Buona sera, rovistando in cantina sono tornati alla luce diversi barattolini della Enamel, quelli in formato da 17 ml. Da un pò di tempo ho in progetto la coloritura di una carrozza tipo X di prima serie in livrea grigio ardesia in modo da renderla in livrea xmpr DTR non riqualificata. Domandona: se usassi il blu cobalto per la coloritura delle porte di accesso, sarebbe molto diverso dalla tonalità di blu tipica della pellicolatura reale?

Fai la prova... Dipingi un pezzo di plastica chiara con la vernice, fai asciugare bene e poi accostarlo al blu (altra carrozza?) che vorresti riprodurre... Così ti rendi conto di quanta è la differenza.

Grazie Zampa però speravo che qualcuno avesse già avuto fra le mani il blu cobalto Enamel e lo avesse già testato. Per quanto riguarda il raffronto con un'altra carrozza, purtroppo al momento non ho nulla in livrea xmpr DTR da poterci fare il raffronto. Proprio per questo motivo volevo provare il restyling di una vecchia carrozza Rivarossi in 1:80, in modo che se qualcosa andasse storto, per lo meno non ne ho rovinata una in scala esatta da 40 e passa euro

Anche se l'avessero provato quei colori a stare lì un poco virano... per cui chissà cosa è adesso.

A mia memoria una volta asciutto sarà troppo scuro e troppo lucido... Ma solo stendendolo si può valutare e vedere se può valer la pena (se ci si riesce) a correggerlo.

Ma ne vale la pena? Potrebbe anche essere difficile da stendere, fare grumi, impastare i dettagli, aderire male...

A meno di non avere grande confidenza con i colori per quelli vecchi, ammesso che dopo la prova risultino ancora validi, un uso pratico è quello di usarli per inventarsi una compagnia ferroviaria "freelance" e riverniciarci dei vecchi rotabili di poco valore.

Blu cobalto?!
A prescindere di quanto possa essere vecchia la vernice, é una tonalità di colore che non ha nulla a che vedere con il "blu xmpr"! Il confronto é fattibile anche solo confrontando la tinta nel barattolo con una qualsiasi foto presa dal web per accertarsi che in comune hanno ben poco!

I colori si chiamano Humbrol...
Ma a parte questo , c'è chi ti fà il blu giusto , costa 4 euro si e no , eprchè devi usare un simulacro di colore?
mah...

Da quello che scrivi sembrano essere barattoli abbastanza vetusti.
Hai provato ad aprirli? Ho il presentimento che il solvente si sia separato definitivamente lasciandoti sul fondo il pigmento residuo ormai secco


p.s. "enamel" non è la marca ma la tipologia di prodotto all'interno in inglese (enamel--->smalto)...

Niente di piu' facile, specialmente se il barattolino e' stato aperto e poi richiuso.
Comunque, non vedo perché usare una vecchia vernice a smalto, quando il mercato ora propone delle ottime vernici ad acqua.
Saluti
Stefano.

Attrenzione a non farsi illusioni.
Occupandomi di "Sicurezza sul lavoro" e di tutto ciò che ne deriva in una Azienda, riporto alcune semplici ma utili informazioni.
I prodotti a base acqua contengono una percentuale di solvente "chimico" più bassa dei prodotti a base solvente (in generale l’acqua sostituisce circa il 40-50 % dei solventi tradizionali)...ma il solvente c'è sempre...
Ovviamente, il solvente preponderante nei prodotti a base acquosa è appunto “l’acqua" in una percentuale variabile fra il 40% ed il 50%, mentre altri solventi, che vedremo più avanti, contribuiscono per il 10-15%”.
Altrimenti si chiamerebbero acquarelli e non vernici.
Dunque le vernici ad acqua sono da considerarsi “meno pericolose delle precedenti”, ma comunque hanno una loro pericolosità;
Le caratteristiche chimiche dei solventi per le vernici ad acqua “sono molto diverse da quelle delle vernici tradizionali”. Ad esempio il “toluene e gli altri idrocarburi aromatici, il tricloroetilene con il gruppo dei clorurati, il n-esano e simili idrocarburi alifatici o aliciclici, di cui abbiamo approfondito gli effetti tossici per numerosi decenni non sono utilizzabili nelle vernici ad acqua specie per la loro spiccata liposolubilità”.
Tuttavia alcuni tipi di solventi per le vernici “ad acqua” (glicoli, eteri, NMP …) “pongono nuovi problemi culturali dal punto di vista tossicologico: i solventi idrosolubili presentano strutture chimiche piuttosto complicate e per alcuni non sono noti i principali metaboliti e non vi sono indicazioni dell’ACGIH o della DFG per limiti in relazione al possibile monitoraggio biologico”.

