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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2018, 16:40 
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Dario, parafrasando "hai un cassonetto al posto del cuore". :D , forse eri un limaiolo :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2018, 16:50 
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Miura ha scritto:
Dario, parafrasando "hai un cassonetto al posto del cuore". :D , forse eri un limaiolo :mrgreen:



Scusa ma non ho capito il senso.... :?


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2018, 17:30 
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DARIO PISANI ha scritto:
Miura ha scritto:
Dario, parafrasando "hai un cassonetto al posto del cuore". :D , forse eri un limaiolo :mrgreen:



Scusa ma non ho capito il senso.... :?

Forse, ma potrei aver mal interpretato :roll: , si riferisce ad una frase che va di moda adesso :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2018, 20:03 
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Loriano Lorenzutti ha scritto:
DARIO PISANI ha scritto:
Miura ha scritto:
Dario, parafrasando "hai un cassonetto al posto del cuore". :D , forse eri un limaiolo :mrgreen:



Scusa ma non ho capito il senso.... :?

Forse, ma potrei aver mal interpretato :roll: , si riferisce ad una frase che va di moda adesso :mrgreen:

Una frase (l'esatta era Al posto del cuore [...] un bidone dell'immondizia) venuta da uno che si è lamentato di un arbitro facendo parte di una squadra che degli arbitri non dovrebbe lamentarsi... :wink:
Non capisco qui come sia saltata fuori. Non ci sono arbitri! :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2018, 20:55 
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Quando Dario dice che la vecchia RR gli fa schifo, colpisce gli affetti più cari, da quello la frase che va di moda in questi giorni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2018, 21:25 
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Veramente non è a ME che fa schifo la vecchia RR,ma ad altri ed a questi mi riferivo...(sono anche un collaboratore di RR-Memory!)


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2018, 23:14 
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A mè i vecchi RR non fanno schifo.
Ci sono nato ! E mi è rimasto ancora affetto per essi e per quel mondo.
A 4..5 anni ebbi la confezione della piccola due assi con le tre carrozze FNM.
Dopo molto anni, forse 10, avendo modo di documentarmi un poco, scoprii che quella macchina non esisteva.
O, meglio, era solo la semplificazione della Gr835.
Intanto l' E424 TRENHOBBY non motorizzato, la Gr851 TRENHOBBY, la Gr740 233 TRENHOBBY (motore nel tender e trasmissione con tubetto di lattice), il primo E428, poi i vari E636, E645, E656 avevano fatto kilometri sui binari posati di volta in volta sul pavimento.
Venni a casa da Bologna con un catalogo FLEISCHMANN, ed uno scambio incrocio di quella ditta : malgrado avesse rotaie in ottone e comando unico degli aghi, ma mi sembrava di aver visto il paradiso del fermodellismo.
Poi scoprii, duramente, che tutte quelle belle locomotive, elettriche o a vapore, che vedevo nel citato catalogo ... non circolavano in Italia.

L' affetto per la RR rimane ancora oggi, ma, facendo outing, fermodellisticamente mi piacciono di più i modelli fatti oggi.

Come dire. Affezione per il tavolone con l' ovale inchiodato sopra : io non ce l' ho, ma se ne può avere quanta se ne vuole.
Però il plastico di qdp è più bello !

Per ricordare di cosa stiamo (amichevolmente) discutendo :
Allegato:
IMG_8453 confronto Gr 835 1-80 1-100.JPG
IMG_8453 confronto Gr 835 1-80 1-100.JPG [ 53.02 KiB | Osservato 3144 volte ]

Allegato:
IMG_8454 confronto E428 RR E626 Roco.JPG
IMG_8454 confronto E428 RR E626 Roco.JPG [ 44.18 KiB | Osservato 3144 volte ]


Questa è la mia opinione.
Altri ne hanno di diverse, e sono tutte legittime e degne di rispetto, compresa quella che ho esposto io !


