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MessaggioInviato: mercoledì 23 luglio 2008, 20:30 
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concordo perfettamente sull'odiosità dei deviatoi baesler su impianti italiani (che tra l'altro non sono più in catalogo). Io ne ho installato uno in galleria, sperando almeno di avere in cambio un buon funzionamento, grazie all'ampio raggio di curvatura ma ho riscontrato due cose poco carine:
1. forte rumorosità maggiore degli altri scambi roco.
2. tendenza al deragliamento per i carri a due assi a passo lungo, in particolare i Gbhs di Oskar.

In esterni ho optato per i Pilz, ma li ho trovati estremente fragili: le rotaie che costituisono gli aghi esterni sono ancorate a solo 4 traverse e in modo molto precario, pertanto erano libere di scorrene avanti e indietro nelle loro sedi creando non pochi pasticci. Ho dovuto eliminare il pezzo delle 4 traverse che univa la rotaia-ago alla rotaia esterna adiacente sotituendoli con equivalenti pezzi di ottone al quale ho saldato la rotaia interna "incriminata" e la esterna, che per fortuna hanno la stessa polarità. Ora sono perfettamente solidi, ma è stata una bella rottura di scatole. Pure le controrotaie erano attaccate in modo del tutto approssimativo, ed essendo in plastica non mi è rimasto che incollarle. Gli aghi poi hanno dei giochi eccessivi e costrigono il motore a fare molta forza per portarli tutti a contatto delle rispettive rotaie. Aggiungo che alcune macchine ci deragliano regolarmente sopra, ma si tratta di modelli poco coerenti con l'ambientazione del plastico.
Mi avevano parlato tanto bene dei deviatoi Pilz. Io ho usato solo gli inglesi data la naturale compatibilità con il sistema Roco Line che non dispone per l'appunto del doppio scambio inglese a 15°, ma ne sono rimasto profondamente deluso. Prima o poi, anche se ne ho pochissima voglia, dovrò armarmi di pazienza e costruirmeli in casa, utilizzando profilati e traverse Roco Line, così elimino anche le piccole differenze estetiche.


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MessaggioInviato: venerdì 25 luglio 2008, 17:10 
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Glaskastl ha scritto:
concordo perfettamente sull'odiosità dei deviatoi baesler su impianti italiani (che tra l'altro non sono più in catalogo). Io ne ho installato uno in galleria, sperando almeno di avere in cambio un buon funzionamento, grazie all'ampio raggio di curvatura ma ho riscontrato due cose poco carine:
1. forte rumorosità maggiore degli altri scambi roco.
2. tendenza al deragliamento per i carri a due assi a passo lungo, in particolare i Gbhs di Oskar.

In esterni ho optato per i Pilz, ma li ho trovati estremente fragili: le rotaie che costituisono gli aghi esterni sono ancorate a solo 4 traverse e in modo molto precario, pertanto erano libere di scorrene avanti e indietro nelle loro sedi creando non pochi pasticci. Ho dovuto eliminare il pezzo delle 4 traverse che univa la rotaia-ago alla rotaia esterna adiacente sotituendoli con equivalenti pezzi di ottone al quale ho saldato la rotaia interna "incriminata" e la esterna, che per fortuna hanno la stessa polarità. Ora sono perfettamente solidi, ma è stata una bella rottura di scatole. Pure le controrotaie erano attaccate in modo del tutto approssimativo, ed essendo in plastica non mi è rimasto che incollarle. Gli aghi poi hanno dei giochi eccessivi e costrigono il motore a fare molta forza per portarli tutti a contatto delle rispettive rotaie. Aggiungo che alcune macchine ci deragliano regolarmente sopra, ma si tratta di modelli poco coerenti con l'ambientazione del plastico.
Mi avevano parlato tanto bene dei deviatoi Pilz. Io ho usato solo gli inglesi data la naturale compatibilità con il sistema Roco Line che non dispone per l'appunto del doppio scambio inglese a 15°, ma ne sono rimasto profondamente deluso. Prima o poi, anche se ne ho pochissima voglia, dovrò armarmi di pazienza e costruirmeli in casa, utilizzando profilati e traverse Roco Line, così elimino anche le piccole differenze estetiche.



Io sto risolvendo il problema in altro modo:

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MessaggioInviato: venerdì 25 luglio 2008, 17:43 
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Bellissimi Gian Paolo, complimenti


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MessaggioInviato: venerdì 25 luglio 2008, 17:50 
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Glaskastl ha scritto:
Bellissimi Gian Paolo, complimenti



Trovi tutto qui

http://www.handlaidtrack.com/

PeT

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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 1:25 
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Ma nella seconda foto ci sono aghi anche nella parte centrale?
Comunque complimenti, veramente molto belli.


