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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: venerdì 13 agosto 2021, 15:01 
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Iscritto il: mercoledì 28 agosto 2013, 14:28
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Bravissimo ! Mi incuriosisce il sistema frenante con le due eleganti leve di comando... casomai lo presenterai su un TTM .
Un caro amico negli anni 80-90 aveva installato un sensore a infrarossi nella zona di sganciamento poiché era molto lontana dal pulpito di comando, in questo modo il tutto avveniva automaticamente .
Non aveva però il freno e lavorava con convogli dedicati.
Complimenti ancora !


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: venerdì 13 agosto 2021, 15:58 
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Nome: Roberto Andresini
Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 22:42
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Località: girovago per TO - CR - MI - BS - MN - PV - PR
ANDREA CAVALLI ha scritto:
Bravissimo ! Mi incuriosisce il sistema frenante con le due eleganti leve di comando... casomai lo presenterai su un TTM .
Un caro amico negli anni 80-90 aveva installato un sensore a infrarossi nella zona di sganciamento poiché era molto lontana dal pulpito di comando, in questo modo il tutto avveniva automaticamente .
Non aveva però il freno e lavorava con convogli dedicati.
Complimenti ancora !


Le leve per l'azionamento dei freni sono passate da due ad una per motivi di praticità di utilizzo così con una leva sola vengono azionati entrambi i freni.
Tieni presente che per giocare con lo scalo bisogna essere almeno in 4 o 5 persone (senza contare i vari macchinisti dei treni che arrivano e partono) non a caso è studiato per l'utilizzo solo ed esclusivamente di tipo espositivo e/o sessioni FREMO Meeting.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: venerdì 13 agosto 2021, 16:12 
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Iscritto il: lunedì 29 aprile 2013, 12:59
Messaggi: 279
Lo so che questo video linkato sotto e` stato postato precedentemente sul forum in un altro topic ma qui e` nel contesto di questa discussione sulle selle di lancio.

https://www.youtube.com/watch?v=Ead7zmmSiJs

Giovanni


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: venerdì 13 agosto 2021, 22:37 
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Nome: Fulvio Liberati
Iscritto il: martedì 3 agosto 2021, 19:06
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Altre domandone: qual'è il motore per scambi più economico (ma affidabile) sul mercato? Non deve essere nè lento nè sottoplancia perchè è destinato alle stazioni fantasma. Da quel che ho visto i conrad (si chiamano così?) sono i più economici (una decina di euro mi pare)... qualcuno li conosce o li usa? Voi nella vostra esperienza cosa mi consigliate? Per le parti in vista del tracciato mi sembra di capire che i tortoise sono considerati top di gamma... voi che ne pensate? Conoscete motori sottoplancia come o meglio dei tortoise ma che costino di meno? A proposito di costi... ho individuato alcuni negozi di modellismo che sembrano avere buoni prezzi e molta scelta (a Livorno, Torino)... ma non ho trovato niente a Roma...qualcuno conosce un buon negozio nella capitale e dintorni ben fornito e con prezzi accettabili? Ho visto anche il sito "modellismo d'occasione" (mi pare si chiami così) con molto materiale usato...qualcuno ha mai comprato da questo sito? Conoscete altri siti o negozi con materiale usato? Grazie a tutti per i vostri pareri e consigli!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: venerdì 13 agosto 2021, 23:00 
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Nome: Fulvio Liberati
Iscritto il: martedì 3 agosto 2021, 19:06
Messaggi: 18
bigboy60 ha scritto:
Pan-tografo ha scritto:
Al momento il progetto è inserito in una stanza di 7m per 12m (se devo sognare tanto vale farlo in grande :D ). Il massimo delle composizioni che possono circolare e di circa 284 cm. Tenete presente che sono abbastanza flessibile sulla riproduzione della realtà... o meglio: ci sono cose che non posso tollerare nel mio plastico (curve strette in vista, effetto anello con treni che vanno e tornano dopo pochi secondi) e altre che non mi disturbano affatto (binari codice 100, composizioni più corte o di fantasia). Il centro concettuale del plastico sono le manovre di composizione e scomposizione dei convogli sia merci che passeggeri affiancate a una circolazione più o meno automatizzata nel resto del diorama. Per farvi capire il progetto vi invito a vedere "magia su un plastico 80 per 160 sul portale "scalaenne"... da quello schema ho tratto ispirazione per il mio progetto.


