E allora caro Signore ecco la seconda parte della storia,quella che oggi ci riguarda da vicino.
Le Ferrovie divengono S.p.A. e già per questo fatto,giuridicamente cambia tutto. Non più un organismo strumento dello Stato che persegue un obiettivo strategico e sociale al servizio della nazione ma un azienda che eroga un servizio con lo scopo di realizzare un profitto o come risultato minimo,almeno un pareggio d'esercizio o se vuole un Margine Operativo lordo,positivo.
L'altra grande rivoluzione fù lo spacchettamento dell'Azienda tra Rete (infrastruttura) parco rotabili e patrimonio(immenso)immobiliare. Questo coincise con la fine dei monopoli e la conseguente liberalizzazione dei mercati sotto la spinta dell'entrata nell'Euro del nostro Paese e quindi della costituzione di un Europa "unita economicamente" prima che politicamente parlando.
L'altra grande rivoluzione,la globalizzazione del mercato mondiale,avrebbe avuto altri effetti spostando verso altri Paesi,Est ed asiatici,i flussi finanziari ma anche i cicli produttivi industriali di molte nazioni europee aprendo anche altri canali e vie di trasporto per le merci da e verso le nuove economie emergenti,rivoluzionando le preesistenti reti distributive e logistiche.
Liberizzando il trasporto ferroviario,emersero tre principali segmenti di mercato: merci,trasporto locale regionale,alta velocità innervata dai collegamenti passeggeri interegionali e da i collegamenti da e per l'estero.
Caro Signore,lei,non con Moretti dovrebbe prendersela visto che ha come Socio di riferimento lo Stato e da esso prende le sue direttive ma proprio con questo ultimo soggetto.
Gli chieda perchè nei decenni passati poco o nulla è stato fatto per spostare quote di mercato merci interno su gomma verso la ferrovia. Perchè rispetto agli altri Pesi europei lo Stato non ha imposto o almeno favorito questa politica di sostegno al vettore ferroviario,investendo nella costruzione di interporti e nodi di scambio capillari,moderni ed efficenti e realizzando una vera integrazione strada/rotaia? Lei dovrebbe sapere bene che altre nazioni europee hanno fatto questo,nel tempo con metodo e coerenza e oggi mantengono e aumentano consistenti quote di traffico!
Allora perchè Trenitalia dovrebbe investire nell'acquisto di nuove macchine o mantenere le vecchie quando il traffico interno è al minimo storico per l'invasione del gommato e quello diretto che nasce dalle aziende è pure esso ridotto rispetto a prima perchè queste producono fuori dai nostri confini o hanno chiuso i battenti?
Se,per esempio,il 20% del traffico merci che viaggia quotidianamente tra Roma e Milano,intasando l'autostrada fosse spostato sulla ferrovia quanti treni merci in più ci sarebbero?
C'è un altro aspetto che forse sfugge e non viene valutato nelle sue implicazioni. Il voler fare un Europa unita assieme alla politica di liberalizzazione del trasporto su ferro, ha ridisegnato completamente gli scenari gestionali futuri.
Se ogni impresa si muove in un 'ottica privatistica e aziendale, se è possibile avere a disposizione rotabili interoperabili tra le singole reti,se il movimento per esempio delle merci è un fatto comune di tutti i Paesi europei che oramai si muovono attraverso una logica unitaria e coordinata, è possibile la gestione di questo settore in compartecipazione con le altre Aziende nazionali europee.
Significa per Trenitalia la possibilità che le prossime macchine per il trasporto merci (e il mercato offre svariati modelli collaudatissimi) le andrà ad acquistare assieme alle ferrovie francesi,tedesche,romene ecc.
