Non sempre i Produttori sono 'organici' nell'attribuzione dei codici ...
A volte quando si decide di declinare una nuova versione/coloritura nell'ambito di una commessa di produzione già in corso oppure si effettua un ripresa di produzione ma con caratteristiche appena diverse (vedi cambio numerazione e/o deposito di appartenenza) può capitare che si decida, per leggerezza o per motivi particolari, di mantenere il medesimo numero articolo.
In altri casi succede che al nuovo modello viene attribuito un progressivo per differenziarlo (nel caso di Roco .1 .2 ecc.) ma se le varianti non sono contemporaneamente sul mercato (es. uscite in tempi molto diversi ... anni) questo non viene riportato ne sulla confezione ne sul catalogo (rimane però internamente agli archivi della ditta).
In entrambi i casi sono grattacapi per i collezionisti e per quelli che, come me o Gabriele, disegnano Basi Dati ... in quel caso per disambiguare l'articolo bisogna specificare anche la numerazione del rotabile oppure l'anno di produzione ad esempio.
Se questa cosa è poco frequente per le macchine ... per i carri e le carrozze ahimè succede con maggior frequenza (anche su articoli mooolto differenti ra loro).
Vogliamo poi parlare delle ditte semiartigianali (potrei citare CM-Laser ) ? Un semidelirio per raccapezzarsi tra codici articolo e modelli ...
Il fenomeno si amplifica poi per le serie speciali fatte per un determinato paese o, addirittura negozio/distributore, ... se la tiratura è molto piccola il rischio che si usi un codice già esistente è elevato.
Succeda talvolta anche con cambi societari, incorporazioni e altre amenità che 'disturbano' l'organizzazione aziendale ed il ciclo produttivo.
Insomma ... in genere è univoco ... ma quando non lo è ... è un marasma
