Roberto Morandi ha scritto:
trainsorridente ha scritto:
Vorrei fare una proposta un po' azzardata, per quanto riguarda le nostre scelte quotidiane.... perchè nel caso in cui andiamo a fare la spesa non diamo preferenza ai prodotti che viaggiano per ferrovia
La pratica che citi si chiama consumo critico, esiste anche uno strumento apposito che si chiama "Guida al consumo critico", Editrice Missionaria Italiana (
www.emi.it). Proprio poche settimane fa ho proposto al gruppo redattore, dopo un incontro pubblico, di inserire la voce
modalità di trasporto come voce a parte per considerare l'eticità di un prodotto; in alternativa, di prendere in considerazione la questione del trasporto nella voce
sostenibilità ambientale insieme alla questione degli imballaggi.
Altre voci indicate per valutare un prodotto (o meglio un produttore) sono
trasparenza, rispetto dei lavoratori, rapporti con Paesi a governo autoritario, ecc.
Ma forse queste sono cose un po' troppo new global, meglio non parlarne...
Ciao
Roberto
Roberto, un discorso del genere l'ho fatto spesso anch'io. Consumavo tante arance di Paternò perché sapevo che venivano trasportate su ferrovia. Acqua Rocchetta anziché, (chessò) Ferrarelle perché quest'ultima girava solo coi tir... finché... un bel giorno... mi sono ricordato che TRENITAGLIA SCARGO XXXXXXXXX non ha interesse che la merce viaggi su ferrovia e mette ostacoli a chiunque voglia spedire, magari non a treno completo ma quasi, accampando scuse vergognose.
Si pensi all'acqua San Bernando di Garessio che ha chiesto inutilmente un raccordo presso l'omonima stazione e SIA RFI, SIA la SCARGO l'hanno cortesemente invitata ad andare a quel paese. Si pensi a quella società che scavava gesso dalle montagne del Cadore e spediva un treno completo da Ponte nelle Alpi ad Annohvo in Slovenia e che è stato costretto a passare al gommato perché la Cargo le aveva aumentato le tariffe perché era un trasporto giudicato non "strategico" da FS.
Ma pensa che un resp CARGO del Veneto, anni fa, propose all'Acqua Vera di Cittadella (che, bontà sua, spedisce quasi unicamente col treno, qualcosa come 3 merci completi al giorno per Lazio, Campania, Sicilia e Puglia) di spostarsi coi TIR fino a PADOVA INTERPORTO (qualcosa come 35 km di intasata Strada Statale) nel chiaro intento di chiudere Cittadella e dimostrare che i trasporti combinati sono il FUTURO.
Ma poi vogliamo parlare che TUTTE le derrate da sud a nord viaggiano su gomma quando fino alla metà degli anni 80 viaggiavano per un buon 70%???
Ultimissimo: la COGNE di AOSTA aveva un muro di gomma con FS Cargo. Per abbatterlo ha dovuto smobilitare mezza giunta regionale, assessori, politici, deputati e quant'altro, pur di fare 2 treni di rottami in arrivo. Si perché, la Cargo continuava imperterrita a negare i treni merci richiesti.
Naturalmente ho CENTINAIA di altri esempi di ex clienti FS maltrattati e presci a calci in culo se non presi a porte in faccia qualora osassero chiedere un trasporto su ferro.
Ecco perché t'invito a non punire quelle aziende che spediscono su gomma, in quanto, nel 90% casi sono state COSTRETTE da una criminale e fallimentare politica anti-carro ideata proprio da coloro che hanno lo scopo di muovere le merci su ferrovia (senza per questo voler tornare ai tempi del mezzo carro vuoto trainato da una locomotiva con 14 ferrovieri.)