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2018, 11:04 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Personalmente adoro il vecchio RR 1:80, di cui avevo un' ampia collezione ( gradualmente in via di dismissione, spazio e denaro non sono infiniti... ).
Ho sempre ammirato anche la produzione storica Pocher, pur avendone posseduto un solo modello di carro.
Sono percepibili quasi fisicamente l' amore, la passione, l' arte, la "poesia", oserei dire, che Alessandro Rivarossi e Arnaldo Pocher sapevano infondere nei loro "modelli".
Tutte cose che non percepisco minimamente nei bellissimi modelli di oggi, fedeli, ma "fredde" riproduzioni del reale.
Costruiti da ignote maestranze cinesi, in irraggiungibili e sconosciuti stabilimenti in Cina e non da abili operai specializzati italiani, in stabilimenti ben noti ... e visitabili.
Piaccia o non piaccia, il mondo cambia...

Questo forse lungo preambolo e' per spiegare chiaramente che io non disprezzo affatto i "modelli" del tempo che fu, anzi li apprezzo tantissimo. Per quello che sono, pero', bei "modelli" allora, bellissimi "giocattoli" oggi.
Cio' non toglie che io non sia critico sui modelli di oggi.
Mi sta bene la riproduzione del reale, ci mancherebbe, ma ciononostante critico aspramente sia la qualita' intrinseca di alcuni prodotti di oggi ( materiali, motori elettrici, assemblaggio, rifiniture ), che l' iperdettaglio esasperato.
Tanto per fare un esempio: a me non importa nulla del dettaglio inferiore, a meno che non si veda lateralmente.
Un modello va guardato da sopra o lateralmente, mica da sotto.
A meno che nel proprio plastico la RL non sia dotata di fosse di visita... :lol: :lol: :lol:
A me par tanto che, in scala H0, la spinta all' iperdettaglio sia stata travisata, abbia ampiamente oltrepassato il limite del compromesso tra riproduzione fedele e robustezza / affidabilita'.
Credo che un certo iperdettaglio, per potere essere anche robusto ed affidabile, sia adatto solamente a scale maggiori, dalla 0 in su.
Mie opinioni, naturalmente.

Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2018, 16:39 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Località: Regione FVG
bigboy60 ha scritto:
[...] io non disprezzo affatto i "modelli" del tempo che fu, anzi li apprezzo tantissimo. Per quello che sono, pero', bei "modelli" allora, bellissimi "giocattoli" oggi.
Cio' non toglie che io non sia critico sui modelli di oggi.
Mi sta bene la riproduzione del reale, ci mancherebbe, ma ciononostante critico aspramente sia la qualita' intrinseca di alcuni prodotti di oggi ( materiali, motori elettrici, assemblaggio, rifiniture ), che l' iperdettaglio esasperato.
Tanto per fare un esempio: a me non importa nulla del dettaglio inferiore, a meno che non si veda lateralmente.
Un modello va guardato da sopra o lateralmente, mica da sotto.
A meno che nel proprio plastico la RL non sia dotata di fosse di visita... :lol: :lol: :lol:
A me par tanto che, in scala H0, la spinta all' iperdettaglio sia stata travisata, abbia ampiamente oltrepassato il limite del compromesso tra riproduzione fedele e robustezza / affidabilita'.
Credo che un certo iperdettaglio, per potere essere anche robusto ed affidabile, sia adatto solamente a scale maggiori, dalla 0 in su.
Mie opinioni, naturalmente.

Saluti
Stefano.

C'è stato perfino chi ha riprodotto funzionante il biellismo di cilindri interni. Si poteva vederlo solo esaminando il modello dal basso. No, di fianco non si vedevano. :roll:
Io ho revisionato e in cinque casi su sette digitalizzato delle Bm 4/4 Lima, con motori G (di solito quello era ancora a posto), alcuni si sono messi da soli, in tre casi però l'ho messo io, il portagancio NEM perchè il gancio originale era troppo alto. Ma nessuno era disposto a venderle, nemmeno dopo l'uscita della HR e lasciamo perdere ora quella LSM.
Uno di loro mi ha detto che con quella si poteva manovrare senza rischio di rompere qualcosa.
Evidentemente ancora adesso affidabilità e dettaglio insieme sono poco conciliabili.


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2018, 20:50 
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Ma il concetto non cambia !
I modelli stampati in latta avevano il biellismo disegnato. E' chiaro che quello era molto più robusto di quello fatto di vere bielle come nella Gr740 RR del 1957.
Una certa delicatezza nei modelli ferroviari è congenita.

