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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 16:06 
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Madalex ha scritto:
buone capacità di movimentazione....
Alessio


Ecco, questo invece mi interessa molto: vorrei capire se i binari sono posti correttamente negli impianti o se ci sono errori che un ingegnere progettista di una concessa dei primi 900 non potrebbe mai fare.

Mi sono limitato a tener presente un accesso ai raccordi e ai MM con loco a spinta...


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 16:14 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 12:44
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Bello schema Gianluca, una cosa che ti chiedo di verificare è la stazione di testa.
Gli scambi misurano circa 11 cm circa, Così impostata avresti dei binari cortissimi.
Per il resto ottima impostazione, mi piace..........se poi sposti il binario di uscita verso il centro potresti anche pensare a qualche modulo FREMO N Italia da attaccarci.

buon Lavoro


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 16:40 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Electrofrog,
lo schema dei binari della stazione è di fatto veritiero, solo che dovrebbe avere una lunghezza almeno doppia per essere corrispondente ai normali standard delle stazioni simili all'epoca da te rappresentata.
Considerando un plastico direi che 1,8 metri dalla punta del primo scambio possono andare.
Non dimenticare circa 0,3 metri per le manovre in linea dalla punta del primo scambio: normalmente tabella a striscie nere e bianche.

Facendo un passo indietro ho misurato con google earth le stazioni di Sorbolo, Guastalla e Brescello.
Sorbolo: lunghezza utile di ricovero dei treni tra le traverse limite circa 450 metri, circa 80 in più alla disposizione originale.
Guastalla: circa 800 metri utili per ricovero treni sui binari 2 e 3 tra le traverse limite, il binario 1 dispone di almeno 450 metri.
Per quanto riguarda Brescello ho misurato circa 350 metri, ma dovrebbere esserci il progetto per allungare i binari ai canonici 650 metri, lo spazio c'è lato Suzzara.

In ultimo Boretto ha spazio solo trasversale: lo spazio lasciato libero a suo tempo dai binari della linea per Reggio Emilia.
Di questa linea sono visibili alcune parti della vecchia sede tra Poviglio E Boretto, verso Reggio no so, a parte la stazione di Castelnuovo di Sotto trasformata in ristorante e con sul piazzale una 875 o 880 non ricordo.

Saluti
Marco Fornaciari


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 16:53 
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Nome: Alessandro Rizzello
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electrofrog ha scritto:

Grazie per i suggerimenti: a proposito, non ho idea di come erano i passaggi a livello negli anni 30-40...hai parlato di "cancelli" e non di sbarre?



Non so se hai il Tutto Treno Tema relativo alle ferrovie concesse anni '70 (se non lo hai, procuratelo, io ogni tanto me lo riguardo con quelle foto così belle... sui testi qualche riserva, cmq non è questa la sede).
C'è una bella foto a pag. 12 dell'ACT con uno di questi PL a cancelli manovrato a mano dalla casellante, e una automotrice che se ne va.. ecco ho immaginato quella scena sul tuo progetto!
Comunque, sempre per ragioni di economia, i PL a barriere erano una rarità sulle concesse, a maggior ragione negli anni 50.
Penso che per i PL davvero di minima importanza, bastava la croce di S. Andrea o un cartello monitore "Attenti al treno", in tempi recenti anche qualche avvisatore ottico acustico a luci lampeggianti (credo da metà anni '50 in poi).
Mentre su quelli più importanti i cancelli o le barriere manovrate a mano.
Avevo letto da qualche parte che il primo PL a barriere automatiche fu introdotto sulle FNM negli anni '50, quindi per il tuo plastico il casellante ci vuole!!!
Ciao
Alessandro


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 17:31 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:32
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Secondo me manca un'altra comunicazione fra il 2° e il 3° della stazione principale, lato rimessa. Un treno loco+carrozze dovrebbe fare mille manovre per invertire marcia senza uesti altri due scambi.


