Franz M. ha scritto:
Pizzighettone, mi pare. Invece non avevo mai sentito parlare del treno di Bari (dove ce ne era uno della CRI)

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Non a caso. La CRI si muoveva in sinergia con la Protezione Civile in occasione dell'utilizzo dei rotabili per effetto di una apposita convenzione.
A Pizzighettone credo siano stati ricoverati tutti i mezzi del progetto Copifer, complessivamente. Da quello che so, ai tempi dell'alluvione degli anni '90 la Protezione Civile si mobilitò con quella trentina di rotabili (ogni treno è composto da 28 unità) (indicati al tempo come treno n.2) provenienti da Bari, che era uno dei siti dove i containers (che erano 195) venivano stoccati per essere caricati alla bisogna. Altri moduli si trovavano a Caserta e Roma. Questi rotabili furono inviati anche in Sicilia (almeno una volta) in occasione dell'eruzione dell'Etna e ad Ancona per una emergenza sanitaria.
Per questi mezzi era inizialmente previsto un contratto di manutenzione con Costamasnaga, che non fu mai stipulato perchè ritenuto troppo oneroso e si optò per una convenzione con la C.R.I.; nacquero problemi anche per via di problemi tecnici ai contatori. Al momento della "scoperta" di Striscia i moduli presenti a Pizzighettone erano solo una parte, tra l'altro e furono velocemente spostati, alcuni a Falconara, dove altri erano già stoccati (era un centro di raccolta per il sisma umbro).
Nel marzo 1997 la Prot.Civ. aveva stabilito che quel cacchio di treno costava troppo per via del fatto che tenere i moduli e/o i rotabili dislocati in più punti (per intervenire velocemente) avrebbe comportato una spesa eccessiva rispetto ad un deposito centrale. Nessun Ente interpellato si volle fare carico dei carri e quindi, mentre i containers sono stati mandati in Umbria (il treno serve solo a trasportarli, non è che debbano essere utilizzati a bordo, anzi, questo utilizzo è d'emergenza e prevede installazioni precarie), i carri sono stati messi all'asta:
alcuni sono finiti appunto in mano alla Esposito di Caserta (oggi Globalfer), ovviamente senza unità abitative frattanto sistemate in Umbria e altrove o semplicemente abbandonate. Intorno al 2005 il resto del materiale rotabile che costituiva i treni fu demolito.
Per la cronaca, pare che costò 40 miliardi. Checchè ne dica la Protezione Civile, Striscia rese un ottimo servizio alla collettività, come spesso ha fatto.