Un plastico 7x12m=84m2 equivale alla superficie di un appartamento, e neanche piccolissimo...
Superfici del genere sono alla portata di pochi...Perfino i club raramente dispongono di una tale superficie da adibire a plastico.
E anche avendo a disposizione una superficie del genere, occorre tantissimo denaro, tantissimo tempo e tanta tanta determinazione e costanza.
Plastici medio-grandi, come San Satiro ( che mi piace tantissimo... :) :) :) ) di Riccardo Alberoni difficilmente sono il frutto del lavoro di un singolo appassionato, ma vengono costruiti da un piccolo gruppo di amici in un lasso di tempo piuttosto lungo.
Non solo, maggiore è la grandezza e complicazione, maggiore è la manutenzione necessaria.
Personalmente, se proprio debbo sognare, in una superficie come quella da te ipotizzata ragionerei di un plastico tedesco in 0, o americano in 0n3 o in IIm.
Rimanendo più sul concreto, ti consiglieri di cominciare costruendo un qualcosa di modulare che possa poi essere inserito anche in un plastico più grande.
Ad esempio, dato che ti piacciono le manovre ( pure a me... ), potresti realizzare una stazione di testa a moduli. Aggiungendo altri moduli per ottenere un anello di ritorno o una seconda tazione di testa puoi ottenere un qualcosa di operativo e di divertente con un investimento piccolo in tempo e in denaro.
Saluti
Stefano.

