che aveva piccole variazioni di giri provocando, come conseguenza, irregolarità di marcia del modello. Il difetto, quindi, in questo caso stava nel motore. Il mio problema è che non capisco come mai succeda ciò. Ci sarà pure una spiegazione. In questi casi, mi sa, che sia necessario sostituire il motore con uno nuovo di ricambio (ammesso di trovarlo...) in quanto è impensabile effettuare uno smontaggio di un pezzo assemblato così ermeticamente (con rischi di rotture varie...) senza, poi, poter riuscire a far nulla. Attendo qualche chiarimento tecnico. Grazie e saluti. |
Autore: | Torrino-Pollino [ martedì 8 aprile 2014, 19:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Che abbia un polo bruciato? Io ho una 880 a cui sono sicuro di averne fatto fuori uno e la macchina ha lo stesso comportamento da te descritto. Fabrizio. |
Autore: | Zampa di Lepre [ martedì 8 aprile 2014, 19:31 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Anche se non pratichi l'elettrotecnica l'acquisto di un multimetro economico (meno di 10€ presso un brico) può essere una buona idea: se lo metti in modalità Corrente (A come Ampere) e lo inserisci in serie al motore quando lo fai girare a vuoto potresti notare ... 1) che il motore quando rallenta aumenta l'assorbimento; 2) oppure al contrario che l'assorbimento diminuisce. Nel caso 1 probabilmente c'è un problema meccanico tipo accoppiamento asse/boccole troppo lasco (l'asse comincia a vibrare e spreca energia per queste oscillazioni ... in molti casi cambia anche il rumore). Nel caso 2 probabilmente è un problema elettrico tipo carboncini usurati, collegamento tra collettore ed avvolgimenti fasullo, avvolgimento cotto, ecc. Ovviamente molti motori odierni sono sigillati, quindi l'unica possibilità , in caso di problemi sopratutto elettrici, è sostituirli. Nel caso di problemi meccanici a volte una lubrificata alle boccole risolve.... prova a mettere una microgoccia di olio lubrificante tra asse e boccole del motore. |
Autore: | gianca [ martedì 8 aprile 2014, 20:35 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Forse possiamo riconoscere alcune altre possibili cause ma dipende dall'alimentatore che utilizzi e dalla linea di alimentazione a 220V, tre domande.. -quanto sei lontano dalla cabina Enel a BT? -ci sono utenze in casa tua ad alto assorbimento che si attaccano e staccano con periodicità ? -per alimentare la locomotiva usi per caso un alimentatore di vecchio tipo con variazione della tensione mediante resistenza a filo? Giancarlo |
Autore: | Quintilio [ martedì 8 aprile 2014, 21:01 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Zampa di Lepre ha scritto: Anche se non pratichi l'elettrotecnica l'acquisto di un multimetro economico (meno di 10€ presso un brico) può essere una buona idea: se lo metti in modalità Corrente (A come Ampere) e lo inserisci in serie al motore quando lo fai girare a vuoto potresti notare ... 1) che il motore quando rallenta aumenta l'assorbimento; 2) oppure al contrario che l'assorbimento diminuisce. Nel caso 1 probabilmente c'è un problema meccanico tipo accoppiamento asse/boccole troppo lasco (l'asse comincia a vibrare e spreca energia per queste oscillazioni ... in molti casi cambia anche il rumore). Nel caso 2 probabilmente è un problema elettrico tipo carboncini usurati, collegamento tra collettore ed avvolgimenti fasullo, avvolgimento cotto, ecc. Ovviamente molti motori odierni sono sigillati, quindi l'unica possibilità , in caso di problemi sopratutto elettrici, è sostituirli. Nel caso di problemi meccanici a volte una lubrificata alle boccole risolve.... prova a mettere una microgoccia di olio lubrificante tra asse e boccole del motore. C'è da dire che, pur essendo a digiuno di elettrotecnica, non lo sono di meccanica. La manutenzione, come ingrassaggio, oliature di parti in movimento, ecc., viene da mè curata periodicamente. E' per quello che escluderei il punto 1 e terrei in considerazione il punto 2. Infatti, il mio messaggio era orientato su quel fronte. Dopo, ovviamente, le variabili possono essere tante. Grazie per la tua risposta. Ciao |
Autore: | tipomilano [ martedì 8 aprile 2014, 21:33 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Chissà perché tante marche non prevedono la possibilità di sostituire i carboncini (con i motori roco invece si può), che prima o poi non possono che consumarsi. Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk |
Autore: | Quintilio [ martedì 8 aprile 2014, 21:40 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
