Le parole sono terminate! Pensa seriamente ad una pubblicazione stile Le Plat: hai tutte le carte in regola per creare un best seller! Bravissimo!!!!!

Arte.
Ciò che stupisce è l'estrema pulizia del lavoro, unitamente alla capacità di utilizzare al meglio delle tecniche costruttive basate sulla fotocomposizione con un risultato estremamente realistico.
Complimenti !
Un caro saluto.

Gabriele

Egregio sig. Silvio ormai "saluti da...." è storia passata; il futuro (speriamo vicino quasi al presente) si chiama come già detto SALUTI DA MILANO CHIARAVALLE quindi provveda quanto prima a completare l'opera onde evitare possibili perdite di fermodellisti (che si danno ad altri hobbyes). E si ricordi di ricordare all'editore di stampare una quantità sufficiente (almeno due copie per famiglia ) sinceramente anche solo in italiano poi gli altri al massimo avranno un file in pdf !!
Ciao grazie per le piccole dosi di droga che ci propini per via oculare, ma soprattutto vedi di organizzare un corso anche di pochi minuti a Verona possibilmente come insegnante hai già rotto il ghiaccio.
FRECCIA

Grazie, grazie e 87 volte grazie! Anche per i suggerimenti sul libro e anche se sono anni luce da risultati come quelli di Le Plat... e manca ancora un sacco di lavoro da fare sul plastico... Forse riuscirò a finirlo entro il 2020


Porca miseria hai ragione! Comunque non ero contento della posizione perciò ho spostato un lampione e ho piazzato l'edicola nel punto dove il marciapiede si allarga lasciando un poco di spazio anche dietro.

Ne ho approfittato per smantellare completamente tutti i fili del tram fatti in precedenza con fil di ferro e li ho rimpiazzati con il filo elastico Essebiemme (SBM wire). Ho usato il filo spesso 0.2 mm per i fili portanti e quello da 0.1 mm per il filo di contatto. Con il fil di ferro ho realizzato soltanto i piccoli tiranti che reggono il filo di contatto. Ora il risultato è decisamente migliorato: i fili restano in tensione e non generano quell'effetto ondulato inevitabile del fil di ferro se non viene teso abbastanza (cosa che qui non potevo fare).




Ciao!!!

l'ultima foto della città reale rende bene l'idea di quello che stai riproducendo!!!

L'edicola ora e' perfetta ! prima era in una posizione un po' delicata in corrispondenza delle strisce pedonali.

Inutile fare ancora complimenti, credo che siamo tutti sbalorditi ...

Rimane il dubbio etico/amletico su quale grado di realismo dare all'insieme. Un mondo un po' idealizzato o la ricerca del realismo estremo come nell'invecchiamento dei modelli ?
Oltre alle gia' citate cartacce per terra, nella Milano di allora i muri erano ancora terreno di scontro politico e dunque ricoperti di scritte prevalentemente rosse e nere ( oltre alle passate di grigio per ricoprirle).
Inoltre era pratica usuale l'attacchinaggio selvaggio di manifesti, anche nei periodi non strettamente elettorali...

Al tuo posto non saprei cosa fare, dico la verita', che lo spirito di Stephenson ti ispiri

Ciao Silvio!
Volevo chiederti se le bordature bianche evidenziate nelle finestre in foto sono un effetto voluto oppure no?Forse andavano corretti con un pennarello scuro prima di applicare l'acetato?
Poi volevo informarti di una cosa, ma forse già lo sai, magari è stato scritto e io non sono stato attento,comunque sul sito del GRANDE Jacques Le Plat tu e il mitico Luciano siete stati citati come punto di riferimento del modellismo Italiano!!!

http://www.ferbach.be/html_uk/ukcaliens.htm

Quindi stai attento a non sgarrare, perchè hai gli occhi puntati addosso da ogni parte del mondo

Beh, magari e' un po' abbondante in effetti, ma io lo avevo preso per stucco !

rendono l'idea di listelli fermavetro sostituiti e quindi non verniciati!
forse se fossero ripassati al pennello gli infissi risulterebbero troppo piatti!
a me non dispiace affatto!