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 17:51 
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Iscritto il: venerdì 21 marzo 2008, 20:09
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Località: Tra Murgia e Salento
un po' mi dispiace interrompere la discussione sul plastico di electrofrog, (magari se il moderatore lo ritiene opportuno può tagliare questo intervento ed aprire una nuova discussione).
comunque sto in tema, impianti fissi di ferrovie concesse:

http://www.imagebam.com/image/fc0eb45197500

per chi vuole esplorarlo con live maps il link è (bisogna copiarlo ed incollarlo, così com'è non funziona) :
http://maps.live.com/?v=2&encType=1&cid ... F6D1F6!105

è uno scorcio della Stazione Taranto Galeso delle Ferrovie del Sud Est, potrebbe essere un buono spunto per un plastico, ha un piano binari abbastanza semplice e discrete possibilità di movimento: rimessa, magazzino merci.
Il dubbio è questo: il cancello indicato col segnalino [1] può essere ciò che resta di un raccordo? Il piazzale che è dietro, ora parcheggio, un tempo era un deposito Liquigas. In effetti la traccia del binario sembra esserci, ma da dove si staccava? Dal 3° binario? Lo spazio mi sembra poco, anche se il cancello è leggermente obliquo. Proseguimento dalla rimessa locomotive? Poco probabile. Aggirava la RL passando dove ora c'è quel fabbricato più nuovo addossato?
Mi sa che appena possibile dovrò fare un sopralluogo.


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 18:26 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Stefano,
la tua idea è buona, ma di fatto in molte linee secondarie con stazioni terminali o passanti dal lay-out simile, per il servizio passeggieri era utilizzato solo il binario di corretto tracciato che in questo caso è il 2.
Il binario uno serviva solo per le manovre o/e per gli incroci.

Aggiungo qualche nota utile per un funzionamento realistico.

Sulla Parma-Suzzara prima del telecomando (primi anni '80)il primo treno entrante occupava sempre il binario di corretto tracciato, quasi sempre il 2.
Poi con il telecomando e con il segnalamento nelle stazioni fu introdotta la marcia a sinistra (vedi foto dei segnali della stazione di Sorbolo più sopra: è l'uscita verso Parma. Quindi i treni occupavano sempre il binario a sinistra e quindi veniva ricevuto in deviata anche se non era previsto incrocio.

Ma se ricordo bene, almeno nella stazione di Sorbolo ed almeno per un pò di tempo, gli scambi rimanevano nell'ultima posizione assunta quindi la regola della marcia a sinistra non era rispettata almeno in assenza di treno incrociante.
La regola che riparte per primo l'ultimo treno entrato in stazione è sempre stata rispettata. In realtà con il nuovo ACEI i treni potevano partire simultaneamente in quanto gli scambi erano a comando indipedente.
In caso d'incrocio se gli scambi erano orientati dal lato sbagliato si disponevano automaticamente per la marcia a sinistra quanto il treno entrava nella zona controllata dall'ACEI, e se necessario vi era l'arresto al segnale di protezione.
L'ACEI funzionava così in modo automatico.

Giusto per informazione il primo ACE degli anni '60 prevedeva il comando simultaneo degli scambi eseguito dal capotreno del primo treno. Solo nelle manovre era possibile il comando singolo: abilitazione con interruttore a chiave.

Adesso è stato installato un ACEI nuovo (utilizzata l'ex sala d'aspetto), è stata mantenuta la marcia a sinistra con segnali tipo FS a vela tonda e quadra. Lo scambio lato Parma è percorribile di tallone a 60 Km/h, mentre quallo lato Suzzara a 30 Km/h (non c'è spazio per l'altro tipo).
E non so come funziona in quanto la stazione è stata rifatta nei primi tempi dell'interruzione per la TAV, quindi non ancora attiva benchè totalmente abiliatata (quanta energia sprecata).
Purtroppo i treni sono limitati a Brescello in quanto a Sorbolo non c'è spazio per la sosta degli autobus sostitutivi. In verità poteva esserci se avessero disegnato in modo diverso il parcheggio realizzato nell'area dell'ex scalo merci.