Infatti il mio progetto assomiglia molto a un plastico sociale! :D L'idea della stazione di testa modulare da ampliare mi piace...potrebbe essere un inizio alternativo all'ordine mentale che mi ero dato. Invece roba tedesca o americana non mi interessa... sono fissato con l'ambientazione italiana di epoca IV... forse per l'età (sono del 70). Per quanto riguarda la scala... avevo ipotizzato una scala N all'inizio, poi ho pensato alla TT (ma di materiale FS ce n'è poco) e alla fine ho progettato tutto in H0... tanto per ora è solo un'opera di fantasia... quindi tanto vale fare tutto al meglio (grandi misure, un sacco di scambi etc). Parlando di manutenzione... quali sono le opere di manutenzione più importanti da fare e ogni quanto tempo vanno fatte? Questo è un aspetto che mi interessa molto non avendo alcuna esperienza diretta... ho visto solo che esistono vagoni appositi per la pulizia dei binari... ma non so altro. Grazie per il tuo contributo!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: sabato 14 agosto 2021, 1:03 
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Nome: Fulvio Liberati
Iscritto il: martedì 3 agosto 2021, 19:06
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Eccolo! Al momento è ridondante... in realtà si può snellire e si possono ridurre i moduli per renderlo più pratico da realizzare. Il concetto dello schema credo sia interessante... un sacco di possibilità di circolazione e manovre. Non sono ancora riuscito a fare la stazione di testa... o è troppo o è troppo poco...non sono mai contento...ho visto varie discussioni su questo forum...ho guardato stazioni su google map...ma non trovo una soluzione che mi soddisfi...infatti la prima domanda con cui ho aperto questa discussione verteva proprio su come avvengono al vero le manovre in una stazione di testa... e come simularle in un plastico... forse immagino Roma Termini in piccolo...tipo a 6 o 8 binari! :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: sabato 14 agosto 2021, 1:32 
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Nome: Fulvio Liberati
Iscritto il: martedì 3 agosto 2021, 19:06
Messaggi: 18
E questo è il piano inferiore con la stazione fantasma per i treni passeggeri... ho allungato un po' i moduli (tanto c'era spazio :D ) e ho aggiunto un secondo cappio di ritorno con fascio per sosta e incrocio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: sabato 14 agosto 2021, 7:17 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9103
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
In un plastico molto grande mi aspetto raggi di curva in vista molto ampi ed eviterei i deviatoi in curva nella parte a vista.
Ovviamente i raggi di curva nascosti debbono essere sufficientemente ampi da consentire la circolazione di qualsivoglia rotabile.
Come al vero sarebbe meglio utlizzare deviatoi differenziati come lunghezza / raggio di curva, a seconda della zona di utilizzo ( ad esempio più ampi nella zona passeggeri, meno ampi nella zona merci ), il che dà anche una certa "varietà" al piano binari.
Ti sei poi posto di come comandare un siffatto plastico ?
Credo che una singola persona non riesca a gestirlo, a meno di essere totalmente o parzialmente a funzionamento automatico ( il che lo renderebbe molto poco divertente, almeno per il mio gusto... ).
Personalmente mi è sempre piaciuto il sistema americano, in cui il plastico viene operato da più persone. Una per la stazione A, una per la stazione B, una per il raccordo industriale X, una per il raccordo industriale Y, etc.. Utilizzando i segnali di protezione alle stazioni si viene ad operare una piccola ferrovia come al vero. L' operatore A porta il treno dalla stazione A al segnale di protezione della stazione B, dove viene preso in carico dall' operatore B.
Comunque, quello che non mi piace del tuo schema è che tutto incentrato su di una grande stazione, mancano stazioni secondarie e raccordi industriali.
Un amico bolognese realizzò un grande plastico ( pubblicato, se non ricordo male, dalla rivista "conocorrente" a quella dei padroni di casa ), incentrato su di una ferrovia secondaria, in cui il treno faceva un lungo percorso dalla stazione principale ad un cappio di ritorno, attraversando diverse stazioni secondarie, con parecchi raccordi industriali collegati.
Il traffico era di treni non particolarmente importanti, ma molto divertente, perchè consentiva precedenze, incroci, manovre di composizione / scomposizione, traffico merci variato.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: sabato 14 agosto 2021, 8:35 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 13:02
Messaggi: 2448
Località: ROMA
[quote="Pan-tografo"]Altre domandone: qual'è il motore per scambi più economico (ma affidabile) sul mercato? Non deve essere nè lento nè sottoplancia perchè è destinato alle stazioni fantasma. Da quel che ho visto i conrad (si chiamano così?) sono i più economici (una decina di euro mi pare)... qualcuno li conosce o li usa? Voi nella vostra esperienza cosa mi consigliate? Per le parti in vista del tracciato mi sembra di capire che i tortoise sono considerati top di gamma... voi che ne pensate? Conoscete motori sottoplancia come o meglio dei tortoise ma che costino di meno? A proposito di costi... ho individuato alcuni negozi di modellismo che sembrano avere buoni prezzi e molta scelta (a Livorno, Torino)... ma non ho trovato niente a Roma...qualcuno conosce un buon negozio nella capitale e dintorni ben fornito e con prezzi accettabili? Ho visto anche il sito "modellismo d'occasione" (mi pare si chiami così) con molto materiale usato...qualcuno ha mai comprato da questo sito? Conoscete altri siti o negozi con materiale usato? Grazie a tutti per i vostri pareri e consigli![/quote

Io ti consiglio gli mtb... poco ingombranti...affidabili...dal costo onesto....
Lascia stare conrad.....economici si ma non proprio affidabili.

Brenner


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: sabato 14 agosto 2021, 9:29 
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Nome: Roberto Andresini
Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 22:42
Messaggi: 1062
Località: girovago per TO - CR - MI - BS - MN - PV - PR
Io sullo scalo dello Smistamento ho usato tutti MTB per quelli elettrici ed i Blue Point per quelli azionati a mano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: sabato 14 agosto 2021, 22:51 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1908
Località: Faenza
Ciao Pan-tografo,

vorrei fare un discorso che verosimilmente apparirà antipatico.
E' una mia personale opinione sui plastici e te la espongo in riferimento ai disegni che hai mostrato.

Solitamente è uso distinguere i plastici in due filoni :
- riproduzione concettuale : il plastico svolge le funzioni per cui è pensato, anche se non necessariamente si presenta come si presenta la realtà
- riproduzione puntuale : il plastico è fatto come una certa realtà o, in altri casi, come potrebbe esistere nella realtà (seguendo i regolamenti e le tecniche reali)
Ognuno sceglie liberamente, spesso inconsapevolmente, quale dei due filoni seguire.
Ci sono anche forti lotte verbali frà alcuni di un filone ed altri dell' altro per stabilire quale sia giusto.
Se appagano le aspettative, sono giusti entrambi, ma non è possibile fare un compromesso. Spingendo per evidenziare il proprio obbiettivo, inevitabilmente si andrà in una o nell' altra direzione.