Occorre, però, distinguere.
Affidabilità e dettaglio sono figlie di scelte progettuali. Sorvolo sul fatto che il progettista sia tirato per il bavero per progettare in metà tempo, per sfornare una produzione che costi metà e che si produca subito.

Per la delicatezza direi, invece, che è figliastra, ovvero una figlia non voluta. Talvolta non evitata con sufficiente cura.
Una Gr410 AGM in ottone, causa un incidente sul plastico, è caduta da quasi 1 metro. Ammaccato il camino e piegata una biella. Poi rimessa a posto con stagnatore e pinze, funziona come prima e non si notano differenze estetiche.

Certo che se si fossero messi a risparmiare sulle stagnature, sugli spessori, sui fissaggi, le cose sarebbero andate diversamente.

Se vado al ristorante e mi danno cibi di produzione industriale, magari anche non del tutto scongelati non devo dire che non si può fare diversamente. Devo dire che quel ristorante, quella volta ha lavorato male.
Se anche la maggioranza dei ristoranti facesse così, resterebbe un lavorare male.

Economizzare è uno degli obbiettivi di chi progetta (e di chi commissiona), ma ci sono cose che non sono risparmi.
Questo, però, a volte è difficile da far capire a chi lo deve fare o a chi lo richiede.
Certo che in un modello che esce a 300 Euro non si possono adottare tutte le economie di un modello da 100 Euro.

Io, nel mio piccolo progetto in elettronica, ma mi sembra di vedere che tutto il mondo è paese.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2018, 21:03 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
Messaggi: 5159
Località: Roma
Dario avevo capito male, scusa.


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2018, 11:21 
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Iscritto il: martedì 14 aprile 2015, 7:09
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Leggo che per qualcuno i vecchi modelli Rivarossi 1/80 sarebbero diventati dei "giocattoli", mi permetto di dissentire su questo punto, pur condividendo parte del discorso generale.

I "trenini Rivarossi" rappresentano un epoca storica unica nel suo genere, una vera e propria pietra miliare del modellismo ferroviario italiano e non, pionieri di soluzioni tecniche e materiali pregiati che i modellini moderni super-digitalizzati (e super-fragili) spesso si sognano, a parte rare eccezioni.

La Rivarossi Como è sempre stata un punto di riferimento nel campo del modellismo, proponendo brevetti all'avanguardia (per l'epoca) sulle prime motorizzazioni e non solo. Ricordo ancora la raffinatezza con cui venivano realizzati i cuscineti a sfera, l'utilizzo di ingranaggi di ottone finemente lavorati, i carrelli di alcuni vagoni dotati di micromolle, prigionieri in metallo per le viti delle casse annegati nella bachelite, cinematismi raffinatissimi che consentivano alle locomotive una percorrenza sicura su ogni tipo di tracciato, penso ad esempio al 424 degli anni '60 che aveva il motore "basculante" su un perno metallico.

E che dire dei copricarrelli pressofusi e dipinti a mano dell'Le424 dei primi anni '50 o dei micro-prigionieri delle casse dell'E626 della fine degli anni '40? Nulla a che vedere con le "plasticacce" di oggi e gli incastri assurdi sovrabbondanti sui modelli moderni, solitamente prodotti in Cina a basso costo, progettati per stare in vetrina al massimo qualche anno e privi di quel minimo di affidabilità che consentirebbe loro un corretto e continuo utilizzo dinamico.

Quindi ok i particolari e la raffinatezza di riproduzione dei modelli moderni (ma senza esagerare! Bisogna sempre pensare all'utilizzo dinamico!), bello l'avvento del digitale e dell'elettronica in generale, bene uno sguardo alla "tecnologia" del futuro nel campo del modellismo, ma guai a sminuire l'immensa storia della Rivarossi e dei suoi bellissimi (e costosissimi!) modellini "vintage", perchè fanno parte della nostra storia e dovrebbero essere conosciuti anche dalle nuove generazioni.

