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 Oggetto del messaggio: IDEE E PROGETTI: Dialogo sui massimi sistemi (di binari)
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 17:58 
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Non so a quanti stia a cuore questo argomento, penso a chiunque si sia ritrovato a voler riprodurre un piano binari nella maniera più realistica possibile.

Tutti i principali sistemi di armamento e di binari presenti sul mercato hanno difetti geometrici. Ovvero, a ciascuna gamma manca sempre qualcosa, che va ricercata nella gamma di qualche altro produttore; l'integrazione, poi, non è semplice, vuoi per differenze estetiche o tecniche (dall'angolo di deviata all'intervia, eccetera), costringendo a pesanti rielaborazioni una volta che le apparecchiature di binario saranno poste in opera.

Per fare un esempio non esaustivo, elenco vantaggi e svantaggi dei sistemi di binari delle case costruttrici che abbiano un qualche valore fermodellistico (Escludo quindi gli armamenti Maerklin e Trix C, che sono giocattolosi, il Fleishmann non lo prendo nemmeno in considerazione):

PECO
Vantaggi:
- Angolo di deviata contenuto (12°);
- Vasta gamma;
- Deviatoi con traversine in cemento;
- Intervia ridotta (minimo NEM);
Svantaggi:
- La traversa per la manovra degli aghi è orrenda, così come la piastrina contenente la molletta;
- Gli aghi sono separati: in alcuni casi (ambientazione moderna) può essere un limite;
- Ridotta scelta di deviatoi curvi (ce n’è un solo tipo, con raggi di curvatura piuttosto ampi);
- Assenza di deviatoi slanciati (il deviatoio lungo è poco più lungo del deviatoio medio, la differenza non è netta);
- Lo scambio triplo asimmetrico è presente solo in una configurazione e non in due;
- Non c’è modo di inserire i deviatoi in diagonale senza dover inserire pezzetti di binario;

TILLIG:
Vantaggi
- Vasta scelta di deviatoi, anche con più tipi di deviatoio in curva;
- Presenza di un assortimento di binari a 3 rotaie (sia pur incompleto);
- Scambi flessibili;
- Scambi anche molto slanciati;
- Aghi flessibili (inadatti andando indietro nel tempo, ma ottimi in situazioni relativamente moderne);
Svantaggi:
- Angolo di deviata elevato (15°) quantomeno per i deviatoi corto e medio;
- Intervia larga (sui 59 mm, se ben ricordo);
- Per gli scambi lunghi mancano scambi inglesi (semplici e doppi) adeguati;
- Presenza di scambi solo con traversine lignee;
- Di tutti i deviatoi curvi che ci sono nella gamma, nessuno ha un raggio di curvatura elevato;
- Manca un qualsiasi scambio triplo;
- L’inglese “lungo” (anche se comunque ha angolo di deviata 15°) è un Baesler;

ROCO:
Vantaggi:
- Presenza di deviatoi lunghi con relativi scambi inglesi, sia semplici che doppi;
- La traversinatura mi piace di più di quella delle altre marche, ma non so quanto sia realistica;
- Presenza delle curve di compensazione degli scambi (che sono comunque dannatamente comode in certi casi);
Svantaggi:
- Lo scambio triplo c’è, per fortuna è complementare a quello Peco, ma comunque anche qui vale lo stesso discorso, c’è solo in un verso;
- L’angolo di deviata (per i deviatoi non lunghi) è elevato (15°);
- L’interbinario è comunque una voragine, come il Tillig;
- Lo scambio inglese corto è un Baesler (occorre pastrocchiare col corto Tillig per cavarci fuori qualcosa);
- Presenza di scambi solo con traversine lignee;
- I deviatoi curvi fanno schifo (sono del tipo giocattolesco), anche se quantomeno c’è un po’ di scelta;
- Manca lo scambio ad Y;
- Presenza e necessità di tutti quegli insulsi pezzettini da pochi mm per compensare;

PIKO:
Vantaggi:
- Sistema semplice ed adatto a chi inizia;
- Schema delle sezioni facile ed intuitivo;
- Nonostante il codice 100, c’è tutto sommato una certa finezza nel profilo della rotaia;
- Gli scambi, in un’unica lunghezza, hanno una lunghezza buona;
- C’è uno scambio triplo, sia pur simmetrico;
- Presenza delle curve di compensazione per i deviatoi;
Svantaggi:
- L’intervia è una voragine;
- L’angolo di deviata è ampio (ma accettabile nella concezione del sistema);
- Lo scambio a Y c’è, ma fa schifo (è lo scambio triplo simmetrico a cui è stato tolto il corretto tracciato);
- Gli scambi in curva sono penosi (per via della concezione della geometria, analoga ai Roco).

