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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Una vignetta che ci descrive?
MessaggioInviato: mercoledì 15 febbraio 2006, 0:08 
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Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 1:10
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Ho trovato questa magnifica vignetta di Saul Steimberg che non conoscevo e che ci riguarda (per chi non lo conoscesse, è stato uno dei più grandi illustratori di tutti i tempi, famoso per le sue copertine della rivista New Yorker).
Quale significato vedete in essa?

http://www.nytimes.com/slideshow/2005/0 ... HOW_1.html
[/img]


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MessaggioInviato: mercoledì 15 febbraio 2006, 9:05 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:59
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Riccardo, direi che è piena di significati e va studiata. Magari stasera quando torno a casa...

Andrea


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MessaggioInviato: mercoledì 15 febbraio 2006, 9:07 
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:D Forte! Vignette con un tratto simile apparivano sui primissimi numeri della mitica rivista H0 della RR,per esempio una con un signore che s'infilava un cappotto in cui treno e binari andavano da una manica all'altra oppure un monello come questo della tua vignetta che attaccava il gatto ad una locomotiva...
certo che ci ha disegnati un po' cattivelli.... :twisted: :roll:


PS Ricca' che facciamo con la mia 556 GT??


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MessaggioInviato: mercoledì 15 febbraio 2006, 9:15 
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l'umorismo e la satira sono essenziali. Se dopo averci riso su resta qualcosa, quel qualcosa vale!


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MessaggioInviato: mercoledì 15 febbraio 2006, 21:41 
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Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 1:10
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Beh, intanto provo a dirvi cosa ci vedo io.
Un signore compunto ed occhialuto, legato come un salame, sta per essere assassinato da un trenino..che ha tutta l'aria di essere un trenino da grandi, con accessori: galleria, segnale, stazione con bandierina. Il suo trenino, insomma (siamo nel 1944, consideriamo questo...i trenini si sono evoluti!)

La bimbetta ha lasciato da parte la bambola sulla sedia..il suo gioco..per non perdersi la scena dell'incidente, ma guarda senza espressione, senza emozioni - i suoi occhi sono senza pupille, così come quelli del cane di pezza.

Con leggerezza si potrebbe interpretare che abbia legato lei il padre, che voglia ucciderlo, ma non è così.

Conoscendo Steinberg e la sua immensa capacità di leggere la follia dei tempi moderni, io credo che questo disegno voglia significare che l'uomo soggetto della vignetta, costretto da solo dal suo hobby vissuto malamente e depressivamente, alla fine ne rimane vittima.
La bimbetta, sua povera discendente, che gioca sola con la sua bambola lontana, non può che assistere, sempre più sola, alla morte di un padre troppo preso dalle cose e lontano dagli affetti. Ucciso dal suo stesso hobby.
E ne prova quasi compiacimento.

E' forse è una lezione per tutti quelli fra noi che hanno calpestato l'aspetto del gioco e che dimenticano che dentro ad ogni appassionato di treni adulto dovrebbe sempre esserci un bambino?


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MessaggioInviato: giovedì 16 febbraio 2006, 11:28 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 13:10
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hihihihihihihihi!!!! :D :D :D :lol: :lol: :lol:


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MessaggioInviato: giovedì 16 febbraio 2006, 15:00 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:16
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Ciao Riccardo,
penso che tu abbia colto il giusto significato dalla vignetta ed abbia dato la giusta dimensione del problema del modellismo in genere e del fermodellismo in particolare.

Problema che purtroppo rimarrà forte e marcato poichè viviamo in un periodo dove i nostri amati treni stracostano e gli introiti sono di bassa entità e quindi non si è portati, istintivamente, a considerare i modelli dei giocattoli ma, sempre più spesso, oggetti da collezionismo.

A quel punto, nel nostro subconscio, nasce un senso di iperprotezione verso il bene acquistato che non viene più considerato giocattolo. Abbiamo di fatto raggiunto e superato il limite oltre il quale fare andare il trenino sul plastico non è gioco ma....altro, che non ci fa più godere alla vista del convoglio che ci sfreccia velocemente davanti al naso e ci riporta indietro nel tempo quando, ancora bambini, ci bastava l'ovale sul tavolo, ma ci fa arrovellare il cervello e gonfiare il fegato di rabbia perchè la e402A non ha riportato il bordino nero della guarnizione intorno ai fari della misura di 1/10 di mm, oppure ci si attacca al colore perchè sembra non essere uguale (giudizio dato a spanne perchè penso che nessuno di noi abbia un colorimetro o uno spettrografo per effettuare la misurazione). E ciò che è peggio, non si compra il modello per quel motivo :!: .Per un banale dettaglio non compriamo una macchina che, a parer mio, è un'ottima macchina per giocare sul plastico.

Sono sempre questi maledetti ma beneamati e necessari soldi che rovinano sempre tutto: il gioco, l'amicizia, l'amore, la pace. Ma non solo quelli. C'è da mettere in campo anche l'avidità di avere il modello più bello degli altri e averlo pagato sicuramente meno degli altri ma soprattutto avere più modelli degli altri. E', purtroppo, la natura umana che ci spinge il più delle volte a rovinare quanto di più bello abbiamo tra le mani. Basta vedere come l'Uomo sia riuscito a rovinare il mondo per sete di potere ed avidità.

