Ecco a voi un tentativo di ficcare dentro ad una stanza di 3 m x 3 m la Ferrovia Padova – Piazzola (FPP). Questa ferrovia privata, soppressa il 31 dicembre del 1958, si presta ottimamente ad essere riprodotta in un plastico grazie ad alcune sue caratteristiche:
*) ridotta estensione
*) intenso traffico merci di cui una bella fetta interno alla FPP
*) due transiti verso le FS (per un breve periodo ce n'è stato anche un terzo)
*) necessità di spinte con una seconda loco nonostante si sviluppi in pianura
*) impianti ferroviari semplici
*) vari raccordi industriali
*) lungo tratto in sede stradale
La linea, tutta a binario unico a scartamento normale e non elettrificata, comprendeva i seguenti impianti:
Padova Borgomagno: stazione di testa, scalo merci, rimessa, transito verso FS, due raccordi
Croce di Altichiero: fermata
Limena: stazione, scalo merci, decauville verso porto-canale
Villafranca-Tremignon: stazione
Piazzola sul Brenta: stazione, scalo merci, deposito locomotive, transito verso FS (circa dal 1937 al 1941), tre raccordi (uno soppresso nel 1937)
Bivio Carbogna: inizio della diramazione per Carturo (vedi sotto)
Presina: fermata
Isola di Carturo: stazione
Gazzo-Grantorto: stazione, scalo merci
Carmignano-Ospitale di Brenta: stazione di testa, scalo merci, rimessa, transito verso FS, decauville da cava sul Brenta
La diramazione, solo merci, comprendeva due impianti. Il primo, denominato
Carbogna, era un semplice tronchino con piano di carico punto di arrivo di una decauville dal Brenta; il secondo,
Carturo, era un vasto scalo a cui facevano capo altre due decauville.
Il traffico merci era costituito innanzitutto dal movimento di ghiaia e sabbia estratte dalle cave e destinate sia allo scalo merci di Padova Borgomagno, dove il materiale veniva riversato su autocarri e inoltrato in città, sia sulla rete FS. Inoltre tra i 1919 e il 1934 alcuni carri venivano scaricati a Limena; il materiale veniva riversato su dei vagoncini decauville che lo portavano alla vicina banchina sul canale Brentella dove veniva scaricato sui barconi destinati prevalentemente in Laguna. Il transito di Piazzola conduceva alla Ferrovia Ostiglia e venne utilizzato solo durante i lavori di costruzione di questa linea, sempre per l'inoltro di ghiaia e sabbia verso i cantieri. Altro traffico in uscita era prodotto dallo jutificio, dallo stabilimento Montecatini e dalle fornaci di Piazzola; quest'ultimo impianto perse il raccordo circa nel 1937 a causa dei lavori dell'Ostiglia. Parte della merce prodotta dallo jutificio era destinata ai Magazzini Raccordati Altichiero a Padova Borgomagno. Più ridotto era il traffico in entrata di prodotti finiti destinati ai vari scali merci lungo la linea.
A Padova la FPP sovrappassava la linea FS per Bassano del Grappa; in caso di treni eccessivamente pesanti in partenza era necessario disporre una seconda macchina in coda che veniva sganciata al termine della rampa. Con la costruzione del sovrappasso sopra alla Ferrovia Ostiglia una manovra simile veniva compiuta a Piazzola per i treni provenienti da Carturo: la loco di spinta si preparava disponendosi dietro alla traversa limite del deviatoio del Bivio Carbogna sulla linea per Carmignano;quando arrivava un treno da Carturo questo si fermava quando l'ultimo carro liberava lo scambio; la loco di spinta si agganciava in coda; il treno partiva così a tutto vapore, transitava senza fermata per la stazione di Piazzola e superava il cavalcavia dove veniva sganciata la loco di spinta. Il cavalcavia rimase in opera fino all'ultimo giorno di esercizio nonostante l'Ostiglia non venne più riaperta in seguito alle interruzioni della II guerra mondiale; il manufatto, per la cronaca, esiste parzialmente tutt'oggi.
Come epoca per la realizzazione consiglierei la fine degli anni '30, il periodo d'oro della linea grazie anche al traffico di materiale destinato ai cantieri dell'Ostiglia.
Ecco quindi, dopo tanti discorsi, il tracciato del plastico. Ho optato per una realizzazione su due livelli; il primo livello comprende le stazioni di Padova Borgomagno e Limena, il secondo Piazzola, Bivio Carbogna, Carturo e Presina. I due livelli sono collegati da un'elicoidale dal raggio di 60 cm, quindi è necessaria una pendenza circa del 2,5 % per avere un sufficiente spazio tra una spira e l'altra.
Livello inferiore
Livello superiore
Ho dovuto giocoforza scendere a compromessi. Come si vede chiaramente viene riprodotta solo la tratta tra Padova e Presina più la diramazione di Carturo; oltre Presina i treni entrano subito nella stazione nascosta di Carmignano. Lungo tali tratte sono state inolte saltate le fermate e stazioni di Croce di Altichiero, Villafranca-Tremignon e Carbogna.
A Padova Borgomagno è sparito uno dei due raccordi (ho lasciato però quello più importante!) e la rimessa è posizionata dalla parte "sbagliata" (si trovava dallo stesso lato dei Magazzini Raccordati tra questi e lo scalo merci). Sono però riuscito ad inserire un transito operativo verso la stazione FS di Padova, "riassunta" in un cappio nascosto. Inoltre il tratto della linea FS per Bassano al di là del sovrappasso FPP è sufficientemente lungo per nascondere una littorina che può quindi fare la spola tra qui e il cappio.
A Piazzola ho preferito inserire il transito verso l'Ostiglia dal lato opposto rispetto alla realtà; in questo modo il binario viene nascosto dal cavalcavia FPP e può ospitare celato un treno FS da far giungere a Piazzola per lo scambio dei carri con i treni FPP.
Sia il cavalcavia di Padova che quello di Piazzola sono molto più corti rispetto alla realtà, quindi oltre a far salire il binario FPP è necessario far scendere (cosa non corrisponente alla realtà) quello FS.
Il Bivio Carbogna viene a trovarsi praticamente a ridosso della stazione di Piazzola; nella realtà ci sono vari km di distanza.
Infine il piazzale di Carturo era molto ma molto più vasto dei due binari presenti nel progetto in scala. Inoltre tali binari sono più corti rispetto ai binari di incrocio di Piazzola e Limena che permettono treni lunghi 1,5 m; pertanto è necessario a Piazzola tagliare il treno in due e portarlo a Carturo in due corse distinte.
Va studiata bene anche la disposizione delle altezze delle varie parti; infatti il binario nel livello inferiore deve entrare nell'elicoidale già ad una quota più alta rispetto al cappio di Padova FS; parallelamente Presina dovrà trovarsi più in alto rispetto allo sbocco dell'elicoidale nel livello superiore per permettere la presenza della stazione nascosta di Carmignano. L'interno dell'elicoidale ovviamente deve essere accessibile, via "passaggio a carponi", per permettere la presenza di un operatore addetto al controllo dei treni nelle due stazioni nascoste.
Che ve ne pare (sempre se siete riusciti a leggere fin qui
)?