Per tutti quanti i sistemi di binari elencati non è possibile (e lo ritengo uno svantaggio) creare una forbice rimanendo all’interno dell’intervia standard (è sempre necessaria la presenza dell’intersezione, che allarga l’intervia). Ovvero non è possibile fare come nel sistema Lima NEM, per intenderci (forse era uno dei pochi vantaggi che aveva quel sistema di binari), potendo coinvolgere nella forbice anche scambi inglesi o intersezioni.

La mia idea è: perché, insieme, non pensiamo ad un sistema di binari? Metti caso che una qualche casa produttrice (che si ritrova ad avere un sistema di binari penoso, o che non ce l’ha proprio) ci ascolti… Ed in ogni caso, sarebbe interessante capire le esigenze dei modellisti, oltre a comprendere come si progetta un sistema di binari che sia semplice da usare, ma al contempo realistico.
Una breve “wish list”:
- Intervia ridotta (minimo NEM);
- Angolo di deviata ridotto (12° o meno, il top sarebbero 10°);
- Presenza di almeno tre lunghezze di scambi: corta (l < 20cm, utile se si ha pochissimo spazio e nelle stazioni nascoste), media (l circa = 22, 23 cm, utile quando lo spazio non è troppo o nei binari secondari), lunga (l circa 28 cm, utile sui binari principali, o nelle riproduzioni realistiche);
- Vasta scelta di deviatoi curvi (che coprano tutto il range);
- Deviatoi inglesi semplici e doppi in 2 lunghezze, ovvero adatti quantomeno agli scambi medi e lunghi;
- Deviatoi ad Y (lungo, medio e, se è il caso, corto);
- Deviatoi tripli asimmetrici (va bene una lunghezza media, tanto se lo si usa è perché si ha poco spazio);
- I deviatoi soprastanti dovrebbero consentire una leggera curvatura, pochi gradi per lato, in modo da coprire tutto il range di esigenze; mi spiego meglio: un deviatoio rettilineo, può curvarsi da un lato sino a diventare un deviatoio curvo, dall’altro sino a diventare uno scambio ad Y (asimmetrico). Uno scambio ad Y può piegarsi da entrambi i lati, sino a giungere il punto in cui possono giungere i deviatoi rettilinei curvati ad Y. In tal modo, i vari tipi di deviatoio non si pestano i piedi l’un l’altro, ma al contempo per ogni situazione di impiego si potrà avere lo scambio adatto;
- Traversine dei deviatoi sia in legno che in cemento;
- Diversi profili di binario, ma con la stessa geometria, ad esempio, un codice 70 (con aghi incernierati, magari) ed un codice 83 (con aghi flessibili);
- Traversinatura tipica dell’Europa Mediterranea (Italia, Francia, Spagna se vogliamo);
- Possibilità di creare forbici all’interno dell’interbinario impiegando a piacimento deviatoi semplici, inglesi, se vogliamo anche tripli.

Cosa ne pensate? Aggiunte, suggerimenti?


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 18:10 
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penso che dovremmo fare una raccolta firme da destinare alla tillig! quantomeno per fare una traversinatura in c.a. alla "mediterranea" ed un inglese doppio che si possa ambiantare dalle nostre parti :D


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 18:57 
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Beh, c'è a dire il vero un grande marchio internazionale, con divisione anche italiana e francese, che non ha a disposizione un sistema di binari adeguato (quello che ha è basato sui setrack Peco, e sa benissimo che non sono un granchè)... Mi pare che la casa un tempo producesse il meccano... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 19:03 
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Bomby ha scritto:
Per tutti quanti i sistemi di binari elencati non è possibile (e lo ritengo uno svantaggio) creare una forbice rimanendo all’interno dell’intervia standard (è sempre necessaria la presenza dell’intersezione, che allarga l’intervia). Ovvero non è possibile fare come nel sistema Lima NEM, per intenderci (forse era uno dei pochi vantaggi che aveva quel sistema di binari), potendo coinvolgere nella forbice anche scambi inglesi o intersezioni.


Bomby, non mi è chiaro questo periodo. Puoi esplicitarlo di più, magari con uno schema da uno dei programmi di disegno, dei quali sei abile utilizzatore?


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 19:20 
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Penso voglia dire che sempre bisogno di pezzetti di binario per compensare disallineamenti....