Saluti
Marco Fornaciari


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MessaggioInviato: sabato 19 aprile 2008, 6:23 
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Ok, ma se uno dei due binari (1° o 2°) fosse impegnato da un mezzo in sosta, visto che non c'è molto altro spazio, la manovra per invertire la marcia non si potrebbe fare.


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 Oggetto del messaggio: precisazioni -senza polemiche naturalmente
MessaggioInviato: sabato 19 aprile 2008, 7:08 
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Iscritto il: martedì 11 marzo 2008, 10:16
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alex corsico ha scritto:
Bello schema Gianluca, una cosa che ti chiedo di verificare è la stazione di testa.
Gli scambi misurano circa 11 cm circa, Così impostata avresti dei binari cortissimi.
Per il resto ottima impostazione, mi piace..........se poi sposti il binario di uscita verso il centro potresti anche pensare a qualche modulo FREMO N Italia da attaccarci.


In effetti forse è il caso di allungare la stazione di testa mettendo la fornace in secondo piano, allungando la zona MM sotto di essa e ponendo la strada a costeggiare il canale con il PL subito dopo il ponte. Così facendo trovo scenograficamente un opificio che fronteggia una strada e un canale, al di là di esso un pioppeto...mi pare che la verosimilità sia rispettata.

I binari corti comunque sono in funzione del tipo di traffico. Un convoglio passeggeri tipico delle SV a suo tempo era una T3 con bagagliaio + 3 carrozze, tutte a due assi e terrazzino ovviamente; quindi una lunghezza di 35 cm come massimo, in scala N.

Poichè i moduli saranno dotati di sfondo (indispensabile per vivacizzare e motivare una profondità di soli 30cm) non sono bifronte e quindi nella fase di progettazione è stata presto esclusa la normativa FREMO. Un altro motivo per cui la FREMO non la seguo è perchè propone delle facce e delle fascie molto alte, mentre vorrei trovare un sistema per contenere al massimo l'altezza strutturale del modulo senza rimetterci con effetti flesso-torsionali della struttura (che ovviamente con un modulo fremo, viste le altezze, è trascurabile).


marco_58 ha scritto:
Electrofrog,
lo schema dei binari della stazione è di fatto veritiero, solo che dovrebbe avere una lunghezza almeno doppia per essere corrispondente ai normali standard delle stazioni simili all'epoca da te rappresentata.
Considerando un plastico direi che 1,8 metri dalla punta del primo scambio possono andare.
Non dimenticare circa 0,3 metri per le manovre in linea dalla punta del primo scambio: normalmente tabella a striscie nere e bianche.

Facendo un passo indietro ho misurato con google earth le stazioni di Sorbolo, Guastalla e Brescello.
Sorbolo: lunghezza utile di ricovero dei treni tra le traverse limite circa 450 metri, circa 80 in più alla disposizione originale.
Guastalla: circa 800 metri utili per ricovero treni sui binari 2 e 3 tra le traverse limite, il binario 1 dispone di almeno 450 metri.
Per quanto riguarda Brescello ho misurato circa 350 metri, ma dovrebbere esserci il progetto per allungare i binari ai canonici 650 metri, lo spazio c'è lato Suzzara.

In ultimo Boretto ha spazio solo trasversale: lo spazio lasciato libero a suo tempo dai binari della linea per Reggio Emilia.
Di questa linea sono visibili alcune parti della vecchia sede tra Poviglio E Boretto, verso Reggio no so, a parte la stazione di Castelnuovo di Sotto trasformata in ristorante e con sul piazzale una 875 o 880 non ricordo.

Saluti
Marco Fornaciari


Sul fatto che la stazione di testa sia molto modesta concordo, come detto ad Alex. Ciò che invece mi lascia perplesso è l'elenco di dati dimensionali tratti dal reale che hai poi snocciolato. Nulla da contestare, sono le dimensioni reali delle stazioni piccole delle secondarie. Quello che invece sarebbe tema di lunga discussione è sull'utilità fermodellistica di un plastico che rappresenta ESATTAMENTE un impianto.

