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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: IDEE & PROGETTI: ..."studio" di fattibilità
MessaggioInviato: venerdì 8 agosto 2014, 14:02 
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Salve mi presento, sono Edoardo da Trieste. Ho iniziato a coltivare questa passione nel 2000 (dopo avrela abbandonata in età giovane) e mi sono presto orientato al modello tedesco ed austriaco. Vedo però che le realizzazioni italiane sono notevolmente progredite nel corso degli anni e non hanno più nulla da invidiare a quelle dei colleghi d'Oltralpe.

Iniziato anni fa e poi accantonato, ho recentemente ripreso la costruzione di un qualcosa che nemmeno definisco plastico, in verità sarebbe più giusto chiamarlo uno studio per la realizzazione di un paesaggio con possibilità di esercizio minimo. Un semplice cerchio con binario di sorpasso al quale però ho aggiunto un paio di scambi per connetterlo ad un ipotetico lavoro futuro [plastico a soggetto deposito loco a vapore] del quale avrà la funzione di cappio. Non è però il solo elemento da me costruito, ma di questo in seguito.

L'ambientazione dovrebbe essere identificabile con una zona di media montagna, che potrebbe trovarsi qua e la a partire dalla tratta della Transalpina (Trieste-Jesenice) o della Carnia Friulana, lungo una fascia geografica che tocca varie località dal carattere paesaggistico montano e forestale, dall'Austria sino alla Sassonia. Il materiale rotabile da me raccolto negli anni è relativo alle amministrazioni DB, DR, DRG, OBB sopratutto delle epoche II e III. Siccome mi trovo ad affrontare spese matrimoniali devo a vendere il 70 % della collezione tenendo per me una piccola pattuglia costituita soprattutto da locotender, facilmente adattabili a piccoli plastici riproducenti ambienti forestali o comunque non urbani, con carattere montuoso-collinare.

Per ora il paesaggio è spoglio, ma voglio presentare una caratteristica: essendo un cerchio di binari, ho cercato di separe paesaggisticamente la linea in modo che l'occhio non riesca mai ad abbracciare una tratta del binario pari ad oltre la metà della circonferenza. Il rilievo (asimmetrico) che ho costruito per mascherare la banalità dello schema dei binari si basa inoltre su una struttua che è asportabile in modo tale da lavorarne i dettagli in tutta comodità. (In seguito ho scoperto che qualcosa di simile è stato realizzato commercialmente, prodotti mi pare della Bush, con piccole porzioni di paesaggio urbano pre-costruite da inserire sul plastico)...:


Allegati:
Commento file: Questo è il telaio [130 x 130] con la struttura dei binari, al centro lo spazio pronto per accogliere il paesaggio.
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DSCF3009.JPG [ 118.71 KiB | Osservato 3390 volte ]
Commento file: E questo è il paesaggio. Per esigenze fotografiche non in corretto orientamento, ma cmq rende l'idea.
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Commento file: Modulo paessaggistico in via di sistemazione.
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Commento file: Qua vediamo il punto centrale del modulo paesaggistico, dotato di gancio.
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Commento file: Con il numero "3" una delle tre sagome per bloccare in posizione il modulo paesaggio. Vicino, il foro per la vite con cui assicurare l'aderenza del modulo ed evitare che si "sollevi" rispetto al bordo con il quale deve combaciare sulla struttura portante.
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Commento file: Questa è una delle viti. Un poco obliqua ma cmq la sua funzione non è quella di bloccare la ruota di un Iveco, semplicemente di rendere aderente una struttura leggera. Al limite se ne potrebbe fare anche a meno. Però può essere utile nel caso di leggeri piegamenti del legno del modulo dovuti all'umidità, al tempo, ecc.
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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: ..."studio" di fattibilità
MessaggioInviato: sabato 9 agosto 2014, 14:33 
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Iscritto il: lunedì 4 agosto 2014, 12:11
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Buongiorno, questa seconda serie di foto mostrano il modulo iniziale del progetto per deposito locomotive a vapore. L'entusiasmo per il soggetto (acceso con passione dalla brochure Depositi in Scala ed. LocoDivision) mi spinse a progettare un deposito al quale serviva soltanto un cappio con un pò di tracciato per alternare il traffico di locomotive (vedi messaggio sopra). Inizialmente uno dei moduli del deposito da aggiungere a quello che sto illustrando, avrebbe dovuto ospitare una piattaforma girevole, idea che è stata abbandonata per motivi economici e di tempo. Il presente modulo verrà (tempi non stabiliti) dotato invece di un triangolo per girare le locomotive a tender separato.

