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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 20:17 
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Iscritto il: martedì 15 agosto 2006, 12:09
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Che poi nonostante tutte le categorie in cui ci piace dividerci abbiamo tutti quanti i nostri scheletri nell'armadio (non metaforico).
Tutti abbiamo il modello che non c'entra niente con il resto ma lo abbiamo perchè ci piace o il modello che sappiamo benissimo essere sbagliato o una delle tante nefandezze di cui tanto ci piace sparlare.
Il vero discrimine però non è tra scatolari e plasticisti, tra fermocollezionisti e chi muove le manine, il vero discrimine è tra chi si gode questa passione e chi invece non è mai contento: questo non va bene, questo doveva essere così, quello è meglio di questo, costa troppo, costa poco, costa medio, io ce l'ho più lungo (il treno ovviamente) e chi più ne ha più ne metta.
Ormai siamo al fermodellismo blabla 2.0 e francamente non se ne può più.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 20:24 
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Iscritto il: mercoledì 25 novembre 2015, 20:58
Messaggi: 277
Ah scusate, dimenticavo a proposito dell'argomento sulla superiorita' del modellista d'oltralpe, che non accetta questo o quell'altro, il modellista Italiano non compra e non tollera modelli in scala 1/100!!! loro si, e quindi di che stiamo a parla'....


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 20:46 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
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Località: Roma
E finiamola co sto discorso dei francesi che se non gli soddisfano certi requisiti non comprano.
Primo: voglio vedere quanti conoscono così bene i rotabili francesi per dire che i loro modelli sono fatti perfettamente
Secondo: ci sono modelli come le ultime carrozze UIC o le Dev di REE (mi sembra succeda anche con le OCEM di LS) che se gli metti i ganci corti Roco,su curve anche tipo R5, semplicemente deragliano. Per non parlare dell'autodistruzione già nella scatola delle prime 231 della stessa casa, alla stessa maniera della 685 ACME, ma al costo di almeno 100 Euro in più. E vogliamo parlare della soluzione dei tetti delle UIC REE belli tagliati come vent'anni fa?
Terzo: se fossero così perfettini, ROCO e Jouef non riproporrebbero modelli come le UIC (le ultime veramente inguardabili con quei colori) o le 2d2 con i loro problemi originali a prezzi di oggi .
Spesso le stesse riviste ci fanno vedere esempi belliissimi di modellismo fatti dai francesi. Ma quelle saranno le punte di eccellenza, nel mucchio ci sarà la stessa distribuzione che c'è da noi e con prezzi, fatevi un giro dei negozi online francesi, ben superiori ai nostri, spesso pe rmodelli che non sono così superiori.
Il fatto che LS faccia modelli bellissimi ( e non sempre, ad es. le loro Eurofima con quei tetti tagliati ed i finestrini piatti rispetto a quelle ACME), inoltre attenti però a come li maneggiate, non vuol dire che sia tutto così e ad 89 euro a carrozza come ad esempio le ultime CIWL , personalmente non so se convenga.
Tornando a James meglio comprare meno ma comprare bene. Si giusto ma cos'è bene? Per me non è la stessa cosa che per lui ad esempio. Io preferisco i modelli teutonici stile Fleischmann a quelli francesi, senza troppi orpelli, che non si disintegrano e funzionano sempre.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 22:07 
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Iscritto il: venerdì 19 febbraio 2010, 17:23
Messaggi: 211
Località: Benevento
Miura ha scritto:
... Io preferisco i modelli teutonici stile Fleischmann...

