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 Oggetto del messaggio: ELETTROTECNICA: contatti elettrici
MessaggioInviato: martedì 1 aprile 2008, 10:39 
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Iscritto il: lunedì 4 febbraio 2008, 21:50
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Vorrei porvi un quesito che mi angoscia ormai da almeno 25 anni :shock: , quello dei contatti elettrici tra ruote e binario utilizzando sistemi in corrente continua, analogici e locomotive corte a due assi.
Premesso che da circa 8 anni la mia attività fermodellistica è praticamente ferma (il mio plastico in scala N, in costruzione dal 1996, sta lnguendo in cantina :cry: ) e che non sono particolarmente interessato alle recenti diavolerie digitali tipo DDC, esiste qualche accorgimento per risolvere l'annoso problema?
La mia intenzione adesso è quella di realizzare un piccolo diorama industriale in scala HOe, utilizzando vecchio armamento di recupero Lima (scala N), 1 scambio elettrofrog (quelli della raccolta a fascicoli Mehano o Bachman?), loco diesel Roco a 3 assi dei quali 2 captano la corrente.
I primi test sul tracciato non sono incoraggianti, anche dopo aver pulito la superficie dei binari con carta abrasiva finissima (per carrozzieri) e successivamnte con alcool. Ho pulito anche le ruote della loco, lubrificato gli ingranaggi (con parsimonia). Cosa mi rimane da fare?
:idea: Gli spray utilizzati in elettronica per pulire e migliorare i contatti elettrici possono essere utili o c'e il rischio che deteriorino la plastica?
Grazie a chi vorrà rispondermi senza mandarmi a quel paese.


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MessaggioInviato: martedì 1 aprile 2008, 10:59 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 14:15
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Località: Torino
Ti conviene buttar via l'armamento Lima e quello della raccolta a fascicoli, in commercio esiste materiale molto migliore, abbondano i post su questo argomento.
Lascia perdere anche la carta vetrata, dà più danni che benefici; invece lo spray per elettronica, di buona qualità, va benissimo (in piccole dosi: passa sulle rotaie e sulle ruote uno straccetto appena bagnato con lo spray).

ciao e buon lavoro
Ugo


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MessaggioInviato: martedì 1 aprile 2008, 19:40 
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Iscritto il: lunedì 4 febbraio 2008, 21:50
Messaggi: 26
Ok, so benissimo che sul mercato esistono materiali decisamente migliori, ma l'intenzione era quella di utilizzare binari di risulta per realizzare un diorama spendendo pochi € (nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricicla).
Certamente potreste ribattere che non dovrei lamentarmi se i risultati sono deludenti. Ovvio. Però se qulcuno avesse dei suggerimenti...
I binari (non scambi) sono solo pezzi di metallo che dovrebbero condurre elettricità senza cadute di potenziale, cosa che ho puntualmente verificato col tester, oppure sbaglio. Sul mio diorama lo sviluppo del tracciato non supera il metro e mezzo eppure ho notevoli difficoltà nella presa di corrente. A questo punto l'indiziato n.1 diventa la loco.
Riguardo agli scambi a fascicoli, non sono malvagi, se si usa l'accortezza di fresare leggermente il cuore poichè risulta generalmente più alto di qualche frazione di mm rispetto ai binari. Risolto questo difetto sembrano funzionare almeno nell'immediato anche con loco corte. Qualcuno ha informazioni sul rendimento a lungo termine?


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MessaggioInviato: mercoledì 2 aprile 2008, 15:58 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 20:47
Messaggi: 497
Località: Cremona
Il problema dei binari è proprio che sono di metallo, il quale si ossida creando uno straterello isolante sulla superficie, che di certo non facilita il contatto!
I binari migliori sono quelli che si ossidano meno...


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MessaggioInviato: giovedì 3 aprile 2008, 10:30 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 11:48
Messaggi: 1278
Località: TO
Max, come ti hanno detto gli altri amici, la differenza dei binari di buona qualità (es. Peco) rispetto ai tuoi, è proprio nella lega metallica che utilizzano, a ottima conducibilità e soprattutto bassissima ossidazione.

Anch'io ti raccomando di non usare mai la carta abrasiva, anche finissima, per la pulizia, poichè questa crea sulla sup. di contatto delle finissime righe che favoriscono grandemente il deposito di sporco ed ossido.

