Quando ero bambino, tra gli appassionati, c'era un convoglio molto ambito, molto desiderato, un principe, un principe ricco di fascino: Il Settebello!!
Allora un' azienda tutta Italiana, condotta magistralmente da Oreste Cicchetti di Bollate, decise di riprodurre questo prestigioso convoglio. La ditta si chiamava CONTI.
Quando fu messo in vendita, io e il mio caro cuginetto, entrambi appassionati, eravamo sempre li con il naso appiccicato alla vetrine e sognavamo.............
A Milano c'era un negozio che aveva in esposizione un pezzo che girava su un grande ovale, era tutto illuminato con fari bianchi e luci rosse di coda.
Per quei tempi, era un'attrazione fatale!!
l prezzo era proporzionato al prestigio del modello e bisognava aspettare Gesù Bambino per fare simili richieste.
Passarono anni, mi arrivarono tanti regali, tanti locomotori di ogni genere, non so dire il perchè ma il Settebello non fece parte dei miei modelli.
Quel sogno però era rimasto scolpito nel cuore e nell'anima.
Diventai adulto, terminai gli studi ed aprii la mia prima azienda, intanto la mia amata Conti chiuse i battenti e per un pò non ebbi il tempo di dedicarmi a questo hobby.
Ma un giorno...........venni a sapere che a Milano, in via Manzoni si sarebbe tenuta un'asta di modelli ferroviari, decisi di andare a vedere.
Quando iniziò l'asta, il mio cuore iniziò a battere ad alta velocià ed i miei occhi rimasero abbagliati da tanta meraviglia.
Tre convogli Settebello Conti serie speciale a sette elementi messi all'asta.
Prezzi da capogiro, ma venduti tutti in breve tempo.
La mia visita però non è stata inutile.
Venni a sapere che in una cittadina vicino Milano, un dipendente della ditta Conti aveva aperto una cartoleria e possedeva ancora qualche pezzo da vendere.
Non me lo feci dire due volte, corsi subito all'indirizzo indicato e finalmente.......... AFFARE FATTO!
Finalmente, anche se a distanza di tanti anni, il mio sogno si era avverato: possiedo il Settebello Conti!
L'ho messo in esposizione nella parte più importante e visibile del mio soggiorno.
Appena si entra, questo pezzo illumina la mia casa e la mia anima.
Come dice il detto: il primo amore non si dimentica mai.
Ed è proprio così
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