Da sempre appassionato di ruote in tutte le loro fattezze, non posso esimermi dal proporvi un quesito che mi assilla da molto tempo: perché su carri e carrozze, che io sappia a partire dal ‘700 in qua, i raggi delle ruote dell'assale posteriore sono spesso in numero di quattordici mentre non avviene così per quello anteriore, ove dodici è il numero più ricorrente?
La cosa avveniva con frequenza, e carri, berline, landaulets, carrozze di parata e da viaggio erano quasi sempre così attrezzati. E anche sui coupés de ville, a due sole ruote. Notoriamente l'angolo giro è indivisibile per 14, ma tali manufatti risalgono ad epoche in cui la misurazione dell'angolo non avveniva ancora in gradi, primi e secondi e comunque la precisione assoluta non era richiesta.
Ho inutilmente intervistato i miei amici matematici, ma non ne ho ricavata una risposta che mi abbia convinto.
D'altra parte con la geometria descrittiva una circonferenza é divisibile graficamente per sette senza l’obbligo di scomodare la misurazione dei radianti.
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Qui l'uovo di Fabergé rappresentante il modello della carrozza dell'incoronazione a Zar di Nicola II
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Qui una bellissima scala Porta
Risalendo anche alle varianti molto interessanti proposte dai Rizzetti, Preti della Scuola della Marca (trevigiana) e fra i tanti carri fotografati raccolti in Musei va detto che non sempre i raggi sono 14 in assoluto. Sovente le ruote anteriori ne hanno 12 e quelle posteriori 14 o pure 12. Qualche volta anche 10. Anche nelle carrozze francesi del 600 e 700 c'è il 14 e il 12. Più le ruote diminuiscono di diametro, più si riduce il numero dei raggi e più il diametro aumenta maggiore è di conseguenza il numero dei raggi. Comunque mentre sembra ovvio il 12, per la facilità di divisione, il 14 è il doppio di 7 che non è difficile da costruire.
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Non credo che passare da 14 a 12 ci sia un indebolimento strutturale, o viceversa. Sono propenso a credere che si preferisca il 7 (ovvero il suo doppio) per i tanti significati simbolici da sempre attribuiti al 7 (l'elenco dell'impiego del 7, sia sacro che profano è lunghissimo).
La ruota stessa assume da sempre significati allusivi e simbolici, è il sole, l'eterno ritorno, il viaggio.... pertanto sono propenso a credere che il 7 non sia scelto tanto per la resistenza, quanto per la sua "sacralità".
E questo porta inevitabilmente a considerare il numero dei raggi sulle ruote delle locomotive, con una varietà di tipologie lontana dai concetti attuali di standardizzazione.
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Si pensi che la Gr 672.001, versione carenata sistema ‘’Franco’’, pur avendo le ruote motrici dello stesso diametro della Gr 670 da cui derivava (1920 mm), queste presentavano 19 raggi anziché 18 della progenitrrice.
Sarebbe interessante saper se c’è qualche pubblicazione riguardante i criteri di progettazione delle ruote a raggi ferroviarie.