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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 11:31 
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Cavolo... costano $200 l'uno....


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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 11:47 
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littlegeorge79 ha scritto:
Cavolo... costano $200 l'uno....


mi pare che dica che nel kit c'è materiale per costruirne 5... o forse sbaglio?

comunque resto dell'avviso che è meglio costruirseli da soli, magari direttamente sul plastico.


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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 14:57 
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Enzo Carbone:
"Ma nella seconda foto ci sono aghi anche nella parte centrale? "

Si', secondo lo standard americano. Li mettono anche negli incroci lunghi, per garantire la continuita' di rotaia.
Spero di riuscire ad inserirlo nel diorama operativo "deposito vaporiere USA" che sto costruendo: non sono ancora convinto del piano binari progettato, per cui non so ancora in quale punto piazzarlo.

littlegeorge79:
"Cavolo... costano $200 l'uno...."

No: la dima per costruirli costa dai 90 ai 150$ a seconda del tipo, poi te ne costruisci quanti ne vuoi, e piu' ne fai, meno ti costano.
Se non ho sbagliato i conti, il break-even con gli inglesi gia' fatti e' intorno ai dieci/dodici pezzi.

Glaskastl:
"mi pare che dica che nel kit c'è materiale per costruirne 5... o forse sbaglio?"

Non sbagli, ma puoi sempre comprare in seguito altro materiale extra-kit e costruirne ad oltranza.
Le uniche due spese fisse sono la dima ed i blocchetti per la limatura delle rotaie, ma le ammortizzi su centinaia di pezzi.

"comunque resto dell'avviso che è meglio costruirseli da soli, magari direttamente sul plastico."

Dipende dalle condizioni della tua schiena e dalla posizione del deviatoio sul plastico: costruirli comodamente al banco ed in un tempo variabile tra i quaranta minuti (un deviatoio semplice) e le quattro/cinque ore (un doppio crossover ovvero un inglese doppio a dodici aghi) presenta inconfutabilmente dei vantaggi... e fermo restando che la spesa iniziale puo' comunque essere ripartita tra piu' modellisti: uno si sacrifica con l'investimento iniziale e gli altri "contribuiscono" in seguito, con modalita' finanziarie/costruttive/temporali a libera scelta...

Per inciso e per dare pubblicita' alla mia mania di comprare tutto (che devo farmi curare, prima o poi): io ho gia' una ventina di dime ed una dozzina di blocchetti per la limatura delle rotaie, oltre ad una decina di pacchi da 33 pezzi da un metro l'uno di rotaia codice 83 Micro Engineering...

:lol:


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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 16:08 
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Scusa Gian Paolo, mi sono guardato attentamente il sito e devo dire che il sistema è molto bello e fa venire veramente voglia di provare, ma mi rimane un dubbio. Dalle foto mi sembra di capire che il cuore è realizzato semplicemente unendo le 2 rotaie "appuntite", senza costruire una parte più bassa dove dovrebbe appoggiarsi il bordino della ruota quando a questa manca l'appoggio sul fungo a causa dell'interruzione delle rotaie. Se è così le ruote "cadono" dentro il cuore. Forse con i veicoli americani a carrelli la cosa è poco evidente, ma con i nostri carri a 2 assi si noterebbe un brutto dondolamento, che cresce all'aumentare della lunghezza del deviatoio e quindi del cuore.


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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 16:48 
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Glaskastl ha scritto:
Scusa Gian Paolo, mi sono guardato attentamente il sito e devo dire che il sistema è molto bello e fa venire veramente voglia di provare, ma mi rimane un dubbio. Dalle foto mi sembra di capire che il cuore è realizzato semplicemente unendo le 2 rotaie "appuntite", senza costruire una parte più bassa dove dovrebbe appoggiarsi il bordino della ruota quando a questa manca l'appoggio sul fungo a causa dell'interruzione delle rotaie. Se è così le ruote "cadono" dentro il cuore. Forse con i veicoli americani a carrelli la cosa è poco evidente, ma con i nostri carri a 2 assi si noterebbe un brutto dondolamento, che cresce all'aumentare della lunghezza del deviatoio e quindi del cuore.



E' quello che temevo anch'io, ma in realta' lo spazio al cuore e' ridotto veramente al minimo e le ruote non ci sobbalzano ne ci cadono, non importa se europee o americane: ho gia' fatto parecchie prove con vari rotabili di marche differenti, e non ho mai assistito ad alcun dondolamento.

