Che il Sindaco alludesse sommessamente ad una diversa collocazione del Museo?
Potrebbe anche darsi leggendo quanto riportato da Saltobravo...
Purtroppo la cosa di sicuro non rassicura, le potenzialità DOVEVANO essere valutate anni fa, ma come al solito in Italia si pensa alle cose solo all'ultimo momento...

Oggi su "Repubblica" , pp.32-33, mega-articolo di Paolo Rumiz sul Museo Ferroviario di Campo Marzio (in vista dell'incontro del 2 febbraio, evidentemente). Se avete occasione, leggetelo, dà una buona panoramica della situazione....

Saluti

Perchè il comune, la provincia e la regione non vincolano l'area ad uso museale? Oppure è stato già deciso a livello politico la sua destinazione per una "interessante operazione immobiliare"?

La Regione ha riconosciuto il Museo, il Comune lo ha inserito (dopo lunghissimo iter, durato quasi due interi mandati di sindaco, quello vecchio) nel Circuito Museale Triestino, la Soprintendenza ha vincolato totalmente edificio, collezioni (che sono inamovibili) e binari. Questo però non impedirebbe a FS di chiudere il tutto, senza per questo andare contro quanto deciso da altri: in definitiva la stazione è sua, e può disporne come le pare, compreso non toccare nulla (come ha fatto finora). Tant'è.

Saluti

Se non altro, così come stanno le cose, non possono demolirlo per farci un centro commerciale.

Ma a quel punto perchè togliere il Museo? Se tanto la stazione è un bene vincolato non è che si possa fare molto altro con quello stabile, tanto vale tenerlo e utilizzarlo per qualcosa di lodevole...il Museo!

anche se pochi lo sanno (in quanto non è stata fatta promozione dell'iniziativa) il DLF di Trieste sta raccogliendo adesioni ad un appello lanciato dai volontario del museo

per aderire (entro domani 31/01/2012 per preparare il dossier da dare al Sindaco prima della visita dell'AD Moretti) mandare una mail a dlftrieste@dlf.it con questo testo

aderisco all'appello per la salvaguardia del Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio nella sua funzione di polo museale vivo e collegato alla rete ferroviaria nazionale

in fede
Nome Cognome
eventuli recapiti oltre all'indirizzo email

I volontari del Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio il 16 Dicembre 2011 hanno lanciato l’appello

TRIESTE CAMPO MARZIO è solo un Museo Ferroviario ?
Hanno sottoscritto la risposta
La TRANSALPINA ha il capolinea a Trieste Campo Marzio
Trieste Campo Marzio è il terminale della METROPOLITANA

Paolo RUMIZ, Etta CARIGNANI, Fulvio GON, Claudio BONICIOLLI, Fulvio CAMERINI, Alessandro PUHALI, Claudio VIANELLO, Roberto CAROLLO, Leandro STEFFE’, Franco GIOSEFFI, Luigi BIANCHI, Lorenzo CORIGLIANO

L’invio della risposta a dlftrieste@dlf.it Fax 040634363

SAT – Sezione Appassionati Trasporti del Dopolavoro Ferroviario di Trieste
Via G. Cesare, 1 – 34123 Trieste
costituisce adesione all’appello
Risposte entro il 31 Gennaio 2012


Domenica 29 Gennaio 2012, alle 11:00,
Margherita HACK
visita il Museo di Trieste Campo Marzio
per sottoscrivere l’appello e per esprimere solidarietà ai volontari che da più di trent’anni tengono in piedi un’iniziativa culturale e promozionale, patrimonio del Paese, più conosciuta all’estero che in Italia, ma abbandonata dalle Ferrovie Italiane.


Domenica 29 Gennaio 2012

su “ la Repubblica” Paolo RUMIZ

racconta la visita al Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio


Mercoledì 1° Febbraio 2012, alle 11:00
Etta CARIGNANI

guida la delegazione dell’ ANDE – Associazione Nazionale Donne Elettrici – nella visita
per la sottoscrizione della petizione del Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio

Di centri commerciali ce ne sono troppi con la crisi che c'è e col dichiarato proposito (messo in risalto da Moody's) di deprimere i consumi per risanare il bilancio.
Certo che se i tre o quattro tram passassero al museo de Henriquez, sarebbero più protetti.

Giusto, perchè no?


