Zampa di Lepre ha scritto:
@maxnalesso
...Parliamo poi di tutti quei canali non ufficiali (es. Ebay) dove molti di Voi acquistano (anche il nuovo) per convenienza economica ma soprattutto per reperimento di modelli non più disponibili.... in questi casi, sopratutto a distanza di tempo, praticamente mai esiste un soggetto che possa essere coinvolto legalmente o fisicamente per la riparazione.
Ma anche quando c'è disponibilità da parte del venditore (di qualunque tipo) di risolvere il problema ci sono ulteriori ostacoli da superare: l'indisponibilità dei pezzi di ricambio e/o la carenza dei servizi assistenza (per molte marche) ... queste sono cose che spesso mi impattano in prima persona e ti potrei raccontare di etr300 tornati sempre parzialmente difettati dopo 2 anni, di alberi cardanici irreperibili, di ricambi mandati ma già difettosi o di quelli sbagliati (e sempre in tempi biblici), di ricambi "in attesa di riordino" mai avvenuto ....
Purtroppo la legislazione è una cosa ma la realtà, nel nostro settore, è una cosa diversa... da cui la necessità di trovare strade alternative per "risolvere" e "sopravvivere" (sempre al di la di futili, ma corrette, indignazioni)
Buongiorno,
mi rendo conto della ferraginosità della questione per chi, oltre a quella dei treni, non ha la passione di rompere... per far valere i propri diritti.
I link che ho inserito sopra sono proprio adatti alle controversie createsi nelle vendite a distanza come eBay, sempre che si sia acquistato da venditori professionali.
Del resto su eBay/PayPal si è già sufficientemente protetti dagli inconvenienti di questo tipo, non per 2 anni ma per alcuni mesi.
I tempi "biblici" non possono esistere in quanto la riparazione/sostituzione/rimborso devono avvenire in un tempo "congruo", mai superiore ai 30 giorni a meno che non si sia concordato un diverso termine accettato dall'acquirente (vedi accettazione clausole vessatorie).
Trascorso il termine è possibile - ma non obbligatorio - concedere un'ulteriore lasso di tempo al venditore (giorni non mesi) ed in caso di orecchie da mercante passare ad una conciliazione / arbitrato.
Già che si è in tema di diritti vi porto un esempio personale di risoluzione verso le Poste Italiane della quale è uso dire peste e corna e con la quale io - pur dicendone peste e corna - mi trovo benissimo:
Questa raccomandata (petit paquet) spedita verso l'Inghilterra è andata perduta dopo essere arrivata nella perfida Albione.
Conteneva un modellino venduto per circa 200 € + le spese di spedizione di ca 19 €.
Ho presentato reclamo in base al codice del consumo; ho acquistato un servizio che non è stato fornito quindi ho diritto al rimborso della spesa sostenuta (come nel caso dei trenini è responsabile "chi prende i soldi" e nulla potrebbe valere dichiarare che la colpa è di Royal Mail.
Ho quindi ricevuto il rimborso di circa 56 € (37,36 + la spesa sostenuta) previsto dalle normative internazionali UPU.
E il modellino?
Il provvedere all'indennizzo equivale alla ammissione di responsabilità e quindi Poste Italiane è stata da me chiamata a risarcire le conseguenze della sua condotta tramite la procedura di conciliazione con l'intercessione di una associazione che ho lasciato scegliere a PI.
Il risultato lo vedete sopra
Tutto è stato svolto in modalità remota ed ho dovuto dimostrare l'entità del danno con:
- copia della pagina dell'inserzione
- copia della comunicazione di eBay di avvenuta vendita
- copia del pagamento PayPal ricevuto
- copia dell'addebito PayPal conseguente alla risoluzione favorevole accordata all'acquirente che - giustamente - aveva aperto contestazione per oggetto non ricevuto.
Il tutto ha richiesto da parte mia 5/10 minuti di impegno al computer
Perché mi trovo benissimo con Poste Italiane?
Perché, spedendo molto, a fine anno riesco a "racimolare" alcune centinaia di € di rimborsi per ritardi e, se permettete, i "300 €.." preferisco spenderli io piuttosto che farli incassare - ingiustamente - a loro!
Scusate la lunghezza, magari leggete un poco ora ed un poco questa sera!