Esempio del primo filone sono i tracciati posati occasionalmente per terra. A volte possono essere anche complessi, ma solitamente vengono realizzati in funzione dei movimenti da ottenere, dello spazio utilizzabile e .. della quantità di binari disponibili.
Anche plastici fissi vengono realizzati così.

Esempio del secondo sono quei plastici per i quali si inizia studiando la realtà e cercando un impianto che possa stare nelle dimensioni disponibili, spesso con piccoli o meno piccoli adattamenti di misure o di configurazione.

In entrambi i casi le dimensioni disponibili sono sempre troppo piccole. Ciononostante, alcuni riescono a fare impianti di 3 x 1.5 o 5 x 2 metri, adatti a treni di qualche metro, utilizzando vari accorgimenti.
Vorrei far notare in modo particolare questo aspetto con una semplice divisione matematica :
- lunghezza del treno più lungo / lunghezza totale del plastico
per esempio :
- lunghezza treno 2.5 metri / lunghezza plastico 4.5 metri = 0.6 : è già un buon risultato
- lunghezza treno 2.2 metri / lunghezza plastico 12 metri = 0.2 : non è sbagliato, ma dice che lo spazio è usato con densità di 1/3 rispetto all' altro sopra, oppure che con la stessa densità dell' altro , potrebbe gestire treni di 6 metri !

Ecco, allora, gli accorgimenti.
Il primo di essi è di usare binario flessibile per potersi adattare allo spazio. Così facendo si potrà realizzare una stazione di una certa lunghezza, posta in diagonale o in curva. La curva a largo raggio consente di allungare il binario senza allungare lo spazio occupato in lunghezza.
Un altro è di usare gallerie, e porre in zone non visibili le curve strette in cui i rotabili lunghi spancerebbero vistosamente e sbandiererebbero, fino a mostrare gli intercomunicanti.
La creazione di zone di servizio per immagazzinare convogli e mandarli in vista solo quando richiesto, è un accorgimento che stai già predisponendo. Tieni conto, però, del tempo necessario al convoglio per portarsi dalla zona di servizio alla zona in vista. Occorre forse accorciare alcuni percorsi.

Infine, nei plastici fissi, indipendentemente da quale dei due filoni si voglia seguire, c' è una regola stringente.
Il braccio umano arriva a toccare fino al massimo a 50.. 70 cm dal corpo ed arriva ad operare al massimo fino a 30 .. 50 cm.
Nel progettare il plastico occorre che il binario più lontano dall' operatore non disti più di 50 cm, così che rimettere sui binari un veicolo o dare una spintina ad un convoglio risulti operazione rapida e semplice. Non succede quasi mai, ma un treno può decidere di non prendere corrente in qualsiasi punto, compresi quelli mal accessibili.
Anche in fase di costruzione è necessario che tutti i punti siano accessibili. Per alcune parti, per esempio del paesaggio, si può fare in modo che siano smontabili a blocco per lavorarli a parte.

In poche parole :
- immagina come vorresti il tuo plastico una volta finito. Se nell' immagine c' è un paesaggio, se i binari non prendono più del 30% dello spazio, se vorrai fare foto realistiche, allora devi già pensare a queste situazioni nel disegnare il piano binari.
- immagina come opereresti sul plastico, anche in dettaglio. Simula nella tua mente lo operazioni e controlla se sono tutte agevolmente fattibili
- pensa a quali movimenti, anche in contemporanea, vorresti che avvenissero. Ed immaginali svolti sul plastico. Se non farai un solo movimento per volta (manovra, transito, fermata di treno in stazione, ...), allora potrà essere utile un programma di circolazione. Questo richiede alcune particolarità tecniche nell' impianto


