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 Oggetto del messaggio: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: domenica 10 gennaio 2021, 10:33 
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Iscritto il: martedì 22 agosto 2006, 17:59
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Mi sono sempre chiesto, ma non ho mai trovato una risposta, perche abbiamo avuto tanti gruppi di locomotive trifasi, pur avendo poche linee con take sistema di elettrificazione, vedendo poi quello che è successo con la continua dove abbiamo avuto dei gruppi che hanno fatto la storia del treno per un secolo e che nell'arco del tempo si possono considerare pochi, il trifase nell'arco di un 40ennio più o meno ha avuto molti gruppi di locomotive, qualcuno se c'è l'ha ha trovato una spiegazione?


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: domenica 10 gennaio 2021, 11:21 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Semplice evoluzione e sperimentazione tecnica della parte elettrica. Alcuni esperimenti sono anche falliti.
I motori in corrente continua e universali, cioè tutto quelli con collettore lamellare e spazzole, così sono nati e così sono ancora oggi.
I motori trifasi continuano ad avere evoluzioni continue anche oggi, all'inizio del secolo scorso i motori trifasi e la loro regolazione era ancora tutte da scoprire e inventare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: domenica 10 gennaio 2021, 16:32 
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Iscritto il: lunedì 5 giugno 2006, 19:20
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Località: Città di Castello
A quanto ben spiegato da Marco, aggiungo una nota (i più tecnici spero mi perdonino l'estrema semplificazione):

La proliferazione dei Gruppi fu una conseguenza diretta della "rigidità" del sistema che prevedeva motori trifasi alimentati direttamente in trifase (il bifilare, con tutte le sue complicazioni), sistema vincolato alle velocità di sincronismo (cioè il regime di rotazione) dei motori che a sua volta determinava le possibili velocità di regime (cioè le velocità di marcia efficaci): ogni Gruppo ha sperimentato soluzioni diverse se non diversissime (variazione del numero dei poli dei motori, alternanza di collegamenti cascata/parallelo degli stessi - e mi fermo qui...).

Comune a tutti era il limite meccanico imposto dalla trasmissione a bielle. L'altro limite era che non vi era un modo pratico e conveniente per superare la velocità di 100 km/h.

Buon anno,

Andrea Chiapponi


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: domenica 10 gennaio 2021, 17:31 
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Iscritto il: martedì 22 agosto 2006, 17:59
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Capito, immaginavo fosse per l'evoluzione ma non mi capacitavo della velocità vi ringrazio entrambi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: domenica 10 gennaio 2021, 21:08 
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Iscritto il: lunedì 15 agosto 2011, 16:44
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Località: Torino
Dalla nascita al periodo di massimo sviluppo (1902-1930) con la trazione trifase venne risolto il problema di eliminare la trazione a vapore sui valichi principali (Sempione, Giovi, Frejus, Brennero e Porretta) il chè aveva significato di poter portare a 50 km/h la velocità di tutti i treni anche nelle tratte con pendenza del 25 per mille, merci compresi, e ad aumentare la frequenza dei transiti nelle lunghe gallerie, non più soggette al ristagno dei fumi.

Il buon esito della sperimentazione della trazione a corrente continua a 3kV, eseguita dal 1926 al 1930, decretò la fine della produzione delle locomotive trifasi (ultima prodotta la E554 nel 1930) e l'inizio della produzione in serie della prima locomotiva a cc (la E626).

Concordo con tutto quanto detto negli interventi di chi mi ha preceduto, ad eccezione del fatto che in quegli anni fosse già sentita la necessità di trainare carrozze e carri ad oltre 100 km/h sulle linee di valico, o sulle linee ad essi afferenti.

Sul sito di Giorgio Stagni http://www.stagniweb.it/trifase2.htm è possibile verificare come la nascita dell'elevato numero di gruppi di poche unità (dovuto più che altro alle sperimentazioni) era avvenuta nel giro di pochissimi anni.

In pratica la stragrande maggioranza delle locomotive trifasi erano appartenute ai gruppi E550, E551 ed E554, oltre 500 in tutto, tutte da 50 km/h.

I gruppi più longevi "ad alta velocità" (E333, E431 ed e432) invece superavano di poco le 100 unità complessive.
La tabella qui sotto è sempre dal sito di Giorgio Stagni.

Luigi Cartello

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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: lunedì 11 gennaio 2021, 12:20 
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Iscritto il: lunedì 5 giugno 2006, 19:20
Messaggi: 1087
Località: Città di Castello
Buongiorno Luigi, sintetico ed esauriente.

Avevo premesso che la mia era una "estrema semplificazione"; come sottolinei, la trazione trifase "italiana" era infatti nata proprio per le linee di valico ed il limite dei 100 km/h è in effetti uno dei fattori che (in tempi successivi) ne preclusero l'espansione. Per le "grandi elettrificazioni" non c'era confronto con le potenzialità della trazione in CC, oggi viene da sorridere (ovviamente col "senno di poi") al fiorire di italiche polemiche all'epoca della "scelta del sistema"...

Saluti circolari,

Andrea Chiapponi


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: venerdì 22 gennaio 2021, 8:43 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Località: Regione FVG
Io mi sono sempre chiesto come mai si sia saltato il gruppo E.553. Proprio si è saltato il numero o c'è stato un progetto mai costruito?


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2021, 9:29 
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Iscritto il: mercoledì 18 settembre 2019, 18:03
Messaggi: 11
Per quanto riguarda l'estensione della rete trifase, non direi che fosse piccola: nel periodo di massima espansione, copriva praticamente tutte le linee elettrificate di Piemonte e Liguria, parte della Toscana e Valtellina / Valchiavenna e valichi di Brennero, Pontremolese e Porrettana, senza contare la Roma-Sulmona con diverso sistema. In pratica, si poteva fare da Modane a Livorno tutto in trifase: circa 450 km.!


