Due parole sulla forma delle testate, superiore e inferiore. Per ottenere le pareti anteriori delle due semiscocche, quelle tonde per intenderci, ho sfruttato la malleabilità della plastica PS, con cui sto eseguendo il lavoro; solo che gli spezzoni sono di 2 mm di spessore, tagliati a tocchettini e incollati uno sull’altro lungo il perimetro tondo della testata bassa del piano in plasticard. Ne sono occorsi tre strati. Una volta capovolta, la testata mostra un semicerchio grezzo e abbozzato con tanti spigoli che fuoriescono. Asciutta la colla, ho proceduto con cartavetro grossa e poi più fine, fino ad ottenere la giusta rotondità e la giusta bombatura come da disegno. Così ho proceduto anche per la testata superiore, con la differenza che gli spezzoni di plasticard erano disposti in senso verticale seguendo la linea del piano del disegno in forma di dima, che per l’occasione è stata replicata al livello del sottotetto e incollata alla dima verticale della scocca. Le due dime di testa devono essere esattamente uguali per potervi incollare gli spezzoni verticali, che poi vengono completate e armonizzate con lo stucco. Spero di essere stato chiaro. Osservando le foto si possono distinguere gli spezzoni verticali tra le macchie di stucco. Nel caso esposto io ho incollato gli spezzoni in verticale sull’esterno delle dime, quindi le dime devono essere ritagliate con un perimetro più stretto di 1 mm. L’imperiale della testata, come si vede dalle foto, ha avuto una dima guida centrale che poi è stata affiancata dagli spezzoni da 2 mm di spessore di plastica di diversa provenienza, che siano comunque di PS. La levigatura avviene anche qui con cartavetro e lima fine, lavorando fino ad ottenere il giusto profilo. Anche qui il disegno del Pedrazzini è indispensabile per seguire la giusta rotondità. Io chiamo questa fase quella della scultura del modello, visto che è tutto lavoro di gomito. Subito dopo, avendo accertato che le superfici hanno il contorno desiderato e il modello sembra abbozzato nella sua veste quasi definitiva, ho eseguito le verifiche delle dimensioni che talvolta possono venire intaccate dal lavoro di carteggio. Nel caso eventuale ho fatto ricorso ancora a fogli di plasticard per riempitivo. Tutto il tetto, infine, è stato ottenuto con delle ordinate incollate l’una accanto all’altra per tutta la lunghezza della scocca sulle apposite dime. Quindi la testata ottenuta a parte, viene incollata al resto del corpo carro e quest’ultimo alla base di calpestio, ottenuta in un solo pezzo.
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