Il quesito è interessante: la ferrovia italiana - reale e modellistica - ha un suo indiscutibile fascino storico e per chi ha una certa età il ricordo delle X rosso-fegato e delle manovre e dei treni derrate e del verde magnolia immagino possa scatenare il desiderio di riprodurre quell'epoca (o epoche precedenti). Paperi, Minuetti, Jazz e il periodo dell'XMPR rappresentano un deterrente. Ma non solo questo.
Le stazioni sono sempre state un mezzo buco del culo: colorazioni da film noir (con l'albergo diurno e i vespasiani, il tossico da binario che chiedeva qualche moneta per poter andare a La Spezia - il tossico da binario doveva percorrere minimo 300 chilometri - e il gay che ti avvicinava se andavi ai bagni). Ma erano un mezzo buco del culo nell'ambito di un ambiente dinamico, tra edicola, polfer, biglietterie, ferrovieri, sale d'attesa più o meno decenti, cartelle di percorrenza. Il treno, poi, era quel che era: sporchino, in ritardo, qualche ceffo lo si incontrava comunque.
Ma si trattava di un mondo con tante sfaccettature. Un mondo che si è inaridito con la ritrutturazione della filosofia ferroviaria e il progredire della società (a chi serve oggi un albergo diurno?). La "Tavola Calda" è stata sostituita da un McDonald's nel frattempo, con il suo odore di fritto che si spande in ogni ganglio del fabbricato viaggiatori.

Questo mondo oggi è anche diverso nel "ceffo da stazione", generalmente uno sgradito incivile importato da lugubri paesi in fuga da inesistenti guerre e inesistenti persecuzioni libiche il quale si sente tutelato - a ragione - da una politica vergognosamente permissiva e negazionista delle realtà delle cose. Avevamo iniziato a rovinare noi stessi, ben prima dell'approdo di distruttivi ospiti, trasformando la ferrovia (la stazione, il treno, la trincea, la carrozza passeggeri) da un ambiente noir "vivente" di cui il saltuario ceffo tossicodipendente era parte integrante ma minimale nel palcoscenico di una congerie di giovani aventi la maleducazione come valore trainante della propria esistenza: i piedi perennemente a inzozzare il prospiciente sedile, orripilanti "opere d'arte" su muraglioni o sulle fiancate delle carrozze, schiamazzi e prese per il culo a onesti lavoratori quali i capitreno.

In breve ad un passaggio a livello si poteva rimanere fermi e veder transitare una E646 con quattro tipo 1959 (i contachiodi non la menino troppo se questa composizione non è mai esistita, cosa molto probabile. In effetti questi convogli di solito avevano una X declassata buttata a caso): un piccolo mondo fatto di pendolari che durante il viaggio si raccontavano le proprie storie o leggevano un libro. Oggi ad un passaggio a livello quel che passa davanti nella prima carrozza ha una congerie di studentelli che se si ha fortuna hanno la faccia incollata a whatsapp e se non si ha fortuna schiamazzano oscenità, nella seconda un paio di nigeriani senza biglietto pronti a molestare la capotreno tutelati dall'accoglienza indiscriminata e dal politicamente corretto e, in cabina, la medesima capotreno segregata in quanto impossibilitata a fare il proprio lavoro in quanto terrorizzata dalla possibilità di essere molestata, palpeggiata o picchiata da una straordinaria risorsa il cui palese fine esistenziale è quello di pagare le pensioni ai tre pendolari che viaggiano sul medesimo regionale e alla capotreno stessa.

Ahah Johnny il tuo sarcasmo, appena accennato, ti attirerà gli strali di qualche utente. Siamo anche leggermente fuori tema, probabilmente verremo cassati a breve

In effetti avrei potuto evitare la parte sui contachiodi...

Esattamente a quello mi riferivo, ci sono persone molto suscettibili riguardo l'argomento.

Cmq ottima disamina del passato e dell'odierno ... e poi, come non essere daccordo con questo

cioè quella che ho vissuto io con i miei viaggi (di piacere o da studente) ... ed è per questo che mi interessa solo ciò che ante XMPR, Pareri, Jazz e compagnia cantante

Ciao

repetita iuvant....

