Salve Giovanni,

qui trovi la spiegazione di come inserire le immagini: viewtopic.php?f=1&t=1401

Saluti,

Max

Boh...sinceramente non ho capito la diatriba...

Senza andare a bisticciare, basterebbe una veloce ricerca per immagini, o un libro di Costruzioni di 4^ geometri, almeno per chiamare correttamente gli elementi costruttivi che compongono una trave reticolare.

Tangenziale Bologna

Si appunto, adesso "sequestro" anche i libri a mia nipote

Il problema non è non riuscirci, è trovare: il tempo, i materiali a costi sopportabili, pazienza della moglie, pazienza e poi ancora pazienza mia, e la voglia di fare migliaia di fori e poi infilarci i chiodi. Sorvolando sulle dime da fare.
Ovviamente non lo voglio fare in ottome, ma in acciaio.
Va dase che non posso copiare pari pari uno vero, non regge, ma va ricalcolato, e questa è la parte più facile (esistono SW specifci e li posso avere a disposizione).
Diversamente lo faccio un plastica e mi accontento , ma tanto mi devo accontentare: quindi non si fa.

A circa 1500 € (se ricordo bene) un paio di anni fa ho trovato un kit di uno doppia via cecoslovacco, che può andare bene con qualche minimo adattamento e alcune "licenze poetiche".

Oggigiorno, con la fotoincisione, si può fare anche in acciaio.


Io credo che reggerebbe. Scalando in basso le dimensioni, credo che diminuisca la flessione e che diventi più robusto.
Ammesso di riportare in scala anche gli spessori. E credo sia questa la parte difficile.


Stefano Minghetti

Buonasera a tutti,

Esistono moltissime immagini di ponti metallici in rete . La scelta del modellista è tra copiare senza capire , oppure riprodurre la realtà con il criterio giusto : ovviamente nel gioco del modellista vanno bene tutte e due .

Se però si vuole capire qual'è il criterio giusto, il libro del 4* geometra va letto molto attentamente e non basta guardare le figure che si trovano in rete . Per capire occorre uno sforzo in più. A tale scopo ci sono altri libri più specializzati , oppure il forum per una infarinata veloce in cui chi più sa più condivide .

Chi non si accontenta di guardare le immagini e vuole saperne di più , cresce . Chi si accontenta di copiare e basta , è come colui che non ha mai bisogno del medico perchè sa cercare la cura su internet.

Buon divertimento a tutti,
Giovanni

No Stefano miente fotoincisione (o taglio ad acqua che così non inquino): piatti, angolari e chiodi (e qualche bullone dove indispensabile) come al vero.

Gli spessori dei particolari e la loro flessibilità sono i principali problemi da risolvere, i 14 mm minimi delle lamiere diventano 160/100, poi a salire fino ai 206/100 delle lamiere da 18 mm, su un metro di lunghezza riproducento ogni singolo pezzo come al vero, dai calcoli statici teorici si reggerebbe, ma poi diventa una bandiera al vento appena ci passa un treno o uno gli alita vicino.
Si tenga conto che bisogna utilizzare anche angolari di 1x1 mm spessi 1/100 (carta spagna se fosse ottone) con tanto di fori da 0,2 mm
per la riproduzione modellistica occorre utilizzare minimo lamiera di 0,2 mm e allora il mio progetto vale una cippa lippa.
Certo si può semplificare e fare dei pezzi che incorporino già tanti particolari confidando sul fatto che tanto non si vede: non è questo il mio scopo.

Voglio riprodurre un clasico ponte chiodato prodotto fino a circa 40 anni fa, da quei tempi per tanti pezzi si è passati:
- o la taglio diretto delle lamiere prodotte appositamente e poi all'orientamento elettromagnetico dei cristalli
- o alla saldatura di pezzi da lamiere sempre prodotte appositamente, e poi a seguire i trattaemti termici ed elettromagnetici sulle saldature.

Allora se nel plastico riesco a metterci un ponte o un viadotto (sono ancora indeciso), vado di muratura faccia a vista misto mattoni e pietre.
Oppure per un ponticello riproduco uno di quelli a pareti portanti in lamiera, che lì gli spessori si nascondono, e non c'è nulla da calcolare, tanto diventa tante volte più robusto di uno vero.
E in verità se devo farlo moderno, l'ideale è utilizzare l'acciaio Corten

Esigente o/e saputello?
Pignolo allo stremo?
No, solo voglia di riprodurre la realtà!
Lo so è una fissa, ma qui i compromessi modellistici non mi sono graditi.

Dovevo riprodurre in scala H0 (più o meno... in realtà più corto del vero) questo ponte.
Come lo avresti realizzato ?

Se la domanda è rivolta a me la risposta è plasticard e acciaio Sommerfeldt

C'è da dire che questa mia improvvida scelta di piazzare un elemento commerciale, l'unico in tutto il plastico ha suscitato un discreto interesse e sollevato una animata discussione, il che mi pare anche giusto visto che avviene all'interno di un forum. Forse meno interessante l'eccesso di accuratezza.
Non che non mi piaccia la perfezione, anche se questa è una chimera, ma mi domando quanti la possano cogliere, o ne abbiano voglia o tempo.
Nel mio plastico ci sono dettagli visibili solo con una macro, 1 su 100 li nota, tutti gli altri magari si concentrano sull'opera nel suo insieme, per cui, alla fine, il dettaglio è più importante per me che per l'osservatore. C'è una relazione fra la ricerca del dettaglio, la grandezza del plastico e il tempo che si ha a disposizione, insomma prima o poi bisogna anche terminarli questi plastici; il che ci porta a qualche compromesso stilistico, tipo il mio ponte per il quale avevo già iniziato un progetto 3D ma, calcolato il tempo di progettazione, ho ritenuto più opportuno soprassedere.

