E finalmente piazzi quell'inglese
Anche solo a livello estetico ci sta molto meglio. Anzi, consente anche di svolgere una manovra interessante: il salto della loco di pochi carri, utile soprattutto in manovra. Mettiamo caso che i primi carri del raccoglitore appena arrivato nel binario senza marciapiedi siano diretti al raccordo: la locomotiva li traina, quindi è in mezzo ai piedi, occorre girare attorno ai carri. Poco male, li si porta nel tratto di binario che nello schema si trova sotto alla forbice e ai due inglesi (il binario che porta all'asta di manovra) e poi la loco può aggirarli sfruttando per l'appunto gli inglesi per poi portarli a destino.

Gira gira è finita proprio così.

Un circuito senza pretese per comandare un segnale attraverso un comune decoder per apparecchi elettromagnetici. Se ha l'uscita in AC basta porre in serie alle uscite un diodo con il catodo verso il morsetto del circuito (bistabile).

Ho usato i componenti che avevo a disposizione, non c'è alcuna criticità. Il condensatore da 4,7 uF fa in modo che all'accensione il segnale si presenti sempre al rosso.

Qui 100 transistor a meno di 3€ + IVA
https://www.tme.eu/it/details/bc337-25/ ... 7-25-bulk/

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https://www.youtube.com/watch?v=V0VFMDvHyOw

Marcello ... c'è qualche problema nel link del Video

PS: sto leggendo tutti questi ultimi post (tuoi e di Stefano) ma la mia enorme ignoranza in materia mi ha fatto venire il mal di testa. Ma come diceva Stefano ad un altro utente, "per imparare bisogna essere curiosi" e, aggiungo io, soffrire

Ciao

Ora si vede? Era privato.

Tutti ottimi spunti Marcello anche se io sostituire gran parte della logica analogica a relè con un microprocessore è una trentina di righe di codice lasciando solo la parte di potenza.

Despx

Ma il soft è tutto su Win Digipet.

Ecco il relè bistabile con contatti da 8 A.



E' stagno, non è possibile guardarci dentro.

Quando ero piccolo rompevo sempre i giocattoli per vedere cosa c'era dentro. La volta che ci restai molto male fu quando smontai la ABL/R di Rivarossi e tolsi anche le viti che tenevano insieme il motore, fu così che scapparono qua e la tutti i pallini che erano dentro e non fui più capace di rimontarlo.


Quale sarebbe il modo migliore per aprirlo, anche se dopo dovrà essere buttato?

Non ce l'ho fatta, l'ho aperto è stato facile. E' del tutto simile agli altri, anche se per 8 A ha i contatti un po' più piccoli. Almeno ora so con chi ho a che fare.

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Il relè è bistabile perché c'è un magnete al suo interno. Nella foto sopra è in condizione R.

Nella foto seguente è nel transitorio tra R ed S ed anche qui è presente un punto in cui sicuramente la molla centrale non è in contatto con nulla. Lo spazio libero è inferiore a quello dei precedenti relè, comunque è buono per i nostri 20V del digitale.

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Tanto per avere l'idea delle dimensioni, quello che tiene spostata la molla centrale è uno stuzzicadenti.

Negli anni '60 invece ero stato capace a rimontarlo... ma con qualche sfera in meno che si era persa... (le avevo rimesse in posizione con del grasso) e ha continuato a girare in un 428 che 10 anni fa poi avevo rivenduto...

Dalla risposta capisco che non hai dimestichezza con i microprocessori e quindi non ne conosci le capacità....lasciamo stare....

Despx

OK.

Non ti è mai capitato, quando iniziavi a fare programmi per microprocessori, di avere la sensazione, dolorosa, di sbattere la testa contro un muro ?
Sensazione dovuta alla consapevolezza di non sapere alcune cose necessarie ed all' altrettanto consapevolezza di non sapere dove andarle a pescare ?
A mè, sì.
Chi non ha ancora programmato non lo sà, ma credo che, istintivamente, abbia ritrosia ad infilarcisi.

E', però, vero che, una volta superato lo scoglio iniziale, questa nuova visione delle cose viene utile in tutti i casi in cui si affronta una piccola o grande automazione. Anche se essa fosse esclusivamente a relè.

