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 Oggetto del messaggio: e636.082
MessaggioInviato: mercoledì 23 maggio 2007, 12:35 
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Iscritto il: sabato 2 dicembre 2006, 15:29
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Scappai da Trenitalia per la mentalità militare delle persone. Io adoro imparare e come mi insegnò un macchinista FS "se imparo una cosa che non conoscevo...son contento due volte". In FS il macchinista pensa che lui lavora e gli altri no! il CT pensa che lui lavora e gli altri no! il DCO pensa che lui lavora e gli altri no! insomma un odiarsi continuo. I sindacati poi... teli raccomando. Vuoi lavorare al 303? iscriviti alla Cisl. Istruttore? alla Cgil... all' ORSA? alla UIL?... fai tu.. vedi, senti, chiedi, informati.... ma iscriviti.

Come ho detto, adoro imparare, ed anche per questo scappai. Alle FNC potei migliorarmi come macchinista, apprezzando il lavoro degli altri. Certo anche li ci son gli stupiti e gli incompetenti, io per primo e comunque come in ogni posto di lavoro. Ma le FNC mi han dato la possibilità di abilitarmi al modulo A - B - D. Vivendo sulla mia pelle cosa significa esser un deviatore, un manovratore ed un CT.

Così ho potuto eliminare quella mentalità FS che in parte mi aveva contaggiato. Avendo così più rispetto per i colleghi qualsiasi era la loro funzione. E per quelli con cui avevo più confidenza anche al punto di preoccuparmi per loro. Non è bello sapere che il formatore effettua la spunta alle 23 sotto la pioggia nel mese di dicembre.

Oggi dico: ammiro tutti, per tutto ciò che fanno.


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MessaggioInviato: mercoledì 23 maggio 2007, 12:57 
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Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
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Avevo intuito quello che tu' dici per esereti andato da TRENITALIA,
Quello che tu' hai descritto non si discosta nemmeno una virgola,il fatto è che fa' parte del gioco e come hai notato da altri tuoi ex colleghi è solo questione (anche se difficile)di adattamento.Pero' se parli di esperienza per un macchinista (se il lavoro piace)credo che si poteva sorvolare su' certi punti e TRENITALIA offre sicuramente (e ripeto)un'esperienza maggiore di proffessionalita' come il sottoscritto aveva ricevuto fino poco tempo fa'.Al dila' dello stipendio percepito.
Ti faccio i miei piu' sinceri auguri di un buon lavoro.
ciao


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MessaggioInviato: mercoledì 23 maggio 2007, 16:39 
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Iscritto il: martedì 11 aprile 2006, 13:37
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In generale, dal mio modesto punto di osservazione ( e scusate se un non collega si intromette) ho l'impressione che in tutta Europa sia più professionalizzante lavorare nelle imprese "open access" piuttosto che nei vecchi carrozzoni statali.
Dunque capisco bene il ragionamento di davide, e tendo a leggere (chiedo venia) quello di E.636 come una difesa "di bandiera"... Sto pensando anche ad altri campi lavorativi, dove oltre ad "adattarsi" si può scegliere di cambiare le cose, spesso dando vita a quei cambiamenti che sono la linfa vitale di un'impresa e dunque ti tutti i clienti del mercato cui tale impresa si affaccia. Rabbrividisco a leggere certe cose.


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 6:09 
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Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
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Rispondo volentieri a Ale Sasso
Potrei anche darti ragione di quello che dici,pero' se si parla di esperienze lavorative come macchinista non so' fino a che punto hai ragione.
So' solo al di la' della solita solfa contro le aziende statali;e la mia non è difesa di bandiera dato che Davide io l'ho capito benissimo quello che intendeva in ambito Trenitalia.
Ribadisco se si parla di proffessionalita'del lavoro da macchinista la formazione e il lavoro ricevuto e svolto o da svolgere (a parte il sistema politico in ambito a questa categoria di lavoratori ) si riceve una alta professionalita' sia di istruzione e in specialmodo nel lavoro da svolgere da macchinista.
Questo non voglio dire che in altre aziende ferroviarie o altri settori non sia cosi'


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 Oggetto del messaggio: per e636.082 e Ale Sasso
MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 8:28 
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Iscritto il: sabato 2 dicembre 2006, 15:29
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Scusatemi entrambe... mi son espresso malamente.