Su questo concordo alla grande. Non come scelta di modelli perché, pur bellissimi, non riesco a sottrarmi al mio imprinting giovanile FS (ho provato: H0m CH Bemo, N USA, N UK ma non c'è niente da fare...), ma se dovessi scegliere un'azienda cui, per filosofia costruttiva, affidare la produzione dei "miei" rotabili non avrei dubbi: Fleischmann.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 6:03 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 6193
Località: Bruschi
Miura...vai a farti un giro sul forum di Loco revue o RNF e poi vedi quale è il livello medio reale del fermodellismo in Francia e a quel punto lasci perdere , pensando alla nostra situazione...
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 6:27 
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Nome: Paolo Bartolozzi
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Messaggi: 3397
Località: Dicomano (FI)
Per me il problema-sempre che sia un problema reale- riguarda l'individualismo della maggior parte dei fermodellisti italiani..
Personalmente ho visto capolavori che mai verranno pubblicati ne su riviste, ne sui forum.....i gruppi vanno avanti con mille problemi conseguentemente si preferisce stare ognuno nel proprio "guscio"....
Non dimentichiamoci poi che siamo un popolo di artisti e in quanto a estro, abilità, ingegno e gusto estetico, nelle altre nazioni se mi permettete ci fanno un baffo!!!
I modelli.....oggi tutto il mondo è paese....
Modelli cari, n.b. negli ultimi anni quando andiamo a Norimberga non compriamo più niente, in alcuni casi i modelli costano meno qui in Italia e non c'è più la convenienza che riscontrato qualche anno fa....


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 7:25 
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Iscritto il: martedì 15 agosto 2006, 12:09
Messaggi: 3174
Miura, mediamente, i fermodellisti tedeschi sono profondamente diversi da quelli francesi e mi sembrava di averlo scritto.
Leggo regolarmente alcuni forum tedeschi e spesso mi imbatto in quelli francesi. Soprattutto in questo caso noto una differenza abissale con la situazione italiana. Innanzitutto, mi dispiace dirlo, la preparazione media sugli aspetti reali della ferrovia, è molto più sviluppata della nostra e questo si ripercuote sugli aspetti modellistici. Sempre mediamente sono più puntigliosi nella scelta dei modelli (tanto che le ditte, anche contando su una platea più vasta di appassionati, propongono quante più versioni possibile). Si può notare anche come gli aspetti più strettamente modellistici (elaborazioni di qualsiasi tipo, plastici et similia) sono in numero molto maggiore rispetto a noi e non lo sono in maniera proporzionale ai nostri numeri: lo sono in senso assoluto.
Giusto per fare un esempio e limitarci alla ordinaria amministrazione, è difficilissimo vedere modelli senza aggiuntivi montati come anche composizioni "fuori epoca".
Diverso è il caso dei fermodellisti tedeschi: sempre mediamente, loro prediligono l'aspetto "ludico". Non si vergognano delle loro Teppiche Bahn e prediligono la concretezza alla (inutile) estetica tanto che una ditta come LS viene scarsamente presa in considerazione (o per meglio dire, non volendo urtare la suscettibilità altrui, sui Forum tedeschi non è così facile vedere modelli di questa ditta.
In nessun caso però mi capita di assistere a certe prese di posizione come succede da noi: forse perchè, storicamente, Germania e soprattutto Francia non hanno vissuto una storia "comunale" come la nostra.
Lì non esiste chi sbaglia a priori e chi è perfetto per intervento divino: si valuta, senza condizionamenti ogni singolo caso.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 8:02 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
lokomotion ha scritto:
Ah scusate, dimenticavo a proposito dell'argomento sulla superiorita' del modellista d'oltralpe, che non accetta questo o quell'altro, il modellista Italiano non compra e non tollera modelli in scala 1/100!!! loro si, e quindi di che stiamo a parla'....

Il "modellista" italiano medio si ostina a volere fare circolare l' ETR500 o un espresso di 12 vetture in un plastico di 2,5 x 1,5 m con curve raggio 360mm.
E' per questo che alcuni prendono ancora in considerazione le vetture in lunghezza 1:100.
Quando lo spazio e' poco la soluzione e' semplice: ferrovia locale con convoglietti locali ( es. Gr940+bagagliaio a 2 assi+2 Centoporte / Corbellini ), dignitosissimi, corrispondenti al vero, le cui vetture, corte di loro, spanciano meno nelle curve, per cui stonano meno esteticamente e circolano meglio.
Eppure la ferrovietta locale non viene presa in considerazione, si sognano plastici in cui riprodurre Milano Centrale. Perché ?
Purtroppo bisogna venire a patti con la realta'. Poco spazio = plastico piccolo = curve strette + binari di stazione corti = treni corti.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 8:21 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9205
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Miura ha scritto:
...Io preferisco i modelli teutonici stile Fleischmann a quelli francesi, senza troppi orpelli, che non si disintegrano e funzionano sempre.