Uff, solo a pensarci!.... Non so chi me l'ha fatto fare (ho anche una scorta di vecchi motori sottoplancia Fulgurex e Tillig che dovrei azionare ogni tanto per pulire i contatti), insomma ho deciso per l'azionamento manuale dei deviatoi (affascinato dal vecchio stile di costruzione, quando non esisteva ancora questa grande offerta di prodotti accessori, ora a pensarci li avrei usati, sigh!), cmq in sintonia con l'azionamento manuale che era abbastanza diffuso in tali impianti ferroviari reali (depositi). Come si vede dalle foto ho utilizzato semplici commutatori a due vie che commutano il cuore dello scambio e allo stesso tempo possono commutare una seconda funzione. Una sezione di corda di chitarra in acciaio sistemata sul foro della levetta aziona il deviatoio. Il funzionamento non ha mai dato noie dopo anni nei quali ho accantonato il modulo ma spesso l'ho usato per sgranchire i modelli. Una idea era di usare la seconda possibilità di commutazione per commutare delle luci LED poste vicino allo scambio ed invisibili se spente in modo da dare (se il circuito complessivo dei LED di tutti gli scambi sarebbe stato momentaneamente attivato) un colpo d'occhio sulle vie percorribili dalla locomotiva. O per qualche più elaborato circuito che si sarebbe basato sui segnali logici provenienti dalla posizione dei deviatoi...:


Allegati:
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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: ..."studio" di fattibilità
MessaggioInviato: domenica 10 agosto 2014, 20:44 
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Iscritto il: lunedì 4 agosto 2014, 12:11
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Buonasera. Oggi mi sono deciso al passo decisivo. Dopo tanto filosofare su come continuare a modellare la banchina/marciapiede, ho mandato al diavolo le congetture ed ho messo mano ai pennelli. L'estate scorsa ho iniziato la costruzione del marciapiede in curva. Siccome il raggio è piccolo ho optato per l'autocostruzione: con il Dash. Quest'anno ho cambiato per materiali decisamente migliori: prima scagliola con un pò di Vinavil, poi il convenzionale stucco, talvolta con colla, talvolta no. Il lavoro l'ho eseguito usando uno speciale carro ferroviario di cui mostrerò foto in un successivo messaggio - nei prossimi giorni. Il lavoro fino con spatolina d'acciao usata in arte con dipinti acrilici od olio. Ma veniamo alle foto del lavoro artistico finale:


