Ciao Greg,
il tuo progetto è buono, dato che si basa su un vecchio progetto di Andrea e Antonio. Però tu mi hai detto che preferisci la circolazione dei treni alle manovre. Ora, un plastico punto-a-punto come quello implica una quantità notevole di manovre. E' come mettersi il vestito elegante per andare a sturare le grondaie: non è l'abito più adatto. Il tuo progetto però ha il vantaggio che è possibile costruirlo in modo graduale, passo-passo, un pezzo alla volta.
Il mio progetto è un filo più complesso, ma ho cercato di non strafare.
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Piccolo disclaimer: il progetto è in scala 1:20, il lato di ogni quadretto equivale a 10 cm al vero. Però il progetto è stato fatto a mano e con buona dose di occhiometro, quindi un errore minimo nel progetto può portare ad errori di dimensione significativi al vero.
Il progetto si sviluppa su due piani collegati da un elicoide a doppio binario. Al piano inferiore si trova la stazione nascosta che dovrebbe includere un cappio di ritorno per i convogli e serve tutte le linee afferenti. La stazione superiore si ispira a quella di Suzzara sulla Modena-Mantova-Verona. Ovviamente sono state apportate molte modifiche rispetto al vero per adattarsi allo spazio a disposizione. L'elicoidale a doppio binario in realtà serve a portare al piano superiore sia l'andata che il ritorno della linea a binario singolo che transita per la stazione. Questa può essere la Modena-Verona, come una linea anche più importante come la Bologna-Verona che all'epoca di ambientazione del plastico era ancora a binario singolo: sarà ancora più giustificabile la presenza di treni anche importanti in transito. Dall'uscita dell'elicoide si transita per la stazione e poi si compie una curva a 180° e si torna verso l'elica dietro allo sfondo dove poi i treni potranno ridiscendere nella stazione nascosta. La linea è a binario unico in quanto mi hai detto che ti interessa l'aspetto della circolazione dei treni: in questo modo si potranno effettuare in stazione incroci e precedenze, magari seguendo un orario.
Nella stazione a vista confluiscono 2 linee secondarie, che immagino essere date in concessione a due società differenti, come al vero nel caso di Suzzara. Nel plastico una linea si va ad inserire nel binario posto dietro allo sfondo, formando un cappio (occhio alla configurazione elettrica). In questo modo sarà possibile esercire la linea anche con convogli lunghi e non reversibili, come convogli a materiale ordinario o merci. L'altra linea termina invece semplicemente dietro allo sfondo con un binario che può accogliere al più un paio di automotrici. Il complesso di rimesse e officine si ispira a quello di Suzzara, così caratteristico per la sua compattezza e disorganicità: io ci ho aggiunto solo una piattaforma girevole da 9,5 m, dato che è un elemento che spesso è richiesto. Al vero in quella rimessa non c'è, magari era posta altrove nella stazione, ma già nelle ortofoto del 1975 non se ne trova traccia.
Dato che mi hai scritto anche che le manovre non ti interessano più di tanto, ho evitato di sviluppare in modo particolare i raccordi e lo scalo merci. I raccordi sono accennati e bellamente troncati, mentre lo scalo merci c'è ed è funzionante, ma è stato castrato rispetto alla sua estensione al vero. Per nascondere l'uscita di scena dei binari dietro allo sfondo, sono stati adottati diversi accorgimenti pur di non piazzare una galleria a casaccio in mezzo alla pianura padana. Quindi molti alberi, edifici (i capannoni in primo piano, al vero della IVECO per la costruzione di autotelai per furgoni, servono per nascondere i binari dell'elicoidale che scendono), un cavalcavia.
I convogli che tu hai a disposizione direi che si adattano più che bene al progetto. Anzi, dato che i binari sono anche più capienti, possono comodamente trovare posto anche treni un po' più importanti: sulla Modena-Verona erano deviati alcuni IC, qualcuno se non ricordo male originava da Mantova. E dato che la linea rappresentata può anche essere mischiata con la Bologna-Verona, su questa circolavano molti eurocity, anche eurostar (ETR450 ed ETR500), che sono una vista un po' inconsueta su una linea a binario unico. Dopotutto anche oggi su Mantova circola tutti i giorni una coppia di Frecce per Roma se non ricordo male.
Per le linee secondarie, qui si può dare sfogo alla fantasia. Non solo automotrici tipo ALn.668 e rimorchi (dovrebbero uscire degli Ln.882 da Vitrains, non so se sono adatti a riprodurre anche quelli della FSF), partendo dal quelle tipo 1400 senza mantici (Vitrains ha prodotto una quantità tale di prototipi che ancora se ne trovano in giro e che si adattano benissimo ad essere elaborati), alle varie serie successive declinate nei colori societari. La FSF aveva in dotazione anche l'unità prototipo a vestiboli esterni che la FIAT utilizzò per testare il pendolamento su un particolare sedile, e che la società si fece replicare con un'unità gemella. Ci sono anche le automotrici più antiquate, sia di provenienza FS che della dotazione originaria: per la FSF ALn.556 o ALn.56 ex FS o ALn.72 della dotazione originaria; per la SV le automotrici MAN (sono simili a un modello tedesco di cui non mi sovviene la sigla). I mezzi strampalati (la locomotiva ex Ferrovia Padova-Piazzola con cassa simil-E.424 e motorizzazione di recupero, o l'ex automotrice Ganz in servizio sulle FSF), oppure le locomotive originali come le DE.424 SV. I mezzi di seconda mano esteri o nazionali come le V200 ex DB con le carrozze svizzere, le locomotive tipo V36 ex ferrovie bergamasche in servizio sulla FSF, oppure le D.341 dismesse dalle FS... Se poi si considerano le non troppo lontane ferrovie Reggiane, la lista si allunga ancora: gli Schiessenbusse costruiti su licenza, uno strambo prototipo Reggiane simile alla V80 DB, oltre alle V200 le V160 ex DB acquistate negli anni '80 assieme ad altre carrozze svizzere, le DE.122 IMPA, altre strambe automotrici tedesche, altre automotrici MAN degli anni '30. Poi ci sarebbe la Ferrovia Mantova-Peschiera, anche quella fonte di ispirazione. Insomma, la rimessa può popolarsi di mezzi strani e disparati ispirati a quelli utilizzati dalle linee in concessione della zona.