gianca ha scritto: Forse possiamo riconoscere alcune altre possibili cause ma dipende dall'alimentatore che utilizzi e dalla linea di alimentazione a 220V, tre domande.. -quanto sei lontano dalla cabina Enel a BT? -ci sono utenze in casa tua ad alto assorbimento che si attaccano e staccano con periodicità ? -per alimentare la locomotiva usi per caso un alimentatore di vecchio tipo con variazione della tensione mediante resistenza a filo? Giancarlo Per la cabina, francamente, non lo so. Utenze in casa no. Per alimentare la loco uso un classico trasformatore abbastanza recente della TRIX. Però mi capita anche usandone un altro più vecchio della Fleishmann. Che tipo di resistenza abbiano al loro interno non lo so proprio. Spero d'aver capito esattamente ciò che mi hai chiesto. |
Autore: | Quintilio [ martedì 8 aprile 2014, 21:48 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
tipomilano ha scritto: Chissà perché tante marche non prevedono la possibilità di sostituire i carboncini (con i motori roco invece si può), che prima o poi non possono che consumarsi. Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk Io ho estratto un motore proprio da un modello ROCO. Ma i motori (quelli attuali) non hanno dei magneti sullo statore? Come faresti ad intervenire che il tutto è poi serrato come una scatola di tonno !!! Ho, invece, dei vecchi modelli Fleishmann con motore con carboncini (quelli sì..) che sono stati sostituiti. Ma sono motori di vecchia generazione però. Ora non sono più così. O mi sbaglio.. |
Autore: | max5726 [ martedì 8 aprile 2014, 22:59 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Nei modelli di una volta era possibile sostituire i carboncini (o meglio, le spazzole) solamente perchè erano motori progettati e commissionati dallo stesso produttore del modello: ora invece trattandosi di motorini da commercio, è più conveniente sostituire tutto che le sole spazzole. Io farei la seguente prova: con il motorino smontato, alimentalo ad una tensione relativamente bassa, poi con un dito tocca l'alberino che ruota (senza che si fermi), simulando una coppia resistente. Se senti che il motore continua a girare 'liscio', il problema è altrove. Se senti una sensazione di tipo vibrazione, probabilmente un avvolgimento non genera la stessa coppia degli altri: può capitare anche che sporco o i residui delle spazzole mettano in cortocircuito parziale il collettore, inquesto caso pulire il canalino con uno spillo o con la punta di un cutter è sufficiente.... Tutti i motorini da modellismo ferroviario hanno i magneti permanenti sullo statore.... il loro numero è = al numero delle espansioni polari del rotore -1. saluti Max |
Autore: | Zampa di Lepre [ mercoledì 9 aprile 2014, 7:06 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
max5726 ha scritto: ... Se senti una sensazione di tipo vibrazione, probabilmente un avvolgimento non genera la stessa coppia degli altri: può capitare anche che sporco o i residui delle spazzole mettano in cortocircuito parziale il collettore, inquesto caso pulire il canalino con uno spillo o con la punta di un cutter è sufficiente.... Ottimo metodo e ottimo suggerimento ... peccato che ormai spesso si 'schianta' contro la sigillatura dei motori ... di questi alcuni (pochi) sono riuscito comunque ad aprirli (erano casi disperati ed il sistema di ritenuta era evidente ... e ripristinabile) mentre per altri il tentativo si è risolto in un danneggiamento irreversibile. Forse una foto del motore in questione (in alternativa il codice del ricambio o il numero articolo della locomotiva per risalire al modello) potrebbero aiutare a farci venire un'idea. |
Autore: | despx [ mercoledì 9 aprile 2014, 8:56 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Ciao a tutti, guardate che è noto che i motori in cc abbiano delle leggere fluttuazioni del numero di giri specie quelli piccoli per la loro ridotta massa volanica, non per nulla più il motore è insensibile a questo fenomeno, più è di qualità . In campo industriale poi, i motori in cc non vengono mai pilotati in modo "passivo" ma sempre con una retroazione propozionale al numero di giri rilevato (encoder ottico sull'albero, EMF, ecc.). Nel nostro mondo, in campo analogico c'è poco da fare, l'unica cosa utile è di usare un buon alimentatore pwm stabilizzato. Discorso differente col digitale perchė il 90% dei decoder ha il controllo di carico che va proprio a correggere tutte le imperfezioni di funzionamento del motore oltre alle variazioni del carico in base al tracciato del plastico. Ciao Despx |
Autore: | Quintilio [ mercoledì 9 aprile 2014, 9:17 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
despx ha scritto: l'unica cosa utile è di usare un buon alimentatore pwm stabilizzato. Ciao Despx Ad esempio sul mercato, concretamente, cosa si può trovare in merito? Grazie e ciao |