Personalmente possiedo un abbondante collezione di modellini di svariate marche ed epoche, utilizzo digitale e analogico senza problemi passando da uno all'altro sistema con facilità, e pur amando le composizioni "moderne" super-digitalizzate, amo spesso riproporre convogli "vintage", vedere una 626 del '48 che dopo 70 anni (!!!!!) gira ancora perfettamente, beh signori non ha prezzo...

...e non so se fra 70 anni un modellino attuale sia ancora in grado di muoversi sulla rotaia!

Ecco alcuni dei miei modelli "Vintage":

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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2018, 19:30 
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Iscritto il: giovedì 2 marzo 2006, 19:02
Messaggi: 976
Anch'io sono un estimatore dei Rivarrossi 1:80. Negli anni 90 nel plastico che avevo giravano solo quelli oltre alle prime Lima cardaniche e le mdve, ma il resto e444 carrozze GC bandiera, UIC X fegato e grigio ardesia filetto rosso ed e632 erano rivarossi scala 1:80. Erano in scala abbondante ma oltre ad essere raffinati appagavano l'occhio molto bene senza contare il funzionamento eccellente.
Mi diede grattacapi solo la E444 027 in quanto il carter di plastica del carrello motore veniva bucato dalle due corone grandi che partivano dall'albero motore. Ricordo che trovai il ricambio a Bologna nel negozio di Benetti in Via Rialto...era il 1991.


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2018, 20:40 
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Iscritto il: martedì 14 aprile 2015, 7:09
Messaggi: 447
Quadrilateroalto ha scritto:
Anch'io sono un estimatore dei Rivarrossi 1:80. Negli anni 90 nel plastico che avevo giravano solo quelli oltre alle prime Lima cardaniche e le mdve, ma il resto e444 carrozze GC bandiera, UIC X fegato e grigio ardesia filetto rosso ed e632 erano rivarossi scala 1:80. Erano in scala abbondante ma oltre ad essere raffinati appagavano l'occhio molto bene senza contare il funzionamento eccellente.
Mi diede grattacapi solo la E444 027 in quanto il carter di plastica del carrello motore veniva bucato dalle due corone grandi che partivano dall'albero motore. Ricordo che trovai il ricambio a Bologna nel negozio di Benetti in Via Rialto...era il 1991.


Concordo e capisco bene, anche per me è stato lo stesso. Le tigri Rivarossi 1/80 erano fantastiche tra l'altro, saranno anche state fuori scala ma erano bellissime, forse più di quelle di oggi persin troppo perfette, avevano un fascino unico. Stessa cosa per le stupende vaporiere anni 90 con giunto cardanico, ancora oggi le uso in testa a molte composizioni, e non sfigurano affatto in mezzo alle moderne Os.Kar o Hornby.


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 Oggetto del messaggio: Re: Affidabilità e dettaglio
MessaggioInviato: giovedì 19 aprile 2018, 1:28 
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Iscritto il: sabato 28 febbraio 2009, 11:32
Messaggi: 1105
Il dettaglio è bello, poche storie.

Naturalmente i modelli non devono perdere pezzi, ma non mi dispiace avere tanti particolari finemente riprodotti, anche se questo richiede di maneggiare le locomotive con molta molta attenzione.

Per intenderci meglio, ho varie loco Oskar, funzionano bene, da tanti anni, a patto di non stringerle con le dita, fare un minimo di manutenzione, in particolare lubrificare le bielle, ed evitare sforzi eccessivi e inversioni di marcia improvvise con slittamento di tutte le ruote.

I dettagli interni delle carrozze mi emozionano, quando ho visto che nelle mie x Acme ci sono all’ interno le ruote per comandare i freni di stazionamento, mi è sembrato di tornare indietro di anni, quando viaggiavamo sugli espressoni su distanze oltre 1000 km.

I Rivarossi in scala 1 : 80 sono bellissimi, ma ormai, come dire, irrimediabilmente vintage.

Il livello di dettaglio ottimale mi sembra comunque soggettivo, capisco che a qualcuno possa piacere avere modelli un pochino semplificati ma più robusti, però forse a volte il problema è la scarsa qualità: un mancorrente che si perde non è perché è troppo piccolo, ma perché è fissato male.

Scusate se mi sono dilungato, saluti.


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