Quando dico che lasciando Trenitalia ho avuto modo di "professionalizzarmi meglio" non intendevo dire che in Trenitalia i macchinisti son tutti cani o che gli istruttori son bestie.
In Trenitalia ho avuto sicuramente il corso di formazione più completo ed attento della mia carriera. Nelle IF private invece vedo spesso tagliare il più possibile i tempi di formazione delle varie figure per non distogliere il personale dalla produzione.

Intendevo invece sottolineare che in Trenitalia, per come sono caratterialmente e moralmente, macchinista ero e macchinista sarei "morto" nel senso di carriera.

Nelle IF private ormai il concetto di "polifunzionalità" del personale è radicato e quindi per "professionalità" intendo la conoscenza a livello ferroviario di altri aspetti importanti che fanno del "treno" un punto di forza.

Un po' come a teatro... noi vediamo gli attori recitare ma spesso non ci chiediamo chi ha realizzato le scene, gli sfondi, le musiche, i vestiti, le locandine... tutto insomma.

Tutti noi facciamo parte di uno spettacolo chiamato...treno


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 11:29 
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Località: Genova
Cita:
Rispondo volentieri a Ale Sasso
Potrei anche darti ragione di quello che dici,pero' se si parla di esperienze lavorative come macchinista non so' fino a che punto hai ragione.
So' solo al di la' della solita solfa contro le aziende statali;e la mia non è difesa di bandiera dato che Davide io l'ho capito benissimo quello che intendeva in ambito Trenitalia.
Ribadisco se si parla di proffessionalita'del lavoro da macchinista la formazione e il lavoro ricevuto e svolto o da svolgere (a parte il sistema politico in ambito a questa categoria di lavoratori ) si riceve una alta professionalita' sia di istruzione e in specialmodo nel lavoro da svolgere da macchinista.
Questo non voglio dire che in altre aziende ferroviarie o altri settori non sia cosi'


Vedi, secondo me tu confondi la professionalità con la specializzazione.
mettiamo al bando, come dici Tu, la solita solfa rispetto alle vecchie imprese di Stato (non sono né voglio apparire qualunquista), ma un conto è saper condurre bene più locomotive in condizioni anche difficili, magari riuscendo pure a condurre riparazioni di fortuna, altra cosa è essere così "professionalizzati" da conoscere anche gli altri ambiti lavorativi, in modo da consentire all'impresa di rispondere costantemente alla mutazione dei bisogni che provengono dalla clientela.

Certo, un macchinista, magari se proviene dal Genio, è persona estremamente capace di fare il proprio lavoro... ma se questo lavoro cambia? Nel tuo caso non dubito che tu sappia magari far lavorare un E.656 in condizioni estreme o centrare perfettamente tutte le fermate, ma dubito (senza offesa, son solo ironico) che sapresti redigere un verbale in buon italiano, programmare orari, richiedere tracce, agganciare e sganciare rotabili eccetera... propro perché sei specializzato. E la specializzazione è solo UNA delle componenti della professionalità.

Se oggi dovessi assumere un macchinista, in altre parole, non mi curerei solo del fatto che sia abilitato e capace a condurre la mia loco, ma mi acecrterei di poterlo impiegare, all'uopo, dove serve alla mia azienda. Guarda che avevo capito anche io le osservazioni del nostro interlocutore, ed è per questo che mi sono permesso di dire la mia.


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 Oggetto del messaggio: per Ale Sasso
MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 14:36 
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Diavolo avresti azzeccato in pieno sul 95% degli interlocutori.
Sfortuna tua che:

-in Trenitalia ero di quei folli che andava volentieri in cabina AT a cambiare i fusibili di protezione degli ausiliari.

-che con la bandiera ruotavo il volante di combinazione di una 646 navetta (in coda) per risparmiar batteria e far in modo di portare i pendolari a casa evitando così di disalimentare la bobina di ritenuta dell'IR.

-Redigere verbali? beh leggi come scrivo e valuta tu stesso. Poi le pagelle di scuola parlan da se...9 in tutti i 7 anni (3+2 e 2 di specializzazione)

-programmare orari: ho studiato marketing e gestione aziendale e risorse umane ed oltre quindi ad aver più volte organizzato personale di aziende per la quale lavoravo, gestisco un locale dove lavorano c.a. 25 persone. Chi mi conosce nel forum lo sà bene.