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 19:29 
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Un paio di esempi; in alto il sistema Lima-NEM (molto fuori dagli schemi, si dice fosse stato inventato da un vicentino piuttosto originale), sotto il sistema di un artigiano tedesco. Di sistemi ce ne sarebbero altri, ma nessuno concede tutta questa libertà...

Allegato:
forbici.jpg
forbici.jpg [ 73.59 KiB | Osservato 15482 volte ]


Il discorso dei pezzetti è ancora un'altro...


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 19:32 
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E' un ottima idea. Sicuramente se n'è scritto in tante discussioni ma piano piano finiscono tutte nel dimenticatoio...

ti riporto la mia esperienza sui tillig:

il discorso dell'angolo di deviata stretto è riduttivo, in gamma ci sono scambi da angolo al cuore di 6,5° (lunghezza complessiva oltre 36cm). Capisco che non tutti li guardino per via delle dimensioni eccessive (nemmeno rocco può tanto :lol: ) ma se ben cablati e posizionati sono uno spettacolo. Di certo è quanto di più realistico ci sia in circolazione (a parte l'autocostruzione, ovvio). Sono, come giustamente hai scritto, leggermente flessibili, il chè è un aiuto non indifferente sulle nostre (e tu ne sai qualcosa, ribravo) progettazioni (e su questo i software non sono perfettamente implementati). Eistono in kit (già sono difficili da trovare normalmente in italy, figurarsi in kit), che permettono un leggero risparmio a fronte di una geometria da scegliere alla necessità (la si può impostare come dx o sx, anche curvo ovviamente). Come traversinatura corrispondono a quella tedesca ma dal kit si può facilmente lavorarci su... anche il cablaggio deve essere fatto ad hoc, dopodichè diventano, per me, i migliori. Sono altresì abbastanza delicati, quindi, giustamente, molti preferiscono altro...

Io aggiungerei sempre fastrack, si aquistano le dime ed il necessario per farsi gli scambi in casa... il lavoro aumenta... :D


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 19:37 
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Località: Massa Finalese (MO)
Capisco il discorso.
Però i limiti restano: bene i deviatoi lunghissimi da 36 cm (che non tutti si possono "permettere" in termini di spazio a disposizione: in questo caso, lascio il campo agli artigiani ed agli autocostruttori, preferisco investire le spese necessarie allo sviluppo ed alla produzione di quegli apparecchi nel completare la gamma del sistema base: potranno essere una valente aggiunta in seguito, insieme ai binari a 3 scartamenti), ma mancano i corrispettivi scambi inglesi! Il sistema non è completo.

Per quanto riguarda fastrack si cade nel discorso autocostruzione... Ma esula da una produzione industriale ready-to-run!


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: sabato 11 gennaio 2014, 20:18 
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infatti ho evidenziato i tanti limiti, non sono per tutti. Gli inglesi... beh inglesi fatti come si deve sul mercato non ve ne sono... devi cmq accettare un compromesso (come tutto del resto...). Nessuno vieta di usare scambi di una marca e inglesi di un'altra...

Aggiungo che mi piacciono molto i peco, non li ho mai usati ma di quelli che ho visto ne sono rimasto sempre piacevolmente colpito. Anche questi non sono per tutti...

Su qualche vecchio ttm, ci sono degli articoli su un miglior cablaggio elettrico per diversi tipi di scambi. Autore il buon "Cinese"!

Ad ogni modo, Io sono contro i raggi stretti, gli scambi con angoli da tram, le stazioni doppio binario in 2 metri e il codice 100... capisco che si vorrebbe tutto ma le compressioni esasperate non le digerisco più... :D
Rispetto tutti però, l'importante è che "fermodelliate"!!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: [IDEE E PROGETTI] Dialogo sui massimi sistemi (di binari
MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2014, 12:02 
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personalmente sto iniziando a mettere da parte i piko per il mio futuro plastico e devo dire che non mi trovo affatto male, poiché lì trovo relativamente economici, abbastanza realistici e con una grande varietà di pezzi. L'unico binario non piko che ho comperato è il doppio scambio inglese della peco e anche di questo non mi lamento (a parte il prezzo più alto rispetto al piko).

