red707 ha scritto:
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Certo che considerando che un reed è fondamentalmente un relé, usare un reed per attivare un relé che comanda il motore di un deviatore significa utilizzare un relé, che attiva un relé che comanda un relé...

Se fossimo all'esame di maturità, tu il maturando e io l'esaminatore in impianti elettrici, ti boccio di sicuro.
Se invece fossimo all'università ... la laurea te la scordi.
Caso mai con una bobina ed un reed puoi costruire un relè, ma solo per deboli correnti.
Detto ciò, un relè idoneo ai tuoi scopi a 12 Vdc assorbe non oltre 50 mA, quindi un reed che sopporta 100 mA a 30 Vdc va bene. I contatti del relè, sia per comandare le bobine Peco, con scarica capacitiva o senza *, sia per comandare l'alimentazione ai binari devono sopportare 10 A a 30 V.
Quanti contati deve avere il relè dipende da realmente cosa vuoi ottenere, consedirando che dopo le prime prove il sistema di prima realizzazione non ti soddisfi.
Poi lavorando in dc non devi dimenticare il condensatore da 100 pF in parallelo al reed, e il diodo di anti ritorno in parallelo alla bobina del relè (il diodo va collegato con polarità invertita): condensatore e diodo servono sia far durare di più il reed, sia a quesi eliminare i disturbi.
Con ciò siamo sempre nell'ambito del semplice. Per fare "contento" Tz, posso anche affermare che con i componenti di 20 anni fa, certe precausioni si potevano anche omettere.
Studiati bene il problema sulla carta, che signifiva non fare subito lo schema di cablaggio, ma editare una esatta descrizione di quello che vuoi, compreso le valutazioni sui possibili errori del sistema; errori interni ed esterni. Quindi una simil tavola della verità, a sinistra gli eventi, al centro il risutato della combinazione degli eventi, a destra i possibili errori. Nè vale la pena.
Tieni anche presente, che usare un contatto pilotato dalla stessa bobina dello scambio per commutare le alimentazioni ai binari, potrebbe non essere la soluzione ideale, non c'è la certezza della simultaneità del movimento, quindi il corto è sempre in agguato. Per avere la sicurezza è bene utilizzare due contatti, uno per posizione degli aghi, oppure inserire dei piccoli ritardi.
In ogni caso, se le tue conoscenze si fermano lì, ti conviene farti affiancare da uno pratico, noi qui sul forum possiamo darti solo delle teorie, o/e citarti le nostre soluzioni. Potremmo anche darti lo schema completo, ma se poi nel cablarlo commetti degli errori, o non trovi esattamente i componenti elencati, come la mettiamo?
Per leggere lo schema ed eseguire il cablaggio devi riconoscere per lo meno la simbologia e la siglatura dei contatti, nonchè la piedinatura dei componenti.
Alla fine non sono cose complicate, ma non si può fare il brasato al Barolo con un vino diverso ... ah, ci vuole anche la polenta.
* La corrente che circola nel circuito costituito da: bobina Peco, condensatore, contatto, è sempre quella che ti ho citato qualche post fa. La corrente di carica del condensatore è un altra cosa, e mediamente non supera i 200 mA ( circa 60 mA a metà carica).