Ed, a proposito di relè, dovevo una risposta a Marcello.
Nel tuo schema di qualche pagina fà collegavi le bobine del bistabile, una all' uscita N di un deviatoio, l' altra all' altra uscita N dell' altro deviatoio della coppia.
Così non funzionerebbe, dato che le uscite N sono azionate contemporaneamente per entrambi i deviatoi della comunicazione oppure in sequenza, nella stessa sequenza. Stessa cosa se si collegassero entrambe le uscite D (deviate).
Occorre comandare la bobina con un N ed un D.


Stefano Minghetti

Quando si parla di microprocessori s'intendono i "single chip microcomputer"?

In un contesto come questo, che senso può avere una logica a microprocessore? Quasi certamente sono io che non capisco, ma tutta la logica che c'è dietro questo impianto non è già svolta a livello di W.D? Ciò che ho fatto mi sembra sia già solo la parte di potenza, e se qualcosa a livello di logica c'è, mi sembra talmente poco da poter essere svolto tranquillamente da un contatto in più sul relè che controlla la parte di potenza, senza ulteriori appesantimenti della parte elettrica. Se è ai segnali che si fa riferimento, c'è da dire che basta il decoder apposito, decoder che occorre in ogni modo. Il bistabile a transistor l'ho pensato per sfruttare alcune uscite di un normale decoder per scambi che potrebbero restare inutilizzate.

@Stefano, hai fatto bene a dirmelo, pensavo fosse la stessa cosa.

W.D. quando comanda gli scambi attiva ad una ad una serialmente tutte le uscite dei decoder interessati a quell'itinerario, con impulsi di lunghezza programmata ed intervallati di 100 mS.

@Stefano: certo che mi sono trovato nella tua situazione...molte volte...ma è fisiologico per chi è curioso.... Come si dice....mica nasciamo tutti imparati!
Tre casi sopra tutti mi ricordo, il primo, alla fine nel secolo scorso quando mi misi in testa di comandare un player mp3 da Dj che avevo ideato con una periferica USB che mi permettesse di simulare una consolle da DJ con tanto di mixer a due canali e comandi dei player tipici da DJ quindi play/cue/pause, regolazione della velocità di esecuzione del brano e preascolto in cuffia (usavo contemporaneamente due schede audio).
L'altro caso è stato durante lo sviluppo del mio KDecoder quando ho deciso di implementargli il controllo di carico.
L'ultimo, il più recente, durante l'implementazione del modulo WiFi nella nuova centrale KDCCX.
In tutti i casi, dapprima ho provato un senso di smarrimento e poi, lentamente, mano a mano che trovavo info in rete, sono riuscito a "vedere la luce" e adesso mi sento molto più completo e felice per aver assimilato le nuove info nonostante le notti insonne passate a sbattere la testa contro il monitor....

@Marcello: come ho scritto sopra, capisco perfettamente la tua situazione di profano in materia e non vedo il motivo adesso di, stravolgerti la vita in corso d'opera....semmai, in futuro, se volessi iniziare a "pacioccare" con i microprocessori sarò ben lieto di darti una mano.
Rispondendo alla tua domanda quando si parla di microprocessori s'intende un singolo chip in contenitore DIP (da 6 pin fino a 40) dove al suo interno ci sono oltre a una CPU, una RAM una EEPROM (non in tutti) e una memoria non volatile per il programma; sono presenti numerose periferiche (uart, i2c, pwm, ecc) per svolgere ogni tipo di funzione oltre a semplici pin di Input/Output per applicazioni pi basiche.
Definirli Single Chip microcomputer....mi sembra esagerato....magari quelli di classe elevata come i Pic32 o ATMega, possono fregiarsi di tale dicitura...
Nel tuo caso, al posto di usare relè bistabili e tutto il contorno di elettronica per farli funzionare, basterebbe un pic a 8 pin (o 14 pin) per svolgere ogni sorta di logica combinatoria per gestire l'incrocio. Dal programma sul PC ti basterebbe creare l'itinerario e il pic gestirebbe in modo intelligente le bobine tramite le sue uscite ovviamente amplificate in corrente con dei transistor o degli ULN4xxxx eliminando quasi o del tutto i relè.

Ciao
Despx