Quando muore un cugino, senza parenti stretti e senza aver fatto testamento, a chi legalmente viene devoluta la sua collezione di trenini?

A parte il fatto che esistono delle possibilità di legati per le universalità di beni. L'asse ereditario "ab intestato" si muove secondo la logica dei gradi di parentela che possono arrivare fino al 6° grado massimo, dopo di che è lo stato ad ereditare. La legge non riconosce parentele oltre il 6° grado. Per fare un esempio due cugini di primo grado, cioè figli di due fratelli, hanno in realtà una relazione parentelare collaterale di 4° grado. Due fratelli hanno una relazione collaterale di 2° grado. Un nonno ed un nipote hanno una relazione parentelare diretta di secondo grado. Sempre inteso che il "de cuius" non sia sposato. In pratica a parte l'acqua del mare, i pesci che ci vivono o l'aria che respiriamo non esistono res nullius. C'è il demanio e il patrimonio dello stato. Alla fine c'è sempre un proprietario e i defunti non essendo più soggetti di diritto non possono essere più proprietari di un fico secco. Aggiungo la famosa frase latina: "sic transit gloria mundi".

Già il fatto che hai scritto "cugino" implica che ce ne sia almeno un altro.
Se i parenti rimasti sono solo cugini dello stesso grado, ci godranno gli avvocati.

Una faccina che fa le corna no?

oppure ci si trova daccordo.
Magari uno non è interessato ai trenini ma ad un orologio particolare o a un mobile di famiglia.
Tra l'altro, essendo la collezione di trenini un bene mobile non resgistrato, eviterei di farlo inserire nell'inventario.
Come? Trovandosi daccordo con gli altri eredi.
Ricordate che chi prende l'eredità, prende anche i debiti.

Puoi anche accettare l'eredità con "beneficio d'inventario"... dei trenini...

Al primo "avvoltoio" che passa e dice che la collezione vale praticamente zero, da in mano alla moglie quattro o cinque pezzi da 100.... e poi va ad arricchirsi alle borse!!!
Ne conosco diversi......
Ennio