Fleischmann e Marklin / Trix sono il tipo di qualita' che preferisco: modelli belli a vedersi, dettagliati senza esasperazione, con pochi o nulli aggiuntivi, con funzionamento impeccabile ed affidabile.
Purtroppo queste due marche realizzano ben pochi modelli di mio interesse, se non alcuni carri stranieri RIV.
In proposito faccio notare un paio di particolari riguardo ai carri Fleischmann: quelli in rosso vagone non sono verniciati, ma vi assicuro, per riuscirlo a capire ci vuole un notevole sforzo, inoltre i mancorrenti sono di stampo e non aggiuntivi.
Il tipo di qualita' che propongono Fleischmann e Marklin / Trix e', pero', l' esatto contrario di quello che richiede il mercato italiano: sono ( bellissimi ) modelli da plastico, mentre l' appassionato italiano medio chiede ( esasperati ) modelli da vetrina.
E il dettaglio esasperato, giocoforza, e' fragile e costa...
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 8:30 
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Iscritto il: venerdì 19 febbraio 2010, 17:23
Messaggi: 211
Località: Benevento
Tutte considerazioni molto interessanti e formative, che mi suscitano sia domande che considerazioni.
Se le cosa stanno come dice Dario io sono senz'altro "tedesco". Mi piace sapere, studiare la ferrovia vera dopodiché però sul mio plastico ci faccio girare quello che mi pare, a cominciare da certi rotabili francesi leggeri che mi sono sempe piaciuti da impazzire, in primis lo RGP X2700, assolutamente conscio che è il luogo di concretizzazione della mia fantasia e non una pertinenza del museo storico FS. In altri termini la rappresentazione filologica non m'interessa più di tanto.
Tuttavia nello specifico della Francia ho una domanda rivolta a coloro che conoscono questa realtà: vedendo produttori e cataloghi europei si capisce bene come la Germania sia la nazione leader del fermodellismo sul vecchio continente ma, pur ponendo la Francia al secondo posto, quella che dovrebbe essere la conseguente massa di modelli francesi dove sta? Il marchio Jouef nel catalogo Hornby non mi pare abbia più peso di RR, ne mi sembra che Fleischmann, purtroppo, ne a noi ne a loro conceda più di tanto, forse Roco fa qualche cosina in più, a cominciare del già citato X 2700 che da un po mi godo ed un'altra automotice. Ibertren al momento le Renault le ha solo a marcatura RENFE. Esiste anche in Francia un equivalente della sommatoria di Os.Kar, ACME, LE, VTrains, Lima E ecc. che non conosco?


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 8:33 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9205
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Paolo Bartolozzi ha scritto:
...
Modelli cari, n.b. negli ultimi anni quando andiamo a Norimberga non compriamo più niente, in alcuni casi i modelli costano meno qui in Italia e non c'è più la convenienza che riscontrato qualche anno fa....

Come ricorderanno gli appassionati di piu' lunga data, in epoca pre Euro in Germania i modelli costavano mediamente almeno -30% rispetto ai prezzi italiani e questo al netto di eventuali ulteriori offerte speciali !
All' epoca, assieme ad un gruppo di amici, periodicamente facevo corposi ordini presso un noto negozio tedesco. Riuscivamo a permetterci il lusso di acquistare modelli Fleischmann o Trix a prezzi appetibilissimi, mentre in Italia gli stessi modelli avevano prezzi, come dire, "disincentivanti"...
All' avvento dell' Euro speravamo che i prezzi italiani si sarebbero allineati a quelli tedeschi. Invece e' successo il contrario.
Oramai, complice la globalizzazione internazionale del commercio conseguita all' affermarsi di Internet, tutti i produttori hanno un listino internazionale in Euro, su cui i negozi, italiani o tedeschi che siano, praticano in media uno sconto pari al 10%.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 8:51 
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Iscritto il: mercoledì 7 novembre 2007, 16:03
Messaggi: 1879
Località: sesto fiorentino
se ritornasse il motore "G" e la Linea di prodotti dignitosamente giocattoli Lima anni 70,
con particolari stampati,
si ammorbidirebbe l'esigente mercato.

