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 Oggetto del messaggio: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 19:44 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
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salve ,
oggi , dopo almeno 5 anni , sono stato in una borsa scambio a Torino , che ha una cadenza mensile.
E' ben organizzata , in una struttura sufficientemente spaziosa e ariosa.
Al di là del piacere di aver visto alcuni modellisti sono però rimasto colpito da alcuni aspetti che mi hanno convinto che ormai il nostro hobby ,come modellismo ferroviario è destinato all'estinzione.
La prima cosa è la stragrande quantità di cappelli e teste grige...non esiste il ricambio generazionale, ma soprattutto non ho visto i nipoti accompagnare i nonni o figli con padri e questo vuol dire molto.
Continuo a vedere persone che comprano considerando i numeri di codice sulle scatole.
I modelli proposti o sono nuovi con i prezzi da negozio ( ma poi la garanzia che me la dà ?), oppure hanno prezzi assurdi rispetto alla qualità , giustificati dalle solite balle ( non lo fanno più, è fuori catalogo , è un RR da collezione etc etc )
Nessuno accetta gli scambi , tanto chi ritira materiale o collezioni è abituato a pagare una loco che vende a 100 a 45...
Mi aspettavo di vedere , dopo i lima expert e gli acme, tavoli di 636 e 645 Roco in vendita , invece nessuno...
Ma soprattutto ho avuto la certezza che il mercato è solo più fatto dai collezionisti che continuano a comprare senza curarsi dell'aspetto modellistico , evidentemente chiusi in un loro mondo, dove sicuramente le informazioni sono monopolio del loro negozio di fiducia, dei loro amici e delle addolcite recensioni delle riviste.
In sostanza , ho la certezza assoluta che chi legge i forum sono solo 4 gatti , sennò la qualità della merce esposta e/o i prezzi dovrebbero essere ben diversi.
Ma non basta , la chicca l'ho avuta da un venditore.
vedo una confezione di 2 cisterne a due assi Hr, 40 euro , gli dico 30 , ci accordiamo per 35 e gli spiego che mi servono per una elaborazione perchè sono un modellista , non un collezionista.
Con persone intorno , mi risponde che a lui dei treni non gli frega niente , non li colleziona e li vende...
Mi sfugge come si possa continuare a frequentare questi posti , con personaggi così gretti e farsi spennare come dei polli oppure è un mix di ignoranza e di masochismo che ormai impera nel nostro hobby?
Non lo sò , ma non posso avere delle risposte coerenti dal forum , perchè qui non siamo la realtà che ho visto stamattina...


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 20:01 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 13:32
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Ciao a tutti :D
Posso confessarmi? Ormai sono quasi due anni che non vado più alle borse scambio ( intese come scambio di modelli al posto di contanti ), nemmeno a Novegro. L'ultima che ho visitato era Novegro 2013, l'Hobby Model Expo, perché c'erano da vedere le novità dal vivo. Ma ai bancali dei negozianti e venditori vari non mi sono avvicinato.
Gli scambi veri ( modelli contro altri modelli, qualche volta soldi ) li faccio a casa mia nella stanza del plastico con altri amici modellisti con cui mi ritrovo...
Salutoni a tutti i forumisti
Renato :)
P.S. Ho 46 anni ed i miei capelli non sono ancora grigi... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 20:32 
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Iscritto il: mercoledì 1 febbraio 2006, 12:40
Messaggi: 2832
Località: Bracciano (Roma)
Caro Claudio, di giovani leve in giro se ne vedono ben poche ed è presto detto il perchè....
Ho due figli che passano il loro tempo libero a videogiocare, con giochi e stimoli che ai nostri tempi potevamo solo immaginare. Non sono solo giochi sparatutto, ormai puoi costruirti la tua realtà virtuale e giocarci dentro. Puoi anche invitare i compagni di tutti i giorni a giocare nel tuo mondo utilizzando la connessione ad internet che ormai hanno tutte le console giochi.
Ovviamente i miei figli non considerano il "gioco del trenino" o il modellismo in generale attraente avendo ben altro a disposizione. Ho anche provato in diverse occasioni a portarli a mostre e a vedere plastici di grandi dimensioni, per capire se poteva nascere qualcosa. La risposta è negativa e quindi non ho più insistito. Resta il problema di fondo che l'approccio "al pratico" è quasi del tutto assente nelle nuove generazioni, ne vedo dimostrazioni di interesse in tal senso. È un peccato, così facendo si perde attitudine al fare, a sviluppare progetti concreti, a risolvere da sè problemi pratici, con l'evidente soddisfazione che ne deriva. Se noti anche in altri settori le cose son cambiate: quando avevo 14 anni non potevo non sapere cosa era un polini e se non eri capace di cambiare i getti del carburatore del motorino eri uno sfigato. Oggi se sciacciando il tasto di avviamento, lo scooter non parte, si dice che è rotto e si chiama papà.....
Ora basta che finisco per fare la parte del borbottone e so bene che generalizzare non aiuta, ma un pò di rincrescimento rimane.
E il fermodellismo? Cambierà, così come oggi non è lo stesso degli anni '70... Si specializzerà in qualcosa di diverso, così come oggi la ferrovia non è più la stessa di 50 anni fa....
Magari avremo nipotini che guideranno i freccia rossa su simulatori stratosferici che oggi neppure possiamo immaginare....