Condivido sembrano proprio i listelli fermavetri in alluminio , lasciali cosi' , non so' se era voluta o no la cosa, ma vanno bene cosi'

Ciao! In realtà i bordi li ho passati tutti con un pennarello, come si vede nelle altre foto. Non so come mai questa foto li abbia evidenziati così... Sono contento che bene o male la cosa sembri comunque veritiera, ehehehhe!

Intanto procedo anche con l'aggiunta di accessori, tra cui una simpatica cabina del telefono anni ’70-80. All’epoca le cabine erano tutte con pannelli gialli con i grossi telefoni grigi a disco e la Telecom Italia, con il suo rosso dominante, era ancora lontana.
Ci sono tanti modi per costruirsela da soli con il fai-da-te, ci avevo già provato in cartoncino una decina di anni fa per il plastico della Litoranea ma questa volta ho deciso di affinare la tecnica per ottenere un risultato più fine senza dover necessariamente ricorrere alla fotoincisione.

Per prima cosa ho cercato di recuperare un po’ di vecchie foto cercando su Internet dopodiché ho disegnato i profili della cabina a computer con l’aiuto di un omino Preiser come proporzione (in rete si trovano anche foto con personaggi all’interno, utilissime da usare come riferimento). Una volta disegnati i profili bisogna fare qualche prova di stampa per vedere il risultato perché ciò che si vede a video non corrisponde mai a ciò che si stampa, specialmente per quanto riguarda i colori.

La parte più delicata arriva dopo aver stampato i quattro lati: le zone trasparenti che al vero corrispondono ai vetri vanno eliminate ma con molta cautela e tenendo presente che almeno 2-3 paretine andranno buttate perché si distruggeranno. Viste le dimensioni microscopiche dei profili consiglio di usare un bisturi con lama nuova come strumento di taglio e una base in vetro come supporto.

Ottenute le quattro pareti occorre tagliare a misura delle strisce di acetato trasparente da usare a imitazione dei vetri e del cartoncino da disegno per i pannelli gialli alla base e in cima. A questo punto si procede spruzzando colla spray sul retro delle pareti per poi applicarle all’acetato e al cartoncino tagliato in precedenza.


Dopo una gran fatica e una serie di imprecazioni le 4 pareti sono assemblate e tagliate e non resta che incollarle tra loro con un filo su Super Attak spalmato con una punta sottile. Mentre la colla si asciuga è ora di mettere insieme l’apparecchio telefonico, anch’esso disegnato a computer, ritagliato con pazienza certosina -specialmente la cornetta- e incollato su un pezzo di cartoncino da 2 mm con fil di ferro a imitazione del filo.


Ultimo passo: assemblaggio del telefono al blocco pareti e applicazione del tettino e della base (con texture metallica sempre fatta a computer, stampata e applicata). Completa la cabina l’inconfondibile disco telefonico giallo.

Come per ogni cosa, il primo tentativo è stato un disastro… il secondo è venuto un po’ meglio. Questo è il terzo e nonostante ci si possa lavorare su ancora un po’ devo dire che come risultato ci siamo. Altre foto su daTrains.eu...
Ciao!

Currently On My Stereo: TRICKY “FOR REAL”

Visto che siamo a questi livelli, nella cabina devi mettere gli elenchi del telefono, magari un pò strappati ma c'erano sempre sino agli inizi anni 90. Erano alloggiati in uno o due contenitori metallici ribatabili, posti a fianco al mitico telefono U+I (urbane + interurbane) che hai magistralmente riprodotto!!!!

Piccola informazione . quel telefono si chiamava Plurima, anni 70 , antecedente il GM (gettone moneta ) fine anni 70 e anni 80

Come sempre uno spettacolo!
Però mi permetto una piccolissima osservazione, da semplice spettatore per nulla pratico, il filo della cornetta non è troppo spesso? non verrebbe meglio con un filo di cotone o lana nero o grigio?

E ancora ..... Ok , adesso me ne posso andare anche a dormire !!!!! Buonanotte a tutti .