Passando alla loco, come tutte quelle corte ed a telaio rigido, basta che passi su di un piccolissimo spessore (granello di sporco o dislivello) che le ruote di un lato si solleveranno perdendo contatto. Se la loco va veloce, forse riuscirà a passare oltre per inerzia; se la loco va piano come quando fa manovra, si fermerà inesorabilmente.
Ecco perchè un plastico di manovra (ripetto ad un ovalone ottovolante) esige armamento di ottima qualità, posato con grande cura, e locomotive con eccellente motorizzazione (meglio se con appoggio isostatico); altre soluzioni ti porteranno solo frustrazione durante l'uso.
Detto questo, secondo me puoi fare le seguenti cose, in ordine di difficoltà:
- appesantire la loco con piombini da pesca all'interno della carrozzeria, se c'è posto
- aggiungere le prese di corrente anche dal 3° asse, con spezzoni di filo armonico
- collegare la loco permanentemente ad un vagone, dotare anche questo di prese di corrente e metterle in parallelo a quelle della loco.

Spiacente per l'intervento logorroico..... :oops:


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MessaggioInviato: giovedì 3 aprile 2008, 19:56 
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Iscritto il: lunedì 4 febbraio 2008, 21:50
Messaggi: 26
Grazie Pik, davvero molto frustrante.
Cos'è un appoggio isostatico?
Forse hai dimenticato un'ultima posibilità: buttare via tutto e tornare a dipingere soldatini.

P.S.: Però l'idea di appesantire......In efetti anni fa misi una scocca di una loco giocattolo in metallo (Matchbox o Majorette non ricordo) sul telaio di una vecchia loco a due assi Lima in scala N. Il risultato? A parte l'aspetto giocattolesco, la loco era lenta ma con velocità realistica e per il peso e l'inerzia, il funzionamento era impeccabile anche sugli scambi.
Max


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MessaggioInviato: giovedì 3 aprile 2008, 21:43 
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Iscritto il: lunedì 17 dicembre 2007, 17:08
Messaggi: 1350
Località: Sesto S. Giovanni e Milano
Appoggio isostatico, se n'era parlato anche su questo numero di ttm ( TTM KIT A PROVA DI SVIO )


http://www.duegieditrice.it/ttmodellism ... asp?num=25

e questa e' un'altra definizione che ho trovato:

Il carrello è costruito in maniera tale da garantire la libertà di movimento verticale per gli assali assicurando così la massima aderenza in qualsiasi condizione del binario ed evitando anche i più piccoli ed impercettibili sollevamenti delle ruote, prima causa di deragliamenti soprattutto in prossimità di cambi di pendenza ed in ingresso ed uscita delle curve. Tale appoggio è ottenuto attraverso la libertà di rotazione delle fiancate del carrello rispetto al centro del medesimo, indipendentemente l’una dall’altra; questa soluzione permette di ridurre l’altezza dei bordini assicurando un realismo ancora più spinto


Si parla di carri e carrozze per problemi di deragliamento. Sulle motrici assume molta importanza per la captazione migliore di corrente, e il concetto e' lo stesso

Ciao :wink:


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MessaggioInviato: venerdì 4 aprile 2008, 1:22 
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Iscritto il: giovedì 13 marzo 2008, 19:06
Messaggi: 1286
Località: Pistoia
Oltre a tutti i buoni consigli che ti sono stati dati mi permetto di aggiungere quello di usare un trasformatore di buona qualità, non importa che sia potentissimo visto che stiamo parlando di scala N e la loco è una sola ma almeno escluderei quelli economici facenti parte delle confezioni iniziali di un tempo. Tipo i vecchi Lima, tanto per intenderci.

Tu dirai che hai fatto la prova col tester e sono risultati i classici 12v col regolatore a piena potenza ma quando sui binari non c'è niente è un conto, appena posi la loco il motore comincia ad assorbire corrente e se il trasformatore ha un amperaggio troppo basso mai e poi mai ce la farà a farla andare.

Sicuramente l'angoscia che ti porti dietro da 25 anni in gran parte è dovuta proprio all'utilizzo di questi apparecchi di scarsa qualità e i binari della serie nicksilver, la peggiore delle accoppiate in quanto a conducibilità elettrica. Oggi sarebbe tutta roba da far volare alle ortiche ma allora erano altri tempi..