Se pensiamo al livello di dettaglio nei plastici di qualche decennio fa e lo confrontiamo con il presente è evidente una evoluzione, dovuta ad una più ampia disponibilità di materiali e strumenti.
Chissà... magari fra 10 anni quello che ora ci sembra un dettaglio accurato sarà superato e non più così gradevole.

Qui sotto metto una macro di una mia realizzazione con stampante 3D, impossibile da riprodursi in casa fino a qualche anno fa. Sapete chi la vedrà?
Chi sfoglierà le foto sul mio sito o chi, munito di buona vista, sbircerà dentro l'officina dopo che avrò rimosso il tetto (è comunque rimovibile ).
Vi rinnovo l'invito a consultare TTM di marzo (presumibilmente) per leggere la mia dissertazione sulla stampa 3D, quando e come usarla e quando invece no

Grazie Giovanni, appena riesco estrapolo la porzione dal progetto del plastico.
Il ponte assomiglia molto a quello postato da Giacomo, credo sia sulla Padova Bologna se non ricordo male, già da questa foto mi sono chiarito un paio di dubbi.

Grazie per il consiglio riguardo al volume, provo a cercarlo, sarà sicuramente utile.

Rispetto alla riproduzione come copia o come studio, in effetti il fermodellismo permette entrambe le modalità e spesso cerco di applicare la seconda anche se, visto che il tempo è tiranno, alla fine mi fermo alla pura copia, lasciando al tempo della pensione lo studio (se mai ci arriverò alla pensione)

Giulio, sei un mito, organizzo un pellegrinaggio per omaggiare il tuo lavoro.

Si ma questo è moderno e quasi tutto saldato, niente a che vedere con quello che mi piacerebbe fare.
Fatti così esistono anche con arco e travi in cemento armato.
E ne esisono ancora di più facili, travi H estrurse e poi calandrate, per esempio questo, chè vicino a casa e posso misurare quando voglio, le foto le ho già, è in D4 (il file è fortemente compresso)

Mi scuso con Giulio per l'invasione di campo, ma dato che si parla di ponti standard FS mi pregio di condividere la nostra esperienza. L'opera realizzata rappresenta il ponte ancora in opera sul Fiume Pescara, con una luce reale di ben 67 metri, in scala 770 mm. Nella realtà il transito era consentito alla velocità massima di 30 Kmh, previsto anche nella P.G.O.S.. L'opera fu realizzata appena dopo la IIWW in sostituzione del precedente ponte in ferro fatto saltare dai genieri tedeschi. La struttura non presenta saldature ed è tutta imbullonata. Dismessa dal 1988 oggi è sede di una importante ciclovia cittadina.
In scala, il nostro socio/collega/amico Enrico ha provveduto alla progettazione ed alla realizzazione in fotoincisione con estrema precisione di tutte le componenti del ponte reale, restituendo perfettamente le proporzioni ed il realismo dell'opera, assolutamente funzionante e performante.
Realizzato in metallo bianco, mediante kit, una volta saldato il tutto si ottiene un monolite dalle prestazioni meccaniche veramente notevoli, che nessun altro tipo di materiale dal legno alla stampa 3D potrà mai ottenere. Il collaudo è stato fatto con ben 5 E 636 Roco allineate sul binario senza denunciare la minima flessione.
D'altronde la linea sul plastico deve essere realistica ma soprattutto affidabile, e qui abbiamo centrato l'obiettivo.
Questo tipo di opera è ancora oggi diffusissima sul tutto il territorio nazionale.

Emilio

Emilio...correggi metallo bianco con alpacca...sennò pensano male...
saluti

Buonasera Emilio T.

L'opera è davvero bella e rende esattamente l'idea di un ponte FS a travata reticolare metallica .

E' del tutto evidente che il progettista del modello aveva perfettamente chiaro qual'è la forma ed il funzionamento di ogni membratura che lo compone ; con i buoni presupposti teorici di partenza, il risultato non poteva che essere questo.

Buon divertimento,
Giovanni

Forse non hai capito la mia domanda: non ho chiesto che tipo di ponte metallico sarebbe meglio o più facilmente realizzabile ma COME realizzeresti QUEL ponte, ovvero il Trisannabrucke sulla linea dell'Arlberg in Austria, perchè è quello che dovevo costruire... non un altro che potesse andar bene o più facile da costruire...

Poi tanto nuovo non è visto che è stato installato nel 1964 in sostituzione di quello vecchio.

Detto che quel tipo di ponte, cioè costruito in quel modo, non mi interessa, essendo quasi tutto saldato si prende un foglio di lamiera, e con grande spreco, si tagliano i pezzi che interessano.
In pratica pari pari al vero.

Ripeto, un ponte reticolare, o a trave in lamiera piena, e in acciaio mi interessa solo costruirlo con le stesse tecniche e procedure di uno vero, altre soluzioni non le prendo in considerazione.

Inutile provocarmi ... fino a prova contraria il provocatore sono io