Penso che il fermodellismo espresso in un plastico sia un abile inganno: nel senso che non è valente colui che prende la realtà e la riproduce esattamente in tutto, ma chi sa gestire il compromesso in maniera ottimale "dando l'idea". Un plastico ferroviario è di fatto sempre compresso sulla lunghezza e corretto il più possibile sulle larghezze. Di conseguenza un modellista dimensiona il binario di stazione sulla lunghezza del convoglio più lungo. Un ingegnere ferroviario non potrebbe mai fare un errore simile, neanche per una tranvia urbana.

Tu parli di binari lunghi 450m che corrispondono a 282cm in scala N e a piu di 500 cm in H0. Il tuo plastico rispetta queste dimensioni? Anche ipotizzando di avere un capannone a disposizione, ti immagini un piazzale di stazione così lungo e un trenino di 4-5 elementi...e basta? E fino ad ora abbiamo parlato di secondarie concesse, in cui a volte ci sono solo 2-3 treni al giorno...poi giro per il forum trovando molti modellisti rigorosamente FS e con la H0, che sanno tutto di impianti reali, c.t., segnalamento, ACEI etc... e a casa hanno un ovalone 80x240cm con curve da 360 a vista. Naturalmente non sarà il tuo caso per cui mi scuso, non vuole essere un fatto personale.

Quindi apprezzo molto il tuo contributo alla discussione ma non vorrei si cadesse nell'equivoco che la qualità di un plastico dipende per la maggior parte dal rispetto in scala di questi aspetti.

Per capire cosa intendo occorre smettere di vedere i plastici come se stessimo sempre "in elicottero" o appunto "dal satellite" e invece porre gli occhi ad altezza d'uomo in scala, cioè abbassarsi in modo da non riuscire a vedere il tetto delle locomotive e dei vagoni, a meno di stare su un ponte. Vedremmo allora che anche se le stazioni sono in realtà lunghe metà o meno, gli orizzonti non verranno colti come diversi.


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MessaggioInviato: sabato 19 aprile 2008, 7:18 
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Paolini.Stefano ha scritto:
Ok, ma se uno dei due binari (1° o 2°) fosse impegnato da un mezzo in sosta, visto che non c'è molto altro spazio, la manovra per invertire la marcia non si potrebbe fare.


E' vero, ci ho pensato al problema. In realtà il binario 3 è di rimessa e manovra merci a servizio dei raccordi soprattutto. Il 2 è per arrivo e partenze dei passeggeri ed è il c.t. Il binario 1 è di manovra fra MM e deposito, quindi quello usato per il giro macchina. Il carro merci con il collettame arriva al MM con manovra a spinta. Di conseguenza a ciò che è detto sopra, l'estremità del 2 (c.t.) è asta di manovra, quella del 3 sia asta di manovra che rimessa carri merce. E' ovvio che una loco che arriva al 3 da là non esce per fare il giro macchina. Tuttavia allungando la stazione a 1,8m come suggerito dovrei dare respiro alle manovre.


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 Oggetto del messaggio: Re: precisazioni -senza polemiche naturalmente
MessaggioInviato: sabato 19 aprile 2008, 8:23 
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electrofrog ha scritto:

I binari corti comunque sono in funzione del tipo di traffico. Un convoglio passeggeri tipico delle SV a suo tempo era una T3 con bagagliaio + 3 carrozze, tutte a due assi e terrazzino ovviamente; quindi una lunghezza di 35 cm come massimo, in scala N.