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: domenica 15 agosto 2021, 3:30 
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Nome: Fulvio Liberati
Iscritto il: martedì 3 agosto 2021, 19:06
Messaggi: 18
bigboy60 ha scritto:
In un plastico molto grande mi aspetto raggi di curva in vista molto ampi ed eviterei i deviatoi in curva nella parte a vist
Ovviamente i raggi di curva nascosti debbono essere sufficientemente ampi da consentire la circolazione di qualsivoglia rotabile.
Come al vero sarebbe meglio utlizzare deviatoi differenziati come lunghezza / raggio di curva, a seconda della zona di utilizzo ( ad esempio più ampi nella zona passeggeri, meno ampi nella zona merci ), il che dà anche una certa "varietà" al piano binari.
Ti sei poi posto di come comandare un siffatto plastico ?
Credo che una singola persona non riesca a gestirlo, a meno di essere totalmente o parzialmente a funzionamento automatico ( il che lo renderebbe molto poco divertente, almeno per il mio gusto... ).
Personalmente mi è sempre piaciuto il sistema americano, in cui il plastico viene operato da più persone. Una per la stazione A, una per la stazione B, una per il raccordo industriale X, una per il raccordo industriale Y, etc.. Utilizzando i segnali di protezione alle stazioni si viene ad operare una piccola ferrovia come al vero. L' operatore A porta il treno dalla stazione A al segnale di protezione della stazione B, dove viene preso in carico dall' operatore B.
Comunque, quello che non mi piace del tuo schema è che tutto incentrato su di una grande stazione, mancano stazioni secondarie e raccordi industriali.
Un amico bolognese realizzò un grande plastico ( pubblicato, se non ricordo male, dalla rivista "conocorrente" a quella dei padroni di casa ), incentrato su di una ferrovia secondaria, in cui il treno faceva un lungo percorso dalla stazione principale ad un cappio di ritorno, attraversando diverse stazioni secondarie, con parecchi raccordi industriali collegati.
Il traffico era di treni non particolarmente importanti, ma molto divertente, perchè consentiva precedenze, incroci, manovre di composizione / scomposizione, traffico merci variato.
Saluti
Stefano.


Gli scambi in curva sono in galleria. Tutte le curve nascoste sono R4 o più. Grazie per l'idea di variare il raggio degli scambi... non ci avevo pensato! La gestione del plastico può essere effettuata manualmente da più operatori (uno gestisce i reversibii, uno i merci, uno i passeggeri e un altro paio di persone le manovre nelle 2 stazioni... oppure pensavo di usare il sistema zimo per automatizzare gli itinerari mentre uno o due operatori gestiscono le manovre...in pratica dovrebbe avere 3 modalità: tutto manuale, tutto automatico oppure modalità ibrida. Grazie per le tue considerazioni...effettivamente la parte in vista si riduce a due grandi stazioni... ma con grandi possibilità di manovra e circolazione...sto anche pensando di introdurre un falso doppio binario di parata sul lato lungo (sopra i 2 fasci di sosta e incrocio) per far circolare treni passeggeri ancora più lunghi!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: domenica 15 agosto 2021, 3:54 
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Nome: Fulvio Liberati
Iscritto il: martedì 3 agosto 2021, 19:06
Messaggi: 18
ste.klausen21 ha scritto:
Ciao Pan-tografo,

vorrei fare un discorso che verosimilmente apparirà antipatico.
E' una mia personale opinione sui plastici e te la espongo in riferimento ai disegni che hai mostrato.

Solitamente è uso distinguere i plastici in due filoni :
- riproduzione concettuale : il plastico svolge le funzioni per cui è pensato, anche se non necessariamente si presenta come si presenta la realtà
- riproduzione puntuale : il plastico è fatto come una certa realtà o, in altri casi, come potrebbe esistere nella realtà (seguendo i regolamenti e le tecniche reali)
Ognuno sceglie liberamente, spesso inconsapevolmente, quale dei due filoni seguire.
Ci sono anche forti lotte verbali frà alcuni di un filone ed altri dell' altro per stabilire quale sia giusto.
Se appagano le aspettative, sono giusti entrambi, ma non è possibile fare un compromesso. Spingendo per evidenziare il proprio obbiettivo, inevitabilmente si andrà in una o nell' altra direzione.

Esempio del primo filone sono i tracciati posati occasionalmente per terra. A volte possono essere anche complessi, ma solitamente vengono realizzati in funzione dei movimenti da ottenere, dello spazio utilizzabile e .. della quantità di binari disponibili.
Anche plastici fissi vengono realizzati così.