Tirando le somme, concordo con quasi tutti i vantaggi e gli svantaggi da voi elencati per i binari piko, però sposterei come svantaggio la finezza del profilo della rotaia, secondo me meno realistico, e aggiungerei il fatto che non sono molto reperibili nei negozi (almeno padova e bologna)


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE E PROGETTI: Dialogo sui massimi sistemi (di binari)
MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2014, 19:22 
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Località: Massa Finalese (MO)
L'obiettivo del topic però non è quello di elencare i pregi ed i difetti dei sistemi di binario commerciali, ma è partire da questi per arrivare alla definizione di un nuovo sistema che sia possibile produrre industrialmente!


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE E PROGETTI: Dialogo sui massimi sistemi (di binari)
MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2014, 23:26 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
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Gli scambi TILLIG 85346 e 85347 hanno tangente 0.12 pari a 6°,34' come i nostri reali.
Ma riproducono scambi tedeschi. In Germania la velocità minima della deviata è di 40 km/h, contro i 30 km/h nostri.
Quindi hanno un raggio maggiore. E' di 190 m, contro i 150 m dei nostri.
Conseguentemente lo scambio è assai più lungo. Infatti il nostro scambio RA36 tg0-12, ridotto in H0, verrebbe di 262 mm circa, contro i 389 mm dei TILLIG citati. La differenza è di ben 127 mm.

Il nostro (FS) scambio di rotaie da 36 kg/m è di fine '800, attualmente in uso solo su raccordi secondari o in certi depositi locomotive. Le rotaie da 36 sono alte 130 mm, ovvero 1.5 mm in H0, corrispondenti circa al codice 60.
Avendo attacchi diretti, gli attacchi sono molto bassi, e dovrebbero consentire la circolazione di bordini fino a 1.2 mm.

Lo ho disegnato in H0 col CAD.
Poi, per partecipare alla proposta di Bomby, lo ho anche riproporzionato, comprimendolo del 20 % (2° figura) e del 20%+20% come i doppi saldi (3° figura). Ecco il disegno.
Allegato:
Serie scambi tre lunghezze 16 colori - 2.JPG
Serie scambi tre lunghezze 16 colori - 2.JPG [ 206.01 KiB | Osservato 15229 volte ]

Lo avevo disegnato perchè stò provando a costruirlo.

Se vediamo lo stesso scambio dalla banchina di stazione o dall' immagine del satellite, abbiamo visioni completamente diverse.
La prospettiva, infatti, ci comprime l' immagine, alterando le proporzioni fra larghezza e lunghezza.

Nei disegni sopra ho fatto la stessa cosa. Il primo è lo scambio in scala H0.
Gli altri sono compressi longitudinalmente.

Il risultato è che l' angolo aumenta proporzionalmente alla compressione, ed il raggio diminuisce.
L' interasse resta quello reale. Esso non si presta a curve strette, per cui occorre interporre binari di collegamento. Ma se gli scambi sono usati principalmente per plastici o diorami, questo non costituisce un problema.

Per gli scambi moderni.
Quelli con rotaie da 50 kg/m hanno il raggio di 170 m, anzichè di 150 m.
Quelli da 60 kg/m non sò, ma credo non si discostino molto dai 50.

Per questi si potrebbero usare rotaie più alte, codice 83, per esempio (o 75).

Quindi, in conclusione, propongo :

- serie 36 : scambi in tre lunghezze, con rotaie basse, codice 60.
- serie 50/60 legno : scambi in tre lunghezze, con rotaie codice 83 o 75.
- serie 50/60 cemento : scambi in tre lunghezze, con rotaie codice 83 o 75.

Sono 9 combinazioni solo per gli scambi. Poi occorrerebbero gli incroci, gli scambi incrocio e la bretella.
Un altro vantaggio è che, avendo il cuore rettilineo, hanno la possibilità di essere componibili come i LIMA NEM citati da Bomby.

A mè piacerebbero anche in kit. Rotaie (prelavorate), attacchi, traverse con incastro o fori per gli attacchi.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE E PROGETTI: Dialogo sui massimi sistemi (di binari)
MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2014, 15:05 
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L'ideale sarebbe riuscire a mantenere un angolo di deviata costante, ma ciò è geometricamente impossibile, riducendo la lunghezza. Come si potrebbe risolvere la cosa?

A mio modo di vedere, si potrebbe lasciare lo scambio in esatta scala 1:87 così com'è, lunghezza ed angolo;
Per quelli in lunghezza ridotta, attestarsi su un angolo di deviata di 9-10° (9,30° per rimanere coerenti col Lima-NEM, magari...).
Si dovrebbero quindi realizzare 2 scambi inglesi, uno lungo per adattarsi agli scambi in 1:87 esatti (da realizzarsi seguendo i disegni FS), ed uno corto, adatto agli scambi accorciati con angolo di 9,3° (unico sia per i medi che per i deviatoi corti). I vari deviatoi particolari (tripli, ecc.) li farei solamente di dimensione media, quello ad Y anche in dimensione lunga.