-richieder tracce tramite il sistema online ASTER sarà mica un problema. è tutto già impostato e se improvvisi un treno c'è sempre la funzione REAL TIME

-agganciare e sganciare rotabili è già competenza del macchinista al quale ricordo è data l'accudienza dei locomotori... figurati poi una volta che vieni abilitato da deviatore/formatore. Capiterà ancor più spesso.

Io oggi se dovessi assumere un macchinista per prima cosa chiederei?

TI PIACE VIAGGIARE ???


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 14:39 
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Questi sono bei discorsi e rispondo volentieri
Sai,io infatti parlavo di professionalita' che TRENITALIA da' e per ragioni organizzative di questa azienda (FS prima,Ente Ferrovie Dello Stato
come qualche anno fa' sichiamava,e TRENITALIA ora)non ha mai ritenuto oppurtuno sia organizzativamente e sia sindacalmente di utilizzare una qualifica del personale a piu' lavori in ambito aTRENITALIA. FORMATORE,VERIFICATORE,MANOVRATORE,ecc,ecc. Pero' ti devo dire e qui non me ne voglino le altre qualifiche di TRENITALIA; il macchinista
spesse volte deve adoperarsi a fare le veci delle qualifiche citate sopra.
In specialmodo il VERIFICATORE,E IL MANOVRATORE.E' ovvio questo avviene solo in certe condizioni di esercizio pero' durante i corsi viene abilitato a queste mansioni. Nei miei primi anni lavoratavi ho provato a' lavorare come si dice sotto padrone e capisco quello che intendi.
E ancora una volta ti posso dare ragione (dato che ho ancora una buona vista) e il riferimento va' sulle ferrovie private come viene utilizzato nei migliori dei modi i loro dipendenti in modo di avere un trasporto ferroviario concorenziale.
Infatti quello che dici sul macchinista provenieniente dal genio è un macchinista veramente capace su tutti i fronti.Ma è anche vero che (non per colpa sua)ha inziato subito dopo le superiori diciamo a lavorare in ferrovia e probabilmente non ha potuto svolgere altre occasioni lavorative
Rispetto con tutta sincerita' quello che tu' hai detto.
Senza volermene;Su' questa discussione ci sarebbe tantissime cose da dire o da scrivere in riguardo alla professionalita' e alla specializzazione che ha un macchinista ben specificate alla normativa.


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 14:47 
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Davide dimmi la verita' quante volte ti è capitato di fare cio' che tu' hai scritto dei guasti,o te li sei insognati di notte?
Io in 37 anni di servizio mi sono capitati si e no tre o quattro volte.l'ultimo l'anno scorso su'lla E 646.154 con un Interregionale per Torino. Poi di locomotive che ho utilizzato non me ne sono piu' capitate di guasti.
I casi sono due:ho sei scarognato,oppure incontravi spesso un Capo Deposito di Milano Smistmento di mia conoscenza che quando lo vedevi era meglio toccarsi le palle dalla scarogna che portava.
Non me ne volere.
ciao


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 14:51 
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Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
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Non discuto sulle tue ottime capacita' e posso togliermi tanto di cappello di quello che tu' sai fare.


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 15:49 
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Davide, scusa ma ho l'impressione che nel Tuo discorso di prima abbia decisamente equivocato il destinatario della mia risposta: da come scrivi sembra che tu ti rivolga a me... Mi riferisco al discorso tracce, colloquio con macchinista e verbali (lo vedo che sai scrivere)... non parlavo a Te, ma al buon E.636 che fa appunto parte di quel 95% cui ti riferisci e di cui ho appunto quotato il messaggio! E l'intenzione era quella di (tentare di) argomentare proprio il Tuo ragionamento. Rileggi :wink:

Quanto ad E.636, appunto, mi piace questo franco scambio di opinioni, ma nella tua lunga e appassionata controrisposta sei (a mio avviso, s'intende) caduto sul finale, allorché scrivi:

Cita:
Su' questa discussione ci sarebbe tantissime cose da dire o da scrivere in riguardo alla professionalita' e alla specializzazione che ha un macchinista ben specificate alla normativa


Ecco: è proprio al superamento di tale normativa che si sta puntando, in modo che non sia lei a definire professionalità e specializzazione, ma il "mercato" nel senso più reale del termine. E' questo che intendevo dire.