Poichè i moduli saranno dotati di sfondo (indispensabile per vivacizzare e motivare una profondità di soli 30cm) non sono bifronte e quindi nella fase di progettazione è stata presto esclusa la normativa FREMO. Un altro motivo per cui la FREMO non la seguo è perchè propone delle facce e delle fascie molto alte, mentre vorrei trovare un sistema per contenere al massimo l'altezza strutturale del modulo senza rimetterci con effetti flesso-torsionali della struttura (che ovviamente con un modulo fremo, viste le altezze, è trascurabile).


Mi sono spiegato male, non intendevo di realizzare il plastico con le norme FREMO, ma solo l'uscita verso la coulisse, così facendo si potrebbe ipotizzare anche l'utilizzo di moduli "prestati" :wink: da altri amici che ti vengono a trovare......sai com'è ma l'aggregazione fra modellisti per le sessioni operative è una mia fissa. :D

Cmq le fascie fremo sono alte 83 mm è tanto?

Scusa la curiosità, ma di dove sei, (o me lo sono perso?) perchè se fossi vicino a Pavia, potresti fare un salto da me e giocare sulle FTL....


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 Oggetto del messaggio: Re: precisazioni -senza polemiche naturalmente
MessaggioInviato: sabato 19 aprile 2008, 9:23 
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alex corsico ha scritto:

Scusa la curiosità, ma di dove sei, (o me lo sono perso?) perchè se fossi vicino a Pavia, potresti fare un salto da me e giocare sulle FTL....


Purtroppo devo declinare...direi che abito molto lontano dalle FTL :cry:
Tuttavia ho potuto ugualmente vedere il tuo lavoro sul sito e sul blog di FremoItalia. Apprezzo comunque la tua disponibilità e il lavoro che state facendo su internet per avvicinare la gente al fermodellismo e alla scala N


Ultima modifica di electrofrog il sabato 19 aprile 2008, 9:26, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: sabato 19 aprile 2008, 9:25 
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Stanga-Tibb ha scritto:
C'è una bella foto a pag. 12 dell'ACT con uno di questi PL a cancelli manovrato a mano dalla casellante, e una automotrice che se ne va.. ecco ho immaginato quella scena sul tuo progetto!


E' un cancello simile a questo?

Immagine

E' l'unico tipo che conosco aderente all'epoca che mi interessa...grazie ancora al sito "rotaie"


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MessaggioInviato: domenica 20 aprile 2008, 8:40 
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Le quote da me riportate delle stazioni reali sono solo in funzione della migliore comprensione della realtà, ovviamente meglio riproduciblie domesticamente in scala N.
Poi ognuno si regola come meglio gli riesce, ma in ogni caso un minimo di coerenza è necessaria: un treno di 10 carrozze si può anche dimezzare, ma un treno di 3/4 carrozze più loco a vapore a tre assi, tipica delle secondarie fino ai primi anni 60, non è poi tanto dimezzabile. Occore anche tenere conto che nel modellismo i gangi allungano il treno.
Caso diverso se si pensa ad un esercizio con solo automotrici: due fanno un treno.
Nei tronchini di manovra normalmente dovrebbe starci una loco + una carroza od un carro.
Per quanto riguarda il rispetto delle norme, come già detto da tanti, è sufficente che sia presente un modulo di unione tra il nostro e quello degli altri, se così non fosse si potrebbero riprodurre solo linee e non stazioni.
Anche per i treni merci, e sembra strano, spesso le secondarie di qell'epoca erano molto vitali, anzi alcune sono arrivate sino a noi solo perche vivevano grazie a quello, pertanto un merci con 10 o + carri, e magari doppia trazione, non erano rari.

E per quanto riguarda le manovre, se proprio necessario:
- mandavi un treno in linea
- ne tenevi fermo uno nella stazione precedente
- mandavi un treno in altra stazione
all'epoca non c'era la fretta di oggi.

Per informazione attualmente il mio plastico è solo sul cad e su tre pannelli in costruzione (solo struttura e da finire), ed alla fine nell'attuale abitazione dentro i moduli = fouri io o mia moglie.

