qdp ha scritto:
Si, testerò un faretto con luce fredda naturale, Grazie
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L’argomento “illuminazione” rappresenta un aspetto molto delicato ed essenziale del nostro progetto fino ad influenzarne positivamente o negativamente la resa complessiva. Una semplice lampada non è sufficiente a portare a risultati veritieri e realistici, ma senza ricorrere a trattati di illuminotecnica con un po’ di intraprendenza si possono avere risultati notevoli.
Anzitutto va studiata la “logistica”, ovvero valutare la dimensione dell’impianto, se compatto o lineare, e decidere quindi su una disposizione e distribuzione della luce a “correre” piuttosto che spot. Altro fattore importante la grandezza dell’ambiente circostante, la colorazione delle pareti, l’altezza della fonte luminosa e non di secondaria importanza il complesso di cromie di cui è composto il plastico, la presenza del mare o specchi acquei con colorazioni vicino ai toni dell’azzurro, montagne con prati boschi ed altro con dominante verde e via dicendo. Molto importante un altro elemento che spesso, se non sempre, fa la differenza, la presenza o meno di un fondale integrato con l’ambiente.
Tutto ciò soprattutto per i neofiti costituisce un bel problema, ma oggi con la tecnologia facendo un minimo di investimento si raggiungono risultati eccellenti.
La nostra esperienza è iniziata utilizzando una serie di plafoniere a fluorescenza (neon) a luce calda, distribuite in maniera uniforme su tutto il locale che ha una dimensione abbastanza rilevante (appena sotto i 100 mq), le quali fornivano un risultato soddisfacente garantendo una buona diffusione della luce, senza creare inestetismi e zone d’ombra; una tecnologia senza infamia e senza lode, prestazione al limite del minimo sindacale ma noi cercavamo qualcosa di più.
Quindi la soluzione è arrivata dalla tecnologia LED, non è stato proprio un investimento indolore ma posso tranquillamente affermare che abbiamo trovato l’optimus, massima resa cromatica, distribuzione della luce perfetta, esaltazione dei dettagli al massimo livello, e soprattutto non abbiamo la differenziazione dovuta alle diverse cromie presenti sul plastico, ovvero mare, monti, fiumi, ecc.
A seconda della larghezza della tratta abbiamo una, due o tre linee di led che corrono longitudinalmente sopra i binari ad una altezza di circa 60 cm. Delle funi di acciaio ben ancorate sulle pareti sostengono le barre led, montate su profilo di alluminio e dotate di plafoniera opaca che contribuisce alla uniforme distribuzione della luce.
Ogni barra è dotata di un suo alimentatore con possibilità di dimmerare l’intensità, abbiamo così la facoltà di accendere le luci di singole zone senza dover illuminare tutto l’impianto, luci on demand!
Dove abbiamo tre barre parallele che coprono una profondità max di 150 cm (larghezza) le due strisce esterne forniscono luce fredda, mentre quella centrale luce calda, equilibro cromatico raggiunto dopo una serie di prove. Nelle zone con due barre si va in parità mentre nelle aree a barra singola la striscia led è dotata di entrambe le cromie alimentabili anch’esse singolarmente.
Ripetute prove fotografiche hanno fatto si di mettere a punto l'impianto.
L'effetto che otteniamo sul nostro impianto è luce diurna, per una presunta fascia oraria compresa tra le 9 e le 11 (NON con il sole allo zenith) e con leggera velatura di nubi. Luci basse significherebbe colori molto caldi ed ombre lunghe, difficilmente riproducibili su di un plastico.
Si vedono, anche su questo forum, bellissimi lavori deturpati o non valorizzati da cattiva illuminazione, occorre quindi entrare nell'ordine di idee, come sopra richiamato, che la fonte luminosa contribuisce al successo oppure no del nostro instancabile lavoro.
Sempre tantissimi complimenti a Giuseppe per lo splendido lavoro.
Emilio