Ciao
Ale


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MessaggioInviato: martedì 6 maggio 2008, 9:01 
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Iscritto il: lunedì 4 febbraio 2008, 21:50
Messaggi: 26
Grazie dei consigli ale 656,
utilizzo un trasformatore Rivarossi 4008 che dopo 20 anni di onesto esercizio mi sembra ancora in gamba. Sicuramente non sarà performante come i più recenti dispositivi elettronici a onde quadre o semionda (si dice così?). Secondo voi dovrei sostituirlo?
Avete qualche shema di alimentatore progettato secondo principi moderni, che si possa realizzare in casa spendendo poco? (mia moglie si è messa in testa di dover cambiare casa perchè la famiglia cresce e in questa non ci stiamo più dentro e quindi bisogna risparmiare, risparmiare e poi ancora risparmiare :evil: )
Ciao e grazie

p.s. ma i recenti motori a 5 poli come si comportano quando sono alimentati da un trasformatore a semicosa o come cavolo si dice?


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MessaggioInviato: venerdì 9 maggio 2008, 10:48 
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Iscritto il: mercoledì 3 ottobre 2007, 10:45
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Località: Livorno
Se non vuoi/non puoi sostituire i binari ti consiglio di portare una linea (due fili) sotto al plastico e di alimentare i binari in piu' punti.
Una ulteriore miglioria che veniva fatta "al tempo" era quella di saldare a stagno le giunzioni tra binario e binario per eliminare i problemi di contatto.

Per quanto riguarda il regolatore c'e' giusto una discussione poco piu' sotto...

http://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?t=15070

Buon lavoro


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MessaggioInviato: sabato 10 maggio 2008, 12:42 
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Iscritto il: sabato 2 dicembre 2006, 12:49
Messaggi: 160
Località: Provincia di Mantova
Il mio armamento, al quale sto lavorando (Peco) fa uno straterello "giallino" in superficie, sul piano di rotolamento (il resto del fungo della rotaia è colorato in ruggine), non ho ancora provatoa collegare il tutto e fare andare qualche loco, ma dovrebbe essere ossido e non giova. Si forma quando incollo la massicciata.. è dovuto all'evaporazione dell'acqua nel vinavil no? Qualcuno mi può dire come pulire il binario? (non uso la spugna roco perchè come ho letto crea micrograffi sul metallo che accentuano l'ossidazione, non l'ho mai usata sui binari in questione).


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MessaggioInviato: sabato 10 maggio 2008, 14:51 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7442
Località: Fabriano
Marco, se non vuoi usare metodi "abrasivi", che per altro uso ed ho usato per anni senza complicazioni, tieni presente che avevo il plastico in una cantina veramente umida, era una grotta :wink: , puoi usare l'alcool, ma se ogni volta devi ripetere l'operazione su tutto il plastico manualmente, la cosa, alla fine diventa "pesante". Un convoglio con Rococlean al traino, di solito funziona bene e non comporta fatica, nonchè urti accidentali su pali di segnali e linea aerea nei pressi dei binari.
Scegli tu! :wink:
Ciao, Fabrizio.


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MessaggioInviato: sabato 10 maggio 2008, 15:36 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 10:03
Messaggi: 337
Località: Arese (MI) e Viareggio (LU)
Il RocoClean lo uso a spinta, così prima si pulisce il binario e poi ci passa la locomotiva!
Ciao
GF


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MessaggioInviato: domenica 11 maggio 2008, 7:41 
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Iscritto il: sabato 2 dicembre 2006, 12:49
Messaggi: 160
Località: Provincia di Mantova
Grazie del consiglio! Io pensavo che l'alcool fosse controproducente. Non ho prolemi per quanto riguarda l'estensione del lavoro; tanto per quello che ho fatto fin'ora... :? :wink: In alternativa avevo letto su questo forum la benzina avio, ma forse i miei non sono molto contenti che porti della benzina in casa... Ad ogni modo, qualsiasi tipo di benzina funzionerebbe?


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MessaggioInviato: venerdì 23 maggio 2008, 14:21 
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Iscritto il: sabato 2 dicembre 2006, 12:49
Messaggi: 160
Località: Provincia di Mantova
Ho provato con con l'alcol, in particolare con un pezzo di legno e un panno ibevuto, ma non pulisce niente, il "giallino" che si fa sul binario dopo aver usato il vinavil viene via molto meglio con l'asse o il panno asciutti, passando un po' energicametnte. Ma non è comunque pulito, come lo tiro via sto ossido? Capita a qualcun'altro?

Forse serve anche uno sgrassatore?


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