Spiegazioni puntuali richiederebbero varie pagine, che saranno pubblicate su
www.fleischmannarchiv.eu, tempo ed impegni permettendo.
In sintesi: la scala 1:87 in effetti è stata interpretata nelle corrette, ma mai perfette misure (dal punto di vista delle tre dimensioni) dalla Maerklin fin dall'inizio, forte del suo sistema (e da altri produttori che usavano la corrente alternata, es.Trix), che consentiva dimensioni ridotte del motore. Anteguerra quanto veniva riprodotto, prendeva le misure da quanto era disponibile in dimensioni (in questo caso motori).
Quanti sanno che una volta (primi '900) sulle rotaie correvano i 110 volt?, poi ridotti a solo 20 volt grazie a due vistose lampade che fungevano da resistori?
Per tornare alla "regina", non sola la scala non è la canonica, ma anche il resto lascerebbe molto a desiderare: non andiamo alle bielle interne, come, con mio grande rammarico, mi fece notare un Capodeposito che le aveva in cura, ma anche il carro deriva dalle teutoniche 01-03 (art.1361 e vicinali), gli assi portanti non avevano il numero esatto di razze, etc. etc.
Questo perché negli anni cinquanta si "presentavano" nuovi modelli, cercando di riutillizzare al massimo parti e componenti di cui già si disponeva, per evidenti motivi economici
D'altra parte il problema della scala, comporta anche altre questioni: nei carri USA viaggiano sovrapposti due containers, che le nostra sagome limite non consentirebbero; i vagoni inglesi hanno dimensioni ridotte, da cui appunto la nota "sagoma inglese"; la 658-196, grande macchina, da ieri tornata al D.L. di Rimini, in una foto che la ritrae affiancata alla Br.01 al Brennero, appare minuscola!!!
Ovvio quindi, che al di là di problemi tecnici, ogni Fabbricante intrerpretasse a modo suo le canoniche forme.
Questo ha generato non pochi problemi di compatibilità, soprattutto estetici, la cui risoluzione ha creato al alcune Aziende serissimi problemi.
La Fleischmann ha adottato una politica di flessibilità, non rinnegando il passato ed adattando in fasi successive la scala: dalla Br.01 alla Br.24, per esempio, i passaggi (leggi rifacimenti) sono stati molteplici, con rispetto di quanto già in possesso dei propri clienti: ovvio che il confronto diretto fra modelli con 50 anni di differenza di età si veda tutto!
Ma a tutt'oggi anche la scala in lunghezza delle vetture non è esatta, come si legge sui cataloghi e questo per evitare che chi ha un plastico (ed in Germania praticamente ogni famiglia ne ha) non debba modificare l'interbinario.
Chiedo scusa se la prolissa concisione abbia generato alcuni svarioni, ma spero di aver reso almeno l'idea.
Grazie