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...dove cavolo sarà 'sto deposito... via Corelli ce l'ho presente, la faccio al senso inverso quando torno dalla Hobby Model Expo... eccolo lì, vedo un logo Trenitalia e un gazebo. Trovo da posteggiare lì vicino e scarico il pargolo, tre anni di curiosità e di occhioni spalancati sul mondo. Il piccolo è stanco: la mattina è andato in piscina e oggi il riposino pomeridiano salta… così me lo carico in spalla e mi dirigo all’ingresso. Un giovanotto in pettorina gialla comincia a spiegarmi le formalità, ma estraggo dalla tasca la liberatoria già pronta, quello mi sorride e mi fa cenno che “Smistamento è tutto mio”… appena entrato mi trovo faccia a faccia con la Camilla. È la prima volta che la vedo. Attorno, i segni della vita di tutti i giorni: una 636 demolenda – credo – una carriolata di 214… Passeggio guardandomi in giro e mi si dipinge in faccia il solito sorriso idiota. Che vi devo dire, quando passeggio in un luogo di ferrovia, di quelli normalmente non accessibili, mi si stampa sempre in faccia questo sorriso un po’ estatico e un po’ sciocco.
C’è un sacco di roba da vedere, ma proprio tanta. Le varesine! Le 883! E intanto il mio piccolo attorno, a tratti attratto più dalle fontane che dai treni, ma senz’altro partecipe del senso di estraniazione che ti da un luogo così “diverso”.
Arriviamo alla grande gru del convoglio di soccorso e, magia, ecco la vaporiera! È la Gr 625.177, in pressione e presa d’assalto dai fotografi… l’odore del fumo di carbone è quasi inebriante. Il piccolo Leo fa tanto d’occhi. Mi indica il vapore, poi fa come il gesto di disperderlo – come con gli spaghetti fumanti nel piatto.
Continuiamo il giro ed arriviamo alla piattaforma girevole… questo è davvero un luogo magico. Un branco di locomotive d’annata è lì in sonnacchiosa parata. E626 (anche la 001!), E428, E636, E424… mi perdo. Dalla rimessa occhieggia anche una E405 pulita come fosse appena uscita di fabbrica. Pare che se ne stia in disparte, perché oggi la scena è delle vecchie signore e non vuol disturbare.
Poi le officine, un caimano con un assale smontato, una pila di pantografi monobraccio… tante cose da raccontare al piccolo, che con i suoi fanaloni spalancati sembra bere tutto ciò che c’è da vedere in questo posto, che per qualcuno è il solito posto di lavoro, ma che per noi due è un posto magico.
Ma l’attenzione più devota è per la vaporiera. Quando la vedo mettersi in movimento mi emoziono un po’, anche il piccolo si emoziona, perché mi si stringe contro… quell’arnese fa un po’ impressione che possa muoversi, grosso com’è… e poi con tutto quel girar di leve, manovelle bielle eccetera!
Alla fine saliamo in carrozza per farci un giretto, ci sistemiamo proprio in coda, così quando il treno retrocede vediamo il binario dalla prospettiva del macchinista… forse è una stupidata, ma la trovo una cosa emozionante. Anche il piccolo, che ormai è stravolto dalla stanchezza, è emozionato. Il treno retrocede e di fianco scorre una fila interminabile di 626 demolende… in mezzo a quste macchine ad un certo punto vediamo una Gr736 (?) con ancora le marcature dell’esercito statunitense, divorata dalla ruggine… non si può preservare tutto, e pensando a questo trovo bello anche questo spettacolo di macchine abbandonate. Malinconico, ma bello. Il treno deve fermarsi abbastanza bruscamente, perché poco più avanti le sterpaglie hanno preso fuoco… un addetto corre con l’estinotore – non è un incendio vero e proprio. C’è chi dice “Qualcuno avrà buttato una sigaretta”, “Ecco, vedrai che qualcuno approfitterà a dire che è colpa del treno a vapore”… sorrido un po’ sotto i baffi. Di tutte le facce che ho visto oggi a Smistamento non ce n’è una che immaginerei capace di gettare una sigaretta dal treno. Penso che sia normale che di quando in quando sterpaglie secche a lato del binario prendano fuoco, quando passa e ripassa un treno a vapore. Il problema, semmai, è che le sterpaglie dovrebbero essere tagliare regolarmente… ma la trazione elettrica è meno “schizzinosa”, un po’ d’erba secca non è più qualcosa di cui doversi occupare…
Il treno inverte la marcia, si ripercorre il tratto accanto alle 626 e alla 736 (?)… è ora di scendere. Ci fermiamo accanto alla 625 fumante. Altre persone salgono sulla carrozza, noi siamo lì ad aspettare che la vaporiera riparta. Il maestro agisce sulla leva d’inversione, faccio notare a mio figlio il glifo che modifica la geometria della distribuzione (ma papà!), un bel fischio e la 625 riparte, ammantata di fumo e vapore… porca miseria, è proprio ora di andare. All’uscita troviamo ancora la Camilla a salutarci. Mentre torniamo un pensiero mi fa sorridere: la prima volta che mio figlio è salito su un treno, si è trattato di un treno a vapore!!!
Ma non finisce così, perché il giorno dopo, domenica, ho un paio di ore libere e riporto il piccolo Leo e la piccolissima Amelia (sei mesi) a Smistamento, e questa volta saliamo anche in cabina della 625… con la piccola nel marsupio e il piccolo in spalla, ho voluto tornare a respirare un po’ di questa “puzza di ferrovia”, come la chiama un amico macchinista…
Non mi importa che i miei piccoli ci si appassionino o meno, ma sono così contento di essere venuto qui con loro…
Grazie a tutti. Organizzare l’evento deve essere stato un lavoro mica da ridere, ed apprezzo profondamente ogni sforzo che è stato prodotto in questa occasione.
Grazie e alla prossima.
Ultima modifica di TaigaTrommel il lunedì 10 aprile 2006, 10:08, modificato 2 volte in totale.
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