le assegnazioni indicano un impiego molto circoscritto delle macchine
le 3 macchine messinesi credo siano durate sull'isola solo pochi mesi
a Torino, Bologna e Napoli vennero inviate per esigenze improvvise e
come sussidio, quindi non annovererei queste regioni tra quelle che le
hanno viste operare in manovra costante su qualche scalo o addirittura
alla testa di treni merci e passeggeri. Si andò progressivamente riunendo
il gruppo in pochi centri tanto che nel 1997 le macchine erano divise
solo tra Mestre e Trieste. Sarebbe quindi più corretto stando alle assegnazioni
parlare di 7 Regioni su 20 nel 1962 per arrivare a 2 Regioni (Friuli e Veneto
in gergo indicate come "nordest" ovvero "zona circoscritta del paese") nel 1997.

L'indicazione di produrre una "dummy" mi è venuta in mente pensando
che spesso una macchina del gruppo interveniva ad ausilio della macchina
titolare per assicurare la doppia trazione al DD570 Roma-Calalzo, ma da quanto
visto nessuno ha menzionato tale impiego.

@Riccardo, indichi libertà di far circolare quello che vuoi senza vincoli di
spazio e di tempo e poi chiedi 20 versioni per una macchina esistita in 29
esemplari, un po contraddittoria la cosa.

Comunque al di là di tutto la cosa importante è che il modello è fatto davvero
bene, ha una buona meccanica, e nel complesso è un ottimo prodotto.
Io lo faccio girare anche a Tivoli Terme, basta vedere le foto, mantengo
qualche perplessità sulla necessità di offrire così tante versioni per un
tale esemplare, versioni che escono a raffica oltretutto.

saluti, Maurizio

Mi associo all'auspicio della versione messinese.

Grazie Giancarlo, è l'unica foto che ho visto ad oggi di una D141 in terra sicula.
Ad onor del vero ieri sono andato a rileggere la monografia della Duegi e anche lì veniva confermata la presenza di queste macchine in Sicilia. Un passaggio che mi era sfuggito...

Torno più strettamente al modello.
Come da mia abitudine appena preso il modello ha sostituito il gancio a occhiello originale Piko con la classica manina Roco.
Ho notato che gancio e porta gancio Pico devono essere leggermente più corti di quelli standard talchè il gancio roco infilato fino in fondo interferisce di pochissimo con il carrello.
Le prove di esercizio in trazione non hanno dato luogo a problemi mentre la spinta di una colonna piuttosto consistente o "frenata" fa riemergere interferenza.
Niente di grave ovviamente perché basta ricavare una fettina di profilo rettangolare dello spessore di 1,5 mm ed infilarlarlo sul gancio prima di inserirlo nella sede..
Come si vede dalla foto anche la lunghezza del codolo piko è molto più corta di quella standard e ho provato inutilmente a bloccare il gancio su un carro Klein modellbahn: non ce la fa!
Succede solo a me?
Possible che tanti critici e allenatori di nazionale fermodellistica non abbiano riscontrato nulla? Oppure a fronte di tante chiacchiere "sul nulla" si deve desumere che nessuno abbia fatto delle prove con altri ganci o non abbia fatto qualche test alla trazione e spinta di una colonna di carri?
Mi viene da chiedere se la stessa circostanza si verifichi anche sul d145 che non possiedo....

Antonio non saprei risponderti perchè non uso ganci modellistici ma esclusivamente ganci elastici autocostruiti
quindi solo respingenti a contatto e testate realistiche.
Ho fatto un pò di manovre ed il comportamento è stato impeccabile, grazie al condensatore non ha nessuna
incertezza durante la marcia ne sfarfallio delle luci.



saluti, Maurizio

Condivido il funzionamento perfetto con un minimo neanche paragonabile alle locomotive industriali da manovra pesante " della concorrenza".
E poi tornando ad un'analisi comparativa, su queste locomotive dotate di portagancio tipo nem 362, due o tre azionamenti di sganciavagoni un po' troppo intensi non provocano la fuoriuscita del gancio verso l'alto come invece mi è accaduto con il Truman dotato di portagancio nem 363...

Antonio

Sul volumetto elledi della Treviso-Belluno-Calalzo è citato un curioso accidente di una D.141 di spinta che si era guastata e che solo la bravura del conducente della macchina titolare (una D.342) era riuscita a impedire un disservizio.

Evidentemente non sei il solo che l' ha riletta …

Ce ne sono altre di foto ma per correttezza e diritti non posso pubblicarle , la foto che ho messo ritrae una macchina in prima versione cromatica , guarda anche le auto vicine , quindi primi anni '60 , poi come ho scritto più sopra nel 1978 ( documentazione FS situazione dei mezzi a combustione interna , a vapore e dei carri riscaldo .... Viale Spartaco Lavagnini Firenze !! ) a Messina c' erano la D 141 1010 e la 1025 , ( foto del compianto amico Adriano Betti Carboncini sulla monografia D 141 D 143 RD 142 Edizioni Elledi )

saluti Giancarlo

La monografia su quale numero la trovo, grazie per chi sara’ gentile da segnalarmela.

Tutto Treno n° 287 luglio / agosto 2014

Giancarlo

Grazie mille!!! lo vado a cercare subito nella mia biblioteca.

Sui ganci originali ci sono dei distanziali che vanno sfilati ed utilizzati con gi altri ganci.
Sulla mia ho montato i ganci digitali Roco e funziona tutto benissimo

Chiedo anche io una info.
A Merano confermate che c'era la 141.1004?
Sarebbe la prima uscita, peccato solo per i battipiede sui corrimani che me la fanno collocare troppo avanti....
Magari però sostituendo i corrimani e togliendo o cambiando la data di revisione....

Vorrei regalarmi il d141 ed ho già due ganci digitali Roco.
Come li hai montati? Meccanicamente e digitalmente..
Giovanni

I ganci li comando in digitale.
La loco l'ho digitalizzata con decoder ESU V5 sound.
I ganci li ho collegati alla AUX4 e AUX5 (ci sono le piazzole predisposte sulla PCB)
tra l'altro una vera chicca, ci sono i passaggi predisposti per i fili dei ganci