Il problema puo' nascere se si usano le nuove ruote americane a spessore ridotto ovvero le Proto:87, come riportato nel Forum del sito citato; in tal caso viene consigliato un riempimento con stucco (o con DAS, come il buon Guido Amadini, fondatore dello Yahoo Group LFI, sperimento' a suo tempo per rendere meno "sobbalzevoli" i cuori dei vecchi scambi in curva Rivarossi...).

L'unico problema che ho riscontrato e' invece con le controrotaie: sono spaziate tenendo conto dei bordini RP25, meno spessi dei NEM; l'ho bypassato piegandone di meno le estremita', limandone in obliquo per facilitare l'ingresso delle ruote e riposizionandole a mano una frazione di millimetro piu' verso l'interno, un'operazione veramente facile.

Infine, chicchetta finale, siamo gia' diversi fermodellisti europei che stiamo chiedendo a quella ditta dime a norma NEM ovvero a riproduzione di deviatoi europei (purtroppo la posizione delle traversine riproduce la realta' americana, non quella europea: e' l'unico vero difetto, sebbene meramente estetico, di questa linea di prodotti), e sembra che abbiano intenzione di accontentarci, anche se non a brevissimo tempo... :wink:


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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 18:01 
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Cita:
E' quello che temevo anch'io, ma in realta' lo spazio al cuore e' ridotto veramente al minimo e le ruote non ci sobbalzano ne ci cadono, non importa se europee o americane: ho gia' fatto parecchie prove con vari rotabili di marche differenti, e non ho mai assistito ad alcun dondolamento.


Corretto , lo posso confermare anch'io.

Cita:
Il problema puo' nascere se si usano le nuove ruote americane a spessore ridotto ovvero le Proto:87, come riportato nel Forum del sito citato; in tal caso viene consigliato un riempimento con stucco (o con DAS, come il buon Guido Amadini, fondatore dello Yahoo Group LFI, sperimento' a suo tempo per rendere meno "sobbalzevoli" i cuori dei vecchi scambi in curva Rivarossi...).



No .Non corretto.
Scusa Gianpaolo , non ho letto nello specifico il forum di Fastrack , ma e' da escludere che con ruote NMRA RP 25/64 (o Scalefour P4 ) si possa ricorrere ad un appoggio del bordino come con le giocattolose ruote NEM .
Anzi e' la negazione delle norme PROTO che prevedono un interazione ruota-rotaia come nel prototipo.

Per costruire scambi a norma PROTO87 con le dime FAST TRACK e' necessario limare la suola delle rotaie al cuore e delle controtaie per accostarle piu' strettamente ( praticamente l' inverso dell' operazione che prima descrivevi ) .

Complimenti per le tue realizzazioni , io non ho ancora affrontato un inglese.
Sono d'accordo con te nel consigliare il sistema FASTTRACK .

Ciao a tutti
luca


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MessaggioInviato: sabato 26 luglio 2008, 18:04 
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gian paolo cardelli ha scritto:
Infine, chicchetta finale, siamo gia' diversi fermodellisti europei che stiamo chiedendo a quella ditta dime a norma NEM ovvero a riproduzione di deviatoi europei (purtroppo la posizione delle traversine riproduce la realta' americana, non quella europea: e' l'unico vero difetto, sebbene meramente estetico, di questa linea di prodotti), e sembra che abbiano intenzione di accontentarci, anche se non a brevissimo tempo... :wink:


mmm.... molto interessante


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MessaggioInviato: domenica 27 luglio 2008, 23:56 
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protoluca ha scritto:
...
No .Non corretto.
Scusa Gianpaolo , non ho letto nello specifico il forum di Fastrack , ma e' da escludere che con ruote NMRA RP 25/64 (o Scalefour P4 ) si possa ricorrere ad un appoggio del bordino come con le giocattolose ruote NEM .
Anzi e' la negazione delle norme PROTO che prevedono un interazione ruota-rotaia come nel prototipo.

Per costruire scambi a norma PROTO87 con le dime FAST TRACK e' necessario limare la suola delle rotaie al cuore e delle controtaie per accostarle piu' strettamente ( praticamente l' inverso dell' operazione che prima descrivevi ) .
...
Ciao a tutti
luca


Ho infatti citato le ruote Proto solo per dare un ulteriore esempio di ruote piu' sottili di quelle a cui siamo abituati e che richiedono, appunto, modifiche alla tecnica di costruzione Fast Tracks standard: lungi da me addentrarmi in un campo sicuramente affascinante e che spero sia il futuro del fermodellismo, ma che per il momento mi porterebbe via troppo tempo rispetto ai progetti in cantiere... :wink:

Cmq, giusto per la cronaca e senza pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno, le norme Proto dovranno aggiornarsi sui supporti ai cuori, visto che anche nella realta' questo tipo di dispositivi esiste, soprattutto sui deviatoi ad alta velocita'.


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