Anche se in modo molto sintetico e semplice, e senza andare nello specifico, spero di aver fatto cosa utile.

Grazie per l' importante e documentato intervento.
Comunque, le vernici ad acqua sono ( molto, poco, abbastanza ? ) meno pericolose per gli uomini e per l' ambiente di quelle a solvente.
Lo spero, almeno, perché altrimenti 30 anni e rotti ( industrialmente le vernici all' acqua vennero introdotte nei primi anni '90 ) di tentativo di sostituire un ottimo prodotto dal punto di vista del risultato, ma un pessimo prodotto visto lato salute dell' uomo e dell' ambiente, sarebbe totalmente fallimentare.
Saluti
Stefano.

E poi anche l'acqua è mortale se penetra nei polmoni...

OT
mmm...ma non illudiamoci...perchè come ho scritto prima alcuni nuovi tipi di solventi per le vernici “ad acqua” pongono nuovi problemi dal punto di vista tossicologico che non sono ancora stati "analizzati" ma soprattutto normati da regole e leggi....
Un po' come per il discorso "auto elettriche"... tutti a parlare di "green" ed a esultare all'ecologia...ma nessuno ha ancora detto e spiegato come risolvere il grande problema ambientale delle batterie, dalla loro produzione al loro smaltimento (due fasi lavorative non proprio "green"...anzi...)
Questo per dire...che non è tutto oro quel che luccica. E in materia di ambiente si stanno prendendo cantonate colossali...che qua in Italia pagheremo caro tra una decina d'anni.(all'estero sono più furbi e non fanno gli ambientalisti sparaminkiate... )

p.s. oltre che di sicurezza mi occupo di ambiente.
Fine OT

Vero, verissimo. Gli effetti negativi di una qualsivoglia innovazione si scoprono solamente dopo decine d' anni...Vedi come emblematico il caso dell' amianto.

Io ancora aspetto che finalmente venga resa nota la reale nocivita' di tanti alimenti.
Le fake news in proposito ormai hanno attecchito, ma bisogna cominciare a smantellare questo complotto internazionale.
Io lo so per certo che l' insalata e' cancerogena, che la salsiccia di maiale alla griglia abbassa il colesterolo e che la cioccolata fa dimagrire.
Eppure ci hanno gia' convinti del contrario. Non c' e' niente da fare, purtroppo la lobby degli ortolani e' potentissima...


Scusate l' OT tanto per riderci un po' su.

Saluti
Stefano.

Non sono poi così vecchi: dovrei averli comprati circa sei anni fa, forse sette e sono (erano) ancora sigillati. Comunque ho aperto tutto e hanno perfettamente tenuto la prova del tempo!



Vero, ma credevo che il nome scritto in grosso sul barattolino richiamasse più l'idea rispetto al nome del produttore. Un pò come per i rotabili: è più facile chiamare un carro 'biasarca' al posto di 'tipo Pay', 'Laekks', ecc... . Diciamo che ho voluto applicare qualche dritta di "marketing"

Beh perchè me la sono trovata in casa "a gratis" e, sopratutto dopo averne constatato l'ottimo stato di conservazione, non vedo perchè non usarla, questione tonalità a parte.