Autore: | Quintilio [ mercoledì 9 aprile 2014, 10:17 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori | ||
Zampa di Lepre ha scritto: max5726 ha scritto: ... Se senti una sensazione di tipo vibrazione, probabilmente un avvolgimento non genera la stessa coppia degli altri: può capitare anche che sporco o i residui delle spazzole mettano in cortocircuito parziale il collettore, inquesto caso pulire il canalino con uno spillo o con la punta di un cutter è sufficiente.... Ottimo metodo e ottimo suggerimento ... peccato che ormai spesso si 'schianta' contro la sigillatura dei motori ... di questi alcuni (pochi) sono riuscito comunque ad aprirli (erano casi disperati ed il sistema di ritenuta era evidente ... e ripristinabile) mentre per altri il tentativo si è risolto in un danneggiamento irreversibile. Forse una foto del motore in questione (in alternativa il codice del ricambio o il numero articolo della locomotiva per risalire al modello) potrebbero aiutare a farci venire un'idea. Da come ho letto, potrebbe servire la pulizia dove s'intravvedono i filamenti di rame? Con qualcosa di appuntito? Ma non si rischia di scomporre e/o rompere il filamento? Comunque allego foto motore in questione ammesso possa servire a qualcosa. Saluti Quintilio
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Autore: | despx [ mercoledì 9 aprile 2014, 10:56 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Sinceramente parlando, non ho mai comprato un alimentatore commerciale dei soliti marchi perchè, secondo me, sono molto sottodimensionati "tirati" e costano una rapina per il contenuto tecnologico che hanno dentro...me li sono sempre progettati e costruiti... Di certo, se dovessi prorpio comprarne uno con "la pistola alla tempia", non andrei su uno per la scala H0 ma almeno per la 0 o LGB che, in virtù delle potenze maggiori che devono erogare, sono più robusti e concettualmente più avanzati. Il motore in foto mi sembra in regola, se vuoi, potresti dagli una soffiata con aria compressa tenendo fermo il rotore altrimenti la forte velocità di rotazione impressa dal getto d'aria, potrebbe danneggiare bronzine e contatti elettrici. Poi una microgoccia di olio Singer alle bronzine...non potrebbe che fare del bene... Ciao Despx |
Autore: | max5726 [ mercoledì 9 aprile 2014, 11:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Motori elettrici dei locomotori |
Il fatto che il motore rallenti in salita o acceleri in discesa, è fisiologico, nessun motore ha un rendimento =1! Per il fatto che più il motore è piccolo e più il rendimento si allontana da 1 questo 'sentirà ' sempre di più la coppia resistente, variando la velocità (questo può accadere anche in una curva stretta su un tracciato in piano). Ma si tratta di 2 problemi differenti: se quelo lamentato da Quintilio è questo, c'è poco da fare, con l'alimentatore PWM il rendimento migliora ma il problema non si elimina del tutto. Diverso è il caso del motore che ha uno dei problemi sopra descritti (un altro può essere dovuto al fatto che per un surriscaldamento il supporto del collettore carbonizza diventando quindi conduttore e mandando in crisi il motore stesso): ovviamente è fondamentale riuscire ad aprire il motore, ma a seconda del tipo di guasto, non è detto che sia recuperabile: anzi, è molto probabile che debba essere sostituito.... Mentre scrivevo ho visto la foto del motore.... l'intervento che ho descritto prima, deve essere fatto sul collettpore, che in quel motore non si vede! si trova sotto alla calotta in plastica sulla destra, lato contatti elettrici. Nessuna operazione nè meccanica né chimica deve essere fatta sugli avvolgimenti, pena la distruzione del motore stesso.... Mi sembra che sia un motore Roco, che non è tra i peggio, anzi! L'unico problema che ho avuto con i motori Roco è stato sulle prime serie della 880, il cui motore era impresentabile, tanto andava male, ma era un problema di progetto.... ti suggerisco di fare la prova che ho descritto nell'altro messaggio, ed intervenire solo se noti surriscaldamenti/forti discontinuità di rotazione: in caso di differenza di rumore a varie velocità , la lubrificazione delle bronzine risolve il problema, anche se nel futuro potrà ripresentarsi.... Per accedere al collettore basta allargare le 2 linguette che fissano lateralmente la calotta con i contatti ed estrarla, previo smontaggio del volano. Deve essere prestata molta attenzione in fase di rimontaggio x essere sicuri che le spazzole ritornino sopra il collettore e non rimangano lateralmente (e si può buttare il tutto....) saluti Max |
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