Questione più spinosa per gli scambi curvi: forse il più semplice da curvare è quello lungo, ma come la si mette col diverso angolo? Si potrebbero realizzare due versioni in cui cambia l'angolo di deviata (onerose dal punto di vista degli stampi e dal numero di articoli necessari), si potrebbero curvare gli scambi medi (ma il risultato estetico non so se mi convince), oppure si potrebbero curvare gli scambi lunghi e aggiungere delle curve di compensazione per arrivare all'angolo di deviata degli scambi medi (anche questa, come soluzione non è che soddisfi più di tanto...)

Quanto al profilo della rotaia, il discorso è delicato. Occorre sincerarsi che i bordini a norme NEM ci passino agevolmente, quindi l'altezza della rotaia (meno l'altezza delle caviglie di binario) deve essere maggiore di 1,2 mm (massima altezza del bordino stabilita dalla NEM 311), per non spaventare gli acquirenti (se mai ce ne fossero, si sta teorizzando!).
Io sceglierei 1,28 mm di spazio libero, a cui corrisponde un'altezza del profilo di circa 1,58 mm (codice 63, secondo calcoli spannometrici), ovvero una rotaia al vero alta 137,5 circa: una via di mezzo tra il RA 36S (alto 130 mm, appunto) e l'FS 46 (rotaia alta 145 mm): un armamento comunque datato ed adatto a scali, depositi e linee secondarie per la sua geometria.
Per quanto riguarda l'armamento più pesante (usando magari geometrie UNI 60), si potrebbe prevedere una rotaia in codice 80, alta all'incirca 1,97 mm (che corrispondono all'incirca all'esatta riduzione in scala di una rotaia alta 172 mm come quella dell'UNI 60). Non meno importanti dovrebbero essere gli spessori dei gambi!


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE E PROGETTI: Dialogo sui massimi sistemi (di binari)
MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2014, 15:38 
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Allego una tabella trovata su "Impianti Ferroviari, tecnica ed esercizio" di L.Mayer, edita dal CIFI a.d. 1970

S.36/70/0,18.............cuore retto.........a. 10,2°........l = 20,00 m..............l(1:87) = 23,0 cm
S.36/102/0,15............cuore retto.........a. 8,53°........l = 20,92 m..............l(1:87) = 24,0 cm
S.36/150/0,12............cuore retto.........a. 6,84°........l = 22,87 m..............l(1:87) = 26,3 cm
S.36/258/0,10............cuore retto.........a. 5,71°........l = 30,00 m..............l(1:87) = 34,5 cm
S.46/150/0,12............cuore retto.........a. 6,84°........l = 24,00 m..............l(1:87) = 27,6 cm
S.46/245/0,10............cuore retto.........a. 5,71°........l = 30,00 m..............l(1:87) = 34,5 cm
S.46/600/0,065...........cuore retto.........a. 3,72°........l = 42,00 m..............l(1:87) = 48,3 cm
S.49/170/0,12.............cuore retto........a. 6,84°........l = 25,08 m..............l(1:87) = 28,8 cm
S.49/250/0,12.............cuore curvo.......a. 6,84°........l = 29,84 m..............l(1:87) = 34,3 cm
S.49/400/0,094...........cuore curvo........a. 5,37°........l = 38,02 m..............l(1:87) = 43,7 cm
S.60/170/0,12.............cuore retto........a. 6,84°........l = 25,08 m..............l(1:87) = 28,8 cm
S.60/250/0,12.............cuore curvo.......a. 6,84°........l = 29,84 m..............l(1:87) = 34,3 cm
S.60/400/0,094...........cuore curvo........a. 5,37°........l = 38,02 m..............l(1:87) = 43,7 cm
S.60 UNI/170/0,12.......cuore retto.........a. 6,84°........l = 25,08 m..............l(1:87) = 28,8 cm
S.60 UNI/250/0,092......cuore retto........a. 5,26°........l = 30,85 m..............l(1:87) = 35,5 cm
S.60 UNI/250/0,12........cuore curvo.......a. 6,84°........l = 29,84 m..............l(1:87) = 34,3 cm
S.60 UNI/400/0,074......cuore retto........a. 5,37°........l = 39,08 m..............l(1:87) = 44,9 cm
S.60 UNI/170/0,094......cuore curvo.......a. 4,23°........l = 38,02 m..............l(1:87) = 43,7 cm
S.60 UNI/170/0,055......cuore curvo.......a. 3,15°........l = 69,00 m..............l(1:87) = 79,3 cm


