|
Articolo da Libero news
" 74 morti e 36 feriti gravi: è questo il bilancio degli incidenti ferroviari italiani. Tanti, troppi. Ed il rimprovero questa volta viene dall'Unione Europea...
Una classifica dell’Unione Europea per parlare di sicurezza ferroviaria. Per denunciare quali sono le linee pericolose e quelle su cui dormire sonni tranquilli. A dichiarare i migliori treni europei è stata la CER, Community of European Railway and Infrastructure Companies, organismo a cui aderiscono 73 società ferroviarie da tutta Europa.
Se fino all’anno scorso le ferrovie italiane erano tra le più sicure del Vecchio Continente, quest’anno scendono a picco sino ai posti più bassi. Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, nonché presidente del CER, ammette che “si intravedono miglioramenti ma restano aree di criticità”. Dopo tutto non basta una divisione tra classi, un po’ tardo ottocentesca, o dei promo ben pensati, ma poco corrispondenti alla realtà, per rendere i treni italiani sicuri, puntuali, comodi, puliti. Anzi.
Gli incidenti classificati come “gravi” (si intendono tali quelli che hanno causato morte o ferimento di persone, danni superiori ai 150mila o interruzione della circolazione per più di 6 ore) sono stati 117 nell’anno passato, di più rispetto alla media riscontrata nel periodo 2005-2011. E si sono contati 74 morti e 36 feriti gravi, anche se quasi il 92% di questi è stato causato da un non corretto attraversamento di binari.
Sono quindi molti di più gli incidenti in Italia che in altri paesi come Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. Il problema riguarda soprattutto la scarsa manutenzione delle linee secondarie, dove i treni sono in pessime condizioni. Non bastano i mille chilometri dell’Alta Velocità, dove binari e strutture sono relativamente nuovi, curati con costanza e su cui viaggiano convogli definiti dalle Ferrovie “a mercato”. No, non bastano, dato che ce ne sono altri 15.700 dove non esistono garanzie. E ci riferiamo a tutti i pendolari, regionali, treni merci e quelli a lunga percorrenza, sulla tratta adriatica, tirrenica e lungo gli Appennini.
E’ la stessa Agenzia della Sicurezza ad aver individuato nella manutenzione uno degli elementi di criticità, come nel caso dell’incidente ferroviario più grave degli ultimi decenni, quello di Viareggio del 29 giugno 2009, dove 32 persone sono morte per l’incendio conseguente al deragliamento di un merci.
Si attendono risposte da Trenitalia, risposte che non siano opere di marketing né parole da abili comunicatori. Si attendono azioni che rispondano ai principi basilari di un qualsiasi servizio al mondo: efficienza, qualità, pulizia, puntualità. Ma quanto c’è da attendere ancora? "
|