Oppure ci vorrebbero i soldi per mantenerli, o per costruire una tettoia , magari dagli enti locali o dalla TT sulla scia di quello che fanno a Torino e Milano le rispettive ATM con i mezzi storici, anche se noi una rete di tram non l'abbiamo più.... magari creare un museo del trasporto locale, con autobus storici, tram e se da qualche parte esistono le vecchie filovie, gli spazi ci sarebbero vicino al Museo (e chi ha letto bene l'articolo di Rumiz sa cosa intendo.).....oppure una città più sensibile alla storia dei suoi trasporti.... come più sensibile per tutto il resto del Museo.

Personalmente (e ripeto personalmente) quello che mi appare è questo: la gente sa che il museo "c'è" per cui va bene così..poi un giorno non c'è più e senti dire "ma come? E el Museo, ma no xè posibile!" e intanto non c'è più niente da fare.

Nel suo piccolo si è visto quest'anno: saltato il tradizionale "treno di S.Nicolo" che veniva fatto per i più piccoli sulla Tratta TS-Villa Opicina - Aurisina - Grignano TS Centrale e ritorno. 728 + 3 carrozze. Sentivi la gente "ma come? E el treno? Perchè cussì?? Perchè colì?" (scusate il dialetto, ma rende...). Era già successo con il Rondò.

Saluti

I tre o quattro tram intendevo quelli dentro il museo, non i sei più due del tram di Opicina, giusto per chiarire.

Due fratelli, se ricordo bene si chiamano Tarlao, hanno in progetto un museo dell'autobus. Anche loro sono circondati dall'indifferenza generale, eppure hanno salvato autobus unici (per gli altri forumisti: gli autobus di Trieste erano carrozzati diversamente), una volta uno quasi per miracolo.

Penso che quello di "dimenticarsi" le cose sia un vizio tipicamente italico...che si rispecchia in molti altri ambiti oltre quello museale...
Ho comunque inviato a mia volta l'appello!

comunque oggi il Moretti a Trieste non si è visto, raffiche a 130/140 di bora, aveva paura che il treno si fermasse....................

O aveva paura che gli dessero "l'olio"?
O forse temeva che qualcuno lo aspettasse per inquadrarlo nell'ottica di un .338 L.M.

Vado OT per spiegare...
La cosa del 338 LM (calibro per fucile da cecchino) mi è venuta spontanea perchè ho letto un raccontino ("ino", 8 pagine corpo 10) di fantascienza scritto da un mio conoscente, in cui un gruppo di terroristi riesce a tornare dal 2010 nel 1992 per uccidere il Papa di allora usando un Denel NTW 20 (fucilone da 20 mm, nel 1992 nemmeno sulla carta) colpendolo mentre faceva la messa in piazza a Trieste. Nel 1992 il Papa a Trieste c'era stato davvero. Con un'arma da 20 mm, ho constatato di persona che sarebbe stato possibile colpirlo da una posizione non molto frequentata ma ben accessibile. Il bello è che l'Autore del racconto... non è triestino e forse avrà visto quel "posto di tiro" (una casa di Via Romagna alla fine di via Cantù, poco sotto il passaggio a livello del tram di Opicina) una sola volta in vita sua!

Snajper, mi preoccupi....


Oggi Moretti non si è visto, ma Rumiz ha colpito ancora....

Da "Il Piccolo" di oggi.... http://www.ilpiccolo.it e leggetevi "la favola del corridoio 5 e le altre linee tagliate"...


Saluti

Non preoccuparti, dubito che nell'intera provincia di Trieste ci sia qualcuno con armi del genere e forse anche in regione (non so se siano ammesse per la caccia). Io ho una mira di schifo, non sarei certo io il tiratore, a dispetto del mio nickname! Pensa che devo usare tre occhiali diversi per leggere, usare il PC e uscire di casa. E il raccontino non l'ho scritto io (infatti l'avevo trovato un po' sconclusionato, come un film pieno di effetti speciali ma con una trama di due righe).
Però MM è odiato all'esterno ma anche all'interno delle Ferrovie, su questo non c'è alcun dubbio. E poi fa il sindaco via telefono... Di nemici ne ha tanti.

Ma diciamocela tutta: Rumiz lo ha preso per il Qulo! E ha fatto bene. Il corridoio 5 è una favola, o meglio, mettiamoci anche le corna: è una bufala!