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE E PROGETTI: Dialogo sui massimi sistemi (di binari)
MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2014, 15:54 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
Messaggi: 1380
Intervengo per dire quattro fesserie, ma che nascono dalla mia (scarsa) esperienza: costruire un plastico è sempre, sempre il risultato di un compromesso, fra aspettative, limiti di spazio, di budget, obiettivi operativi ed estetici.
E' vero, il realismo dei binari è sempre tuttora ben al di sotto della cura riservata ai treni.
Tuttavia, non possiamo dimenticare che lo sviluppo dei binari è sempre condizionante per l'esercizio, per cui piazzali molto lunghi sono possibili solo in impianti modulari, o su pochissimi impianti domestici per fortunati possessori di grandi spazi. La "massa", se tale si può chamare considerati comunque il numero dei ferromodellisti plasticisti (meno dei malati di una malattia rara) deve pesantemente condizionare le proprie scelte allo spazio a disposizione, a meno che si accontenti di un diorama con un tronchino.

Io non sono di quelli, e preferisco utilizzare un settrack (ovviamente modificato e polarizzato) , se ciò serve ad aumentare la funzionalità dell'impianto, e rinuncio relativamente volentieri ai deviatoi lunghi, anzi, a dire la verità non ne ho mai installati sui pochissimi impianti che ho realizzato.

Non ho la possibilità, né la voglia di riprodurre una stazione senza compressione selettiva, e preferisco "risparmiare" un poco sulle radici dei deviatoi che sui binari di circolazione e secondari (che comunque sono sempre dimensionati al centimetro...)
Questi sono i miei postulati:
- gli scambi debbono conciliarsi con lo spazio a disposizione;
- gli scambi si vedono assai meno, sia nello sviluppo che nell'estetica di attacchi, traverse ecc, quanto più si evitano visioni dall'alto;
- gli scambi debbono funzionare bene, ed essere robusti;
- debbono potersi adattare alle esigenze del modellista, e comunque riferirisi a prototipi relativamente credibili.

Detto questo, pur conoscendo i limiti dell'armamento peco, insisto nell'uso di tali materiali di armamento, tanto per lo H0 normale che ridotto. Ho scoperto che, tagliando oppotunamente le traverse sotto le rotaie, li si possono curvare, entro certi limiti (che sono gli stessi, peraltro, dai quali nella realità si ricavano i deviatoi curvi a partire da quelli normali).
Sono robusti, e dall'assortimento non ottimale ma sufficiente. Richiedono qualche accortezza e qualche ponte elettrico per ottenere un funzionamento ottimale. La molletta fa schifo, almeno se vista dall'alto. Ma funziona in genere in modo ineccepibile.

Ho qualche elemento tillig, soprattutto a tre rotaie, con il risultato di un funzionamento quasi mediocre, la necessità di ponti e ponticelli elettrici per ovviare allo scarso contatto ago-contrago. Inoltre (paradossale, forse) sul binario a tre rotaie circolano con difficoltà per interferenza fra bordino e imitazione degli attacchi molti carri, come i Klein Modellbahn, che sul Peco cod. 75 non hanno alcun problema.

Piko a-gleis: hanno un profilo assai apprezzabile, per via della rotaia molto stretta; ho acquistato con un digi fern d'occasione l'armamento (nuovo) di uno start set, che comprendeva due deviatoi curvi. A parte il cuore in plastica, oggi improponibile, i due deviatoi utilizzati come test hanno presto mostrato limiti funzionali: sul primo è quasi subito saltata la molletta, sul secondo si è rotto, a seguito di un banale svio di un vecchio D342 Lima, l'attacco di un ago.... troppo fragili indeed. Peccato, opportunamente migliorati (cuore in metallo) sarebbero una ottima soluzione.

Lima Nem120: peccato facessero schifo per robustezza inesistente e cuore in plastica; dico peccato perché la scelta di dividere il cuore dal complesso aghi è, a mio avviso, la chiave di volta per la flessibilità e la soluzione alla possibilità di schemi d'armamento complessi, come le doppie forbici con inglesi e deviatoi semplici, che nessun produttore consente di costruire con la medesima efficacia del modulare lima....

Antonio


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