Esempio del secondo sono quei plastici per i quali si inizia studiando la realtà e cercando un impianto che possa stare nelle dimensioni disponibili, spesso con piccoli o meno piccoli adattamenti di misure o di configurazione.

In entrambi i casi le dimensioni disponibili sono sempre troppo piccole. Ciononostante, alcuni riescono a fare impianti di 3 x 1.5 o 5 x 2 metri, adatti a treni di qualche metro, utilizzando vari accorgimenti.
Vorrei far notare in modo particolare questo aspetto con una semplice divisione matematica :
- lunghezza del treno più lungo / lunghezza totale del plastico
per esempio :
- lunghezza treno 2.5 metri / lunghezza plastico 4.5 metri = 0.6 : è già un buon risultato
- lunghezza treno 2.2 metri / lunghezza plastico 12 metri = 0.2 : non è sbagliato, ma dice che lo spazio è usato con densità di 1/3 rispetto all' altro sopra, oppure che con la stessa densità dell' altro , potrebbe gestire treni di 6 metri !

Ecco, allora, gli accorgimenti.
Il primo di essi è di usare binario flessibile per potersi adattare allo spazio. Così facendo si potrà realizzare una stazione di una certa lunghezza, posta in diagonale o in curva. La curva a largo raggio consente di allungare il binario senza allungare lo spazio occupato in lunghezza.
Un altro è di usare gallerie, e porre in zone non visibili le curve strette in cui i rotabili lunghi spancerebbero vistosamente e sbandiererebbero, fino a mostrare gli intercomunicanti.
La creazione di zone di servizio per immagazzinare convogli e mandarli in vista solo quando richiesto, è un accorgimento che stai già predisponendo. Tieni conto, però, del tempo necessario al convoglio per portarsi dalla zona di servizio alla zona in vista. Occorre forse accorciare alcuni percorsi.

Infine, nei plastici fissi, indipendentemente da quale dei due filoni si voglia seguire, c' è una regola stringente.
Il braccio umano arriva a toccare fino al massimo a 50.. 70 cm dal corpo ed arriva ad operare al massimo fino a 30 .. 50 cm.
Nel progettare il plastico occorre che il binario più lontano dall' operatore non disti più di 50 cm, così che rimettere sui binari un veicolo o dare una spintina ad un convoglio risulti operazione rapida e semplice. Non succede quasi mai, ma un treno può decidere di non prendere corrente in qualsiasi punto, compresi quelli mal accessibili.
Anche in fase di costruzione è necessario che tutti i punti siano accessibili. Per alcune parti, per esempio del paesaggio, si può fare in modo che siano smontabili a blocco per lavorarli a parte.

In poche parole :
- immagina come vorresti il tuo plastico una volta finito. Se nell' immagine c' è un paesaggio, se i binari non prendono più del 30% dello spazio, se vorrai fare foto realistiche, allora devi già pensare a queste situazioni nel disegnare il piano binari.
- immagina come opereresti sul plastico, anche in dettaglio. Simula nella tua mente lo operazioni e controlla se sono tutte agevolmente fattibili
- pensa a quali movimenti, anche in contemporanea, vorresti che avvenissero. Ed immaginali svolti sul plastico. Se non farai un solo movimento per volta (manovra, transito, fermata di treno in stazione, ...), allora potrà essere utile un programma di circolazione. Questo richiede alcune particolarità tecniche nell' impianto