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 20:54 
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Nome: Lippo Lippi
Iscritto il: lunedì 5 febbraio 2007, 21:41
Messaggi: 5203
Sono sostanzialmente d'accordo con la tua percezione negativa, Claudio, ma noto una contraddizione:

claudio.mussinatto ha scritto:
sono però rimasto colpito da alcuni aspetti che mi hanno convinto che ormai il nostro hobby ,come modellismo ferroviario è destinato all'estinzione.
claudio.mussinatto ha scritto:
Continuo a vedere persone che comprano considerando i numeri di codice sulle scatole.

Forse è anche grazie a chi compra e compra e basta, spesso anche in negozio a prezzo pieno, che il nostro "hobby" rimane in vita. Se fossimo tutti buoni a vivere di occasioni, non ce ne sarebbero, perchè tutti gli articoli sarebbero (dal primo all'ultimo, senza eccezione alcuna), sugli scaffali dei negozi in attesa di acquirente.
Noto peraltro che proprio coloro che leggono il forum sono i primi che corrono a scrivere "comprato oggi" quando magari l'articolo nemmeno era stato messo sugli scaffali ed era ancora negli scatoloni del negozio, appena ricevuti dal produttore. Quindi? Io li ringrazio, perchè se non esistessero quasi tutti chiuderebbero baracca, e saremmo qui a contare le bambole pettinate e le foglie delle verze.

E per finire concedimi una replica/provocazione.
Forse dovresti scendere dal piedistallo una volta, siamo tutti consci della tua competenza e delle tue qualità, ma ognuno intende l'hobby come meglio crede, ed io (che sono collezionista, anzi FERMOcollezionista, come li chiamate voi), ammiro coloro che hanno conoscenza e manualità, ma quando loro stessi si erigono a divinità, preferisco voltare le spalle ed ammirare i miei convogli completi e realistici nelle scatole ma oculatamente composti che, sporadicamente (ma lo faccio), faccio girare a casa di qualche amico. Perciò, quagliando in breve, ripeto che per me hai sostanzialmente ragione, ma frasi come la seguente fanno altrettanto male all'hobby quasi quanto un borsista:
claudio.mussinatto ha scritto:
sono un modellista , non un collezionista.

Saluti
Dario


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 21:29 
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Iscritto il: lunedì 27 settembre 2010, 20:27
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Località: Castel s. Pietro T.
Quanto ha ragione Luca Regoli
Purtroppo al 90% i giovani non sanno neanche cambiare una lampadina. Come potranno mai cimentarsi nella costruzione di un plastico o montare degli aggiuntivi.
Debbo però dire che in. Europa li vedo molto più impegnati e dinamici. Forse dovremo immaginare un fer modellismo Europeo e non più nazionale.
Paolo


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 21:38 
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Località: Casa Mia
Cita:
oggi , dopo almeno 5 anni , sono stato in una borsa scambio a Torino , che ha una cadenza mensile. E' ben organizzata , in una struttura sufficientemente spaziosa e ariosa.

