in attesa di un plastico monolitico già progettato di cui darò illustrazione a seguire, ho pensato di creare un lavoro interlocutorio leggero accoppiando due plastici Noch da 160 x 100, disponendo di una cabina armadio di 320 con profondità massima 100; sarebbero gradite proposte paesaggistiche anche alternative al panorama cittadino presentato con wintrack. Il funzionamento previsto è analogico automatizzato con quattro treni, due su linea interna diesel e due su esterna elettrificata; La linea interna è da punto a punto.











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Mah...io avrei costruito un modulo da inserire nel plastico e avrei sperimentato tecniche varie per il paesaggio , rilievi , erba , posa della massiciciata , invecchiamenti etc etc.
Non avrei speso 50 cent su un preformato ...
saluti

ecco, le scelte non sono mai campate in aria, dipendono da esigenze personali, e certamente da un insieme di fattori, che possono anche non corrispondere in nulla al pensiero di altri. Chi tra i plasticisti ha poco tempo da dedicare alla fase costruttiva, va alla ricerca di semilavorati e non è figlio di un dio minore. Anche così, avrà modo di dare spazio alla dimostrazione della sua valentìa di costruttore del paesaggio o della gestione del movimento. In fondo è un hobby ed ognuno si diverte come crede meglio. Qui si espongono le proprie idee, desideri o progetti per ottenere suggerimenti costruttivi (positivi, propositivi) da chi magari ha più esperienza; i preformati sono un retaggio vintage che ho sempre apprezzato perché portatori di quell'atmosfera giocattolesca che ha reso molti di noi entusiasti amatori del settore ferroviario nelle prime fasi di vita. Sono di per se stessi rappresentazione di un mondo ideale (non copia della realtà come i moduli a norma xyz), che confligge con gli spazi richiesti normalmente dal mondo in scala 1:1, ma che riproduce una prospettiva serena e fiabesca in cui ci si vorrebbe immergere fuggendo dall'ambiente contemporaneo. I tedeschi sono più avvezzi a questo tipo di scelta, anche perché facilitati dagli edifici tipici delle loro zone prodotti da Faller, Vollmer, Kibri, ecc. In Italia capisco che si tratta di nicchia nella nicchia, perché quei pochi che non antepongono il pallone a qualsiasi altro hobby si avvicinano solo alla scuola, pur legittima, dei plastici modulari. I concetti che sostengono questa scelta sono lodevoli ma sovente i lavori eseguiti secondo tali principi esitano in riproduzioni piuttosto anonime o piatte e sovrapponibili tra loro. Non di rado, poi, tutto resta incompiuto, con tracciati, ottovolanti e supporti in legno a vista, mai finiti, per l'enorme dispendio di tempo che un compimento vero richiederebbe.
Non sarei stato intenzionato ad avviare riflessioni sulle interpretazioni confliggenti tra le due filosofie, ma, francamente, sembra siano irrinunciabilmente sempre dietro l'angolo. Chiedo perdono anticipatamente per essere poco allineato……..

Rispetto le tue scelte , ma non posso esserti d'aiuto perchè con un preformato sei all'opposto di quello che io intendo come modellismo ferroviario o fermodellismo.
Buon lavoroe l'importante è divertirsi

Ciao Tee_Breda, non ci far caso qualcuno deve sempre dar da mangiare al proprio ego...

Comunque una proposta che ti potrei fare è quella di considerare la linea elettrificata come fosse gestita dalle Fs mentre quella diesel da una realtà locale come fossero le Ferrovie Padane, in modo tale si dà giustificare la presenza della connessione (a meno che tu non voglia eliminarla visto che se non ho capito male non andrai ad usarle) ma contestualmente non far muovere un convoglio da una linea all'altra...

Eventualmente potresti nascondere il tronchino diesel alla destra dentro una galleria a simulare una linea che continua verso una località remota

L ambientazione potrebbe essere quindi di una realtà agricola (piccolo paesino) con una stazioncina servita solo dalla linea diesel e che gestisce anche il raccordo, mentre sulla linea elettrificata si transita senza soste

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idee interessanti, grazie. Potresti magari fare quando hai tempo uno schizzo paesaggistico sul tracciato?