Stefano Minghetti

I tuoi interventi non sono affatto antipatici... direi piuttosto molto utili Sicuramente il mio progetto appartiene alla prima categoria... non credo che un tale schema di binari trovi riscontro nella realtà (anche se per fare la stazione mi sono ispirato a uno schema che ho trovato su treno.org). Per quanto riguarda l'accesso ai binari ho previsto 2 botole nella parte in vista, una vicini al F.V. dove ci sarà un parcheggio e una nella zona libera sopra lo scalo merci. Anche le stazioni fantasma dovrebbero essere raggiungibili ( ho fatto un altro progetto simulando i telai e le tavole di appoggio per farmi un'idea del numero e delle dimensioni delle stesse e per avere anche un'idea dei materiali che dovrei prendere). Per l'automazione del plastico ho pensato al sistema zimo... con sensori di presenza (il pc all'accensione legge tutte le posizioni di scambi, semafori e locomotive)... ma anche su questo tema ho bisogno di consigli e chiarimenti (per esempio come funzionano i sensori degli aghi degli scambi? Esistono scambi già dotati di sensori o bisogna modificarli?). Grazie per i tuoi contributi... sono molto utili sia concettualmente che praticamente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: domenica 15 agosto 2021, 10:35 
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Pan-tografo, alt fermati un attimo.
Da progettista e costruttore di impianti complessi e della sua automazione, software compreso.
Regola numero uno a prescindere: prima di intraprendere un qualsiasi progetto bisogna conoscere tutti i componenti che si intende utilizzare: pena una delusione totale.
Quindi visto che intenti automatizzare il tuo plastico, piccolo o grande che sia, prima devi conoscere il funzionamento e le modalità d'installazione delle apparecchiature necessarie a costruire l'automatismo.
Il sistema di rilevamento della posizione degli aghi degli scambi e dei singoli veicoli prevede layout e cablaggi specifici e pure veicoli specificatamente attrezzati, considerando che vi sono più sistemi da utilizzare, anche assieme (e che alcuni da scartare in quanto hanno dei limiti relativamente al progetto in sviluppo). Senza dimenticare poi il segnalamento e su quanto tutto ciò che è visibile debba assere il più fedele possibile al reale.
L'uso di una apparecchiatura o di un sistema digitale (non marca) pone alcuni vincoli alla disposizione dei binari e dei suoi circuiti elettrici, quindi prima studiare lì.
E non dimenticare di documentari da più fonti: ognuno ha le sue idee e teorie: troppo spesso inutilmente molto costose e complicate. Ricorda anche che nessun costruttore di apparecchiature potrà mai darti un aito concreto a rigaurdo di quanto stai progettando o costruendo, potranno solo spiegarti meglio quanto già presente sui loro manuali, o eventualmnete evidenziarti gli errori che stai facendo, entranto solo al minimo livello indispensabile nel tuo contesto.
Infine, automatizzando c'è bisogna di scrivere del software o/e configurarne uno commerciale*, quindi bisogna imparare.

Sognare è bello, ma si rischia di avere lo stesso effetto notturno di quando si esagera con: cinghiale + polenta + funghi + Brunello di Montalcino.

*
Attenzione, non è detto che il software commerciale che intendi utilizzare, magari perchè costa poco quando non gratis, sia in grado di rispondere alle tue esigenze.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il plastico dei miei sogni
MessaggioInviato: domenica 15 agosto 2021, 10:54 
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BRENNERLOK ha scritto:
Pan-tografo ha scritto:
Altre domandone: qual'è il motore per scambi più economico (ma affidabile) sul mercato? Non deve essere nè lento nè sottoplancia perchè è destinato alle stazioni fantasma. Da quel che ho visto i conrad (si chiamano così?) sono i più economici (una decina di euro mi pare)... qualcuno li conosce o li usa? Voi nella vostra esperienza cosa mi consigliate? Per le parti in vista del tracciato mi sembra di capire che i tortoise sono considerati top di gamma... voi che ne pensate? Conoscete motori sottoplancia come o meglio dei tortoise ma che costino di meno? A proposito di costi... ho individuato alcuni negozi di modellismo che sembrano avere buoni prezzi e molta scelta (a Livorno, Torino)... ma non ho trovato niente a Roma...qualcuno conosce un buon negozio nella capitale e dintorni ben fornito e con prezzi accettabili? Ho visto anche il sito "modellismo d'occasione" (mi pare si chiami così) con molto materiale usato...qualcuno ha mai comprato da questo sito? Conoscete altri siti o negozi con materiale usato? Grazie a tutti per i vostri pareri e consigli![/quote

Io ti consiglio gli mtb... poco ingombranti...affidabili...dal costo onesto....
Lascia stare conrad.....economici si ma non proprio affidabili.

Brenner


Io ho usato e consiglio i servo. Sul mio plastico funzionano da più di 7 anni senza problemi. Sono poco ingombranti, si possono posizionare praticamente dove fa comodo, si regola la velocità di commutazione ed i due punti d'arresto e hanno un costo molto basso: servo + decoder + microswitch per polarizzare il cuore = 6 - 7 €.


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