salve a tutti, volevo segnalare un articolo uscito sul corriere della sera on line di oggi:
Addio supertunnel, la Tav cambia percorso
L'Osservatorio tecnico boccia il vecchio tracciato. Niente galleria a Venaus, rispunta l'ipotesi di un percorso lungo la val Sangone
ROMA — È il primo, parziale, verdetto sulla linea ferroviaria ad alta velocità fra Torino e Lione. Dice che non si può fare affidamento solo sul vecchio tracciato e che i lavori per costruire quello nuovo devono partire prima possibile. Non arriva dalla politica, che tanto si è accapigliata sulla questione e forse tanto si accapiglierà ancora. Ma dall'Osservatorio tecnico, il gruppo d'esperti nominato nell'agosto scorso dal governo proprio per ricondurre la contrapposizione senza fine fra Tav e ***** ad un problema tecnico con (se possibile) relativa soluzione.
NO VECCHIO TRACCIATO — È una conclusione a cui si arriva per gradi. Secondo l'Osservatorio il tracciato già esistente diventerà saturo e quindi insufficiente per il traffico merci nel 2020. E questo anche considerando i lavori di potenziamento che sono già in corso sulla linea e che si dovrebbero concludere entro la fine dell'anno prossimo. A questa conclusione gli esperti guidati dal professor Mario Virano sono arrivati stimando il possibile aumento di traffico che si avrà nei prossimi anni. Di fatto il loro lavoro non solo spazza via l'ipotesi minima, quella che prevede di fare affidamento sul tracciato esistente e non muovere una foglia. Ma rende impraticabile anche l'idea di un ulteriore potenziamento della vecchia linea (oltre ai lavori già in corso) pur di evitare la costruzione di una nuova. Non solo. Considerando che per realizzare un nuovo tracciato servirebbero ad essere ottimisti dai 10 ai 15 anni, i lavori della Tav dovrebbero partire il prima possibile per evitare di raggiungere la fatidica soglia del 2020.
LA DECISIONE — Fin qui la situazione dal punto di vista tecnico. Ma la decisione spetta alla politica e già dopodomani se ne discuterà al tavolo convocato a Roma con i ministri Alessandro Bianchi e Antonio Di Pietro, oltre al sottosegretario Enrico Letta. Del resto proprio ieri il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa ha ribadito che la Tav «si farà» e che una decisione «sarà presa entro giugno». Viste le prevedibili turbolenza il ministro si avvantaggia: la scadenza è in realtà per il 20 luglio. Entro quella data dovremo indicare all'Unione europea la soluzione scelta, non un progetto dettagliato ma un percorso di massima.
QUALE PERCORSO? — Finora l'Osservatorio tecnico non si è occupato formalmente della questione. Anzi, l'incontro di mercoledì servirà proprio ad avere il mandato per passare a questo argomento. Ma sembra ormai certo l'accantonamento del tunnel di Venaus, la galleria di 52 chilometri che aveva scatenato le proteste in Val Susa anche per i rischi legati alla possibile presenza di amianto nelle rocce. Daniele Borioli, assessore piemontese ai Trasporti, conferma: «Venaus non ci sarà. Questo è un elemento fondamentale per rimuovere uno dei punti più critici». Il tracciato più probabile sembra quello che passa più a Sud e attraversa la Val Sangone, più agevole della Val Susa. Ma è possibile che si opti per una soluzione mista, in caso anche recuperando qualche tratto della vecchia linea, portandolo a 4 binari.
Lorenzo Salvia
11 giugno 2007
trovate l'riginale alla pagina:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... orso.shtml
voi che ne pensate? io non sono pratico delle zone citate.
prego ai facinorosi e provocatori di astenersi e di lasciare il più pulito possibile il trafiletto. vorrei che vi fossero risposte calme e competenti
ciauzz!