Domandona: ma se Piko facesse tutte le macchine FS in versione economica a 70/80€, chi si accontenterebbe di acquistare solo quelle invece delle Roco, RR, ACME, Vitrain?

Fortunati coloro che, accontentandosi, sono capaci da divertirsi ancora coi trenini elettrici anche se hanno la scritta "Deposito di Cannobio" (che di fatto non esiste perchè a Cannobio, sul Lago Maggiore, la ferrovia non esiste).

Saluti

Mario e656

(Fatti e riferimenti inseriti in questo mio intervento sono puramente casuali, non legati ad interventi particolari effettuati dai forumisti. Prego quindi tutti coloro che si identificano nel suddetto argomento, di non cominciare a farne una polemica personale. Grazie)


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MessaggioInviato: giovedì 16 febbraio 2006, 15:21 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
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Località: Bruschi
che dirti , anche io ci avevo visto una sorta di distacco dalla realtà del padre sui binari , una forma di amplificazione del fatto che un appassionato di trenini è visto come un tipo strano , disposto anche a provare sulla sua pelle il fatto che un treno può anche essere un mezzo che porta la morte...
Detto ciò , sono anche d'accordo sul fatto che ormai è sempre più difficile coltivare il bambino che è in noi , grazie soprattutto alla propria quotidianità e ai tempi sicuramente grami , non solo in senso economico...
Di fondo , però , mi rimane una domanda...ma siamo capaci di vivere senza l'ultimo modello , concentrandoci su aspetti più manuali del nostro hobby, costruendo anche solo un capanno degli attrezzi?
Da quello che troppo spesso leggo sui vari 3d direi proprio di no...e , secondo me , sarà questa la morte del Fermodellismo , in quanto ci saranno sempre meno diorami , persone che sanno verniciare , sporcare , modificare, fare fotografie ,documentarsi, etc etc e sempre più persone che si accontenteranno di aprire le scatole.
Forse questo soddisferà ancora la parte ludica del nostro hobby , ma il Fermodellismo praticato da appassionati deve essere qualcosa di più di montare un ovale di binari sul tappeto di casa , a meno che non usiamo il lego sistem!!
saluti


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MessaggioInviato: venerdì 17 febbraio 2006, 12:22 
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Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 1:10
Messaggi: 301
Località: Bra (CN)
Eitoriale di Model Railroader, numero appena uscito: il direttore intervista un suo amico che ha voglia di hobby, lui gli propone il femodellismo, ma questo risponde che "...no, è troppo complicato, bisogna sapere e studiare un sacco di cose prima di giocare...non posso farcela. Con un hobby tipo auto radiocomandata, o similari, esiste il meglio in kit ma anche la possibilità di comprare auto e radiocomando già fatti...basta accendere, e via!"

Il direttore risponde: il tuo punto di vista non è sbagliato - è vero, hai ragione.
Il fermodellsimo è fantastico perchè se praticato al meglio ti sprona ad imparare a fare il falegname, il verniciatore, il saldatore, l'elettricista, il tornitore, fresatore, il disegnatore...il fotografo, lo studioso di storia, il ricercatore.... Per chi vede tutto questo come una sfida, è una figata.
Nessun altro hobby è così infinitamente vario.....

Ma per chi vuole divertirsi e giocare...ecco dove siamo perdenti.
Il trenino già fatto esiste, ma l'ovale di binari con scambi e tutto il resto te lo devi montare e comunque un po' progettare. Qualche filo lo devi collegare, qualche pagina di manuale DCC leggere.

Per essere al passo con i tempi, le aziende dovrebbero vendere pannelli/diorami/parti di plastico già fatte, con intere stazioni già montate pronte all'uso.

Il costo?? Non importa!!!! Molti sono dispostissimi a spendere! Quanto costa un anno di iscrizione ad un Golf Club (o anche solo Tennis?)?

Mi costa anche a me ammettere questo... ma molti si avvicinerebbero solo così. Magari dopo...qualcuno smanettone emergerebbe.

Ma deve essere chiaro: le generazioni attuali NON si attirano promettendo sacrifici. Si attirano solo con le semplificazioni della vita già ben prodotte ed inscatolate...poi da lì in avanti, i migliori potrebbere prenderci gusto. E' che il fermodellismo è e resta un hobby che ti fa lavorare....


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MessaggioInviato: venerdì 17 febbraio 2006, 13:03 
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Nome: Andrea Brogi
Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 15:03
Messaggi: 1111
...vero, sono disposti a spendere.
Cercando su internet con la parola chiave layout (inglese di plastico)
sono incappato nella pubblicità di una azienda americana che costruisce e vende plastici
ferroviari in tutte le scale, su richiesta nauturalmente.
:shock: :shock: :o
Ma in Italia non credo che reggerebbe...


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