manca il modellismo intermedio.
forse ci si renderebbe conto che in alcuni casi potrebbero coesistere
anche modelli da monostampata
io me ne resi conto negli anni 70/80.

ottimo compromesso estetico, prezzi da monostampata
maneggevolezza alla portata di molti
ottima base per eventuali personali arricchimenti.

il Marchio della Ditta.... Quel Marchio e
non "Linea Giovane" o "Primi Binari".
Quel Marchio e Solo Quel Marchio"
in modo che l'acquirente abbia il piacere di dire:
anche io ho un prodotto di Quel Marchio,

ed il giusto incoraggiamento ad avere un "ferrovierino" in più.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 9:08 
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Iscritto il: mercoledì 7 novembre 2007, 16:03
Messaggi: 1879
Località: sesto fiorentino
aggiungo: anni 80
Roco D345 lire 85.000, credo di ricordare con particolari e modello eccelso
lima D445 lire 30.000, " " , monostampata e stampo sorpendentemente ...., da non credere al pari

ebbene i modellisti esigenti di allora accolsero con entusiasmo quel semplice prodotto , anzi si assisteva doppie trazioni e qualche arricchimento estetico, e molta soddisfazione.
treno servizio pulisci binario 2 pezzi

D345 Roco è rimasto un caposaldo di qualità , ma l'anatroccolo Lima poteva diventare un inaspettato apprezzabile concorrente estetico,


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 9:32 
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bigboy60 ha scritto:
Il "modellista" italiano medio si ostina a volere fare circolare l' ETR500 o un espresso di 12 vetture in un plastico di 2,5 x 1,5 m con curve raggio 360mm.
E' per questo che alcuni prendono ancora in considerazione le vetture in lunghezza 1:100.
Quando lo spazio e' poco la soluzione e' semplice: ferrovia locale con convoglietti locali ( es. Gr940+bagagliaio a 2 assi+2 Centoporte / Corbellini ), dignitosissimi, corrispondenti al vero...
Stefano.

Permettimi di di dissentire, sia pur parzialmente.
Al "Fermodellista italiano medio" di oggi e, soprattutto, di domani devi proprorre in primis la riproduzione del treno in scala 1:1 da cui è sceso qualche ora prima. E te lo dice uno cui del modelli di ETR 500 e simili gl'interessa meno di nulla.
A mio parere i veicoli più rappresentativi delle storia delle ferrovie italiane, sono elettrici, con la doverosa aggiunta delle automotrici. E sono pure elettrici "particolari", visto che una Ale 790 /880 d'ANTEGUERRA è lunga 27 metri, tutto questo per dire che il combinato disposto di questi aspetti (stazza e linea aerea) fa piazza pulita dei raggi tramviari su cui abbiamo la pretesa di far circolare i nostri convogli.
Sono personalmente ma incrollabilmente convinto che il vero parametro della diffusione del plasticismo sia la massiciia presenza nei cataloghi di materiala in scala N, la sola adatta a soddisfare contemporanenamete le esigenze delle ferrovia attuale e non con gli spazi mediamente disponibili. Tant'è che massicce produzioni un N ci sono per modelli tedeschi, inglesi ed americani, ovvero quelli che fanno i plastici.


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 Oggetto del messaggio: Re: Punto della situazione...
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 9:41 
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Nome: Paolo Bartolozzi
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Ultima cosa, poi lascio l'argomento....
Il potere di acquisto del italiano medio...
Forse se avessimo a disposizione più soldi da dedicare al nostro passatempo, probabilmente gli appassionati/acquirenti ritornerebbero in auge....
Conseguentemente le tirature dei modelli sarebbero più alte e neanche di poco....
Sicuramente si verrebbe più ascoltati dai produttori, sicuramente tornerebbero quei "salotti" che si potevano vedere nei negozi.....anche chi adesso fa fatica a fine mese ad acquistare un singolo vagone, piuttosto che due binari flessibili, magari sarebbe invogliato ad acquistare anche qualche libro per accrescere la propria cultura ferroviaria...


Ultima modifica di Paolo Bartolozzi il giovedì 27 ottobre 2016, 9:50, modificato 1 volta in totale.

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