Quello che hai detto è vero, però... però... nessuno ha fatto notare una cosa, secondo me, importante: cadenza mensile.
Io a quella borsa ci vado più volte nell'arco dell'anno, se sono libero, magari solo per fare quattro chiacchere con qualcuno...
Essendo appunto mensile, a mio avviso non è possibile garantire un adeguato ricambio dell'offerta: i venditori sono al 90% sempre gli stessi e, come detto prima, non è possibile che mensilmente possa esserci un aggiornamento del materiale proposto, ergo, a me pare un pochino una forzatura... un business che si rileva tale solo per l'organizzazione.
Se io vado oggi e trovo determinati prodotti ai quali non sono interessato, il prossimo mese troverò la gran parte degli stessi prodotti... se oggi non mi interessa il pezzo X al costo Y, il mese dopo continuerà a non interessarmi, a meno che il pezzo X mi interessava già da prima ma il costo era troppo alto mentre ora il costo è sceso e allora magari posso prenderlo, però dopo qualche mese, non essendoci ricambio, l'interesse per l'offerta proposta andrà sciamando.
Ricordo che anni addietro c'era la borsa storica dell'Arca, in novembre... alla fine dell'anno c'era stata solo quella... poi si aggiunse il museo dell'automobile, l'hotel Ambasciatori e forse un'altra o due... alla fine dell'anno erano comunque solo una grossa e bella (Arca) e qualcun'altra piccolina... Tutto sommato era accettabile e bene o male si comperava sempre qualcosa...
Oggi, essendocene almeno dieci in un anno dello stesso organizzatore, più Orbassano e altre sparse, fanno oltre una quindicina in un anno... c'è troppa saturazione e, giocoforza, la gente non compera più...


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 21:46 
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Cita:
Caro Claudio, di giovani leve in giro se ne vedono ben poche ed è presto detto il perchè....
Ho due figli che passano il loro tempo libero a videogiocare, con giochi e stimoli che ai nostri tempi potevamo solo immaginare. Non sono solo giochi sparatutto, ormai puoi costruirti la tua realtà virtuale e giocarci dentro. Puoi anche invitare i compagni di tutti i giorni a giocare nel tuo mondo utilizzando la connessione ad internet che ormai hanno tutte le console giochi.
Ovviamente i miei figli non considerano il "gioco del trenino" o il modellismo in generale attraente avendo ben altro a disposizione. Ho anche provato in diverse occasioni a portarli a mostre e a vedere plastici di grandi dimensioni, per capire se poteva nascere qualcosa. La risposta è negativa e quindi non ho più insistito. Resta il problema di fondo che l'approccio "al pratico" è quasi del tutto assente nelle nuove generazioni, ne vedo dimostrazioni di interesse in tal senso. È un peccato, così facendo si perde attitudine al fare, a sviluppare progetti concreti, a risolvere da sè problemi pratici, con l'evidente soddisfazione che ne deriva. Se noti anche in altri settori le cose son cambiate: quando avevo 14 anni non potevo non sapere cosa era un polini e se non eri capace di cambiare i getti del carburatore del motorino eri uno sfigato. Oggi se sciacciando il tasto di avviamento, lo scooter non parte, si dice che è rotto e si chiama papà.....
Ora basta che finisco per fare la parte del borbottone e so bene che generalizzare non aiuta, ma un pò di rincrescimento rimane.
E il fermodellismo? Cambierà, così come oggi non è lo stesso degli anni '70... Si specializzerà in qualcosa di diverso, così come oggi la ferrovia non è più la stessa di 50 anni fa....
Magari avremo nipotini che guideranno i freccia rossa su simulatori stratosferici che oggi neppure possiamo immaginare....