Allegati:
Commento file: Prima si da un'ultima sistemata con la lama, per abbassare il piano del marciapiede accanto alle pietre del bordo, dove verrà simulata ghiaia con vegetazione varia.
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Commento file: Un'ultima occhiata per vedere se tutto è decentemente in linea. Almeno per smussare i "pugni nell'occhio", non pretendo la precisione micrometrica, anzi, il tutto deve dare la sensazione di vissuto ed eroso dal tempo.
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Commento file: Questo è l'inizio dei marciapiedi. Comincerò da qua.
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Commento file: Non male, a parte quella dannata traversina, a parte la giunzione dei binari con l'angolo....
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Commento file: Il lavoro procede e mi piace. Però mi accorgo che le pietre sono sin troppo "erose". Un simile marciapiede sarebbe interdetto all'accesso sino al rinnovo. Prova ad inciampare in una di quelle fessure per poi farti arrotare da un merci di passaggio... No problem, riempirò con vegetazione e simulazione di materiale ghiaioso e terroso le fessure più ampie. In fin dei conti l'ho chiamato "studio" proprio per evitare critiche troppo pesanti...
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Commento file: Ora comincio dall'altra parte del binario. Però mi piace questa erosione. Mi ricorda il selciato di masegno delle rive di Trieste, tra i cui lastroni correvano le rotaie del Treno delle Rive, il celebre "cagoja" (lumaca). Negli ultimi anni, e comunque molto tempo dopo che la linea è stato soppressa, dovevi stare attento nel camminarci sopra, tanto accidentata era la superficie dei lastroni causa l'erosione. Però mi piaceva tanto quel masegno martoriato che l'ho riprodotto con i bordi del marciapiede:
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Commento file: Bon, adesso basta con l'erosione. Ultima foto:
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Commento file: Ecco i veri artefici di questa pietrificazione. Colori acrilici per artisti. Certo, sono lucidi. Un orrore per un ferromodellista. Però dopo puoi patinare. Ed il lucido con il tempo tende a svanire. E comunque certe volte chi se ne frega del lucido (che in certi momenti sembra "bagnato", da gocce di pioggia in H0). Tali colori possono venir usati densi, proprio come si usano su una tela per un dipinto; applicati con la tecnica dei colpettini con la punta del pennello rendono una rugosità in H0 fenomenale e per giunta mi danno temperatura cromatica che desidero:
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Commento file: Ultima foto. Se magari qualcuno è caduto nell'inganno ed ha cominciato a credere che "dopotutto è un bel lavoro", con questa immagine dei canyon tra una pietra e l'altra lo riporto alla realtà :
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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: ..."studio" di fattibilità
MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2014, 14:21 
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Iscritto il: lunedì 4 agosto 2014, 12:11
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Salve, il prossimo lavoro che esporrò sarà l'esperimento della fusione tra una rotaia R5 ed un deviatoio curvo BWl 2/3, ambedue della Roco (Rocoline). Ho deciso di aggiungere almeno un binario morto a questo studio, ovviamente date le dimensioni potevo inserire soltanto un deviatoio curvo. Ho provato con uno BWl 2/3 ma alcune locotender avevano difficoltà nel percorrerlo dato lo stretto raggio di curvatura. Dopo aver scartato l'opzione di eventuali acquisti di diverso materiale, ho deciso di modificae quanto già avevo. I primi test della nuova "creatura" (doc Frankenstein docet) sembrano dare un buon risultato. Nonostante un certa "piegatura" (angolo) tra la parte diritta del deviatoio in zona aghi, e la successiva parte curva, dal cuore verso l'uscita, le locotender che prima 'grattavano' ora sembrano passare con scioltezza. In analogico, locotender a quattro, cinque assi motori, subiscono un rallentamento nell'angolo appena appena percettibile. Infatti questo modulo sarà percorso soltanto da vecchie locotender, al massimo locomotive a tender separato ma corte (per non parlare di motrici diesel a carrelli o a tre assi). Evantualmente, per motivi estetici, riserverò questo ibrido ad un ramo interno e previo acquisto di un nuovo BWl 2/3, rifarà un altro deviatoio alla "doc Frankenstein" destinato alla linea, però riprogettato in modo da eliminare il (artisticamente) fastidioso angolo tra la sezione diritta e quella curva. Per oggi tre foto:


Allegati:
Commento file: Ecco le "salme" da cui sono partito per la costruzione della "creatura". Nei prossimi post verranno esposte le diverse fasi del sezionamento del deviatoio e del binario curvo.
R5 e BWl2-3.JPG
R5 e BWl2-3.JPG [ 107.41 KiB | Osservato 2771 volte ]
Commento file: Quasi ultimato. Manca la rotaia diritta presa da un flessibile Rocoline. Questa chimera fermodellistica è già stata sottoposta ad un primo test con esito soddisfacente.
Verso il completamento R5 e BWl2-3.jpg
Verso il completamento R5 e BWl2-3.jpg [ 176.75 KiB | Osservato 2771 volte ]
Commento file: Dietro la fermata dovrebbe sorgere un vecchio ramo morto simulante un piccolo impianto per il carico dei vagoni con materiale da cava. E' prevista una ferrovia da campo, ma non più attiva e in via di inglobamento da parte della natura, con la quale il materiale veniva trasportato mediante carrelli allo scivolo di carico vagoni.
locazione del deviatoio 'doc Frankenstein'.JPG
locazione del deviatoio 'doc Frankenstein'.JPG [ 89.97 KiB | Osservato 2771 volte ]
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