Saluti
Marco Fornaciari


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MessaggioInviato: domenica 20 aprile 2008, 11:12 
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Iscritto il: martedì 11 marzo 2008, 10:16
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marco_58 ha scritto:
Le quote da me riportate delle stazioni reali sono solo in funzione della migliore comprensione della realtà, ovviamente meglio riproduciblie domesticamente in scala N.


Non avevo dubbio, ma mi sembrava doveroso sottolineare che il fermodellismo vive di compromessi, forse più di altri hobby modellistici.

Se vogliamo, la migliore scala per creare plastici realistici nelle dimensioni e allo stesso tempo gestibili potrebbe essere la Z, ma purtroppo i limiti di quella scala si conoscono ormai (monopolio di 2 produttori, mercato fortemente ristretto e limitato etc...)

Colgo l'occasione anche di dire che spesso la scala N viene scelta per creare un megaplastico nello stesso spazio della scala H0, mentre il mio progetto viaggia su obiettivi diversi. Essendo modulare infatti, può essere realizzato anche in scala H0 raddoppiando le misure, ma rimane pur sempre un tracciato molto semplice e sintetico, che è pienamente nel tema.
Penso che quando osserviamo una foto di un plastico e ci chiediamo a quale scala sia realizzato, in quanto non ci è chiaro per la cura estrema della riproduzione, quello sia un buon lavoro.

marco_58 ha scritto:
un treno di 10 carrozze si può anche dimezzare, ma un treno di 3/4 carrozze più loco a vapore a tre assi, tipica delle secondarie fino ai primi anni 60, non è poi tanto dimezzabile. Occore anche tenere conto che nel modellismo i gangi allungano il treno.
Caso diverso se si pensa ad un esercizio con solo automotrici: due fanno un treno.
Nei tronchini di manovra normalmente dovrebbe starci una loco + una carroza od un carro.


Un treno di 10 carri + la locotender, in scala N, a 65mm per elemento, fanno circa 70-72cm. Nel mio progetto in effetti i moduli di stazione sono sui 55-65cm e sono stretti. Cercherò di allungare dove posso, forse userò dei moduli da 120cm al posto di quelli da 100cm... Tuttavia faccio notare che in scala reale un treno come sopra è lungo sui 120 metri e che nei moduli di stazioni di linea secondaria REALI da 450 metri ce ne starebbero 3, infatti rimane sempre parecchio binario libero.

Ma a questo punto occorre anche fare delle riflessioni: che frequenza ha un treno di 10 carri sul mio plastico? Se è consuetudine, allora i tracciati di stazione che ho disegnato sono obsoleti, dovrebbero essere più complessi e articolati.

Invece penso che i tracciati vadano sviluppati in funzione del traffico previsto: nel disegno ci sono 2 MM di stazione e 3 raccordi industriali. Il mio intento è riuscire a sviluppare un traffico dai 3 ai 5 carri per ogni destinazione (1-2 per i MM) in modo che i raccordi in stazione terminale ricevano materiale sia da fuori plastico (coulisse) che dal raccordo che li precede (consorzio agrario). Viceversa il prodotto finito fa il percorso inverso.

Per ora ho pensato a una fornitura di cereali dal consorzio alla birreria, altro non mi viene in mente tenendo conto l'epoca.

marco_58 ha scritto:

Per informazione attualmente il mio plastico è solo sul cad e su tre pannelli in costruzione (solo struttura e da finire), ed alla fine nell'attuale abitazione dentro i moduli = fouri io o mia moglie.

Saluti
Marco Fornaciari


Anche il mio plastico per ora è solo su CAD. Progettare è sempre utile, ma è di più se si mostrano i disegni sul forum in modo che gli altri possano dire la loro. Personalmente mi sono esposto con la mia idea rischiando le critiche ma trovo vantaggioso questo passo, perchè ora posso migliorare il progetto.

Anche io devo risolvere poi dove riporre i moduli del plastico...ma almeno i familiari quando hanno visto le dimensioni di un trenino in scala N hanno tirato un sospiro di sollievo :wink: :D


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