Bari S. Spirito, hai voglia di leggere ? Se sì, prova a seguirmi in questa alchimia mentale.
Rileggendo il mio intervento, ho capito di non essere stato sufficientemente chiaro (sindrome di mr. Bean che prima fà e poi pensa).
Anche a causa dell' abitudine di dare per scontati alcuni concetti che, invece, non tutti hanno presenti.
Se in DCC, allora :
Allegato:
YAurisinaDCC.JPG [ 42.32 KiB | Osservato 3929 volte ]
Rotaie in rosso per il positivo e in verde per il negativo (positivo e negativo giusto per dare due nomi).
Si vede che, in pratica, applicando tensione ad un qualsiasi binario, la tensione arriva anche a tutti gli altri. E coerentemente coi sensi di marcia. Senza creare cortocircuiti (con gli incroci PECO, con gli altri non lo sò).
Se si tratta di un sistema DCC, allora non ci sono problemi, dato che l' indipendenza di comando delle locomotive è assicurata dal sistema. In DCC sul bivio possono circolare fino a tre treni contemporaneamente.
Se Bari S. Spirito hai già i binari, allora al tuo posto farei una prova. Monterei provvisoriamente il bivio per poi verificare con un normale tester che non ci sia il CC. Oppure alimentandolo con un alimentatore protetto dai cortocircuiti, proverei a far fare ad una locomotiva tutto il percorso. Per esempio entrando da I P ed uscendo da II P. Poi invertendo la marcia ed andando a III P, poi retrocedendo ancora verso I D (quì si arriva sull' altro binario rispetto alla partenza e con la locomotiva rovesciata), etc, fino a tornare al punto di partenza e con la locomotiva girata come alla partenza.
Chiaro no ? La chiarezza è la mia specialità !!! Hi ! Hi !
Per capire se presente un CC o no, mi ero fatto un disegnino, presente nella seconda immagine del mio precendente intervento.
Nel disegnino ho "rivoltato" il piano binari in modo che gli scambi collegassero le stesse linee, ma togliendo gli incroci.
Ho chiamato I, II e III le tre linee a doppio binario afferenti, ed ho distinto i due binari di ogni linea in P (pari) e D (dispari).
E' venuta fuori una disposizione che vale solo come principio di funzionamento, ma che chiarisce i collegamenti fra le varie linee.
ANALOGICO
Se, vogliamo estendere il concetto a casi più generali, le cose si complicano un poco.
Facendo tutto con un unico alimentatore analogico, non si creerebbero cortocircuiti, ma potrebbe circolare un convoglio per volta. O più convogli, ma tutti alla stessa velocità (!!!).
Per avere un funzionamento più realistico, avremo un alimentatore per la tratta I P - II P (orizzontale superiore) ed uno per la tratta I D - II D (orizontale inferiore).
Questo richiede di isolare le zone di un alimentatore dalle zone dell' altro alimentatore.
Ma i convogli provenienti dal ramo verticale dovranno ricevere alimentazione da uno o all' altro a seconda dell' instradamento voluto.
Come gestire questa cosa ?
Un' ipotesi è la seguente :
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E' disegnato il circuito per uno degli scambi. L' altro è simile, non disegnato per chiarezza.
Si adotta un relè bistabile a due bobine (a e b) in CA (corrente alternata).
Le bobine del relè sono collegate in parallelo a quelle dello scambio. Così, quando si comanda lo scambio, i contatti si dispongono automaticamente per l' instradamento voluto.
Ed il convoglio in arrivo dal basso viene subito collegato all' alimentatore della linea che lo riceverà una volta percorso il bivio.
Anche con l' analogico, aumentando i sezionamenti ed i relè, si potrebbe arrivare a far circolare fino a tre treni.
Ma è meglio che, per ora, mi fermi quì.
Se a qualcuno interessa, risponderò ad eventuali domande o osservazioni.
Stefano Minghetti
(e sempre salvo sviste)