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2021, 10:22 
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Iscritto il: martedì 22 agosto 2006, 17:59
Messaggi: 573
Io vi ringrazio molto, mi avete dato uno spunto per studiare questo bellissimo sistema di elettrificazione.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: sabato 23 gennaio 2021, 13:31 
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Iscritto il: lunedì 15 agosto 2011, 16:44
Messaggi: 717
Località: Torino
Una curiosità a proposito dell'esperimento trifase a 50 Hz sulla Roma-Sulmona (il riferimento è tratto dal libro "A vent'anni dal Trifase" Alzani Editore 1996) è inerente alla messa a punto e al collaudo delle nuove locomotive trifasi a 50Hz che vennero consegnate quando l'elettrificazione a 50 HZ non era ancora pronta e quelle che seguono sono precisazioni sulle prime prove che vennero eseguite in Piemonte, su alcune tratte della Torino-Modane.
Cita:
L’alimentazione con corrente ad alta frequenza ed alta tensione dovrebbe permettere da una parte di ridurre le cadute di tensione, diminuendo le sottostazioni e semplificando la linea aerea, dall’altra di evitare la costruzione di centrali di conversione da alta a bassa frequenza.
Quale campo di sperimentazione di questo nuovo sistema è scelta la linea del Frejus, la cui centrale elettrica di Bardonecchia ha il vantaggio di produrre corrente a 3.600 V e 16,7 Hz per l’alimentazione della ferrovia e corrente a 7.000 V e 50 Hz distribuita alle industrie locali.
Alimentando con quest’ultimo tipo di corrente la sezione Bardonecchia-Salbertrand, lunga 17 km con pendenze del 26 per mille, le F.S. possono procedere nel 1925/26 alle prove di una nuova locomotiva ad alta frequenza gr. E472.
Per approfondire questa sperimentazione, la sezione Torino Quadrivio Zappata-Bussoleno è a sua volta alimentata periodicamente in 7.000 V 50 Hz, nel periodo fra il 10 giugno ed il 16 novembre 1927, poi dal 5 maggio fino all’orario invernale del 1928, affidando alcuni treni regolari a tre macchine prototipo.
A quel periodo si riferisce questa foto tratta da Wikipedia.
Da notare che i treni trainati dalle E472 percorrevano la tratta Porta Nuova - Quadrivio Zappata (e viceversa), sempre alimentata a 3600V 16,7Hz, alla velocità massima di circa 25 Km/h, corrispondenti alla proporzione tra la velocità massima (75 Km/h) della locomotiva alimentata a 50 Hz e al rapporto tra le due frequenze (16,7/50).

Luigi Cartello
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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: martedì 13 aprile 2021, 22:53 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 14:39
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Domanda da perfetto ignorante in materia: come mai le locomotive trifase viaggiavano con tutti gli archetti in presa, mentre quelle a c.c. normalmente con uno solo?


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: mercoledì 14 aprile 2021, 7:37 
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Iscritto il: mercoledì 21 dicembre 2016, 20:37
Messaggi: 646
Ma ... che ne vogliamo dire del segnale di partenza nella foto, montato in senso opposto, molto probabilmente come primordiale esperimento di "ripetitore" del segnale di partenza reale visibile dai Macchinisti, che avrebbero trovato molto più avanti nell'itinerario di partenza?
Se poi c'erano altri motivi ... chi sa, mi illumini ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: mercoledì 14 aprile 2021, 8:00 
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Iscritto il: mercoledì 21 dicembre 2016, 20:37
Messaggi: 646
Sergius ha scritto:
Domanda da perfetto ignorante in materia: come mai le locomotive trifase viaggiavano con tutti gli archetti in presa, mentre quelle a c.c. normalmente con uno solo?

Qui,
puoi trovare risposte, ed imparare molto sull'argomento:
viewtopic.php?p=923766#p923766


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: mercoledì 14 aprile 2021, 10:33 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 14:39
Messaggi: 422
Località: Monselice (PD)
DOZ ha scritto:
Qui, puoi trovare risposte, ed imparare molto sull'argomento: viewtopic.php?p=923766#p923766
Grazie, DOZ.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase, quanti gruppi!
MessaggioInviato: mercoledì 14 aprile 2021, 17:54 
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Iscritto il: lunedì 15 agosto 2011, 16:44
Messaggi: 717
Località: Torino
DOZ ha scritto:
Ma ... che ne vogliamo dire del segnale di partenza nella foto, montato in senso opposto, molto probabilmente come primordiale esperimento di "ripetitore" del segnale di partenza reale visibile dai Macchinisti, che avrebbero trovato molto più avanti nell'itinerario di partenza?
Se poi c'erano altri motivi ... chi sa, mi illumini ;)

Stante il fatto che la foto risale al periodo "fra il 10 giugno ed il 16 novembre 1927, oppure poi dal 5 maggio fino all’orario invernale del 1928", direi che quel segnale doveva essere conforme al regolamento segnali del 1922, in vigole all'epoca, e scaricabile qui: https://www.segnalifs.it/sfi/public/pietro/rs1922_web.pdf.
In base a quanto riportato dall'articolo 44 a pagina 73, direi che, siccome l'ala mobile del segnale deve si trovarsi "alla sinistra rispetto alla direzione dei treni ai quali comanda", quello non può essere un segnale per il treno fotografato, ma un segnale per eventuali treni treni provenienti dala direzione opposta (ossia che arrivano in stazione).
I segnali di avviso esistevano già, ma avevano l'ala semaforica a lisca di pesce di colore giallo (vedi nella pagina seguente del file pdf).

Luigi Cartello


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