Tra l'altro l'ego ha pure omesso di leggere o di comprendere la frase introduttiva di TeeBreda: in attesa di un plastico monolitico già progettato di cui darò illustrazione a seguire, ho pensato di creare un lavoro interlocutorio leggero.

Bisogna tuttavia constatare che questa volta non ci sono state né le abituali piaggerie ("prima di iniziare compra 235 numeri di TTm e leggiti i Maestri del forum", "questo non è modellismo, modellismo sono due TTm kit su un tratto di binario unico adeguatamente invecchiato") né riferimenti all'abbacinante e imminente stazione di Ceres "in scala esatta, riprodotta fedelmente dopo accuratissima ricerca di documentazione storica".

Bene, si allunga la lista degli ignorati...grazie

Ciao TEE_breda, il tuo progetto ha una buona giocabilità.
La sua linea PaP poi permette di rendere interessante il traffico però, secondo me, è poco piacevole il doppio passaggio che ha sulle stazioni di testa.
Il mio suggerimento è quello di fare le fermate di estremità in galleria.
Le stazioni a vista della linea PaP a questo modo diventano plausibili stazioni di passaggio

Buon divertimento!

grazie per i commenti ricevuti. In particolare la proposta di Andrea Brogi mi era come apparsa fugacemente quando avevo pensato al problema del doppio passaggio dei convogli diesel davanti alla stazione di testa a sinistra e destra. Il paesaggio dovrebbe essere un po' adeguato con aree montuose leggermente modificate ed ampliate. Dovrei però anche trovare il modo di dare a questi convogli la possibilità di avere una seconda stazione in cui fermarsi; dove collocarla se quella a destra scompare? Oppure farli comparire dalle due gallerie estreme di attesa solo per fare un'unica fermata?
L'idea d'origine si vede meglio in questa rappresentazione con la linea diesel non elettrificata in rosso e fermate in giallo. I due convogli si danno via libera semplicemente occupando alternativamente le fermate sulla sinistra. Sulla linea elettrificata circolano due convogli distanziati tra loro secondo quattro tratte con altrettanti punti di fermata. Le linee verdi servirebbero per accogliere automotrici da fare circolare al posto di altre. Il tutto esclude stazioni nascoste sotterranee od altre cose più complicate perché vuole essere un esercizio di costruzione temporaneo, semplice e senza pretese, veloce, ma sufficientemente circolabile. Mi sono comunque graditi tutti i suggerimenti che ricevo, di cui, ad oggi, già posso annoverare un paio, sui quali mi applicherò.

una parentesi che spero non sia avvertita come invadente o leziosa: noto, non solo in questo, ma in tutti i forum di modellismo, alcuni rapporti stridenti tra iscritti; credo possiamo e dobbiamo essere sempre più collaborativi ed uniti, intanto, perché siamo pochi in Italia (pensate al rapporto numerico ingenerosamente sfavorevole che avremmo in caso di confronto con Germania, Austria, Svizzera) ed anche perché, qualunque sia la filosofia costruttiva da noi seguita, siamo tutti portatori di una sensibilità speciale nei confronti della natura e del mondo, visto che spendiamo il nostro tempo a riprodurli in miniatura.
Il modellismo ferroviario su plastico, a mio avviso, funziona come ogni hobby ma, forse meglio di altri, è efficace al fine di cristallizzare la realtà che vorremmo, allontanandoci per un po' dal mondo di sofferenza in cui viviamo. Creiamo quel mondo immutabilmente sereno, retaggio dell'età giovanile trascorsa, privo di aspetti negativi e tragici che sovente ci toccano; diamo immortalità apparente al nostro mondo ed illusoriamente anche a noi stessi. Bene, l'esposizione dei propri progetti rientra in un desiderio di scambio di idee positive, mai banali; dobbiamo rifuggire il respingimento dei lavori altrui, perché riflettono il meglio della loro sensibilità, che non ha ragione di essere calpestata. Ognuno di noi ha un maestro assai più abile cui guardare e dobbiamo sapere che in nessun caso il nostro lavoro sarà il migliore, ma ci garantirà sollievo dalla fatica del quotidiano. Se poi procurerà nuovi contatti od amicizie, meglio ancora…… Cerchiamo di non silenziare, bannare (termine inglese davvero povero), ma di offrire il meglio del nostro contributo per ottimizzare i lavori altrui. E' in quel risultato, legato ad un contributo offerto, che cresce sana la propria autostima.