Ti quoto in pieno, purtroppo questa è la realtà dei giovanio d'oggi, lo vedo pure con mia figlia che ha 10 anni e la cosa non mi piace e mi preoccupa, vivono in una realtà diversa, hanno perso molti di valori, è tutto dovuto, le cose non si riparano, si buttano e si ricomprano, sono prodotti di un eccessivo consumismo.
Per quanto concerne il futuro del modellismo, oramai ci sono appunto i simulatori, personalmente li ho provati, sono intriganti, consentono di fare cose favolose, ma per me non sono la stessa cosa di un plastico, tangibile, con il quale puoi interagire fisicamente, poi de gustibus...


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 22:05 
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Dario...
se il nostro hobby rimane in vita perchè si compra, beh, allora ho ragione io , cioè che è in mano ai collezionisti.
Io ringrazio chi compra perchè statisticamente mantiene i posti di lavoro della filiera, ma non fà affatto il bene del nostro hobby.
Tu stesso mi dici che ogni tanto fai girare i tuoi convogli.
Bene , ma se non fosse ogni tanto ma sovente , ti accorgeresti delle mancanze e delle approssimazioni dinamiche che le loco hanno , carrozze che deragliano , per tacere di carrelli smangiati dagli assi.
Questo per dire che se anche i collezionisti avessero un approccio più critico sui modelli , sia su come sono costruiti , sul funzionamento e sulle mancanze e approssimazioni della riproduzione , le case costruttrici ci fornirebbero prodotti adeguati.
Io non voglio essere considerato una divinità ( non faccio parte dei santi...) ma se il modello non è tale ( ossia una riproduzione in scala dell'originale ) e non funziona adeguatamente , io mi monto un ttm kit o cerco di costruirmi un fabbricato per il plastico che sarà.
Il problema è che se ci fosse una presa di coscienza da parte dei collezionisti sulla qualità generale dei modelli con un approccio realistico e con un pò di onestà intellettuale , si dovrebbero svuotare del 70% gli armadi e mettersi in discussione...cosa che dopo quello che oggi ho visto , considero ormai impossibile
Queste sono le mie considerazioni da modellista ferroviario senza voler scatenare i guelfi e i ghibellini...
Saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 22:11 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
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Oh finalmente sei arrivato alla sostanza. Questo hobby, nella sua parte modellistica, ha cominciato a morire già 20 anni fa e non te ne eri accorto. Se dovessi dare una data la farei coincidere con l'uscita della 636 080 di Roco. Quando vidi sulle scatole il certificato "serie limitata n. tot." accompagnato dal conseguente aumento di prezzo rispetto al modello normale, pensai subito male. Si c'erano state nel passato cose come i vecchi galletti RR che dà lì a poco sarebbero ripresi, ma proprio Roco che fino a quel momento, faceva ottimi modelli da plastico e dettagliati a prezzo contenuto rispetto alle case + blasonate di allora, era un pessimo segnale.
Dopo è stato tutto un rincorrere solo questo aspetto, da parte dei produttori che hanno così trovato la gallina dalle uova d'oro, da parte dei clienti che hanno trovatoi un ulteriore incentivo alla pigrizia e incapacità, con la scusa che dato il costo dei modelli questi potevano essere trasformati in oggetti di adorazione, assolutamente da non consumare perchè se no perdevano di valore, e anche da parte di quelli come te Claudio che ancora insisti "sulle mancanze e approssimazioni della riproduzione" perchè ancora non hai capito che esaltando il dettaglio e la riproduzione perfetta si è contribuito a rendere sempre meno impiegabili i modelli, perchè quel realismo vuol dire maggior fragilità, pezzi che si perdono meccaniche più complesse e meno robuste, tutte cose che li portano a finire in vetrina e non sul plastico.
Probabilmente la comparsa dei videogiochi avrebbe comunque fatto si che il fermodellismo arrivasse al binario morto, non ci può essere storia contro un nemico dall'utilizzo immediato e che non obbliga ad inventarsi falegnami, elettricisti ecc.
Godiamoci il nostro hobby per quello che ci dà, i tempi cambiano e anche noi con il cavllo a dondolo ed i soldatini di piombo non ci abbiamo giocato molto. Fa parte del corso delle cose e va bene così.


