carpentiere ha scritto:
Geniale! La "fetta" scommetto che la monterai su un supporto rigido per metterla in opera... Per quanto riguarda la verniciatura e l' invecchiamento come procedi? Acrilici?
L’espressione “Geniale!” mi riempie di soddisfazione, grazie.
Si, questa riproduzione del muro verrà montata su un supporto rigido e si, vanno bene gli acrilici. Questo per quanto riguarda “cosa si può fare sul prodotto”. Se invece analizziamo “cosa fa il prodotto” possiamo scoprire delle opportunità modellistiche.
Dunque, il prodotto da me usato è definibile come sigillante polimerico e ha delle caratteristiche nettamente superiori a quelle di un normale silicone (anche il prezzo è nettamente superiore, peraltro). Vediamone alcune.
Elasticità del prodotto 350%. Significa che una volta indurito lo si può allungare tirandolo fino a oltre tre volte la sua lunghezza iniziale e quando lo si rilascia ritorna delle stesse dimensioni iniziali, in pratica è un elastico. Possiamo sfruttare questa sua caratteristica per l' invecchiamento. Secondo il principio molto in voga tra i modellisti attoniti, che recita “per ottenere una rifinitura dettagliata non basta un piccolo pennello, ma ci vuole una grande mano”, si potrebbe pensare di tendere e mantenere in tensione la “fetta”, decorarla in modo sfumato e rilasciarla, ottenendo venature altrimenti piuttosto difficili da riprodurre. Paradossalmente, anziché rimpicciolire il pennello, che poi serve una grande “mano” e non è da tutti, non da me di sicuro, allargare la superficie per il tempo necessario alla decorazione.
Resistenza meccanica. Questo specifico prodotto è molto resistente e infatti la “fetta”, pur essendo di circa un millimetro di spessore non si è rotta tirandola via dallo stampo, ma si allungava molto, in verità. Questo significa anche che da una cartuccia da 310 ml ci si può tirare fuori una lastra da circa 30 decimetri quadri.
Tenuta adesiva prodotto fresco su prodotto secco. Significa che, a differenza di un normale silicone, lo posso incollare al supporto rigido utilizzando lo stesso prodotto fresco.
Rimane adesivo per circa un’ora dopo l’estrusione dalla cartuccia. Allora, invece di perdermi con pennelli e tubetti di colore di improbabile tonalità (se dipingi dentro una stanza illuminata al neon e poi osservi il risultato sotto il sole vedi tutt’altra cosa), potrei sfruttare l’adesività temporanea e sporcare random con ossidi metallici la superficie del cassero dopo averla spruzzata col teflon distaccante. Ad asciugatura avvenuta, gli ossidi rimangono attaccati al polimero staccandosi insieme a lui: ecco bella e finita la superficie invecchiata. Tecnica in uso tra i produttori di pietra ricostruita, per la cronaca.
Insomma, il bello del modellismo è che quando cerchi nuove strade ne trovi sempre di più di quante pensavi di trovarne e ti diverti pure. Eh sì, bisognerebbe uscire dagli schemi
Buon modellismo a tutti e scusate se mi sono dilungato troppo.