Del resto,ridotto ai minimi termini ,per i motivi di cui sopra il traffico interno,rimane quello merci,non coperto da altri operatori privati,da e per l'estero a cui si unisce quello residuale delle grandi aziende che movimentano a treno completo e quello delle merci pesanti o pericolose.Altro non c'è! Quindi se la situazione è questa e se lo Stato continua a perseguire una politica assente che favorisce il trasporto su gomma perchè Trenitalia deve andare ad investire risorse o mantenere un parco di macchine efficenti ma ormai superate rispetto a quanto chiesto dalle norme europee attuali che non permettono l'interoperabilità?. Trenitalia può gestire il settore merci in compartecipazione come già sta facendo avendo acquisito i controllo di alcune società estere,spendendo meno sia in caso di acquisto sia per la manutenzione.
Oggi ci sono operatori privati che gestiscono la propria attività con macchine di ultima generazione prese in affitto dove il canore comprende anche la manutenzione fornita dal proprietario del rotabile!
Per il Regionale è la stessa cosa! Anche per effetto del federalismo fiscale,le Regioni gestiranno in prima persona i trasporti su ferro del proprio territorio. Trenitalia,nell'ipotesi migliore sarà una componente di una struttura che opererà in piena autonomia. E' come se Trenitalia che oggi non è più proprietaria della Merano Malles sapendo che questa sarebbe stata ceduta alla Regione Trento,ci fosse andata ad investire del denaro per l'acquisto dei convogli!
Ci sono gli intercity è vero! C'è sicuramente un mercato ed un 'esigenza da colmare dove effettivamente serve e Trenitalia oggi non soddisfa la richiesta come dovrebbe ma è anche vero che Trenitalia "deve fare posto" a nuovi operatori rinunciando a detenere una posizione dominante! La reale portata e consistenza di questo nuovo mercato è tutta da valutare ma è sufficente per impedire investimenti sul materiale rotabile di un certo respiro.E' come se dieci anni fà gli imprenditori del settore televisivo avessero deciso di investire risorse consistenti nel digitale senza avere la certezza che questa tecnologia sarebbe stata eletta!
Trenitalia investe,prevalentemente nell'alta velocità perchè è l'unico settore dove non solo esiste la certezza del mercato ma anche una sufficente tranquillità circa i tempi di rientro dei capitali investiti. Se così non fosse NTV non si profilerebbe all'orizzonte con tanta potenza economica. Giustamente in questo settore Trenitalia cerca di consolidare la sua posizione.
Infine i collegamenti internazionali. Era un settore interessante prima che il trasporto aereo,quello delle tariffe a basso costo,lo spegnesse.....
In conclusione, nel prossimo futuro si faranno sempre meno treni passeggeri con materiale ordinario e conseguentemente ci sarà sempre meno richiesta di questi rotabili che pur efficenti sono destinati a sparire presto di scena rispetto al materiale dei bei tempi andati! Nel settore merci ci potrebbe essere una richiesta vivace di nuovi locomotori con caratteristiche universali e utilizzabili su ogni tipo di rete o quasi. Le tipologie dei carri,invece si ridurranno,forse drasticamente specie nel caso in cui ci sia qui in Italia,la ripresa di quote parte traffico dalla strada alla ferrovia, inoltre l'effetto del nuovo materiale rotabile,motivo per cui si vuole anche dismettere velocemente il vecchio,è la liberazione delle aree manutentive molte obsolete o collocate in contesti urbani oggi incompatibili con le nuove normative....
Molto ci sarebbe ancora da dire....Vede caro Signore le cose sono complesse ed a volte la passione tende ad ingigantire il particolare facendo perdere di vista il disegno generale!
E633,E655/656 E444 E652 sono senza dubbio ottime macchine e stia pur certo che non spariranno subito ma nel corso di qualche anno. Però pur essendo efficenti,chi le scrive fa manutenzione alla 625 017 che ha compiuto cento anni ed è efficentissima come allora,oggi non servono più alla ferrovia di...domani e sicuramente se non ci fossero state scelte di politica dei trasporti sbagliate da parte dello Stato negli anni passati, avrebbero continuato ancora per qualche tempo....la loro attività.
Max RTVT