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 22:49 
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Nome: Andrea Brogi
Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 15:03
Messaggi: 1111
Per fortuna dalle mie parti ho visto una bella controtendenza.
Ragazzi giovani, anche se tecnologicizzati hanno ancora voglia di vedere le cose fatte con le proprie mani.
Seguono il mio corso di fermodellismo di base.
Tanti contatti nuovi alla nostra ultima mostra, Ferrovilandia, che si sono distinti in un pubblico dai numeri tipici.
Un ragazzino poco più che tredicenne a comprare le erbette da plastico in bottega…

Non disperiamo, se i genitori non presentano il modellismo ai figli, facciamolo noi modellisti a chi si dimostra interessato.


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 23:20 
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Nome: Alessandro Piazzai
Iscritto il: lunedì 16 novembre 2009, 13:19
Messaggi: 724
Località: Monteleone d'Orvieto (TR)
Mi sento di condividere quanto detto da Andrea.
E' vero, i ragazzi/bambini di oggi hanno una marea di passatempi "futuristici" (.....e forse anche meno tempo libero di quanto ne avevamo noi....) ma se gli facciamo conoscere un'attività dove puoi creare realmente in 3D qualcosa con le tue stesse mani, sono ben lieti di spegnere tablet e affini per sporcarsi le mani.
Proprio questi giorni ho avuto a portata di mano i miei nipoti, dove lì per lì erano rimasti realmente delusi dal regalo dello zio (kit Airfix 1:72 con colla e vernici già a corredo) ma poi, dopo un paio di giorni, mi hanno telefonato per chiedermi come caspita si attaccavano quegli strani adesivi (??!)
In un certo senso rimangono colpiti come quando noi scoprimmo (io sono della metà degli anni '70) il primo Commodore.
Parlando strettamente di ferrovia, e relativamente di fermodellismo, è anche vero che la ferrovia come la vediamo oggi sembra realmente meno affascinante di quella di una trentina di anni fa, ma è anche vero che se chiedevi ad un bambino degli anni ottanta cosa fosse un Pendolino, con buona probabilità avrebbe fatto scena muta, mentre oggi quasi tutti i bambini sanno cosa è un Frecciarossa.


Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 23:33 
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Iscritto il: domenica 2 aprile 2006, 9:16
Messaggi: 2844
Località: Nato a Firenze 25/01/1962 - Vive tra Toscana e Marche
paolo.galetti ha scritto:
Quanto ha ragione Luca Regoli
Purtroppo al 90% i giovani non sanno neanche cambiare una lampadina. Come potranno mai cimentarsi nella costruzione di un plastico o montare degli aggiuntivi.
Debbo però dire che in. Europa li vedo molto più impegnati e dinamici. Forse dovremo immaginare un fer modellismo Europeo e non più nazionale.
Paolo


Quello che scrive Paolo è forse la "chiave di volta" , anzi ......la "svolta" che, prima o poi, daremo al modo di approcciare e vivere la nostra passione.

Personalmente ho amici fermodellisti (perchè cercare altre definizioni....... modellista, collezionista ...... ) in Germania, Francia, Polonia, Stati Uniti , Spagna....... e ho acquistato modelli , on-line ma anche "dal vivo" in varie nazioni.
Mi scambio idee, consigli, progetti con molti fermodellisti e non ho sentore di morte annunciata del nostro hobby.

Penso sia bello vivere questo momento di euforia forse un pò "drogata" per quanto concerne il materiale italiano che, anche se non sempre perfetto, ci consente per la prima volta di scegliere lo stesso modello tra più brand (quante volte abbiamo invidiato i nostro "colleghi" esteri per questo?).

Io ho superato le 50 primavere e ricordo che nei (pochi) punti di ritrovo tra fermodellisti che frequentavo da ragazzino io ero circondato da canuti avvocati, distinti dottori, direttori di banca e ..... pochi, pochi operai ........