Mi riferisco alle tue considerazioni ovviamente...

Ciao a tutti,
intervengo controcorrente, in quanto la mia visione dell' hobby ritengo sia un po' particolare.
A me piacciono i modelli di treno e poco mi interessa delle ferrovie reali ( specie quelle post 2000... ). Le ferrovie reali servono solamente a "giustificare" la coerenza spazio-temporale dei miei trenini.
All' inizio sono stato innamorato ( e lo sono ancora... ) dei trenini americani ( anni '50, epoca di transizione tra il vapore ed il diesel ). Ne acquistai anche alcuni, che poi cedetti.
Una ventina di anni fa ebbi un breve momento svizzero. Anche in questo caso acquistai alcuni modelli, che poi cedetti.
Purtroppo ( e sottolineo il purtroppo… ) fin dagli albori decisi per lo stile italiano e da allora gli sono rimasto fedele.
Dico purtroppo perché i nostri amati modelli FS non sempre sono all' altezza del loro costo...
Per non intristirmi piu' di tanto mi allargai poi alle loco, vetture e carri stranieri che hanno circolato in Italia.
Ora come ora il mio approccio sarebbe molto diverso.
Prediligerei i modelli belli, che funzionano bene, affidabili e robusti, che non perdono pezzi e non si rompono solo a stare parcheggiati nelle loro scatole.
In altre parole mi dedicherei alle DB, in maniera da potere avere ampia scelta di modelli dei produttori che prediligo ( Fleischmann e Trix, tanto per non fare dei nomi ).
E chi se ne frega se in Germania ci sono stato solamente per trasferte di lavoro…
Un saluto "controcorrente"
Stefano.

Decisamente rispettabile come opinione, ma veramente per me controcorrente..
Il mio orizzonte temporale di interesse si pone come tanti a cavallo degli anni 60/80 e FS, anche se custodisco gelosamente una F800 Marklin che fu di mio padre e che ho sempre visto come una reliquia...
Poi per il resto ho altri interessi...troppi forse.
G.

Io, in effetti, nella "forma" sono un effeesseofilo "quasi" ortodosso. La mia raccolta di trenini e' molto coerente, sistematica in maniera quasi maniacale oserei dire.
"In pectore", invece, sono un infido traditore dell' italica causa...Acquisto una Gr740 sognando di comprare una … Bigboy.
Un po' come quando si "cosa" con la propria compagna di una vita sognando di "cosare" con Salma Hayek…
Saluti
Stefano.

...eh, no... con Salma ci sogno già io...

bella ragazzi, di questi tempi un sorriso fa solo che bene, una cosa è certa però a differenza delle automobili i trenini italiani che siano lima G, o micrometakit sono i più belli del mondo e dove si può scegliere si può spaziare dal lima G al micrometakit, dove non si può si può scegliere si spazia se comprare o meno, io personalmente sono già 3 anni che ho l'Italo della lima con motore sul carrello e devo dire che 80 euri non sono mai stati spesi così bene e veramente bello sui binari, anzi se solo gli avessero fatto i finestrini mannaggia, non mi sarei comprato quello modellistico che spareranno 600 euro io con 2 confezioni o anche la NTV sui binari della mia Rete Ferroviaria Personale la RFP, pensate se gli avessero messo i finestrini ci mettevo due luci dentro e sarebbe stato sufficiente così,
Per tornare al 3D penso, meglio 2 trenini italiani che 3 stranieri, come base di partenza, poi ormai con la globalizzazione abbiamo anche stranieri sui binari italiani e se mi piace una bigboy me la prendo detto tutto, auspicando in una linea giocattolo sempre più ampia magari anche dalle altre case modellistiche.

Buongustaio...
Il vino buono sta nella botte piccola...
Stefano.

Ma ormai è andata pure lei.....con tutto il meritatissimo rispetto...
(E non nominatemi Esopo)...
Però ricordo il colpo che mi prese quando apparve sulla pedana del “Titty Twister”...

Ah se quel serpente potesse parlare...

Scena da vietare agli adolescenti...Puo' provocare disturbi della vista di non poco conto...
Stefano.