ambientazione del plastico: vedo di riassumere l'idea proprio per ricevere suggerimenti più mirati e magari il classico "uovo di colombo" che ne ottimizza il realismo. Ho pensato ad un'area di confine tra due stati dell'epoca terza, con barriere doganali allora esistenti; la collocazione geografica sarebbe in prossimità di Svizzera od Austria ed Italia, in modo da consentire ancora il transito di convogli italiani, pur in una ambientazione con edifici di produzione germanica, al massimo riferibili a Svizzera o Francia.
a sinistra si troverebbe un centro termale (con il diversivo di una funivia per un castello Liechtenstein di sfondo) con laghetti di acqua curativa ed edifici (termali ed alberghieri) anni 70 di chiara impronta speculativa associati ad una via più stilizzata inizio 900 ed altri palazzi di civile abitazione sopraelevati a ridosso della rocca che ospita un castello (Falkenstein); la congiunzione tra i due preformati sarebbe proprio un monoblocco amovibile costituito dalla rocca del castello Falkenstein e sulla sua sinistra un'altra torre medievale legata a passerella su piccola diga che divide due bacini d'acqua, uno superiore ed uno inferiore. Alle spalle la minimalista porta un tempo appartenente ad una fortificazione, oggi adibita a confine di questa piccola città stato termale. La stazione ferroviaria è importante , un po' da "antiche terme". I passeggeri sono quindi subito vicini agli impianti termali , appena salita una scalinata che dissimula un po' il dislivello tra stazione e centro cittadino richiesto dalla mascheratura dei rilievi presenti all'origine sui preformati Noch.
A destra ci sarebbe una cittadina tutta religiosa, con chiesa neogotica e monastero dello stesso stile, un numero infinito di alberghi, vagamente ispirato al concetto della cittadina di Lourdes. La stazione è stata divisa dal tracciato principale come possibile, attraverso un dislivello ed un deposito scalo merci. Per i convogli ho pensato ai Tee Breda (chissà perché) sulla linea punto a punto ed a un fantastico orient express sulla elettrificata, alternato a direttissimi vari….. Qualcosa di straniero? Sì lo si vede nelle rappresentazioni, elettromotrici panoramiche o diesel. Attendo suggerimenti……………

Francamente darei un'ambientazione più semplice e bucolica a questi preformati Considerando che edifici cittadini i Boschetti grandi stazioni con due binari scarni non mi sembrano neon idilio nei un'immagine minimamente attinente alla realtà.
Senza entrare nella scelta del tracciato e dell'uso del preformato credo che una ambientazione rurale con due piccole fermate qualche fattoria e e qualche fienile Si sposerebbe meglio con le zone non edificate presenti.
Riguardo al tracciato approfitta almeno della vicinanza delle due curve di ritorno al centro del plastico per realizzare una doppia intersezione che consenta l'inversione del senso di marcia dei treni che altrimenti oltre a girare su se stessi girerebbero sempre anche nello stesso senso

Anch'io sono per paesaggi meno intensivi di maggiore credibilità , tuttavia questa tipologia conserva per me un fascino che mi riporta agli anni della mia fanciullezza in cui un ovale con RC 80 Rivarossi era praticamente senza alternative e, partendo da lì, i plastici più ricchi avevano un paesaggio urbano simile al tuo con gli edifici affollati.
Per quanto riguarda il tracciato trovo brutto quell'andamento a zig zag della linea alta nella zona in alto a destra. Io metterei quel tratto in galleria fino al ponte , allungando un po' la galleria anche nella linea sottostante.

grazie a voi per i suggerimenti, sui quali sempre cerco di riflettere.