Nel negozio di Tarantola a La Spezia ....... la mia agognata meta (negli anni '70 con il babbo CS sulla "Pontremolese") quando avevo raccimolato il gruzzoletto necessario per comprarmi qualche carrettino Lima oppure quando dopo le festività natalizie avevo un "piccolo tesoro" con il quale comprare un "LOCOMOTORE RIVAROSSI" ma anche quando, il maggior numero delle volte devo dire, andavo solo per il piacere di vedere passare sul bancone i modelli che gli acquirente si facevano provare sul cerchio di binari ........ (ricordo ancora l'odore di quel negozio) :D :) non ho mai visto un bambino !!!! E questo mi mancava perchè ovviamente avevo difficoltà a colloquiare con tutta gente adulta.
Quando, un pò più grandicello andava in treno a Firenze e passavo nel negozio di Barbieri la scena non cambiava ........ "tutta gente grande" ......

Niente di nuovo sotto il sole a mio parere .......

Che poi, come scrive giustamente Claudio, alle borse scambio si incontrino "i peggiori figuri" che nulla hanno a che fare con il fermodellismo, fatto salvo il loro tentativo di lucrare sulla passione ed auspicata ingenuità dei visitatori, è pura verità.

Forse meglio che tali eventi non vedano la partecipazione di probabili giovani leve ........ se titubanti ssull' entrare o meno "nel gioco", scapperebbero a gambe levate e con tutte le ragioni del mondo!

Non vorrei offendere nessuno ma alle borse scambio, non da da due anni , ma da molti di più, vado a farmi due risate


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 Oggetto del messaggio: STAVAMO MEGLIO QUANDO STAVAMO PEGGIO
MessaggioInviato: domenica 28 dicembre 2014, 23:58 
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Iscritto il: domenica 10 dicembre 2006, 15:15
Messaggi: 284
Località: Torino
Salve a tutta la fauna del Forum ed Auguri visto che siamo ancora in tema.
L'evoluzione tecnica del Fermodellismo a mio avviso è stata accompagnata in parte un'involuzione mentale delle persone che ha sortito effetti deleteri.
La realizzazione dei modelli e l'esecuzione della parte meccanica hanno veramente compiuto passi da gigante, dagli stampi lavorati in gran parte anche a mano si è passati al CAD ed all'elettroerosione, i motori sono passati da tre a cinque poli e gli appassionati ?
Gli appassionati sono forse stati scarsamente capaci di adeguarsi all'evoluzione di quello che sostanzialmente era un gioco ed ecco comparire le devianze :arrow: contachiodi e fermocollezionisti nuove specie che hanno dimenticato che alla base di questa passione c'era un gioco anche se con un certo livello di serietà .
Ecco che inizia il collezionismo con relative speculazioni, la prestesa che i modelli siano perfetti ed esatti senza prestare caso alla conseguente fragilità che contrasta con l'aspetto ludico della passione e la pietosa chiusura mentale di quanti sostengono la religione new age della scala esatta sopra ogni cosa e non si accorgono che la loro visione in scala esatta è una mistificazione perchè non fanno i conti con raggi di curvatura non in scala , lunghezze dei binari di stazione e delle tratte non icredibili e tante altre approssimazioni fatte a mente ed occhi chiusi.
Non essendo più giovanissimo ricordo ancora il monito del Dott. Briano nel suo mauale del fermodellista ( mi pare ) in cui avvisava che il modello deve appagare l'occhio e non ridursi ad un mero esercizio di calcolo matematico , peraltro non risulta possibile la perfetta riduzione in scala di tutte le parti di una macchina.
Adesso pur riconoscendo l'abilità nel costruire e nell'eleborare di molti modellisti ritengo che la grande maggioranza degli appassionati sia costituita da persone comuni dalle capacità modeste che si divertono con i loro modelli a girare su plastici spesso contenenti tante ingenuità ma che rispondono all'aspetto ludico della passione.
Se il fermodellismo ha senso solamente nelle serire per pochi intimi e nelle costruzioni in scala piùcheperfetta, è palese che l'estinzione sia una possibilità tuttaltro che remota , i vari santoni delle diverse correnti farebbero bene a seguire rigidamente le regole in cui credono senza cercare di sminuire coloro che nutrono per questo hobby una passione squisitamente ludica.
Auguri a tutti e che la befana porti carbone a contachiodi & fermocollezionisti
Topolox :D :D :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: lunedì 29 dicembre 2014, 9:11 
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Iscritto il: giovedì 30 marzo 2006, 14:16
Messaggi: 1196
Località: Casa Mia
Cita:
il monito del Dott. Briano nel suo mauale del fermodellista ( mi pare ) in cui avvisava che il modello deve appagare l'occhio e non ridursi ad un mero esercizio di calcolo matematico , peraltro non risulta possibile la perfetta riduzione in scala di tutte le parti di una macchina.