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 20:51 
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Forse non ci riusciamo a capirci! Ale Sasso
Se si parla di professionalita' di un macchinista come ripeto ci sarebbe molto da raccontare.
Se invece si parla' del sistema manageriale in una azienda statale o no capisco benissimo dell'obbiettivo' essa deve raggiungere.

Tutto questo dipende dai sindacati e dal personale se accetterebbero una normativa differente e piu' prodduttiva della azienda.
Pensi che queste cose in TRENITALIA non si sentono o non sono state percepite?.
Ecco casomai il problema delle mansioni future del macchinista in TRENITALIA deve svolgere con le nuove normative.


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 Oggetto del messaggio: A voi tutti
MessaggioInviato: venerdì 25 maggio 2007, 8:25 
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Iscritto il: sabato 2 dicembre 2006, 15:29
Messaggi: 92
Località: Calolziocorte LC
Concordo con entrambe (e636.082 e Ale Sasso) la professionalità è qualcosa di soggettivo, cioè che dipende dalla passione, dall'entusiasmo, e dal piacere che il lavoratore prova ogni singolo giorno nel quale svolge la sua mansione.
Anche noi stessi, io per primo, se avessi mal di denti sicuramente svolgerei con meno professionalità il lavoro che ieri svolsi a menadito.
Inoltre credo che come non si smette mai di conoscer le persone, allo stesso modo la professionalità è un qualcosa che si accresce quotidianamente. Ogni esperienza, anche la più banale, accresce questa caratteristica... spetta a noi (soggetto) assilare e sfruttare... con professionalità.
Rido quando penso che alle FNC conobbi un macchinista "in pensione" (ex FS) che malgrado tanti anni di esperienza non sapeva cosa fosse la velocità di approccio. Con questo no voglio dire che tutto il resto non lo sapesse, anzi, spesso mi sbalordiva su argomenti di "aggiornamento" o anticipazione dello sviluppo ferroviario.

Cambiando discorso sulla mia sfortuna, mi capitaron una decina di guai e ne venni fuori, anche grazie al collega ovviamente, egregiamente. Unico neo fu un maledetto rubinetto comando freno su un 632 in testa ad un IR per Verona (da MI C.le) non c'era la macchina di ricambio ed il treno venne soppresso.


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MessaggioInviato: venerdì 25 maggio 2007, 10:15 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 18:25
Messaggi: 405
Località: Grosseto
Mi intrometto solo per rispondere al simpatico Tradotta.

Sono quel tizio di Grosseto, macchinista della DTR, 6 anni di anzianità, niente assegni familiari.

Ultime 4 mensilità:

gennaio 1989,13€
febbraio 1786,87€
marzo 1843,43€
aprile 1740,76€

Da considerare che io faccio rigorosamente il mio, lo stipendio più alto di gennaio è dovuto al discorso del conguaglio annuale, del quale Tradotta, come del resto in tutto il resto, saprà rendervi dettagliatamente conto.

Salutoni


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: venerdì 25 maggio 2007, 12:20 
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Iscritto il: martedì 11 aprile 2006, 13:37
Messaggi: 832
Località: Genova
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Forse non ci riusciamo a capirci! Ale Sasso
Se si parla di professionalita' di un macchinista come ripeto ci sarebbe molto da raccontare.
Se invece si parla' del sistema manageriale in una azienda statale o no capisco benissimo dell'obbiettivo' essa deve raggiungere.

Tutto questo dipende dai sindacati e dal personale se accetterebbero una normativa differente e piu' prodduttiva della azienda.
Pensi che queste cose in TRENITALIA non si sentono o non sono state percepite?.
Ecco casomai il problema delle mansioni future del macchinista in TRENITALIA deve svolgere con le nuove normative.


In effetti non riusciamo a capirci, e scusa se sono franco, ma in questo caso proprio non comprendo quello che hai scritto.

Di fatto il punto è quello che hai citato tu ma, al di là di quello che "penso" io (la mia opinione può o meno essere considerata autorevole), in Trenitalia il problema la resistenza verso una revisione dei compiti assegnati al personale è elevata. E questo, visto che ci sei dentro, credo che anche Tu lo sappia bene.


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