Perfetto... è quello che continuo a sostenere io, senza aver mai letto Briano e simili...
Solo che quando dico che un modello deve essere "bello", inteso come modello ben proporzionato e dal colore che rispecchia l'originale, arriva subito il personaggio di turno con calibro e schede RAL per contestare qualsiasi cosa, giusto per principio... e allora... vada a farsi "calibrare"!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Resoconto da una borsa scambio...
MessaggioInviato: lunedì 29 dicembre 2014, 10:37 
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Iscritto il: mercoledì 23 luglio 2014, 23:29
Messaggi: 142
A mio parere il problema di avvicinare i giovani al modellismo ferroviario è dovuto al fatto che il fermodellismo è fermo da troppi anni. Con la tecnologia che esiste oggi, ancora i produttori ci risaltano delle qualità scontate del modello, quali luci bianche/rosse dei fanali che cambiano a seconda del senso di marcia, pantografi che ricevono la corrente dalla catenaria, motore con volano, ecc... Poi i modelli più futuristici hanno anche illuminazione interna ( 4 led scarsi ) e decoder sonoro ( se tutto va bene con i suoni reali e non standard ) a soli ...350€!!!

Se facessimo un paragone con la telefonia mobile, pensiamo ai primi cellulari Nokia: telefono con messaggi, rubrica e con dentro 3 giochi. E non solo, nella versione full optional, potevi anche cambiare la cover! Immaginate se ancora oggi la Nokia vendesse lo stesso tipo di cellulare e nelle novità 2015 ci fosse la possibilità di avere lo schermo a colori a soli 800€! Di Iphone se parlerebbe nel 2500!

Oppure pensate se al posto di Windows ci fosse ancora MS-Dos, pensate che il computer fosse nelle case di tutti?

Nel modellismo ferroviario siamo troppo lenti rispetto al mondo circostante, come lo è stata la ferrovia fino a qualche tempo fa: poi sono arrivati i Frecciarossa, e allora le cose sono un pochino cambiate.

Se un modello uscisse già di fabbrica con Decoder sonoro (con un programma per cambiare le CV in modo grafico), illuminazione cabina, illuminazione comparto viaggiatori, luci indipendenti dalla direzione, pantografi che si alzano e abbassano, ed a un prezzo concorrenziale (200€?) allora si potrebbe aprire il mercato ad un pubblico più ampio. Per non parlare di case e affini in stile italiano e aggiuntivi vari a prezzi convenienti ( qualcosa almeno in quel campo si comincia a vedere, ma non dai grossi produttori ).
Insomma a mio avviso manca una svolta, da parte dei produttori, per stare al passo con i tempi e mantenersi comunque a prezzi contenuti, come Windows per i pc, lo smartphone per i cellulari, il TGV per i francesi, il Frecciarossa per le FS, le linee S per il nodo di Milano, ecc...

Però sono molto dubbioso se questa sia la direzione giusta per il nostro hobby; mi viene in mente un mio vecchio passatempo, il tuning: dall'essere sconosciuto, dopo fast and furious, è diventato una moda dove chiunque si improvvisava elaboratore, meccanico, elettrauto, e si inizia a vedere in giro talmente tanta porcheria che dopo un po' mi ha stufato perchè ormai diventato troppo commerciale.


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